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Speciale: SPORT E "STATO DI SALUTE" - Sport Medicina

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cliniche associate<br />

- stratificare il rischio e la prognosi per garantire ad ogni paziente il<br />

trattamento più idoneo.<br />

È molto importante sottolineare che le nuove Linee Guida indicano che il valore<br />

di pressione arteriosa a cui si dovrebbe mirare nella cura di un iperteso non è<br />

un numero fisso, ma dipende dalla stima del rischio cardiovascolare globale del<br />

singolo paziente (7,8).<br />

Di fronte ad un soggetto con valori pressori superiori ai limiti classificati come<br />

normali, bisogna valutare tutte le caratteristiche cliniche di questo soggetto per<br />

poter "stratificare il suo rischio cardiovascolare". Si deve poi procedere in base<br />

a questo, per garantirgli la migliore strategia terapeutica che lo protegga nel<br />

tempo in maniera adeguata.<br />

Valori pressori da raggiungere nel corso del trattamento anti-ipertensivo<br />

(Obiettivo: riduzione della morbidità e mortalità cardiovascolare)<br />

Popolazione generale degli ipertesi<br />

Ipertesi giovani<br />

Ipertesi anziani<br />

Ipertesi diabetici<br />

Ipertesi nefropatici<br />

Se proteinuria 1 g/die<br />

< 140/90 mmHg<br />

< 130/85 mmHg<br />

< 140/90 mmHg<br />

< 130/85 mmHg<br />

< 130/85 mmHg<br />

< 120/75 mmHg<br />

Il trattamento dei pazienti con ipertensione non deve più basarsi soltanto sul<br />

livello della pressione arteriosa, ma anche sulla presenza di altri fattori di<br />

rischio, di malattie concomitanti (ad es. il diabete, le malattie cardiovascolari o<br />

renali) di danno d'organo ed anche di caratteristiche individuali che<br />

differenziano ogni individuo. (9)<br />

Questa pratica tabella , parte delle attuali linee guida, fornisce i tutte le<br />

variabili da valutare nel quadro clinico di un paziente per poter stratificarne il<br />

rischio e decidere poi di conseguenza la terapia da seguire ed i valori di<br />

pressione a cui mirare.<br />

FATTORI <strong>DI</strong> RISCHIO<br />

CAR<strong>DI</strong>OVASCOLARE<br />

1. Usati per la<br />

stratificazione del rischio<br />

· Livelli di pressione arteriosa<br />

sistolica e diastolica (gradi 1-<br />

3)<br />

· Uomini > 55 anni · Donne<br />

> 65 anni · Fumo<br />

· Colesterolo totale > 250<br />

mg/dl · Diabete<br />

· Familiarità per malattie<br />

cardiovascolari precoci.<br />

2. Altri fattori che<br />

influenzano<br />

negativamente la<br />

prognosi<br />

· Ridotto colesterolo HDL<br />

· Aumento colesterolo LDL<br />

· Microalbuminuria nel<br />

DANNO D'ORGANO<br />

· Ipertrofia ventricolare sinistra<br />

(elettrocardiogramma,<br />

ecocardiogramma o radiografia)<br />

· Proteinuria e/o lieve aumento<br />

della creatininemia plasmatica<br />

(1.2-2.0 mg/dl)<br />

· Evidenza ecocardiografica di<br />

placche aterosclerotiche (arterie<br />

carotidi, iliache e femorali, aorta)<br />

· Restringimento generalizzato o<br />

focale delle arterie retiniche.<br />

CON<strong>DI</strong>ZIONI CLINICHE<br />

ASSOCIATE<br />

Malattie<br />

cerebrovascolari<br />

· Ictus ischemico<br />

· Emorragia cerebrale<br />

· Attacchi ischemici<br />

transitori Cardiopatie<br />

· Infarto del miocardio<br />

· Angina pectoris<br />

· Rivascolarizzazione<br />

coronarica<br />

· Scompenso cardiaco<br />

congestizio Nefropatie<br />

· Nefropatia diabetica<br />

· Insufficienza renale<br />

(creatininemia plasmatica<br />

> 2.0 mg/dl)<br />

Vasculopatie<br />

· Aneurisma dissecante

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