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Sulle tracce della Grande Guerra Sulle tracce della Grande Guerra

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Introduzione<br />

Questa pubblicazione presenta i risultati conclusivi del Progetto operativo<br />

di ricerca, recupero e valorizzazione dei segni di guerra di Busa del<br />

Cimo (Comune di Valstagna), cofinanziato nel 2003 dalla Regione del<br />

Veneto (Legge Regionale 43/1997) e dall’Amministrazione Comunale di<br />

Valstagna. Il lavoro si ricollega a recenti iniziative di studio e documentazione<br />

che hanno coinvolto il versante occidentale del Canale, tra cui la catalogazione<br />

delle testimonianze <strong>della</strong> <strong>Grande</strong> <strong>Guerra</strong> realizzato dalla Comunità<br />

Montana del Brenta nel 2000, e l’inaugurazione del Sentiero storico-naturalistico<br />

dei Trinceroni del Monte Campolongo nel 2001.<br />

Il progetto si è prefisso sin dall’inizio un duplice obiettivo: da un lato<br />

realizzare una esauriente mappatura e documentazione dei “segni di guerra”<br />

ancora numerosi – ma perlopiù oggi rovine abbandonate e poco note – sui<br />

versanti che scendono dal Col d’Astiago verso Valstagna; dall’altro, associare<br />

a quei segni (la “memoria dei luoghi”) i ricordi di chi ha vissuto il dramma<br />

del conflitto e i difficili momenti che lo seguirono, dando spazio a “luoghi<br />

<strong>della</strong> memoria” più intimi, meno tangibili, fragilmente appesi al tenue<br />

filo del ricordo, ma tasselli preziosi per ricomporre lo spazio vissuto attorno<br />

a quei manufatti, oggi altrimenti presenze mute tra i bastioni calcarei del<br />

Canale di Brenta.<br />

Al lavoro di censimento e raccolta delle testimonianze ha fatto seguito la<br />

realizzazione di un percorso turistico-culturale che dal Col d’Astiago scende<br />

a Londa-Valstagna, ricalcando l’originaria “Linea delle Stelle”, lo sbarramento<br />

difensivo di Valstagna-Carpanè. Si è deciso di intitolare questo percorso<br />

al recuperante Albino Celi, meglio noto come “El Vu”, altopianese di<br />

adozione ma nativo di Valstagna, quasi a voler restituire di nuovo questi luoghi<br />

abbandonati ai loro abitanti.<br />

Si tratta di un’ulteriore tappa nel percorso di valorizzazione delle testimonianze<br />

<strong>della</strong> <strong>Grande</strong> <strong>Guerra</strong>, ma più ampiamente anche di sensibilizzazione<br />

al patrimonio culturale locale nel suo complesso: basti pensare al patrimonio<br />

dei terrazzamenti e all’Alta Via del Tabacco, che intersecano un tratto<br />

<strong>della</strong> cortina difensiva denominata allora proprio “Linea dei Terrazzi”.

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