Anno 0 â Numero 3 â Ottobre 2009 - Il Giullare
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25<br />
la tragedia<br />
“Addio Brian Filipi<br />
Eri un campione”<br />
P<br />
Nelle foto l’agente FIFA<br />
Sokol Haxhia, procuratore<br />
di Brian Filipi<br />
I due insieme alla firma del<br />
contratto e di fianco un’immagine<br />
del funerale nella Basilica di Cervia<br />
ochi giorni prima di morire era stato proprio<br />
con lui a cena in Valdinievole. Sokol Haxhia,<br />
35 anni, agente Fifa dal 2006, oggi è ancora<br />
commosso quando parla di quello che<br />
era il suo pupillo. “Mi aveva parlato di lui un<br />
dirigente del Cervia, all’epoca del programma<br />
Campioni. Quando l’ho visto giocare<br />
ho pensato subito di aver di fronte un vero<br />
talento”. Sokol, titolare della società di management<br />
sportivo SportX, è agente di 27<br />
calciatori professionisti in Italia, Germania,<br />
Cipro, Croazia, Albania, Ucraina e Canada.<br />
“Brian Filipi era un trequartista con il vizio del<br />
gol, sicuramente avrebbe raggiunto la serie<br />
A”. <strong>Il</strong> primo salto di qualità è stato quando<br />
dalla Beretti del Cervia è passato alla primavera<br />
del Ravenna. “Subito si era messo in<br />
luce, conquistando anche fiducia del tecnico<br />
della prima squadra che l’anno scorso lo<br />
aveva fatto esordire in serie C”. Una fiducia<br />
ripagata con i fatti, dato che Filipi lo scorso<br />
anno aveva segnato 11 reti in 22 presenze.<br />
“Prima di diventare agente Fifa seguivo le<br />
nazionali albanesi delle quali ero diventato<br />
team manager. Brian giocava nell’under<br />
21 ed era stato protagonista degli europei<br />
della sua categoria nel 2007 e nel 2008.<br />
Sicuramente in questa stagione avrebbe<br />
esordito nella nazionale maggiore, tutti<br />
credevano in lui. Aveva 20 anni, talento e<br />
voglia di sacrificarsi per giocare a calcio”.<br />
Brian Filipi era arrivato in Italia da clandestino,<br />
come tanti albanesi, quando era ancora<br />
bambino. Con lui c’era tutta la sua<br />
famiglia. <strong>Il</strong> calcio era stato il suo riscatto<br />
e poteva veramente diventare una stella.<br />
“Filipi, sicuramente, in prospettiva sarebbe<br />
diventato il giocatore albanese più importante<br />
in Europa insieme a Bogdani. All’inizio<br />
di questa stagione avevamo ricevuto<br />
un’offerta dal Palermo e successivamente<br />
da Chievo e Torino. A gennaio, probabilmente,<br />
sarebbe salito in serie A o B”.<br />
Ma il rapporto tra Sokol e Brian, andava oltre<br />
a quello che è il calcio. “Non mi sentivo solo<br />
il suo agente, in pratica ero molto affezionato<br />
a lui anche come ragazzo, ci vedevamo<br />
spesso e quando andavo a seguirlo a Ravenna<br />
mi chiedeva spesso di stare insieme<br />
a lui, oppure era Brian che dopo le partite,<br />
prendeva la macchina e veniva a trovarmi”.<br />
Un sogno quello di Brian, il calcio, che<br />
si è bruscamente arrestato il 18 settembre<br />
scorso, nel centro di Cervia<br />
dove abitava. Mentre tornava a casa<br />
a piedi con l’amico Stefano Scappino,<br />
un’auto lo ha travolto e lo ha ucciso.<br />
“Quando ho saputo della sua morte non ho<br />
pensato di aver perso un calciatore, ma soprattuto<br />
un ragazzo eccezionale e ho pensato<br />
al dolore della sua famiglia. Ho preso<br />
la macchina e sono andato subito a Cervia<br />
per cercare di stare vicino a suo padre e<br />
sua madre. E’ stata una tragedia infinita”.