Speciale: SPORT E "STATO DI SALUTE" - Sport Medicina
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seduti: solo all'allenatore è concesso di stare in piedi all'interno della cosiddetta<br />
"area tecnica"; l'ingresso al rettangolo di gioco, per soccorrere un giocatore<br />
infortunato, è consentito solo dopo la chiamata dell'arbitro al quale spetta<br />
valutare la necessità dell'intervento dei sanitari. In genere entrano in campo il<br />
medico, il massaggiatore e i barellieri; dopo una prima valutazione il giocatore<br />
deve essere accompagnato a bordo campo per le cure del caso, rientrando in<br />
gioco, quando le condizioni lo consentono, solo dalle linee di fallo laterale<br />
previo cenno di assenso dell'arbitro.<br />
Per il medico in panchina è importante seguire con attenzione lo svolgimento<br />
delle fasi di gioco, perché, in caso di infortunio, l'osservazione della meccanica<br />
dell'incidente può fornire utili indicazioni ai fini diagnostici, anche se l'elevata<br />
velocità delle azioni, caratteristica del gioco moderno, spesso rende difficile<br />
l'analisi di ciò che accade.<br />
Negli infortuni più frequenti, il medico deve fornire oltre ad una diagnosi di<br />
massima, soprattutto una prognosi a breve termine; infatti, ciò che più importa<br />
nell'immediato, è chiarire se l'infortunato può continuare il suo impegno nella<br />
gara, in condizioni valide e senza aggravare la patologia. La valutazione si<br />
baserà, oltre che sulla già citata osservazione della dinamica d'incidente,<br />
soprattutto sul rilievo delle sensazioni soggettive dell'infortunato (dolorabilità<br />
spontanea, senso d'instabilità articolare, ecc.) che talvolta rappresentano<br />
l'unico elemento di valutazione in assenza di un'obbiettività evidente; ad<br />
esempio, nel caso delle lesioni muscolari da trauma indiretto, la cosa più<br />
importante è ascoltare l'atleta che racconta le modalità d'insorgenza del dolore<br />
e dell'impotenza funzionale, eventualmente associati a sensazioni di "puntura"<br />
o "strappo", più che non ricercare i segni del dolore provocato e della<br />
contrattura peri-lesionale, più tardivi a comparire.<br />
L'esame obbiettivo sul terreno di gioco deve essere necessariamente rapido e<br />
mirato, rilevando eventuali deformità anatomiche, tumefazioni, ecchimosi e<br />
ferite lacero-contuse, controllando quando è il caso la stabilità articolare.<br />
L'intervento in campo si conclude o con la richiesta di sostituzione dell'atleta o<br />
con la messa in atto di quei provvedimenti che consentono allo stesso di<br />
proseguire la gara; il tutto nel più breve tempo possibile: nel calcio non esiste,<br />
a differenza di altri sport di squadra, la possibilità di sostituzione temporanea.<br />
L'applicazione del freddo mediante spray refrigerante rappresenta sicuramente<br />
il presidio più comunemente utilizzato in tutte le patologie traumatiche, ma<br />
nella borsa di pronto intervento possono essere anche presenti: materiale da<br />
sutura (compresa una suturatrice meccanica monouso), fasce emostatiche,<br />
tamponi nasali, fiale di acido tranexamico, stecche modellabili per<br />
immobilizzazione nonché diversi tipi di bende autoadesive per il<br />
confezionamento di fasciature e bendaggi funzionali. L'applicazione di<br />
medicazioni e di bendaggi deve tenere conto che non è consentito il rientro in<br />
campo all'atleta che presenta medicazioni rigide e ingombranti che potrebbero<br />
recare nocumento agli altri giocatori; anche la presenza di ferite sanguinanti<br />
preclude la possibilità di continuare la gara. A tal proposito si è rivelato<br />
particolarmente efficace, nella realizzazione dei bendaggi emostatici, l'utilizzo<br />
di una spugna marina, debitamente sterilizzata, per la sua azione compressiva<br />
ed assorbente.<br />
Nel rugby sono frequenti gli infortuni alle orecchie, soprattutto nelle mischie,