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DE ONPLAATSBAREN (The Unp<strong>la</strong>ceables)<br />

24<br />

«Mein Dokumentarfilm erzählt von Hoffnung und menschlicher Vorstellungskraft. Er porträtiert eine<br />

Gruppe von Süchtigen. Er begleitet sie bei <strong>de</strong>r Arbeit und <strong>de</strong>n Versuchen, ihr Leben unter Kontrolle zu<br />

bringen.» (René A. Hazekamp)<br />

Pezzi di carta e sacchetti di p<strong>la</strong>stica vo<strong>la</strong>no sul<strong>la</strong> strada portati dal vento. Le immagini di apertura hanno<br />

una forza simbolica per tutto il film. Si par<strong>la</strong> di uomini che si sono persi e che in qualche modo cercano<br />

di ritrovare <strong>la</strong> terra sotto i piedi. Gli uomini con <strong>la</strong> tuta da <strong>la</strong>voro rossa raccolgono i resti <strong>de</strong>l<strong>la</strong> civiltà<br />

<strong>de</strong>i consumi dall’asfalto – giornali, p<strong>la</strong>stica, mozziconi di sigaretta, uno scooter e altro. Lavorano<br />

per «Job-Score». Sono i fuoriusciti <strong>de</strong>l<strong>la</strong> società, quasi rifiuti loro stessi. Hanno un <strong>la</strong>voro e un compito,<br />

sono accompagnati e sostenuti nel loro tentativo di disintossicarsi.<br />

Dick, che sembra il sosia di Keith Richards, ci mostra <strong>la</strong> sua sfi<strong>la</strong>ta di medicamenti <strong>de</strong>l<strong>la</strong> settimana.<br />

L’alcolizzato cinquantenne con l’aria da p<strong>la</strong>yboy fa il difficile, viene sospeso dal <strong>la</strong>voro e prega disperato<br />

di non esserne escluso. Lui, che solo 13enne aveva picchiato a morte il suo patrigno e per questo<br />

si era fatto 15 anni di galera, racconta i suoi problemi davanti ai giovani di una parrocchia. Taglio.<br />

Ha ripreso a bere, attorniato dai compagni che suonano vecchi pezzi rock. Dick cerca di seguire le regole<br />

<strong>de</strong>l<strong>la</strong> società, ma <strong>la</strong> carne è <strong>de</strong>bole…<br />

Un altro cinquantenne, Spijker il barbuto, racconta <strong>de</strong>lle botte che gli dava suo padre e <strong>de</strong>l<strong>la</strong> madre,<br />

vera causa e ispiratrice <strong>de</strong>lle punizioni. Spijker è stato sposato con una donna <strong>de</strong>ll’ex Germania<br />

<strong>de</strong>ll’Est che ha aiutato ad emigrare ed è scappata con tutti i suoi soldi. Si ricorda <strong>de</strong>l fratello amma<strong>la</strong>to<br />

di cancro e di quando era andato a trovarlo ed aveva suonato il f<strong>la</strong>uto per lui.<br />

È uno spazzino «on the road», bestemmia ma non mol<strong>la</strong>, anche quando sta male e ur<strong>la</strong> «merda».<br />

Destini raccolti sulle stra<strong>de</strong> di Rotterdam. Tre, quattro tipi che hanno toccato il fondo, sanno tutto sulle<br />

loro <strong>de</strong>bolezze, i loro problemi e nonostante tutto non mol<strong>la</strong>no. Ma da soli non ce <strong>la</strong> fanno. Il regista<br />

o<strong>la</strong>n<strong>de</strong>se René A. Hazekamp li ha seguiti per un anno, osservatore con <strong>la</strong> cinepresa, discreto, solidale,<br />

comprensivo. È stato accettato, ne sono usciti <strong>de</strong>i ritratti non spettaco<strong>la</strong>ri ma commuoventi.<br />

Anche questi outsi<strong>de</strong>r appartengono al<strong>la</strong> nostra società. Li incontriamo in tutte le città, da Rotterdam<br />

a Zurigo. Il film promuove <strong>la</strong> comprensione, senza zelo missionario. Una lezione sul<strong>la</strong> strada, sul<strong>la</strong><br />

marginalità, con potenziali di speranza limitati. Testimonianze di un mondo cattivo, così lo percepisce<br />

Spijker, compresa <strong>la</strong> sua vita di merda.<br />

Ad un certo punto, piano piano, intonano «Knockin’ on Heaven’s Door» di Bob Dy<strong>la</strong>n… molto commovente<br />

e, nonostante <strong>la</strong> tristezza, piena di speranza. Come questo film. (Rolf Breiner)<br />

René A. Hazekamp<br />

Nato nel 1962 ad Amsterdam, ha frequentato <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> D’Arte RITCS a Bruxelles. Termina gli studi di<br />

regia e montaggio nel 1986 e da allora <strong>la</strong>vora come regista e montatore. Negli anni 90 Hazekamp inizia<br />

a girare film sul<strong>la</strong> danza. Al festival di Locarno, il direttore di allora Marco Müller, lo aveva inserito<br />

in una retrospettiva proiettando il suo film sperimentale Ecce Homo. Hazekamp a poi passato alcuni<br />

anni in mare e, dal 1997 al 1999, ha <strong>la</strong>vorato al programma Lo<strong>la</strong> da Musica, un documentario musicale<br />

<strong>de</strong>l<strong>la</strong> televisione o<strong>la</strong>n<strong>de</strong>se VPRO. Nel 2008 aveva già girato un film su Spijker, uno <strong>de</strong>i protagonisti<br />

di The Unp<strong>la</strong>ceables. Attualmente sta preparando le riprese di un film sul circo. Hazekamp vive a Rotterdam.<br />

Filmografia essenziale: Skroeba (1987 corto), F.X. Messer schmidt (1989, corto), Wanna Get in<br />

on It? (1992, corto), It's Bad You Know (1999, film TV), Heaven and Hell (2000, film TV), Solomon Reigns<br />

(2001, film TV), The Unp<strong>la</strong>ceables (2012, documentario), CircusTime (2013, in preparazione).

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