M. Scalia - Il leone e l'acquario - fisica/mente
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importanza di una decisa iniziativa nel campo delle FER, dal punto<br />
di vista della protezione ambientale - e, in particolare, per<br />
realizzare gli obiettivi di Kyoto -, ma anche dal punto di vista<br />
dell’occupazione, della coesione sociale e del contributo alla<br />
sicurezza dell’approvvigionamento energetico.<br />
L’obiettivo comunitario al 2010 per le fonti energetiche<br />
rinnovabili veniva fissato in un contributo pari al 22% della<br />
produzione lorda di energia elettrica, in modo da poter<br />
raddoppiare la quota delle energie rinnovabili nel consumo<br />
lordo di energia totale: dal 6% del 1998 al 12%.<br />
Per conseguire tale obiettivo, la direttiva si propone di creare un<br />
quadro favorevole mediante forme di sostegno finanziario,<br />
semplificazione delle procedure amministrative e per l’accesso alla<br />
trasmissione e distribuzione di elettricità. La direttiva rinuncia<br />
però a porre precisi obiettivi vincolanti ai singoli Stati membri,<br />
limitandosi a stabilire obiettivi nazionali indicativi, così come<br />
giudica prematuro armonizzare il sostegno finanziario, che resta<br />
così prerogativa dei singoli paesi.<br />
Solo se i progressi degli Stati membri si rivelassero insufficienti<br />
rispetto agli obiettivi, la Commissione allora presenterebbe al<br />
Parlamento e al Consiglio proposte che potrebbero includere<br />
obiettivi obbligatori ed un Quadro Comunitario per i regimi di<br />
sostegno.<br />
La Commissione, in una recente comunicazione: “Prospettive a<br />
livello mondiale delle politiche in materia di Energia,<br />
Tecnologia e Clima all’orizzonte 2030”, delinea per la prima<br />
volta in maniera dettagliata le sfide globali che dovrebbero<br />
presentarsi in questo settore entro i prossimi trent’anni. Del<br />
documento, interessante per molti aspetti, non condividiamo<br />
assoluta<strong>mente</strong> gli accenti sul nucleare e non solo per le ragioni<br />
prima molto schematica<strong>mente</strong> ricordate: essi sembrano, infatti, più<br />
figli dei ripetuti richiami in materia del Commissario de Palacio, che<br />
non una più realistica presa d’atto delle risposte a quei richiami dei<br />
Governi nazionali, negative - a cominciare dal Governo italiano - o<br />
formali, e degli orientamenti in corso 6 . Del tutto condivisibile,<br />
invece, la missione internazionale della UE, delineata, attraverso<br />
il riorientamento delle sue politiche e dei suoi investimenti pubblici<br />
e privati, a favore dello sviluppo sostenibile, come impegno anche<br />
nei confronti dei PVS.