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Sulle tracce della Grande Guerra Sulle tracce della Grande Guerra

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68 Mauro Varotto<br />

La prateria di Col d’Astiago alle prime luci dell’alba: i luoghi del conflitto sono ora oasi di<br />

pace che attendono di essere valorizzati come paesaggio culturale.<br />

go di alcuni ricoveri e gallerie come discariche è testimonianza di un abbandono<br />

più profondo, legato al disinteresse culturale più esplicito per il territorio,<br />

allo sradicamento e alla negazione di un senso di appartenenza.<br />

Il progetto e le ricerche qui presentate si propongono come segnale per<br />

una inversione di tendenza, corroborata dal sostegno di chi (pur avendo a<br />

lungo sofferto) vede positivamente la tutela di questo patrimonio: «Una bella<br />

cosa ricordare… Il ricordo è la nostra storia» (Giuditta Smaniotto, classe<br />

1914). Non si tratta più di tutelare le vestigia di un evento relegato nel passato,<br />

ma di custodire quella conoscenza capillare del territorio, quella sedimentazione<br />

di esperienze, quella serie di legami invisibili ma ancora forti<br />

che hanno fatto la storia di chi è riuscito a fare propri tali eventi e a metabolizzarli,<br />

nonostante tutto. Lo spirito con cui si è tentato di operare è appunto<br />

questo: quello di riconsegnare questi luoghi, queste rovine, prima che ai turisti,<br />

ai loro abitanti.

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