30/10/2006 Campionato 7a Giornata: Girone C - serie d news

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IV LUNEDI’ 30 ottobre 2006 la tribuna SERIE D SI FRENA DAVANTI SI RESPIRA IN CODA Qui a fianco l’esultanza dei giocatori del Quinto nella partita di otto giorni fa: ieri i ragazzi di Pisani non sono andati oltre il pari (Film) Più a destra un’azione tra «Monte» e Belluno (Cronaca) UNION QUINTO TAMAI UNION QUINTO: Marcato, Michieletto, Pivetta, Martignon, A. Zanardo, Lazzari, Lorenzetto, Niero, Bandiera (38’ st De Silvestro), Bacchin (14’ st Fonti), Paolo Zanardo. Allenatore Pisani TAMAI: Zaghetto, Sandrin, Calzavara, Tonon (30’ st Zambon), Orlando, De Marchi, Reveretto, Petris, Restiotto (1’ st Visentin), Andreolla, Benetton (1’ st Paolini). Allenatore: Tomei ARBITRO: Bergamaschi di Milano RETI: primo tempo: 27’ Bacchin; secondo tempo: 38’ Petris NOTE: espulso Paolo Zanardo al 45’ del secondo tempo. Ammoniti Sandrin, De Marchi, Marcato, Pivetta e A. Zanardo. MONTEBELLUNA BELLUNO MONTEBELLUNA: Conte, Masiero, Furlanetto, Garbini, Bellio, Marconato, Schiavon (24’st Tessaro) Nicoletti, Fabrin (33’st Biasuzzi) Zalla, Mason (1’st Squizzato). All. Fonti BELLUNO: Corcetto, Sitran, Brustolon, Tardivo, Ballarin, Da Rold (21’st Lazzaretti) Corbanese, D’Incè (19’st Zoldan) Trincheri, Bez, Solagna (12’st De Lazzer). All. Pasa ARBITRO: Guida di Torre Annunziata RETE: secondo tempo: 8’ Nicoletti NOTE: Ammoniti Mason, Schiavon, Furlanetto, Garbini, Tardivo, D’Incè, Brustolon. 1 1 1 0 L’Union Quinto fermato in casa dal Tamai, che pareggia a pochi minuti dalla fine: per i ragazzi di mister Pisani l’assalto alla vetta è rimandato Baby Monte, arriva il primo sorriso Squadra rivoluzionata e largo ai giovani: superato il Belluno di Lele Pasa QUINTO. Union, il balzo in vetta è rimandato. Il pareggio ampiamente meritato dal Tamai ha fatto naufragare i sogni di primato per il team presieduto da Dario Pizziolo. Le cause del parziale scivolone stanno nell’atteggiamento tecnico-tattico dei rossoblù, apparsi frastornati sulle accelerazioni palla a terra delle «furie rosse», e arrivati a fine gara in debito d’ossigeno. L’Union Quinto, al cospetto di un Tamai agile e incisivo ma fin troppo passivo nella prima mezz’ora, avrebbe potuto chiudere la pratica nello spazio di un minuto. E’ l’Union a prendere in mano il pallino del gioco. Il Tamai, che per sei turni con i suoi osservatori aveva «spiato» ogni mossa dei rossoblù, non cade nel tranello di limitarsi a controllare e a fare catenaccio. La formazione di Tomei si schiera a ventaglio e cerca di far girare al largo la manovra dei padroni di casa. Il match per quasi mezz’ora non esprime nulla di concreto: la rotazione di palla è prevedibile e la recita al limite dell’area non emette acuti. Solo un paio di accelerazioni di Michieletto fanno capire che il Quinto vuole schiodare l’incontro. A far scattare la scintilla però ci ha pensato Sandrin: il di- Bacchin e compagni soffrono le sortite palla a terra degli ospiti e finiscono in apnea fensore tamaiota in ripiegamento perde il contrasto con Lorenzetto, l’attaccante punta il fianco destro dell’ area e di piatto serve a Bacchin il pallone da adagiare in rete. Il Tamai sbanda vistosamente. L’abulia si nota al 28’: Bacchin scodella una palla inattiva sul secondo palo e la capocciata di Niero dà l’illusione del gol. La partita finalmente sale di tono. Al 30’ Andreolla, libero di suggerire a tutto campo, allunga un diagonale nei sedici metri per Restiotto, ma Marcato in uscita è tempestivo a lanciarsi tra i suoi piedi e a soffiargli la palla. La difesa dell’Union Quinto a tratti mostra qualche incomprensione e il Tamai, per nulla incisivo, non la punisce. Al 31’ Martignon alza la linea di demarcazione, Restiotto elude l’offside, ma l’azione è arginata dal ritorno del centrale. Al 32’ verticalizzazione di Niero per l’ex Zanardo, e sul sinistro in diagonale Zaghetto è superlativo nel riflesso. Al 35’ grave topica di Bergamaschi: sul calcio di punizione ai 18 metri di Bacchin, Sandrin in barriera alza un braccio e causa il penalty. L’arbitro estrae il cartellino giallo nei confronti del difensore e riporta incomprensibilmente la palla fuori dall’area. Nella ripresa il Tamai cambia lo spartito e i suoi agili solisti Visentin e Paolini fanno la differenza. I primi due minuti sono però di marca locale: al 1’ Zanardo scarica una sventola a fil di palo e poi, sul corner di Bacchin, Bandiera di testa rasenta la traversa. Al 14’ c’è una fiondata di Lorenzetto controllata in due tempi da Zaghetto con qualche affanno. La mezz’ora finale è a senso unico. Al 17’ Visentin centra la parte alta della traversa; al 19’ gran legnata di Roveretto e Marcato vola a negargli il gol. Lazzari (colpo di testa) e Niero (palombella fuori) al 26’ nello spazio di sessanta secondi mancano il 2-0. Ma il Tamai non si ferma. Il Quinto è sulle ginocchia, non fa più filtro e dalla panchina non si muove foglia. Al 32’ Marcato è immenso sulla staffilata di Paolini: la deviazione con la punta delle dita si stampa sulla traversa. Il gol del pari arriva al 38’: sul tambureggiante assedio del Tamai è Petris a trovare lo spiraglio con un diagonale dal basso verso l’alto. Simultanea è l’entrata in campo di De Silvestro, e sul tardivo avvicendamento il Max ha un vivace scambio di impressioni con la panchina. Nel finale De Silvestro con un bolide da quaranta metri indovina il pertugio buono, ma sulla traiettoria c’è A. Zanardo e il pallone esce dai pali tra la delusione del pubblico. Nel recupero P. Zanardo lanciato verso Zaghetto è fermato dall’assistente dell’arbitro: da censura la reazione verbale e il direttore di gara gli sventola il «rosso». (Flavio Cipriani) Un’azione di gioco della partita di Montebelluna Nel riquadro Lele Pasa tornato a «casa» (fc) MONTEBELLUNA. Il punto di partenza per una decisa risalita? Di certo la prima vittoria del campionato per la formazione di Fonti induce a un sano, seppur moderato, ottimismo. Nelle cinque sberle subite dalla Sanvitese sette giorni prima, al suo esordio sulla panchina montebellunese, il tecnico mestrino ha individuato nel bicchiere quasi vuoto la chiave di svolta per la reazione della squadra, rivoltata come un calzino all’esordio al San Vigilio. Una formazione inedita con qualche cambio di ruolo (Furlanetto in posizione più arretrata) anche in virtù delle numerose assenze, improntata alla più classica delle linee «verdi» che poteva comportate anche qualche rischio nel confronto con il Belluno. Alla fine quest’ultimo è apparso uno sparring- partner ideale per il test decisamente positivo fornito dai baby biancolesti. Una scommessa vinta da Fonti che attende del resto conferma dall’incontro ravvicinato di mercoledì con la Sambonifacese, e tra sette giorni in casa con il Cassola. Il Belluno dell’ex Lele Pasa è parso poca cosa, l’unico tentativo della partita è infatti concentrato sulla botta di Bez deviato a mani aperte dal 38enne (capitano per l’occasione) Conte, la prestazione della squadra rimane assolutamente positiva. «Troppo poco per una partita di calcio, gli spazi per giocare non mancavano, c’è stato qualche errore di troppo in occasione del gol, ma con questo non cerco alibi per questa sconfitta», dirà alla fine il tecnico bellunese. Una partita infarcita dalla presenza di molti ex, motivazioni a iosa, ma soprattutto l’imperativo per entrambe era rappresentato dalla conquista dei tre punti per ritoccare le rispettive classifiche. Più asfittica decisamente quella trevigiana, che con i tre punti di ieri ha abbandonato l’ultimo posto. Sulle prestazioni dei singoli una citazione particolare la merita senza dubbio Nicolò Fabrin, classe 1989 e prodotto del vivaio, inserito da Fonti al centro dell’attacco, supportato alle spalle da Zalla (in crescita) e Mason. Non da meno il coetaneo Squizzato, in campo a inizio ripresa, che ha sfiorato il gol del raddoppio negatogli dalla respinta di Ballarin sulla linea. Detto questo, e ribadendo i segnali incoraggianti della squadra, non si può dire altrettanto sul livello agonistico della partita, in standby per quasi mezz’ora. Un avvio «soporifero» (la paura di prendere gol ha prevalso sulle opposte spinte offensive) ravvivato dalla botta di Bez su calcio piazzato dalla distanza, deviata sopra la traversa dall’attento Conte. La reazione dei padroni di casa un minuto dopo è riposta dal rasoterra in diagonale di Nicoletti che sfila di poco a lato. Questo è quanto si è visto nella prima frazione, tanta buona volontà e qualche buona giocata, soprattutto da parte dei padroni di casa, ma emozioni zero. L’episodio che alla fine deciderà le sorti dell’incontro si materializza dopo 8 minuti della ripresa, quando dagli sviluppi di un calcio d’angolo Nicoletti approfitta della respinta maldestra di Corcetto per individuare lo spiraglio giusto per mettere il pallone nell’angolino alla destra del portiere. Il Belluno non accusa il colpo, avanza il baricentro alla ricerca del pari, rischiando la capitolazione sul tentativo di Squizzato accennato in precedenza, dopo la prima respinta di Corcetto su tiro di Zalla. Il Monte gestisce con autorevolezza il risultato, un successo legittimato dalla punizione dello stesso Zalla sventata in volo da Corcetto, e dal doppio tentativo di Squizzato in chiusura. (Giovanni Negro) QUINTO Pizziolo amaro «Dovevamo chiudere» QUINTO. C’è amarezza nella dirigenza quintina. Il presidente Dario Pizziolo fatica a trovare il sorriso. La prestazione non l’ha per nulla soddisfatto: «Dovevamo chiudere la gara nel primo tempo — sbotta Pizziolo — quando abbiamo costruito le palle gol per affondare il Tamai. Il resto preferisco chiarirlo a mente fredda con il nostro direttore generale Gianni Davanzo». Tra i «cattivi» del match, Paolo Zanardo è il giocatore che avrebbe fatto carte false per immortalare il gol della vittoria. La sua gara anziché far arrossire le ex «furie rosse» è finita con la doccia anticipata: «L’espulsione è giusta — spiega il centravanti — perché la mia reazione verbale è stata particolarmente colorita. Ho cercato il gol, ma con palloni sporchi era impossibile sfondare una difesa accorta». (f.c.) MONTEBELLUNA Fonti gode «Il cuore oltre l’ostacolo» MONTEBELLUNA. «I ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo». In questi termini mister Fonti ha dipinto la prima vittoria del Monte in campionato. «Non sarà stata una bella partita, però si è visto il carattere della squadra, i giovani hanno fornito la risposta che attendevo. Una vittoria importante per ripartire». Il tecnico biancoceleste è visibilmente soddisfatto per questi primi tre punti al suo esordio tra le mura amiche. Non meno soddisfatto il presidente Maurizio Michielin che sottolinea la reattività della squadra. «Ho notato un deciso cambio di mentalità e di stimoli da parte dei giocatori», dice Michielin, che annuncia a breve un rinforzo di spessore in attacco. (g.n.)
la tribuna LUNEDI’ 30 ottobre 2006 V ECCELLENZA TREVIGIANE AL PALO AsoloFonte grande, espugnata Cornuda Le reti di Moretto e Forato chiudono il match: le squadre finiscono in 10 uomini CORNUDA. Con una buona partita, l’Asolo- Fonte espugna con un legittimo 2-0 il campo di un CornudaCrocetta in giornata no. Gli ospiti partono subito bene, mettendo in apprensione la difesa dei padroni di casa, con un tiro da fuori (al 3’) ed una pericolosa mischia in area (al 4’). Al 6’ Rostirolla sfiora l’incrocio con un tiro dai 25 metri. All’11 l’Asolo- Fonte va vicinissimo al vantaggio: appena entrato in area, Forato scocca un tiro potentissimo sul quale interviene alla grande Bertoncello; sulla ribattuta Ragusa non riesce a calciare con forza e i difensori riescono a sventare il pericolo. Passato il primo quarto d’ora, il CornudaCrocetta riesce ad allentare in parte la pressione degli avversari, ma continua a faticare enormemente nell’impostazione del gioco. Al 30’ l’ex di turno Moretto, con un potente tiro su punizione dal limite dell’area, porta in vantaggio l’AsoloFonte. Al 35’ l’azione più pericolosa del CornudaCrocetta: su un cross dalla fascia destra, Guidolin, inseritosi dal lato opposto, puè colpire di testa indistrurbato; l’impatto col pallone ò perè infelice. Nella ripresa il trend della gara non muta: gli ospiti continuano ad avere in mano il CORNUDACROCETTA ASOLOFONTE CORNUDACROCETTA: Bertoncello, Manera, Zolin, Giazzon, Guidolin, Soffiato (23’ st Tormena), Galbano (1’ st Marinello), Binotto, Barp (15’ st Beghetto), Marchiori, Collet. Allenatore: Di Stefano ASOLOFONTE: Bee, Ganassin, Bittante, Moretto, Marcon, Rostirolla, Torresin (20’ st Fiorotto), Carli, Ragusa (17’ st Bassani), Mammoliti, Forato (30’ st Frassetto). Allenatore: Andreucci ARBITRO: Chiffi RETI: 30’ pt Moretto (A), 19’ st Forato (A) NOTE:Ammoniti: 16’ pt Manera, 34’ pt Bittante, 40’ pt Galbano. Espulsi: 22’ st Binotto, 26’ st Bittante (somma di ammonizioni) 0 2 pallino del gioco ed il CornudaCrocetta non riesce a dare continuità alla propria manovra. Al 10’ Mammoliti ò imbeccato sulla fascia destra, entra in area ed offre una bella palla a Ragusa, che perè da pochi passi spara sul portiere. I minuti scorrono senza che i padroni di casa riescano a farsi pericolosi: di conseguenza cresce visibilmente il nervosismo negli uomini di Di Stefano, per questo sempre più imprecisi nei disimpegni. Al 19 l’AsoloFonte raddoppia grazie ad un colpo di testa di Forato che non lascia scampo a Bertoncello. Gli ospiti continuano ad essere più pericolosi dei padroni di casa. Al 28’ il neoentrato Fiorotto puè girare di testa indisturbato un cross di Rostirolla, ma la palla finisce altissima. Al 29’ Moretto gira a rete di destro un corner basso, costringendo Bertoncello ad un altro difficile intervento. Al 40’ ò ancora Fiorotto a sciupare una ghiotta occasione, calciando malamente alto, a tu per tu con Bertoncello. Nei minuti finali, Giazzon, spostatosi più in avanti, fa vedere finalmente qualcosa di interessante: prima calcia debolmente ben servito da Marinello, poi, dopo uno spunto personale sulla fascia sinistra, mette al centro una buona palla su cui perè nessun compagno puè intervenire. Bella partita dell’AsoloFonte, che con questa vittoria dà ossigeno alla propria classifica. Giornata da dimenticare per il CornudaCrocetta, in evidente crisi di fiducia e, di conseguenza, anche di gioco. (Paolo Brugnara) Tutte le reti nel primo tempo. Al 3’ minuto di recupero il direttore di gara concede un un rigore agli ospiti tra le contestazioni dei padroni di casa Union e Opitergina si dividono la posta Quattro gol in un derby che non delude. Discutibili alcune scelte arbitrali SAN VENDEMIANO. Un derby scoppiettante, ricco di note soprattutto nel primo tempo. Le due squadre sul terreno di gioco impostano una gara aperta e senza timori reverenziali, realizzano quattro reti, due per parte, nei quarantotto minuti giocati nella prima frazione. Una partita iniziata bene da Union CSV e Opitergina, ma completamente rovinata dal protagonismo del direttore di gara. Sciretti di Mestre ne combina di cotte e di crude. Già in avvio si era intuito che l’arbitro non era proprio in partita, con decisioni cervellotiche, condizionanti anche sull’esito della contesa. Addirittura allo scadere del primo tempo, in pieno recupero al 46’, inventa di sua iniziativa un calcio di rigore a favore dell’Opitergina. Il fallo del difensore Rizzi su Chiara viene commesso mezzo metro abbondante fuori del limite dell’area, ma Sciretti purtroppo vede male, indicando il dischetto degli undici metri. Ma anche i tifosi ospiti sono sulla stessa linea nel corso dell’incontro, perchò l’arbitro ò sempre incerto e non ha assolutamente in mano le redini per dirigere saggiamente il derby. A rimetterci di più ò comunque la squadra di casa, che non ò riuscita a chiudere i conti con l’avversario. L’Opitergina ha la fortuna di vedersi assegnare dall’arbitro il rigore inesistente allo scadere del primo tempo, riportandosi in carreggiata, dopo il due a uno realizzato da Dartora al 28’. In avvio ò l’Opitergina a rendersi pericolosa al 9’, con una punizione di Tomò da fuori area che aggira la barriera e Faganello sventa in calcio d’angolo. All’ 11’ l’arbitro concede un calcio a due in area dei padroni di casa a favore della squadra ospite, per punire le proteste del portiere Faganello, che si becca pure il cartellino giallo. Sul calcio piazzato, all’altezza del limite dell’area piccola l’Opitergina non sfrutta a dovere il calcio di punizione, quando tutti i giocatori dell’Union CSV sono costretti a fare barriera sulla linea della propria porta. Sul rilancio dall’area dei padroni di casa arriva il vantaggio realizzato da Tronchin. Un diagonale da fuori area sulla fascia destra di buona precisione, che subisce una leggera deviazione da parte di un difensore e D’Este viene ingannato e battuto all’altezza del palo sinistro. Da una punizione nasce il gol di Chiara che realizza a due passi dalla porta. Dartora al 28’ riporta in vantaggio l’Union CSV con un calcio di punizione da fuori area, che sorprende D’Este. E poi la squadra di Trinca manca il colpo risolutore per chiudere i conti, così l’Opitergina pareggia al 48’. Il secondo tempo ò poca cosa, sono solo in abbondanza i fischi di disapprovazione dalla tribuna per l’arbitraggio pessimo di Sciretti. (Livio Piccin) In alto un’azione dell’Asolo A destra mister Piovanelli Sotto Cester UNION CSV OPITERGINA GLI SPOGLIATOI Gli allenatori: «Una bella partita rovinata» SAN VENDEMIANO. Delusione evidente nello spogliatoio della squadra di casa, per l’opportunità svanita di ottenere un successo. Arbitraggio negativo a parte, Umberto Trinca analizza così la prova della sua squadra: «Nel primo tempo potevamo e dovevamo assolutamente chiudere a nostro favore la gara - spiega - le ingenuità si pagano. Purtroppo stiamo continuamente perdendo occasioni importanti nel corso del campionato e così rimaniamo sempre al centro della classifica. Finora nessuna UNION CSV: Faganello, Tronchin, Moro, Franchetto, Rizzi, Antonioli, Armellin (39’ st. Michielet), Zago, Fecchio (1’ st. Guglielmi), Dartora, Mazzaracca (9’ st. Collodel). Allenatore Trinca. OPITERGINA: D’Este, Furlanetto (2’ st. Bulleri), Bonaldo, Della Bella, Martin, Maccari, Stival (1’ st. Zavattin), Peruzzetto, De Tuoni (15’ st. Deola), Tomè, Chiara. Allenatore: Piovanelli. ARBITRO: Sciretti di Mestre. RETI: 12’ pt. Tronchin, 16’ pt. Chiara, 28’ pt. Dartora, 48’ pt. Tomè (rigore). NOTE: Ammoniti: Stival e Maccari per gioco falloso; Faganello per proteste. 2 2 squadra dimostra di prendere in mano saldamente il timone al vertice. In attacco abbiamo risentito della mancanza per infortunio dell’attaccante Massimo Cesca, che starà fuori diverso tempo. Altri ragazzi sono giovani e devono ancora crescere e difettano d’esperienza». «Due punti persi e abbiamo sbagliato troppo nella prima parte della gara - aggiunge il direttore sportivo Denis Fiorin - l’arbitraggio ha condizionato l’esito finale e noi siamo stati nettamente penalizzati. Nel secondo tempo non c’ò stata la forza necessaria per girare a nostro favore l’esito del derby. Non abbiamo ripetuto la bella prova di domenica scorsa a Marostica». L’allenatore dell’Opitergina Simone Piovanelli invece puntualizza: «Rispetto ad altre partite la squadra ha avuto più carattere, anche se abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità e sono contento solo in parte della prestazione. Questo ò il primo punto che otteniamo in trasferta, quindi speriamo sia un fatto positivo per proseguire meglio più avanti. Le decisioni arbitrali hanno sicuramente rovinato un pè il derby, anche se il risultato finale mi sembra possa essere giusto». (l.p.)
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