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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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<strong>foto</strong> <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>


2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

In questi anni della mia permanenza a Civita Castellana, ho apprezzato la vostra profonda<br />

fede religiosa ed ancor più la devozione nei confronti dei protettori SS. Giovanni e<br />

Marciano Martiri.<br />

Con voi ho imparato ad amare le tradizioni e la storia di questo luogo e, nella ricorrenza<br />

delle festività patronali, voglio augurare buoni festeggiamenti a tutta la popolazione,<br />

ricordando di non trascurare l’importanza religiosa che è alla radice della festa stessa.<br />

Nel giorno dei Patroni ricorderò con particolare premura i vostri cari defunti, le persone<br />

ammalate e le meno fortunate.<br />

Farmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi<br />

<strong>Campo</strong> de’fiori<br />

Domenica 10 Settembre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti<br />

Domenica 17 Settembre - Farmacia Comunale 1 - Via<br />

Giovanni XXIII<br />

Domenica 24 Settembre - Farmacia Filizzola - Via di Corte,<br />

C.so Bruno Buozzi<br />

Domenica 01 Ottobre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti 95<br />

Turni Benzinai Civita Castellana Domeniche di<br />

Settembre<br />

03 - TAMOIL Via Flaminia, IP Variante Nepesina,<br />

API Via Corchiano<br />

10 - API Via Flaminia Borghetto, TAMOIL Via Falisca<br />

17 - ESSO Via Flaminia, ERG Via Nepesina<br />

24 - ESSO Via Flaminia, AGIP Via Terni<br />

Mini Festival città di Viterbo<br />

I Saranno Bavosi<br />

PRESENTANO<br />

i piccoli grandi cantanti del futuro<br />

conduce la serata l’imitatore ROBERTO<br />

20 SETTEMBRE ORE 21,30<br />

FABRICA DI ROMA<br />

ARENA TEATRO LE VALLETTE


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Addio all’estate<br />

L’estate è già finita e il sole si ritira pigro all’orizzonte lasciando al tramonto quella luce e<br />

quei colori caldi del prossimo autunno.<br />

Stasera, s’è calato pian piano nel mare e l’ha acceso di un bel rosso arancio, che è sbiadito<br />

in un rosa e poi in un turchese e poi ancora in un blu cobalto.<br />

Una falce di luna crescente, accompagnata da deboli stelle, compare timida nel cielo, per<br />

non disturbare questo sole morente.<br />

La quiete di questo mare calmo mi penetra nell’anima e mi risveglia mille ricordi…<br />

Sono qui, solo, seduto sulla sabbia di una spiaggia vuota, con il solo canto dei gabbiani<br />

che volano nel cielo.<br />

E’ veloce il tempo e passa rapido, lascia solo quello che vuole e si porta con se chi non<br />

sa volare.<br />

Quale mistero la vita … ma le cose belle restano nella bellezza stessa delle cose!<br />

Ora si fa buio nella mia mente e scema la luce di questo giorno: è crepuscolo.<br />

Sandro Anselmi<br />

Uno strano silenzio lascia spazio alla gioia e alle risa di un tempo e ad immagini di cose<br />

vissute.<br />

Talvolta il nostro cammino è faticoso, è pesante, quasi insostenibile, si immagina un Dio<br />

traditore ma non bisogna mai arrendersi “la vita è un dono”, e non bisogna mai perdere<br />

la speranza: DOMANI, MAGARI, SARA’ UN GIORNO MIGLIORE.<br />

<strong>foto</strong> M.<strong>Topini</strong>


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

DIVAGAZIONI SUL<br />

Il gusto della raccolta, di possedere gli oggetti del desiderio<br />

il panorama del collezionabile: volare alto con la fan<br />

di Alfonso Tozzi<br />

Collezionare, dal latino colligere, raccogliere,<br />

accumulare: raccolta di oggetti della<br />

stessa specie fatta con intenti culturali, di<br />

piacere o di utilità.<br />

Collezionismo, quindi, attitudine a mettere<br />

insieme cose di particolare interesse artistico,<br />

storico, scientifico, rare o curiose<br />

oppure semplicemente cose che hanno<br />

fortemente colpito la fantasia.<br />

Essere collezionisti, per dirla con Renzo<br />

Arbore, significa essere affetti dalla<br />

“più bella malattia del mondo, una piccolissima<br />

malattia che però, quando temporaneamente<br />

trova dei balzami – in questo<br />

caso gli oggetti del desiderio – non soltanto<br />

si guarisce perfettamente, ma dà addirittura<br />

una piccola felicità”.<br />

La storia del collezionismo affonda le sue<br />

radici nella notte dei tempi: alcuni la datano<br />

nell’antico Egitto, dove i Faraoni raccoglievano<br />

oggetti d’oro e pietre preziose da<br />

conservare quale patrimonio familiare,<br />

così come dimostrano molti gioielli di inestimabile<br />

valore ritrovati nella tomba di<br />

Tutankamen della XVIII dinastia, morto a<br />

soli 18 anni, sepolto unitamente a tutti i<br />

bastoni di comando della sua collezione.<br />

Altri invece si riferiscono all’usanza dei<br />

romani, i quali ritenevano sommo prestigio<br />

mostrare agli ospiti gli oggetti di un certo<br />

valore provenienti dai bottini di guerra:<br />

non ci fu condottiero, uomo politico o personaggio<br />

importante, a Roma, che non<br />

avesse la propria collezione: Giulio Cesare,<br />

per esempio, raccoglieva vasi di aromi e di<br />

profumi pregiati.<br />

Nel Medioevo il collezionare fu prerogativa<br />

della chiesa, la quale disponeva del denaro<br />

necessario per l’acquisto di preziosi crocifissi,<br />

reliquie, arredi sacri, avori, arazzi,<br />

tappeti, oggetti vari e curiosi, oltre ad<br />

essere destinataria di lasciti preziosi.<br />

Tuttavia molti furono, nel Medioevo, i collezionisti<br />

privati, come Chilperico I, re dei<br />

Franchi, che raccoglieva servizi da tavola<br />

in oro massiccio ornati con pietre preziose<br />

da donare all’avida Fredegonda da cui era<br />

dominato.<br />

In pieno Rinascimento, con il munifico<br />

gesto di Papa Sisto IV, che nel 1471 donò<br />

al popolo la raccolta del Campidoglio,<br />

sorse l’idea della collezione pubblica.<br />

In questo periodo storico ebbe anche sviluppo<br />

un collezionismo “scientifico”: animali<br />

rari imbalsamati o sotto spirito, automi,<br />

strumenti matematici o scientifici,<br />

costituivano spesso collezioni da mostrare<br />

ai visitatori con orgoglio.<br />

La svolta epocale la si ebbe intorno al ‘700<br />

quando il collezionismo cessa di essere<br />

solo appannaggio delle classi più abbienti<br />

e diventa “popolare”: si diffuse, però, un<br />

diverso tipo di collezionismo incentrato<br />

sulla raccolta di oggetti spesso minuti e<br />

singolarmente di limitato pregio, pazientemente<br />

raccolti e catalogati.<br />

Si hanno, così, collezioni di insetti, di piante,<br />

di monete, medaglie, spesso oggetti<br />

che hanno modesta apparenza, ma in<br />

stretto rapporto con la storia politica del<br />

costume nonché con l’arte, sia pure minore.<br />

Appartiene a questo periodo la favolosa<br />

collezione dei bottoni dei re di Francia:<br />

settemila esemplari, miniati, scolpiti con<br />

figurazioni anche pornografiche o motivi<br />

patriottici, nonché le raccolte di guanti,<br />

merletti, bastoni da passeggio, tabacchiere,<br />

pettini antichi, ventagli, strumenti<br />

musicali e moltissime altre cose.<br />

In seguito alla rivoluzione industriale e alla<br />

conseguente diffusione del benessere, si è<br />

progressivamente diffuso il collezionismo<br />

per le categorie emergenti e si è allargato<br />

il campo ad altri oggetti di uso corrente,<br />

anche adoperati nel recente passato<br />

(modernariato) senza riguardo al valore<br />

materiale o ai pregi formali.<br />

Oggi si colleziona di tutto: tappi a corona,<br />

ex libris, martelli da calzolaio, biglietti d’ingresso<br />

(nei cinema, teatri, tram, autobus),<br />

soldatini di carta, involucri di agrumi,<br />

gomme per cancellare, armi da caccia,<br />

<strong>foto</strong>grafie della nonna, gagliardetti, autoadesivi,<br />

azioni e obbligazioni (scripofilia),<br />

accendini (lightersmania), bustine di zucchero<br />

(glicofilia), biglietti della lotteria,<br />

chiudilettera (erinnofilia), conchiglie<br />

(malacofilia), cerini, fiammiferi e relative<br />

etichette (fillumenia), fischietti di terracotta<br />

(figulifilia), segnalibri e chi più ne ha più<br />

ne metta.<br />

Intorno agli anni ’70, però, fra le moltissime<br />

collezioni emergenti, una si distinse e<br />

salì prepotentemente alla ribalta del collezionismo<br />

minore, non solo italiano, LA<br />

LAMETTOFILIA, ossia la collezione delle<br />

lamette da barba intese come bustine, ma<br />

di questa ne parleremo un’altra volta; ora<br />

desidero affermare che collezionare significa<br />

volare alto con la fantasia, oltre il<br />

tempo e lo spazio, immergersi in un<br />

mondo fantastico che arricchisce lo spirito<br />

e dà un senso alla vita, agli oggetti, anche<br />

i più umili, i quali, comunque, testimonieranno<br />

nel tempo l’esistenza di una umanità<br />

sempre alla costante ricerca di se stessa.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

5<br />

COLLEZIONISMO<br />

, coinvolge sempre più persone e sempre più vasto diventa<br />

tasia aiuta a vivere e, spesso, dà un senso alla vita.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 7<br />

Fescennino d’oro<br />

e solidarietà<br />

di Ermelinda Benedetti - <strong>foto</strong> ELEVEN FOCUS<br />

Venerdì 28 luglio 2006, é giunta alla sua settima edizione la manifestazione artistco-culturale del Fescennino d’oro, che prende il<br />

nome dal luogo in cui si svolge: Corchiano, ossia l’antica Fescennium. L’idea di assegnare ogni anno questo premio, un bassorilievo<br />

realizzato dal maestro Roberto Candolfi, nasce nel 2000, grazie alla collaborazione tra il noto musicista Nicola Piovani, che trae qui le<br />

sue origini, e il sindaco di Corchiano Battisti Bengasi, tornano in carica quest’anno.<br />

Il maestro è autore di numerosissime colonne sonore di importanti film italiani e stranieri, tra cui La vita è bella, per la quale ha<br />

vinto l’Oscar nel 1998. È, infatti, stretto collaboratore ed amico di Roberto Benigni e di altri grandi personaggi del cinema del passato<br />

e del presente, nostrano ed internazionale, e ama molto lavorare anche in teatro. Il suo paese d’origine è per lui grande fonte d’ispirazione.<br />

Nella silenziosa casa di campagna, dove si ritira di tanto in tanto per comporre i suoi pezzi, riesce a trovare la giusta concentrazione<br />

per dare sfogo al suo innato estro musicale.<br />

Il fescennino d’oro viene assegnato ogni anno ad un artista diverso, scelto da una giuria d’eccellenza: Vincenzo Cerami, Curzio<br />

Maltese, Germano Mazzocchetti, Vincenzo Mollica, Mario Monicelli, Paila Pavese e presieduta dai due ideatori del premio. Negli anni<br />

precedenti è stato conferito a personaggi importanti del calibro di Fiorenzo Fiorentini, Anna <strong>Campo</strong>ri e Leopoldo Trieste, che hanno<br />

fatto la storia del teatro italiano ed a nuove e promettenti leve come Massimo Wertmüller, Ascanio Celestini e Davide Enia.<br />

Quest’anno si è tornati un po’ indietro nel tempo, attingendo nuovamente dal passato e precisamente dagli anni ’60, con l’attrice teatrale,<br />

di stampo eduardiano, Angela Pagano. Dopo esserci calati nell’atmosfera della canzone napoletana, grazie al concerto<br />

dell’Ensemble Partenope, la Pagano, accompagnata al pianoforte dal Maestro Piovani, ci ha divertito con quella particolare simpatia<br />

che caratterizza i napoletani, affiancata da una spontaneità che fa di lei una grande cabarettista oltre che una bravissima attrice.<br />

Ma questa ormai prestigiosa manifestazione, sempre più seguita, è legata ad un importante progetto di solidarietà che le fa enormemente<br />

onore e la impreziosisce ancor di più. Si tratta di una cooperazione decentrata con l’ospedale pediatrico di Kimbondo, nella<br />

Repubblica Democratica del Congo, di cui si fa tramite Battisti, in qualità di medico.<br />

Il ricavato della serata, come quello di tutte le edizioni precedenti, è stato devoluto all’ospedale Gaslini di Genova, a cui fa capo il<br />

progetto e, grazie a questi ed altri generosi contributi, si è potuto operare al cuore più di qualche bambino africano purtroppo meno<br />

fortunato, che, attraverso questo nobile gesto, hanno riacquistato l’altrimenti perduta speranza di vivere.


8<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Cari amici<br />

la storia di Noel si arricchisce sempre più di nuove avventure.<br />

Conservate gli inserti e... buona lettura<br />

dai vostri Cecilia e Federico<br />

soggetto e testo Sandro Anselmi<br />

continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 9<br />

Raccolta Tappi<br />

Obiettivo raggiunto<br />

Obiettivo raggiunto.<br />

Leida e Anna Chiara ringraziano soprattutto il giornale “<strong>Campo</strong> de’ fiori”, per l’impegno preso e mantenuto<br />

seriamente per questa raccolta, tenendo viva la solidarietà .<br />

Non è stato facile portarla avanti ma con l’aiuto di Dio, e di tutta la cittadinanza, bambini compresi, il risultato<br />

è stato grande.<br />

A Settembre i tappi (un furgone intero) saranno consegnati alla Casa Via di Natale presso l’oncologico di<br />

Aviano.<br />

Ringraziamo di vero cuore tutti i centri di raccolta di Civita Castellana che si sono impegnati nell’operazione:<br />

La Cattedrale Santa Maria Maggiore, La Piscina Comunale, Le Suore Francescane, il negozio Mille Idee, Gli<br />

Uffici Comunali, Lo Studio Medico di Via Petrarca, e soprattutto i Medici, le Scuole, gli Asili Nido e le Palestre.<br />

Come vediamo Civita Castellana è stata grande e solidale in questo impegno. Si ringrazia anche chi, con un<br />

solo tappo, ha aiutato a riempire un furgone che, grazie alla solidarietà di un privato civitonico, è stato messo<br />

a disposizione per il trasporto dei tappi.<br />

Se ci saranno tappi non raccolti, TRATTENETELI, perché, se sarà possibile, verrà organizzata una seconda<br />

raccolta per il reparto di oncologia di Civita Castellana.<br />

Grazie di cuore,<br />

Leida e Anna Chiara


di Carlo Cattani<br />

Una ROSA di ... musicisti (e un produttore) d’HOC<br />

Copertina CD dei Green Rose<br />

(seguito dell’intervista con Costantino<br />

“Cochi” Quarta e Francesco Santoro<br />

musicisti del gruppo Romano dei Green<br />

Rose appena usciti con il cd “THE<br />

FIRST JOURNEY” ….un confortevole<br />

viaggio “musicale” tra atmosfere e<br />

melodie della musica Celtica)<br />

D: “Moderni nel segno della tradizione” :un<br />

giudizio che mi sento di esprimere dopo ripetuti<br />

ascolti di FIRST JOURNEY .....ma è<br />

anche il messaggio che vuole passare dalla<br />

grafica dell’elegante copertina ? Cochi ,tu che<br />

sei un professionista della grafica, illustraci la<br />

“chiave interpretativa” del “concept” alla<br />

base dei “segni” del “suonatore di<br />

fiddlle “ (violino) nell’artwork di<br />

copertina .<br />

*GreenRose: Beh, diciamo che la<br />

“modernità” nella musica popolare ha<br />

stimolato molto l’inventiva dei musicisti,<br />

ha attutito la ripetitività dei temi,<br />

ha permesso la permeabilità ad altri<br />

generi…. e questo non può che essere<br />

un bene. D’altra parte nel gruppo<br />

stesso, come tra gli altri musicisti che<br />

collaborano con la nostra “vita bandistica”<br />

e/o hanno collaborato al nostro<br />

progetto discografico , esistono e<br />

coesistono formazioni culturali e<br />

generi musicali diversi, dal jazz al rock<br />

alla musica tradizionale genericamente<br />

intesa . Questo tipo di contaminazione<br />

è evidente nella canzone tradizionale<br />

Black is the colour, che ha una<br />

veste assolutamente jazz, o nella ritmica<br />

di Green rose, il brano originale<br />

che apre il cd, che ha una spiccata<br />

accezione rock. Insomma, un cd certamente<br />

non filologico ma che, nella<br />

ricerca di una sintesi che speriamo riuscita,<br />

crediamo possa soddisfare sia gli amanti<br />

della tradizione che gli amanti delle contaminazioni<br />

. Lo stesso criterio mi/ci ha guidato<br />

per la scelta della copertina. Così, per la sua<br />

grafica non ci è sembrato il caso di mettere<br />

le scogliere Irlandesi o chissà quale altra<br />

immagine Celtica convenzionale. Fra le diverse<br />

proposte su cui ci siamo confrontati,<br />

abbiamo scelto questa silouette di violinista ,<br />

perché , richiamavamo una figura rappresentativa<br />

ed evocativa di un genere musicale<br />

– costituendo il violino ,il Fieddle in lingua<br />

Inglese, uno degli strumenti principe della<br />

musica Irlandese :però …però , la nostra<br />

immagine del “suonatore di violino” in una<br />

sua veste ,per cosi dire “agile e stilizzata”<br />

richiama quasi un’insegna al neon ….quindi<br />

un’immagine dinamica, moderna, che con il<br />

suo archetto proteso… chissà, forse ci indica<br />

la strada per un… “second journey”. In ogni<br />

caso piaceva a tutti…... così… perché no ?<br />

ACCETTATA !<br />

D:Cochi ,torniamo ancora nei vostri<br />

“Amarcord settantiani” che sicuramente troveranno<br />

interesse presso i lettori : in quali<br />

condizioni provavate come pionieri del genere<br />

“Irish folk” ?<br />

*GreenRose: beh, all’epoca dei Roisin<br />

Dubh (pronuncia Roiscin Du ) era tutto diverso<br />

; eravamo dei ragazzi, la musica rappresentava<br />

una straordinaria scoperta quotidiana<br />

ed intuivamo che stavamo aprendo una<br />

via nuova, praticamente mai battuta in Italia:<br />

la sola altra esperienza nostra coeva, che<br />

percorreva un viaggio musicale dall’Irlanda<br />

all’America , era rappresentata dai Whisky<br />

trail a Firenze . La maggior parte delle prove<br />

2^ PARP<br />

ARTE<br />

si svolgevano in un magazzino di idraulica e<br />

affini al Prenestino. Provavamo in condizioni<br />

precarie , seduti su vecchie vasche o copertoni,<br />

con temperature invernali assolutamente<br />

proibitive. Eppure c’erano “eroi“,come<br />

Antonio Shorthose (splendido mandolinista)<br />

che veniva in autobus da Monteverde.<br />

Insomma prove serrate senza perdite di<br />

tempo, anche due volte a settimana : era la<br />

nostra vita ! In seguito ci spostammo a La<br />

Storta a casa di Kay (McCarthy) in un luogo<br />

senz’altro più accogliente ma il viaggio era<br />

comunque disagevole . Oggi, specialmente<br />

suonando elettrico, abbiamo un posto insonorizzato,<br />

con più tecnologia e, altresì, un’esperienza<br />

e una consapevolezza del nostro<br />

fare musica maggiore di un tempo ma le vite<br />

sono inevitabilmente cambiate. Età, famiglie,<br />

lavori tra i più disparati, insomma tutto concorrerebbe<br />

a far dire : basta ! Ma se così non<br />

è , vuol dire che se una cosa non è cambiata<br />

,quella è la grande passione per la nostra<br />

musica ! Naturalmente la “nostra storia” ha<br />

raccontato una parte del gruppo, ma forse<br />

Angelo (Pinna) con i Ned Ludd e mille altre<br />

esperienze o Maria Grazia (Pompa) con i<br />

Bogside e tanti altri gruppi, avranno una storia<br />

più o meno simile da raccontare. Mi fermo<br />

solo un attimo (Cochi) a parlare dei Bogside,<br />

di cui ho l’onore di essere stato uno dei fondatori,<br />

perché, a mio avviso, sono un’altra<br />

grande esperienza di musica tradizionale<br />

Irlandese , che ha operato per tutti gli anni<br />

’80. Un’esperienza nata come laboratorio e<br />

che ha forgiato tanti di quelli che oggi sono<br />

gli elementi di maggior spicco di questa<br />

musica in tutta Italia. Uno fra tutti il banjoista-suonatore<br />

di bouzuki e concertista


Il musicista/produttore Tony Armetta<br />

in un momento di relax<br />

con le “sue creature”<br />

Massimo Greco (attualmente con la band Ale<br />

Brider), “massimo” ispiratore del mondo delle<br />

session romane, fino ai giovani che oggi formano<br />

la terza generazione dell’Irlanda musicale<br />

Romana. Insomma un vero ponte fra l’allora<br />

e l’oggi, senza il quale probabilmente<br />

anche i Green Rose avrebbero meno significato.<br />

Maria Grazia è stata uno dei pilastri dei<br />

Bogside (oggi Dockside) quasi dalla loro fondazione.<br />

D:qual è il vostro approccio alla realizzazione<br />

di nuove composizioni ?<br />

*GreenRose: (Francesco) La proposta del<br />

brano spesso nasce da Cochi…… ma la vera<br />

macchina che mette in moto tutto è la ritmica<br />

di Francesco (ribatte Cochi) , che incomincia<br />

subito a subissarci di idee, di controtempi<br />

e di “rockismi” a cui immancabilmente si uniscono<br />

le nostre ritmiche…penso che il fatto<br />

più innovativo del gruppo sia proprio questo<br />

dialogo fra chitarra- basso e batteria, a cui<br />

speriamo si unirà in pianta più stabile Genzo<br />

Okabe.<br />

I solisti a quel punto si integrano cercando le<br />

giuste “alcove ritmiche” in cui marcare accenti,<br />

abbellimenti e controcanti. Naturalmente<br />

per le canzoni le proposte sono principalmente<br />

di Maria Grazia che nel gruppo e nei suoi<br />

arrangiamenti ha trovato (a sua detta) una<br />

considerazione che spesso nell’enfasi delle<br />

sessions gli strumentisti non hanno per la<br />

parte canora. Insomma un pool che funziona!<br />

D:Cosa ascoltavate da ragazzi ?<br />

*GreenRose: Gli ascolti erano quelli di tutti<br />

i giovani che si affacciavano alla musica in<br />

quegli anni, blues, rock, ma anche folk americano<br />

e inglese. E proprio dall’ascolto di<br />

Dylan, Donovan, ma anche di gruppi come i<br />

Jethro Tull, capimmo che ci doveva essere<br />

qualcosa dietro, qualcosa di più antico.<br />

L’occasione “galeotta” fu il regalo di un disco<br />

di canzoni Irlandesi dei Clancy Brothers,<br />

molto famosi in Irlanda all’epoca. Alcune di<br />

queste “songs” ci piacquero molto e le inserimmo<br />

in un programma di musica folk (il<br />

gruppo era Busces and Briars e ci partecipava<br />

spesso in qualità di ispiratore Giancarlo<br />

Susanna, oggi affermato giornalista musicale<br />

carto-radiofonico) che portavamo in giro nei<br />

club nel 1975.<br />

Notammo che a diversi concerti era presente<br />

una ragazza dai capelli rossi, Irlandese direte<br />

voi, no ! Napoletana…. era Barbara<br />

Barbatelli . Ci conoscemmo e attraverso lei,<br />

che era andata a Londra, potemmo ascoltare<br />

cose strane e meravigliose come i brani dei<br />

Chieftains o dei Furey Brothers. Era fatta !<br />

L’avvento di Luciano Gaetani, amico di<br />

Barbara completò la trasformazione.<br />

Eravamo partiti per il grande viaggio: Busces<br />

and Briars diventarono Black Jack Davy e poi<br />

con l’avvento di Kay(McCarthy) i Roisin<br />

Dubh.<br />

D: La musica “popolare” in genere è una<br />

musica da studiare ,una musica che richiede<br />

applicazione sia con riferimento alle “fonti”<br />

che con riferimento agli strumenti : come è<br />

sgorgato e come si alimenta l’interesse in<br />

questo ambito della musica ?<br />

*GreenRose: Pensiamo che oggi la musica<br />

popolare viva una condizione di grande rinascita<br />

ma anche di ambiguità. Una musica<br />

nata, come dire, per essere suonata sull’aia o<br />

ai matrimoni, era una musica che cresceva in<br />

armonia con il resto delle attività della vita,<br />

una musica “umana” come accennavamo<br />

prima. Si imparava dal padre, dal nonno, si<br />

suonava ogni sera tornando dai campi, era<br />

insomma parte della vita stessa.<br />

Riproporre oggi musica popolare, in maniera<br />

“professionistica” è proprio una delle contraddizioni<br />

insite nello scollamento tra questi<br />

aspetti. D’altra parte noi viviamo in centri<br />

urbani, abbiamo imparato a suonare nelle<br />

scuole di musica o nei conservatori, e difficilmente<br />

potremo essere espressione di quel<br />

senso “rurale” della musica. Questo è un<br />

aspetto che ha già coinvolto il blues, ad<br />

esempio, e pensiamo faccia parte di una evoluzione<br />

più generale delle società occidentali<br />

e del loro distacco da tradizioni culturali che<br />

si fondavano su altri presupposti sociali. Il<br />

folk revival di questi anni, però, ci fa sentire<br />

una grande voglia da parte di tanti musicisti<br />

di essere parte di questa evoluzione: basta<br />

pensare alla rinascita della pizzica salentina,<br />

accanto al fenomeno dei rapper che in quella<br />

splendida terra ha avuto un grande sviluppo.<br />

Così, ognuno a proprio modo e con i propri<br />

mezzi - chi cercando di vivere della musica,<br />

chi facendone un’attività semiprofessionistica<br />

- traccia nuove strade espressive. Per quanto<br />

ci riguarda tutti noi del gruppo facciamo altre<br />

attività per vivere, così come non potremmo<br />

vivere senza la musica. Ma il segreto è e<br />

rimane tanta passione e tanto studio e pratica,<br />

anche perché il palco è più severo dell’aia!<br />

D:Cochi,Francesco questa bella chiacchierata<br />

con voi stimola ancora un mucchio di<br />

domande…ma al solito lo spazio (per la circostanza)<br />

è tiranno : tuttavia un riferimento a<br />

qualche aneddoto su quegli anni “pionieristici”<br />

è d’obbligo ….<br />

*GreenRose Pensiamo che l’aneddoto principe<br />

sia stata la partecipazione nel 1978 alla<br />

trasmissione “The humours of Donnybrook”<br />

per la televisione Pubblica Irlandese (RTE).<br />

La nostra faccia tosta a quel punto ha superato<br />

ogni limite, come se un gruppo Irlandese<br />

si chiamasse “i pummaro’” e facesse musica<br />

Napoletana, qualcosa del genere.<br />

Ma anche<br />

qui si è<br />

potuto constatare<br />

la<br />

differenza<br />

tra i vari<br />

apparati.<br />

Eravamo<br />

presentati<br />

dall’addetto<br />

culturale<br />

Irlandese a<br />

Roma al<br />

quale avevamo<br />

chiesto aiuto in qualità di musicisti che<br />

facevano conoscere la loro cultura all’estero ,<br />

e in fondo era assolutamente vero.<br />

Senza tanti preamboli ci hanno offerto di partecipare<br />

a quel programma e venimmo pagati<br />

con una somma che all’epoca risolse alcuni<br />

giorni della nostra “vacanza”. Furono tutti<br />

molto gentili e per noi un grande orgoglio,<br />

anche perché assistemmo alle prove di altre<br />

puntate e conoscemmo personalmente alcuni<br />

tra i nostri idoli, insomma eravamo in un<br />

brodo di giuggiole ! Sono tornato (Cochi) in<br />

Irlanda nel 2004, e senza tante speranze ho<br />

scritto un mail alla RTE per sapere se per<br />

caso era reperibile una registrazione dell’anno<br />

tot, del gruppo tot… e via così….. Beh,<br />

non ci volevo credere, dopo appena un mese<br />

mi rispondono che il VHS da me richiesto era<br />

a mia disposizione in portineria. È stato un<br />

fatto assolutamente commovente, dopo ben<br />

26 anni. Ora siamo in possesso di quel<br />

nastro, per noi ….mitico !<br />

D: Ultima ma propria ultima domanda :quali<br />

programmi per la diffusione/promozione<br />

della vostra musica ?Prospettive di partecipazioni<br />

a “festival dedicati”, interviste /showcase<br />

radiofonici etcc ….<br />

*GreenRose I programmi dei Green Rose<br />

sono in parte legati al lancio della collana editoriale<br />

Millennium , che annovera, vogliamo<br />

ricordarlo , anche le produzioni discografiche<br />

dei “Capolinea” dell’amico e collaboratore in<br />

studio Genzo Okabe , Massimo “Ninad”<br />

Carrano e i “Threegonos” …. essendo il cd<br />

uscito da pochi giorni rispetto alla nostra<br />

chiacchierata , non possiamo essere più precisi<br />

. Naturalmente ci sarà un’attività di promozione,<br />

delle serate di presentazione della<br />

collana; tournee-esibizioni estive a Roma e<br />

dintorni …di sicuro nella suggestiva cornice di<br />

Castel S.Angelo quest’estate (ci siamo già<br />

esibiti in questa location nel 2004) per la<br />

manifestazione “SULLE TERRAZZE DI<br />

CASTEL S.ANGELO” e poi …. e poi , tutto<br />

quello che potrà portare Green Rose e il suo<br />

“First journey”……. al Grammy Award ,<br />

naturalmente ! E’ volato un pomeriggio con<br />

gli amici Costantino” Cochi” Quarta e<br />

Francesco Santoro sulle ali di tanti ricordi<br />

(non tutti riportati , ovviamente) ……il crepuscolo<br />

incombe ed il virus del caos metropolitano<br />

torna a manifestarsi nelle mie orecchie…..<br />

un antidoto al “veleno” dei tempi<br />

moderni per questa serata me lo sono assicurato<br />

: una ”dose“ di “First journey” e a<br />

nanna cercando di percepire ,sognando , la<br />

frescura d’Irlanda “a battere” una calda<br />

notte Romana ! Per l’acquisto del cd<br />

www.millennium-music.org - si potrà riceverà<br />

il cd “First journey” a casa in contrassegno<br />

al prezzo di 12 euro + 4 di spese<br />

postali<br />

Green Rose dal vivo a Guidonia nel 2004


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Vorrei incontrarti fra cent ’anni...<br />

Clementina Marucci<br />

di<br />

Ermelinda<br />

Benedetti<br />

Chissà se alla signora<br />

Clementina qualcuno,<br />

forse per scherzo, ha<br />

mai detto la tipica frase<br />

“Magari ci rivedremo fra<br />

cent’anni!” Se così è<br />

stato, quel qualcuno<br />

aveva visto lungo perché<br />

lei a cento anni c’è arrivata<br />

veramente.<br />

Clementina, ultima di 8<br />

figli, tre maschi e cinque<br />

La signora Clementina insieme al figlio e la nuora nel loro 50° anno di matrimonio<br />

femmine, nasce a Nepi il 15 settembre<br />

1906, da genitori di origine marchigiana,<br />

che, per stabilirsi in questa cittadina, allora<br />

sotto la giurisdizione dello Stato<br />

Pontificio, devono sposarsi, poiché, nonostante<br />

avevano avuto già figli, non erano<br />

ancora uniti dal vincolo matrimoniale.<br />

All’età di 18 anni sposa Natale Sugoni, originario<br />

di Nera Montoro, in provincia di<br />

Terni, fratello del marito di una delle sue<br />

sorelle. Da lui ha nove figli, ancora fortunatamente<br />

tutti in vita, tranne una bambina<br />

che morì appena nata.<br />

Al suo fianco Clementina ha trascorso settanta<br />

anni della sua vita. E’ rimasta, infatti,<br />

vedova 12 anni fa. Da quel momento<br />

non si é più sentita di stare da sola e va a<br />

vivere con il figlio più grande, che ha,<br />

oggi, 82 anni.<br />

Ha sempre aiutato il marito nel lavoro dei<br />

campi e contemporaneamente cresciuto i<br />

figli. Non potendoli lasciare da soli in casa,<br />

infatti, poiché troppo piccoli per poter<br />

badare a se stessi, Natale, durante l’inverno,<br />

quando in campagna non c’era nulla<br />

da fare, costruiva delle grandi ceste nelle<br />

quali Clementina metteva i figli per poterli<br />

portare con sé nei campi quando iniziava<br />

la stagione buona. È una dei pochissimi<br />

testimoni viventi delle due grandi guerre,<br />

che hanno afflitto il mondo nel secolo<br />

scorso. Maledice e benedice i tedeschi,<br />

poiché, nonostante la morte, la distruzione,<br />

la paura e la fame di cui furono artefici<br />

nella seconda guerra mondiale, lei,<br />

affetta da una forte otite, fu curata da soldati<br />

tedeschi, senza l’aiuto dei quali sarebbe<br />

rimasta completamente sorda.<br />

Nonostante qualche acciacco dovuto all’età,<br />

la sua mente è lucida ed i ricordi sono<br />

vivi; potrebbe raccontarci com’è fatto il<br />

mondo e come sono fatte le persone del<br />

mondo, potrebbe insegnarci a vivere. Mi<br />

confessa di sognare spesso i tempi passati<br />

e di immaginarsi presa a svolgere ancora<br />

quelle cose che l’hanno tenuta impegnata<br />

per tanti anni, “…ma sono sciocchezze!”<br />

conclude rassegnata.<br />

Per salutarmi, si alza da quella grande e<br />

confortevole poltrona, accanto ad una<br />

finestra, dove trascorre gran parte delle<br />

sue giornate, poi torna a sedere perché il<br />

peso degli anni, purtroppo, si fa sentire. Mi<br />

riempie il cuore di gioia averla conosciuta<br />

benché non le abbia potuto regalare che<br />

qualche sorriso.<br />

Dal canto nostro possiamo solamente<br />

augurarle di trascorrere in serenità la<br />

ancora, speriamo, lunga permanenza su<br />

questa terra, in quella serenità che gli anni<br />

della giovinezza non concedono quasi mai.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

Chi si è riconosciuto<br />

In questa <strong>foto</strong> pubblicata sul n. 29 di <strong>Campo</strong> de’ fiori sono<br />

stati riconosciuti:<br />

1 - Serafino Ercolini, 2 - Pietro Ercolini, 3 - Carlo Passagrilli,<br />

4 - Orlando Filippi, 5 - Renzo Lemme, 6 - <strong>Mauro</strong> Schirripa,<br />

7 - Ferruccio Fontana, 8 - Luciano Caregnato,<br />

9 - Massimo Giampieri, 10 - Alfredo Gasperini,<br />

11 - Ferdinando Vacca, 12 - <strong>Mauro</strong> Santori,<br />

13 - Franco Scarpetta<br />

In questa <strong>foto</strong> pubblicata sul n. 29 di <strong>Campo</strong> de’<br />

fiori sono stati riconosciuti:<br />

1 - Renzo Ciarletti, 2 - Massimo Giampieri,<br />

3 - Giancarlo Carloni, 4 - Marco Belloni,<br />

5 - Ferruccio Fontana, 6 - Pedica,<br />

7 - Aldo Del Priore, 8 - Ottavio Biondi,<br />

9 - Carlo Ilarioni, 10 - Massimo Mancini,<br />

11 - Pizzi, 12 - Leonardo Ciavarella,<br />

13 - Giuseppe Conti, 14 - Uccio Tomei


14<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Scopri l’Arte<br />

di Cristina Evangelisti<br />

Nato a Roma il 28 agosto 1963, Marco De Santis ha sempre vissuto a Caste Sant’Elia.<br />

Nel 1982 consegue la maturità artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Civita Castellana e nel 1990 termina gli<br />

studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />

Già da bambino frequenta, a Castel Sant’Elia, lo studio del pittore spagnolo Prof. Francisco Palma Burgos, che gli<br />

consentirà di amare questa forma d’arte e di apprenderne i primi insegnamenti.<br />

Dal 1980 partecipa ad alcune esposizioni personali e collettive:<br />

1981 – Sala Pablo Neruda a Civita Castellana, 1982 – 1° Mostra arti figurative “Plein Air” Premio Sem Rossi a Nepi,<br />

1987 – 6° Rassegna Nazionale d’Arte Giovanile a Roma, 1987 – 7° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1988<br />

– 8° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1991 – 10° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1995 – Sala<br />

Palazzo Lezzani-Petretti a Castel Sant’Elia, 1996 Sala Palazzo Lezzani – Petretti a Castel Sant’Elia. Nell’autunno del<br />

1994, a Roma, entra in contatto con il mondo dei pittori di Via Margutta, arricchendo, così, il suo bagaglio culturale.<br />

Ad ispirare le opere di Marco De Santis sono i paesaggi e la natura morta.<br />

Nei suoi dipinti, la ricerca dei colori, delle luci e delle ombre si materializzano in morbidi paesaggi in perfetta armonia con lo spirito<br />

romantico dell’artista.<br />

Di lui, dice la Professoressa Rita Aiuti, Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma: “… Le immagini sono ricche di una<br />

luce limpida e calda, immagini che colgono la quiete un po’ malinconica di una stradicciola, la solennità di una antica chiesa o di un<br />

paesaggio che si specchia immoto nell’acqua di un fiume. Costruisce sempre con tocco sicuro immagini di una luminosità splendente,<br />

dove la luce del sole crea trasparenze impalpabili nei fili d’erba, nelle masse degli alberi e nell’acqua. La sua è una ricerca lenta, fatta<br />

di ritmi felici, tesa a cogliere quell’attimo di amore che sublima ogni forma, come il sole che fa scintillare una foglia piena di rugiada o<br />

quei silenzi che avvolgono ed impreziosiscono le nature morte ed i fiori che nel De Santis trovano felice espressione.”


<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />

Marco De Santis


01100 Viterbo -<br />

P.zza Verdi, 2/A - Tel./Fax 0761.347651 e-mail: colb-viterbo@lisi-bartolomei.com<br />

Centro Commerciale Tuscia - Tangenziale Ovest - Tel. 0761.390013 e-mail: colb-tuscia@lisi-bartolomei.com<br />

01030 Vallerano (VT) -<br />

Via Don Minzoni, 58 - Tel./Fax 0761.751551 e-mail: colb-valle@lisi-bartolomei.com<br />

01033 Civita Castellana (VT) -<br />

Via Giovanni XXIII, 28-28A - Tel./Fax 0761.517951 e-mail: colb-civita@lisi-bartolomei.com<br />

00169 Roma -<br />

Centro Commerciale Casilino - Via Casilina, 1011 - Tel. 06.23260306, Fax 06.23279988<br />

e-mail: colb-roma@lisi-bartolomei.com<br />

Prossima Apertura: Centro Commerciale Torresina - Via di Torresina<br />

63037 Porto D’Ascoli (AP) -<br />

Centro Commerciale Portogrande - Via Pasubio, 144 - Tel./Fax 0735.753665<br />

e-mail: colb-portogrande@lisi-bartolomei.com<br />

Servizi di Assistenza, Garanzia e Privilegi<br />

OCCHIALI DA VISTA<br />

Tutti i nostri prodotti sono coperti da garanzia 24 mesi per eventuali difetti di fabbricazione,<br />

come previsto dalla normativa CE.<br />

Il programma GECO prevede i seguenti servizi specifici per gli occhiali da vista.<br />

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Validità: 60 giorni dalla data di emissione.<br />

I Suoi occhiali sono stati collaudati dai nostri tecnici di laboratorio: ne garantiamo, pertanto, la qualità e funzionalità.<br />

Qualora la loro efficienza non rispondesse alle sue aspettative o necessità, provvederemo, se necessario,<br />

alla sostituzione delle lenti oftalmiche e/o della montatura fino a Sua completa soddisfazione.<br />

GARANZIA GLOBALE (Lenti + Montatura)<br />

Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />

In caso di rottura accidentale e irreparabile degli occhiali, lenti da vista e/o montatura, o danneggiamento che<br />

ne alterino la funzionalità, saranno forniti gratuitamente lenti identiche alle precedenti e/o montatura uguale od<br />

equivalente. Le componenti danneggiate saranno ritirate. Questo servizio sarà erogato una sola volta entro il<br />

periodo di validità.<br />

SMARRIMENTO E FURTO<br />

Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />

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La nostra esperienza dimostra che fino all’età di 18 anni l’efficienza visiva varia più rapidamente che negli<br />

anni successivi. Per assicurare una costante ed ottimale efficienza visiva, questo servizio offre la sostituzione<br />

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Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />

Gli occhiali, per mantenere inalterata nel tempo la loro funzionalità, necessitano di controlli periodici. I nostri<br />

tecnici sono a sua disposizione per eseguire i controlli di riassetto necessari ed effettuare una completa<br />

pulizia ad ultrasuoni.


Luci, ombre, il calore di un vicolo del centro storico nella penombra della luna,<br />

il bagliore rossiccio di un lampione in una notte di pioggia, scorci di Civita Castellana in due diverse,<br />

ma ugualmente affascinanti, espressioni d’arte: la <strong>foto</strong>grafia e la pittura.<br />

Due artisti, <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>, <strong>foto</strong>grafo, e Angela Consoli, pittrice, si sono uniti per regalare al loro pubblico un’emozionante<br />

quanto romantica visione di Civita Castellana.<br />

Su un centinaio di <strong>foto</strong> notturne e con la pioggia, scattate da <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>, Angela Consoli ne ha scelte 20,<br />

dalle quali ha tratto bellissimi quadri che ripropongono le stesse immagini con una intensità ed una visione propria dell’artista.<br />

Sicuramente un appuntamento da non perdere.<br />

La mostra avrà luogo a Civita Castellana, presso la galleria HALESUS di Via Garibaldi, dal 14 SETTEMBRE al 15 OTTOBRE.<br />

Cristina Evangelisti


18<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi<br />

Alcune considerazioni, vecchi ricordi<br />

Scrivere qualcosa su Roma? Perché no!<br />

Ho sempre desiderato far ciò per tentare di<br />

trasferire, a chi ne avesse eventualmente<br />

interesse, quelle sensazioni ed emozioni che<br />

questa straordinaria e unica città riesce a<br />

suscitare fin dal primo incontro.<br />

Ricordo come fosse ieri il 1950, non conoscevo<br />

Roma e, in occasione dell’Anno Santo<br />

indetto da Papa Pacelli - Pio XII, ebbi l’opportunità<br />

per una brevissima<br />

permanenza,<br />

due o tre giorni in<br />

tutto, ospite assieme<br />

a mia madre di lontani<br />

parenti della nonna<br />

paterna.<br />

Questi signori, abitavano<br />

sulla<br />

Nomentana, proprio<br />

di fronte le Chiese di<br />

Santa Costanza e<br />

Sant’Agnese, avevano<br />

due ragazzi poco più<br />

grandi di me che in<br />

quell’occasione si<br />

adoperarono per<br />

farmi conoscere, sia<br />

pure velocemente,<br />

qualche monumento<br />

di quella che era divenuta<br />

la loro città di<br />

adozione. Ricordo la fugace visita alla<br />

Basilica di San Pietro con scalata fino alla<br />

palla di bronzo posta in cima alla cupola di<br />

Michelangelo, a quell’epoca era ancora consentito<br />

l’accesso ai pellegrini e le altrettanto<br />

rapide visite alle Basiliche di San Giovanni in<br />

Laterano, Santa Maria Maggiore, alla Bocca<br />

della Verità, all’Ara Pacis, al Foro Romano e,<br />

naturalmente, a Fontana di Trevi; ci si muoveva<br />

con i soli mezzi pubblici, le automobili<br />

private in circolazione erano davvero poche.<br />

Era luglio, si correva il Tour de France, i<br />

nostri campioni rispondevano al nome di<br />

Coppi e Bartali e i francesi a quello di Bobet<br />

e Robic soprannominato testa di vetro, era<br />

l’unico ciclista ad indossare il casco protettivo;<br />

io tenevo per Fausto Coppi il campionissimo<br />

anche se ammiravo Gino Bartali per<br />

quel suo particolare modo di sentirsi ed essere<br />

toscano. Ricordi molto lontani!<br />

Ma veniamo a tempi più recenti e precisamente<br />

alla fine degli anni 50’ allorquando,<br />

complice il servizio di leva e il breve periodo<br />

di prima nomina, la mia permanenza a Roma<br />

si protrasse per circa un anno.<br />

Quante scoperte in quel periodo! Quante<br />

nuove sensazioni! Anche in questo caso,<br />

molti ricordi sparsi, quasi dei flash:<br />

“…una passeggiata sul LungoTevere con<br />

sosta su Ponte Garibaldi ad osservare l’Isola<br />

Tiberina rischiarata dalla luna;<br />

“…una Trattoria a Tastevere, il fascino unico<br />

degli antichi vicoli di questo Rione nell’atmosfera<br />

più tranquilla delle prime ore del mattino,<br />

i molti chioschi ricchi di fette d’anguria e<br />

grattachecche;<br />

“…un piatto della tipica cucina romana a<br />

Testaccio;<br />

“…una edizione dell’Aida alle Terme di<br />

Caracalla;<br />

“…un imprevisto e del tutto casuale incontro<br />

serale con Papa Roncalli - Giovanni XXIII,<br />

mentre percorreva in automobile Via del<br />

Circo Massimo; in<br />

quell’occasione pensai che il Santo Padre,<br />

per godersi Roma, avesse lasciato di nascosto<br />

il Vaticano, complice il suo autista personale;<br />

“…la Barcaccia ai piedi della scalinata di<br />

Trinità dei Monti;<br />

“…la lettura di un buon libro al Pincio;<br />

“…la sosta in un bar di Via Veneto, era l’epoca<br />

della Dolce vita e la Capitale metteva a<br />

disposizione di Federico Fellini la sua naturale<br />

scenografia, nella quale far muovere<br />

Marcello Mastroianni, Anita Ekberg e gli innumerevoli<br />

paparazzi, in quello che sarebbe<br />

diventato uno dei film più acclamati;<br />

“…una buona birra a Via Francesco Crispi o a<br />

Via della Croce. E, poi, ancora tante passeggiate<br />

senza meta lungo le strade del centro<br />

storico e di alcuni Rioni popolari per osservare:<br />

“…un angolo caratteristico;<br />

“…una fontanella in una piccola nicchia ricavata<br />

nella parete di un edificio;<br />

“…una edicola con effige della Madonna con<br />

Bambino;<br />

“…la statua monca di Pasquino;<br />

“…un’antica targa datata 1766 contenente il<br />

divieto di fare mondezzaio: …il Monsignor<br />

Presidente delle strade proibisce a qualunque<br />

persona di gettare immondezze e farsi mondezzaro<br />

in questo capocroce…”<br />

Tutto ciò molto spesso con lo sguardo rivolto<br />

verso l’alto; hai mai fatto caso che girando in<br />

città non si guarda quasi mai verso alto?<br />

Noi conosciamo le nostre città ad altezza<br />

d’uomo, infatti, succede sovente che, guardando<br />

in alto restiamo sorpresi, a volte stupefatti,<br />

per l’improvvisa<br />

scoperta<br />

di particolari mai<br />

notati prima,<br />

anche se quella<br />

strada l’avevamo<br />

percorsa centinaia<br />

di volte.<br />

Non è facile trasmettere<br />

quelle<br />

particolari sensazioni<br />

che si percepiscono<br />

girando<br />

per Roma,<br />

percorrendo le<br />

sue strade e i<br />

suoi vicoli.<br />

Nel 1971 la Radio<br />

Televisione<br />

Italiana, manda<br />

in onda uno sceneggiato<br />

dal titolo<br />

Il Segno del Comando i cui interpreti principali<br />

sono quei due splendidi attori che<br />

rispondono al nome di Ugo Pagliai e Carla<br />

Gravina; una vicenda che contiene sapienti<br />

tocchi di occulto con sullo sfondo naturalmente<br />

Roma, una città presentata in maniera<br />

magica in cui passato e presente si accavallano.<br />

Lo sceneggiato, girato in Via Margutta, Trinità<br />

dei Monti e nei vicoli di Trastevere, <strong>foto</strong>grafa<br />

una città inedita, una Roma che si sente nella<br />

pelle, arricchito con un motivo conduttore dal<br />

titolo Cento campane, una canzone quanto<br />

mai appropriata e destinata ad un successo<br />

travolgente. Altre sensazioni del tutto particolari<br />

quelle concernenti le consuetudini e le<br />

abitudini dei romani; le gite fuori porta, gli<br />

incontri nelle osterie tipiche, le feste popolari<br />

dei Rioni e, naturalmente, il piacere del vino<br />

dei Castelli e della celebrata cucina romana<br />

costituenti, l’uno e l’altra, uno straordinario<br />

innesto nel tronco vivo di Roma e, poi ancora,<br />

a supporto e completamento di tutto ciò,<br />

la poesia romanesca di Giuseppe Gioachino<br />

Belli, Giggi Zanazzo, Trilussa e Cesare<br />

Pascarella. Sono tante le occasioni che consentono<br />

ai romani di far baldoria accompagnando<br />

le innumerevoli feste con splendide<br />

bevute ed ancor più sublimi magnate. Giggi<br />

Zanazzo, che di romani e di romanità se ne<br />

intendeva, scriveva che, a Roma:


<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />

, figure, personaggi di Riccardo Consoli<br />

“…er Primo dell’anno se màgneno le lenticchie<br />

e l’uva, perché chi magna ‘ste dù cose,<br />

dice, che conta quatrini tutto l’anno;<br />

“…er Giovedì grasso se magneno le frappe, li<br />

bocconotti e li ravioli;<br />

“…in Quaresima ceci, baccalà e maritozzi;<br />

“…er giorno de San Giuseppe le frittèlle e li<br />

bignè;<br />

“…er giorno de Pasqua l’agnèllo, er brodetto,<br />

l’ova, er salame, e la pizza rincresciuta;<br />

“…in Aprile er caprètto gentile;<br />

“…pè l’Ascenzione la giuncata;<br />

“…la notte de San Giuvanni se magneno le<br />

lumache;<br />

“…pè Settembre l’uva che fatta e ‘r fico che<br />

pènne;<br />

“…in Ottobere se fanno le vignate, gnocchi e<br />

maccaroni a tutto spiano;<br />

“…pe li Morti se magnano le fava pè minestra<br />

e poi le fava da morto d’orce e l’ossa da<br />

morto;<br />

“…pè San Martino s’opre la botte e s’assaggia<br />

er vino novo;<br />

“…pè Natale se magneno li vermicelli cò l’alice,<br />

l’anguilla, er salamone, li broccoli, er torron<br />

e er pangiallo.<br />

Ma come posso sorprendermi di queste sensazioni<br />

se anche Hans Barth, da autentico<br />

innamorato di Roma in generale e delle osterie<br />

in particolare, a queste ultime dedicò un<br />

suo libro? Memorabile scritto apprezzato<br />

anche da Gabriele D’Annunzio il quale, nell’ottobre<br />

1909, da Marina di Pisa, volle indirizzare<br />

una lettera all’autore con la quale<br />

esprimeva tutta la sua gratitudine ed ammirazione:<br />

“…mio caro Hans Barth, il vostro<br />

lepidissimo e disertissimo libro, polito con la<br />

pomice lasciata da Catullo su la tavola d’una<br />

taverna veronese, mi sembra illustrare la<br />

sentenza di quel santo bevitore Avicenna che<br />

morì d’una malattia di stomaco: esser permesso<br />

il vino all’uomo di bello spirito e vietato<br />

al balordo…<br />

“… due volte la tortora della rimembranza ha<br />

tubato di malinconia nel mio cuore, alla lettura<br />

gioconda…<br />

“…con che grassa pennellata fiamminga voi<br />

dipingete la bettola degli Svizzeri sotto la<br />

Torre Borgia! Ben la conosco…<br />

“…io usavo condurre qualche giovine amica<br />

nel grottino borgiano per compirvi qualche<br />

dolce avvelenamento…<br />

“…vi siete mai seduto nella saletta dalle<br />

pareti gialle, entro il vano della finestra ove<br />

un’amorosa tavolina è fra due sedili di pietra<br />

così che le ginocchia dell’affrontata coppia<br />

conviene si tocchino e s’intramettanopur<br />

anche?<br />

“…ad multos annos, ilare amico…,<br />

In questi termini si esprimeva il Vate.<br />

E ancora, come posso sorprendermi per il<br />

fatto che, ad un certo punto, molte Osterie di<br />

Roma perdettero<br />

la loro<br />

precipua<br />

caratteristica<br />

di trasandatezza,<br />

per<br />

acquistare<br />

quella particolare<br />

nuova<br />

dignità derivante<br />

dalla circostanza<br />

di<br />

essere divenute<br />

luogo di<br />

ritrovo per<br />

Artisti e<br />

Intellettuali?<br />

Nei primi anni<br />

del secolo<br />

appena trascorso,<br />

in una<br />

di queste<br />

Osterie nacque<br />

il gruppo<br />

degli Amici della Cisterna, eterogeneo e<br />

rumoroso che, come dettato dell’approssimativo<br />

Statuto, probabilmente mai scritto, aveva<br />

quello di mangiare e bere in compagnia oltre<br />

a quello, ben s’intende, di organizzare scherzi<br />

più o meno pesanti alle altrui spalle.<br />

Con il passare del tempo e l’inevitabile<br />

miglioramento di quei locali, anche la fisionomia<br />

dell’Associazione si modificò fino ad assumere<br />

caratteristiche più marcatamente culturali<br />

senza, peraltro, trascurare l’originario<br />

aspetto ironico; nasceva in altri termini<br />

l’Associazione dei Romani della Cisterna i cui<br />

numi tutelari erano romani assolutamente<br />

convinti come Petrolini, Ceccarelli, Trilussa e<br />

Bottai.Ti pare poco? Scriveva Aldo<br />

Palazzeschi nel 1953:<br />

“…se vuoi conoscere qualche cosa e qualcosa<br />

godere di questo popolo, giungendo qui,<br />

prima ancor che la guida della città, compra i<br />

Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, la vera<br />

guida di Roma è quella. E frequenta le<br />

Osterie…” Scrivere su Roma, si diceva. Quale<br />

più appropriata tematica se non quella di<br />

Roma che se n’e andata - luoghi, figure, personaggi.<br />

Per far ciò ho fatto ricorso ai miei<br />

ricordi personali e, per poter pervenire a quel<br />

vastissimo documentario del panorama<br />

romano, ho chiesto aiuto alle tante carte<br />

d’archivio oltre che ad alcuni scritti; di validissimo<br />

aiuto le incisioni di Bartolomeo Pinelli<br />

e gli acquarelli di Ettore Roesler Franz.<br />

Una documentario che, traendo origine dalle<br />

terre Laziali, effettua un’ampia carrellata sui<br />

vigneti, sulle cantine in tempo di vendemmia,<br />

inquadra i bevitori seduti ad una frasca e con,<br />

indicibile nostalgia, segue le ineguagliabili<br />

gite fuori porta e l’itinerario dei carretti a vino<br />

fino all’uscio delle Osterie.<br />

La materia è assolutamente vasta, praticamente<br />

inesauribile ma, per cominciare a mettere<br />

nero su bianco, ho dato corso ad alcune<br />

ricerche mirate soffermandomi su qualche<br />

famoso personaggio e alcuni Rioni, per prestare<br />

poi maggiore attenzione agli usi, costumi<br />

e abitudini dei romani. Tutto ciò per mia<br />

personale soddisfazione e curiosità, oltre che<br />

per porre le basi di una futura raccolta,<br />

ancorchè disordinata, una sorta di archivio a<br />

disposizione di chi ne fosse eventualmente<br />

interessato. Conversando occasionalmente<br />

con Sandro Anselmi, Presidente, Fondatore e<br />

Direttore Editoriale di <strong>Campo</strong> de’ fiori, si convenne<br />

che questi miei scritti in ordine sparso,<br />

aventi la tematica di cui innanzi, potessero<br />

verosimilmente trovare ospitalità nel suo<br />

giornale atteso che lo stesso, oltre ad essere<br />

diffuso in gran parte dell’alto Lazio, viene<br />

regolarmente distribuito in alcuni famosi<br />

locali di Roma, oltre che nelle Stazioni<br />

MET.RO.<br />

Lo stesso Direttore Editoriale ha recentemente<br />

scritto un fondo con il quale si dichiara giustamente<br />

stracolmo di gioia nel verificare che<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori è ormai significativamente<br />

presente nella Capitale e si dichiara, altrettanto<br />

giustamente, orgoglioso per il fatto che<br />

la rivista, che pure riscuote tanto successo,<br />

non beneficia di alcun contributo pubblico.<br />

Allo stesso Sandro Anselmi va tutto il mio<br />

riconoscimento e la mia profonda gratitudine<br />

per l’ospitalità concessami, a Cristina<br />

Evangelisti che di <strong>Campo</strong> de’ fiori è la<br />

Segretaria di Redazione, oltre che validissima<br />

responsabile per la parte grafica e d’impaginazione,<br />

il mio sentito ringraziamento.


20<br />

Corchiano<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Le guide di C<br />

di<br />

Ermelinda Benedetti<br />

<strong>foto</strong> <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong><br />

STORIA Il piccolo centro<br />

urbano di Corchiano è<br />

ubicato sulle pendici<br />

orientali dei Monti<br />

Cimini, ad una quota<br />

media di 200 m sul<br />

livello del mare. La sua<br />

area si estende per 30<br />

Kmq ed é occupata da<br />

3601 abitanti.<br />

La zona presenta insediamenti<br />

già di epoca<br />

paleolitica, testimoniata<br />

dalle cosiddette<br />

“cavernette falische”,<br />

delle piccole grotte con funzione di riparo. Il<br />

primo vero e proprio stazionamento permanente<br />

é, tuttavia, da far risalire all’VIII secolo<br />

a.C., come indicato dal ritrovamento di<br />

tombe a pozzo e a fossa, attribuibili a questo<br />

periodo. Il centro abitato doveva sorgere su<br />

di un pianoro, difeso per tre lati dai due corsi<br />

d’acqua sottostante e per il quarto da un<br />

imponente fossato realizzato artificialmente.<br />

La maggior parte degli studiosi, che ha<br />

setacciato passo passo la zona, lo ha identificato<br />

con l’antica Fescennium, dai cui abitanti<br />

i Romani appresero i Ludi Fescennini,<br />

delle rappresentazioni a volte licenziose che<br />

divennero il fondamento della satira teatrale<br />

latina. L’ampliamento della necropoli, che nel<br />

VI secolo a.C. assume anche un nuovo e più<br />

regolare assetto, fa intuire che l’originario<br />

insediamento andò pian piano allargandosi.<br />

In questo periodo Corchiano vive una situazione<br />

di benessere, dovuta molto probabilmente<br />

all’influsso della rigogliosa vicina capitale<br />

di Falerii Veteres. Questa fase di prosperità<br />

raggiunge il suo punto massimo nel IV<br />

secolo, quando sorgono, nel territorio di<br />

Corchiano, una serie di piccoli insediamenti<br />

aventi una funzione strategica nei confronti<br />

della crescente espansione romana. In questo<br />

momento di particolare vivacità culturale<br />

si insidia un gruppo proveniente dall’Etruria<br />

settentrionale interna, che si omologa, a<br />

poco a poco, alla popolazione locale. La loro<br />

presenza é dichiarata da iscrizioni in lingua<br />

etrusca incise o dipinte su tegole poste a<br />

chiusura dei loculi.<br />

Nel 241 a.C. Falerii viene rasa al suolo dai<br />

Romani, che le confiscano metà dei territori<br />

in suo possesso. Conseguentemente a ciò,<br />

anche per Corchiano inizia un massiccio spopolamento.<br />

Il territorio, però, non fu del tutto<br />

abbandonato e anzi, considerata la presenza<br />

di tombe di notevole impegno architettonico,<br />

disposte per lo più lungo la via Amerina, a<br />

ribadire il ruolo fondamentale per l’agro falisco<br />

di questa importante arteria, è possibile<br />

ipotizzare lo stanziamento in questa zona di<br />

gentes romane, che investono capitali nell’agricoltura<br />

e nell’allevamento, potenziando la<br />

produttività del territorio. Scarse sono le<br />

attestazioni di età imperiale e questo porta a<br />

credere che la presenza di abitanti si dirada<br />

dal II secolo d.C., fino ad arrivare ad un vero<br />

e proprio abbandono nel IV e V secolo d.C..<br />

Il periodo altomedievale rimane certamente<br />

un periodo molto oscuro per Corchiano. Solo<br />

l’incerta situazione politica spinge lentamente<br />

la popolazione ad occupare luoghi facilmente<br />

difendibili e naturalmente fortificati,<br />

spesso coincidenti con gli antichi siti preromani.<br />

Questo è quanto accadde anche per<br />

Corchiano. Il feudo viene assegnato da<br />

Gregorio VII a Ranieri di Farolfo, capitano di<br />

ventura, che nel 1100 costruisce la rocca e i<br />

castelli di Cenciano e Castellaccio. Nel 1158,<br />

Boccaleone, figlio di Stefania di Guido di<br />

Geraldo e dello stesso Ranieri di Farolfo,<br />

vende il castello a Papa Adriano IV, assicurandogli<br />

la fedeltà degli abitanti e rinunciando<br />

ad ogni diritto o pretesa futura, pur continuando<br />

ad amministrarlo e difenderlo. Nel<br />

1201 si allea con Gallese per combattere il<br />

castello di Santa Bruna, sconfitto ed annesso<br />

al feudo di Corchiano, che nel corso del XIII<br />

secolo è sotto il potere di Viterbo.<br />

Nel 1286, Orso Orsini e Pietro di Vico saccheggiano<br />

ed occupano alcuni castelli e<br />

ottengono il possesso di altri, tra cui<br />

Corchiano. Il fondo rimane proprietà degli<br />

Orsini per tutto il XIV secolo, durante il quale<br />

cresce per dimensioni ed abitanti, fino ache,<br />

nella seconda metà del 1400, una rivolta<br />

degli abitanti della vicina Gallese, mossa contro<br />

Paolo Orsini, permette a Papa Paolo II di<br />

annettere tra i beni della Camera Apostolica<br />

alcuni feudi della zona, nei quali rientrano<br />

proprio Corchiano e Gallese. Nel 1478, Sisto<br />

IV concede al cardinale Guglielmo<br />

d’Estouville di governare e percepire le rendite<br />

di alcuni castelli dell’agro romano, compreso<br />

quello di Corchiano, che viene arricchito<br />

di nuovi ed importanti edifici. Alla morte<br />

del Cardinale, Sisto IV ne riprende possesso,<br />

assommandolo alle proprietà dell’ospedale di<br />

Santo Spirito in Sassia. Gli abitanti, appoggiati<br />

dalla famiglia Orsini, desiderosa di riappropriarsi<br />

del borgo, insorgono, ma il nuovo<br />

Papa, Innocenzo VIII, fa sedare la rivolta.<br />

Nel 1539, entra a far parte della contea di<br />

Ronciglione, sotto il dominio di Pier Luigi<br />

Farnese, il quale ristruttura il castello adibendolo<br />

a dimora signorile, pur mantenendo le<br />

caratteristiche difensive. Nel 1646 viene ereditato<br />

da Ranuccio II, accusato dal Papa,<br />

qualche anno più tardi, della morte del nuovo<br />

vescovo di Castro. Le truppe pontificie invadono<br />

pertanto il ducato, che viene raso al<br />

suolo, e Corchiano torna a far parte dei beni<br />

della Camera Apostolica.<br />

Nel 1798, Corchiano<br />

attraversa<br />

uno dei suoi momenti<br />

peggiori, a<br />

causa dell’occupazione<br />

da parte<br />

dei francesi, che<br />

dopo un assediato<br />

di sette giorni,<br />

abbattono la<br />

resistenza obbligano<br />

gli abitanti<br />

a foraggiare i<br />

cavalli dell’esercito,<br />

accampato<br />

nella vicina Civita<br />

Castellana. Nel 1827 è innalzato al rango di<br />

Ducato. Nel 1870, entra infine a far parte del<br />

Regno d’Italia, assieme alle terre che costituivano<br />

lo Stato Pontificio, e viene incluso<br />

nella provincia di Roma, fino al 1927 quando<br />

Viterbo viene nominato nuovo capoluogo di<br />

provincia. ITINERARIO TURISTICO<br />

Spostandosi per il paese, é possibile ammirare<br />

testimonianze delle diverse epoche che<br />

hanno fatto la storia di Corchiano. I resti di<br />

tombe e tagli nella roccia, per lo scolo delle<br />

acque e le relative iscrizioni, rimandano al<br />

periodo falisco ed etrusco. A tale proposito,<br />

interessanti sono le necropoli di Musate, con<br />

la Tomba delle maschere e la Tomba del<br />

capo, di Paciano, di Caprarecce, di Grotta<br />

Porciosa, della Madonna delle Grazie di<br />

Sant’Egidio, di Madonna del Soccorso, nelle


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

21<br />

ampo de ’ fiori<br />

vicinanze della quale si può osservare la Via<br />

Amerina, che ricompare anche in altri punti<br />

del territorio di Corchiano. Gran parte dei<br />

numerosi reperti archeologici rinvenuti, molti<br />

vasi dipinti ed ori, sono conservati presso il<br />

Museo di Valle Giulia, a Roma, ed il Museo<br />

Civico di Civita Castellana. Solo il Fescennino,<br />

frammento di un sarcofago risalente al periodo<br />

romano, è custodito nella<br />

Biblioteca Comunale del paese.<br />

Del periodo medievale<br />

sono, invece, i ruderi della<br />

Rocca, definitivamente<br />

demolita, a causa del crollo<br />

di buona parte di essa, nel<br />

1979 ad, eccezione di un<br />

solo torrione, e l’antica fontana<br />

a cannelle, che si<br />

trova in Piazza IV novembre,<br />

restaurata nel 1661 e<br />

caratterizzata dal ripetersi<br />

del giglio, lo stemma dei<br />

Farnese. Corchiano ospita<br />

ben sei chiese. La Chiesa<br />

di San Biagio, in stile<br />

romanico, ad una unica navata, riporta gli<br />

affreschi di Lorenzo ed Antonio da Viterbo<br />

(1564). La Chiesa della Madonna del<br />

Soccorso, del XVI secolo, in uno stile di confine<br />

tra il rinascimentale<br />

ed il<br />

baroccheggiante,<br />

è attribuita a<br />

Giuliano da<br />

Sangallo ed é<br />

provvista di un<br />

campanile a vela.<br />

Sulla navata di<br />

destra, accoglie<br />

la Cappella del<br />

Paradiso, affrescata<br />

da Federico<br />

Zucccari e<br />

allievi della scuola;<br />

ad essa é,<br />

inoltre, annessa una struttura conventuale<br />

appartenuta agli agostiniani e oggi abitazione<br />

privata. La Chiesa di Sant’Egidio, della<br />

seconda metà del ‘500, è impostata su una<br />

sola navata terminante con un’abside semicircolare<br />

su cui è impiantato un campanile a<br />

vela. L’interno, con soffitto a capriate lignee,<br />

presenta le pareti, l’abside ed il presbiterio<br />

affrescati da Bartolomeo Torresani. La<br />

Chiesa di Santa Maria del Rosario, un<br />

tempo collegiata, edificata nel 1400, conserva<br />

all’interno un bel ciborio marmoreo con<br />

bassorilievi. La Chiesa di Sant’Antonio,<br />

piccola e semplice, è stata costruita nel 1428<br />

e conserva vari affreschi tra cui una deposizione.<br />

Infine la Chiesa della Madonna<br />

delle Grazie, di impianto romanico e con un<br />

altare in stile barocco. Nel territorio di<br />

Corchiano, in<br />

località pian<br />

Sant’Angelo,<br />

esiste un’oasi<br />

protetta dal<br />

WWF, nella<br />

quale è<br />

festivi, dal tramonto in poi.<br />

SAPORI TIPICI Corchiano si rifà alla tradizione<br />

dei piatti poveri di tutta la zona: pancotto,<br />

pane immerso in un brodo caldo di<br />

erbe di campo; panzanella, pane bagnato<br />

condito con pomodori rossi, sale ed olio;<br />

scafata, fave con salsicce, pancetta e cotiche<br />

di maiale; fagioli con le cotiche; le<br />

bertolacce, che qui assumono questo caratteristico<br />

nome, ma che in realtà non sono<br />

altro che le tipiche crepès sottilissime, farcite<br />

di formaggio grattugiato, conosciute in<br />

tutta la zona; i ciuci, maccheroni fatti in casa<br />

con acqua e farina, lunghi, rotondi e piuttosto<br />

spessi.<br />

Per quanto riguarda i dolci, anche a<br />

Corchiano sono caratteristici quelli realizzati<br />

con le nocciole: tozzetti e cazzotti. Più<br />

specificatamente locali sono, invece, il faldone,<br />

una crostata ripiena non di marmellata<br />

ma di un impasto di ricotta, uova, zucchero<br />

e aromi di vari agrumi. Un ripieno simile è<br />

utilizzato anche per un altro dolce: i gravioli,<br />

a forma di raviolo ma farciti con questo<br />

particolare ripieno e fritti in olio bollente. Con<br />

un impasto di ceci macinati, addolciti principalmente<br />

con zucchero e liquore, avvolto in<br />

comune pasta sfoglia, sono i ceciaroli, da<br />

friggere anch’essi in olio bollente.<br />

LE CURIOSITA’ Ma lo sapevate che a<br />

Corchiano… I più anziani del pese sono<br />

Pasqua Marconi, nata il 7 Aprile 1909, e<br />

Filomena Campanelli, nata il 19 Dicembre<br />

1909. I nuclei familiari sono 1351. Le coppie<br />

sposate da più anni sono: Daniza Prosperi e<br />

Romolo Fiordelmondo 30.4.1944, Carmela<br />

Ortenzi e Benedetto Pisanelli 28.5.1944,<br />

Maria Cioccolini e Nicola Raganelli 21.9.1944.<br />

possibile osservare numero specie di animali<br />

e piante selvatiche. TRADIZIONI E FESTE<br />

Festa di Sant’Antonio Abate<br />

Festeggiamenti in onore del Santo protettore<br />

degli armenti, con celebrazione liturgica e<br />

benedizione degli animali, il 17 gennaio.<br />

Festa di San Biagio Vescovo Celebrazioni<br />

liturgiche in onore del Santo patrono del<br />

paese, il 3 di febbraio.<br />

Infiorata Un tappeto di fiori colorati, calpestato<br />

dalla statua della Madonna, ricopre le<br />

principali strade del paese, a partire dalle<br />

strette viuzze del centro storico per allargarsi<br />

alle più agevoli vie della zona nuova. Cade<br />

sempre l’ultima domenica del mese di<br />

Maggio, in chiusura del tempo mariano, anziché<br />

in occasione del Corpus Domini.<br />

Estate Corchianese Giochi popolari (tiro<br />

con l’arco, corsa dei rotoloni, corsa con le<br />

pinne, corsa con i sacchi, tiro alla fune, gioco<br />

dei secchi bucati…), che hanno inizio con la<br />

sfilata in costume delle sei contrade del<br />

paese e si concludono con il Palio dei somari.<br />

Ai giochi si alternano serate di musica e<br />

spettacolo per tutti i fine settimana del mese<br />

di luglio. Festa della Madonna delle<br />

Grazie Al pellegrinaggio religioso, che raggiunge<br />

la chiesa dedicata alla Madonna delle<br />

Grazie ed alle relative funzioni religiose, si<br />

affiancano spettacoli musicali e di varietà, tra<br />

il 12 ed il 15 di Settembre. Presepe Vivente<br />

Rappresentazione della natività di Gesù bambino,<br />

tra le più vecchie e suggestive<br />

dellaTuscia, in uno scenario naturale che si<br />

adatta perfettamente alla rievocazione e che<br />

viene ogni anno modificato ed arricchito,<br />

conservando sempre il suo particolare fascino.<br />

Dal 25 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorn<br />

i


LE SCELTE PER L’ANNO L<br />

ACCADEMICO 2006/2007 DELLA<br />

SCUOLA DI DANZA HONEY<br />

Come ormai tutti abbiamo ben capito la HONEY DANCE viaggia ad un livello qualitativo ampiamente superiore a tutte quelle<br />

strutture che propongono la danza solo a livello amatoriale. La HONEY DANCE ha dimostrato professionalità amministrativa<br />

e didattica proponendo la danza come arte e cultura e mettendo a disposizione degli allievi artisti di nota fama, con curriculum<br />

degni del più grande rispetto. Nell’anno 2005/2006 ha infatti prodotto veri spettacoli di danza a cui non eravamo certo<br />

abituati.<br />

Per l’anno 2006/2007 ancora una volta ci stupisce con la scelta di non partecipare a manifestazioni che, come di consueto,<br />

si svolgeranno in occasione delle feste Patronali proprio per non confondersi con palestre generiche.<br />

E’ assodato il fatto che, proporre e riproporre saggi già visti, sicuramente porta pubblicità ma è ancor più vero che il ripasso<br />

di vecchie coreografie o il crearne sempre delle nuove porta via tempo importante ed indispensabile allo studio della danza.<br />

La HONEY DANCE quindi, nel rispetto delle famiglie e degli allievi, per l’anno 2006/2007 ha messo a punto un proprio programma<br />

pubblicitario che nulla costa alle famiglie, che nulla toglie alle ore di studio e che aiuterà gli allievi ad approfondire la<br />

conoscenza delle tecniche della danza.<br />

DALLA RIAPERTURA DELLA SCUOLA, PREVISTA PER IL 04 SETTEMBRE 2006, SI SUSSEGUIRANNO QUINDI STAGE GRATUITI<br />

DIMOSTRATIVI DI DANZA MODERNA, DI CONTEMPORARY JAZZ, DI MODERN JAZZ E DI PASSO A DUE CLASSICO E MODERNO<br />

PER TUTTI I LIVELLI (PRINCIPIANTI, INTERMEDIO, AVANZATO) CON INSEGNANTI QUALIFICATI.<br />

INOLTRE LA HONEY FESTEGGIA L’ENTRATA NEL PARTERRE DEGLI INSEGNANTI DI IVAN BOTTARO, BRAVISSIMO E QUALIFI-<br />

CATO PROFESSIONISTA INSEGNANTE DI MODERNO E DI MARA GIAVON, GRANDE PROFESSIONISTA, BALLERINA E COREO-<br />

GRAFA, CHE HA PERFEZIONATO LA SUA TECNICA DI MODERN JAZZ CON LUNGHI ANNI DI STUDIO A BROADWAY.<br />

Calendario stage gratuiti di danza moderna per il mese di settembre con Mara Giavon, Jvan Bottaio, Valentina Lorenzetti,<br />

Alessandro Pustizzi :<br />

05.09.2006 / 06.09.2006 / 07.09.2006 / 08.09.2006 / 12.09.2006 / 13.09.2006 / 14.09.2006 / 15.09.2006<br />

Un’altra grande opportunità ed un nuovo grande servizio offerto dalla Honey dance a tutta la cittadinanza.<br />

E il mese di ottobre cosa ci riserverà?<br />

La segreteria della scuola sarà attiva dal 28 Agosto.<br />

Info: 0761/540380 www.honeydance.com Via G. Carducci 30 Civita Castellana


EVENTI ANNO 2005/2006 SCUOLA DI DANZA HONEY<br />

SPETTACOLI:<br />

SETTEMBRE 2005<br />

Spettacolo in Piazza Matteotti con la<br />

partecipazione di Massimo Adorni e<br />

ballerini Professionisti dell’AID<br />

DICEMBRE 2005<br />

Spettacolo per Telethon con la partecipazione<br />

di Rossella Brescia, Fabrizio<br />

Batoli e ballerini professionisti dell’AID<br />

GIUGNO 2006<br />

Spettacolo in Via Roma “Euterpe e<br />

Tersicore”<br />

In partecipazione con l’accademia di<br />

musica Muzio Clementi<br />

Con orchestra sinfonica dal vivo e coro<br />

dal vivo<br />

Con la partecipazione di Fabrizio<br />

Mainini, Fabrizio Bartoli<br />

E ballerini professionisti dell’AID<br />

GIUGNO 2006<br />

Spettacolo al Palart Fabrica di Roma<br />

Con la partecipazione di ballerini professionisti<br />

dell’AID<br />

STAGE:<br />

SETTEMBRE 2005<br />

stage di Modern Jazz con<br />

Cristina Gangalanti<br />

stage di Hip Hop con<br />

Andrea Iacopini<br />

DICEMBRE 2005<br />

stage di Danza Classica con<br />

Rossella Brescia<br />

stage di Danza Classica con<br />

Zheren Phan<br />

MARZO 2006<br />

Stage di Modern Jazz con<br />

Mara Giavon<br />

Stage di Modern Jazz con<br />

Ivan Bottaio<br />

APRILE 2006<br />

Stage di Modern Jazz con<br />

Ivan Bottaio<br />

LEZIONI di PAS DE DEUX classico e<br />

moderno:<br />

Settembre 2005 / Ottobre 2005/<br />

Dicembre 2005 / Febbraio 2006 /<br />

Marzo 2006<br />

Alla chiusura dell’anno accademico la<br />

scuola di danza Honey ha assegnato<br />

una borsa di studio al più meritevole<br />

degli allievi valida per lo studio della<br />

danza classica e il Pas de Deux<br />

Ha assegnato 26 premi-danza di cui<br />

tre validi per lo studio del Pas de Duex<br />

nell’anno 2006/2007 e ventitre validi<br />

per lezioni di approfondimento della<br />

tecnica classica presso l’AID<br />

Il 21 Giugno in presenza di una commissione<br />

composta da insegnanti<br />

interni e da Fara Greco, docente<br />

dell’Accademia Nazionale di danza, si<br />

sono svolti gli esami di danza classica<br />

per il secondo, terzo e quarto corso .<br />

Per il mese di Settembre 2006<br />

la scuola di danza Honey Dance propone lezioni<br />

gratuite dimostrative di DANZA MODERNA<br />

per tutti i livelli di preparazione<br />

(principianti - intermedio - avanzato)<br />

con<br />

IVAN BOTTARO<br />

e<br />

VALENTINA LORENZETTI<br />

Calendario stage gratuiti:<br />

IVAN<br />

BOTTARO:<br />

5 Settembre<br />

6 Settembre<br />

8 Settembre<br />

13 Settembre<br />

15 Settembre<br />

VALENTINA<br />

LORENZETTI:<br />

5 Settembre<br />

7 Settembre<br />

12 Settembre<br />

14 Settembre


24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di Maria Cristina Caponi<br />

EYES WIDE SHUT<br />

Eyes wide shut, Usa,<br />

1999. Regia: Stanley<br />

Kubrick; interpreti: Tom<br />

Cruise, Nicole Kidman,<br />

Sydney Pollack, Julienne<br />

Davis, Marie Richardson,<br />

Rade Serbedzija, Leelee<br />

Sobieski; sceneggiatura: Stanley Kubrick,<br />

Frederic Raphael; <strong>foto</strong>grafia: Larry Smith;<br />

distribuzione: Warner; durata: 2 ore e 38<br />

minuti.<br />

In occasione del settantottesimo anniversario<br />

dalla nascita del discusso autore di<br />

“Arancia Meccanica”, è doveroso rendergli<br />

un sentito omaggio, analizzando un’opera<br />

che è stata definita il suo testamento spirituale.<br />

Infatti, “Eyes wide shut” adempie<br />

perfettamente al ruolo d’ultima pietra miliare<br />

nella cinematografia dell’acclamato regista<br />

Stanley Kubrik. Il lungometraggio, interpretato<br />

da un’algida e conturbante Nicole<br />

Kidman e da un Tom Cruise in pieno possesso<br />

delle sue doti attoriali, è liberamente<br />

ispirato al romanzo “Doppio sogno”, scaturito<br />

dalla mente del drammaturgo austriaco<br />

Arthur Schnitzler. È difficile poter inserire<br />

questa pellicola all’interno di un ben preciso<br />

genere, poiché lo spettatore, coinvolto dal<br />

flusso narrativo, si lascia scivolare in un<br />

viaggio psicossessuale, che in seguito devia<br />

in un inquietante thriller. In tal modo, ciò<br />

che all’inizio appare simile ad un<br />

Kammerspiele, per le venature da dramma<br />

borghese incentrato su vicende sentimentali<br />

e crisi matrimoniali, diviene una storia<br />

ricca di suspence. In una livida New York<br />

dai colori intensi, si fa strada il dramma del<br />

Dt William Harford, il quale intraprende un<br />

viaggio che lo condurrà ad una graduale<br />

discesa agli inferi, dopo la fatale rivelazione<br />

di sua moglie Alicia. Il protagonista si aggira<br />

in un’atmosfera onirica con il desiderio di<br />

divenire agente dell’azione, ma inevitabilmente<br />

è un soggetto passivo di sguardo.<br />

Egli si deve accontentare di registrare nella<br />

mente il campionario di personaggi e d’alterne<br />

vicende che sfilano davanti ai suoi<br />

sbalorditi occhi.<br />

Ciò lo si può notare nella sequenza, passata<br />

alla storia, con il nome di scena dell’orgia.<br />

Bill Harford, colpito dalla lussuria che<br />

trasuda da quei nudi femminili, impreziositi<br />

dall’incognita di una maschera neutra,<br />

tende a protrarsi verso quegli esseri, così<br />

simili a manichini, che mimano scene sessuali.<br />

Ma solo il suo pensiero potrà posarsi<br />

su quelle carni, infatti, dovrà abbandonare<br />

ogni proposito; una volta scoperto dall’affollata<br />

enclave d’uomini<br />

in maschera diverrà un<br />

oggetto passivo di<br />

sguardo, bersaglio delle<br />

bieche occhiate dei partecipanti<br />

al rito da poco<br />

officiato. Il suo essere<br />

passivo è ben evidenziato<br />

anche in altri episodi<br />

che costellano il<br />

film: infatti, egli diviene<br />

dapprima una valvola di<br />

salvezza su cui Marion<br />

si getta, sotto shock per<br />

la recente perdita del<br />

padre, ma successivamente<br />

viene anche<br />

abbordato da una giovane<br />

prostituta all’angolo<br />

della strada. In<br />

entrambi i casi, il destino<br />

gioca in modo che<br />

non scatti la scintilla della passione e tutto<br />

scivoli in una bolla di sapone.<br />

All’inettitudine dell’uomo corrisponde l’aggressività<br />

repressa della sua patner: è lei<br />

che manovra i fili nel rapporto di coppia.<br />

Tutto il dramma di Harford nasce dal lungo<br />

monologo della moglie, che in preda ai fumi<br />

della droga, rivela al compagno la sua fantastica,<br />

e mai realizzata, evasione con un<br />

affascinante ufficiale della marina. Gli schemi<br />

mentali su cui il dottore aveva impostato<br />

la sua vita incominciano a crollare, s’infrangono<br />

nell’amara consapevolezza di trovarsi<br />

al suo fianco una donna che credeva<br />

di conoscere, ma la cui personalità è ancora<br />

avvolta in un velo d’ineffabilità. Alicia,<br />

come nella novella il magnetizzatore di<br />

Hoffman, è talmente attratta dalla visione di<br />

questo militare da inseguire la sua silhouette<br />

anche nel campo dei sogni, dove ad<br />

emergere prepotentemente è l’inconscio; in<br />

questo territorio della psiche, simile al<br />

limbo, è impossibile ingannare i propri desideri.<br />

Perciò, la sua unica soluzione è tentare<br />

di rimuovere il fuoco della passione confessando<br />

l’incubo, frutto di una piacevole<br />

nevrosi, al marito. Del resto, si potrebbe<br />

tracciare un parallelo fra il sogno descritto<br />

da Alicia e la sequenza dell’orgia, raccontata<br />

come un sogno. Infatti, questa scena è<br />

priva di nessi logici, da attuare con pragmatica<br />

razionalità, si può soltanto procedere<br />

impostando la vicenda con le regole che<br />

fungono da struttura alle visioni orfiche.<br />

Ogni domanda che lo spettatore si potrebbe<br />

porre, è priva di una risposta: chi è la<br />

donna salvifica?E come ha fatto a riconoscere<br />

l’intruso? E l’identità dell’uomo che<br />

dall’alto osserva il dottore? In questi quesiti,<br />

Kubrick ha cercato di tradurre in immagini<br />

l’ambiguità che alberga nel testo originale<br />

di Schnitzler. Inoltre, il cineasta ricorre<br />

anche ad intricare maggiormente la trama,<br />

aggiungendovi il dialogo fintamente esplicativo<br />

tra il magnate Ziegler e Bill, il quale<br />

incredulo finge di credervi per porre fine ai<br />

dubbi che attanagliano la sua mente.<br />

Kubrick è di nuovo agli altari della gloria,<br />

meritatamente, per aver realizzato un’opera<br />

intensa servendosi di carrellate leggere,<br />

immagini sorprendenti, colori intensi, con<br />

prevalenza di toni caldi per le scene più<br />

esplicitamente erotiche e soprattutto un<br />

ritmo controllato.


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

In campeggio con Don Giuseppe<br />

di<br />

Alessandro Soli<br />

Se con Don Checchino<br />

avevamo scoperto la<br />

montagna, con Don<br />

Giuseppe Bodini, allora<br />

parroco di San Lorenzo<br />

qui a Civita Castellana,<br />

noi giovani di allora,<br />

avevamo scoperto l’oratorio.<br />

Che uomo Don<br />

Giuseppe, una vita intera<br />

passata per i ragazzi,<br />

per il loro tempo libero, per la loro formazione<br />

fisica e spirituale, sempre pieno di<br />

debiti, accumulati per far decollare quella<br />

parrocchia appena costruita, e sempre<br />

disponibile a renderci felici anche durante<br />

le vacanze.<br />

Tra i vari movimenti cattolici, riuscì con<br />

successo ad allestire varie squadriglie di<br />

scouts, coadiuvate anche dai “lupetti”, e<br />

ad organizzare campeggi estivi, che ci<br />

fecero gustare il vivere all’aria aperta e<br />

l’arte di arrangiarsi per la sopravvivenza.<br />

Io facevo parte della squadriglia delle<br />

VOLPI (che vedete nella <strong>foto</strong>) il cui motto<br />

era “toujour be prepared” (essere sempre<br />

pronti) e dopo i campeggi effettuati prima<br />

sul Terminillo, a Vallonina e Pian de’ Rosci,<br />

Don Giuseppe ci portò alla scoperta del<br />

Parco Nazionale d’Abbruzzo. Eravamo<br />

esattamente a Val Fondillo, vicino Opi,<br />

sotto alla Camosciara, in una zona allora<br />

incontaminata, erano appunto gli anni ’60<br />

Don Giuseppe Bodini<br />

1932 - 1992<br />

Anni ‘60 - Scout squadriglia VOLPI<br />

da sx Ermanno Santini, Luciano Caregnato, Pietro Angeletti, Alessandro Soli<br />

ed era la prima volta che noi scouts vedevamo<br />

quei panorami da cartolina. Tutti<br />

sotto due tende militari che il buon parroco<br />

aveva rimediato grazie a conoscenze di<br />

circostanza, in brandine anch’esse militari,<br />

tutti ammucchiati stretti in vecchie coperte<br />

(i sacchi a pelo non sapevamo cosa fossero),<br />

vivevamo l’emozione dei rumori notturni:<br />

qualche ululato lontano, il lugubre<br />

verso del gufo o della civetta, insomma ci<br />

rendevamo conto che anche noi stavamo<br />

vivendo un’avventura particolare, che mai<br />

più avremmo dimenticato.<br />

Che bello al mattino lavarsi lungo il torrente<br />

con la sua acqua gelida, che bevevamo<br />

a due mani, intagliare i rami degli alberi,<br />

fare in pratica i nodi di corda che avevamo<br />

imparato in teoria e provarne la loro tenuta.<br />

Trasmettere certe sensazioni non è<br />

facile, ma torno a ripetere che, forse<br />

descrivendole dettagliatamente, si può<br />

raggiungere lo scopo primario dei miei<br />

articoli: quello di tramandarle così com’erano<br />

alle nuove generazioni “in tutt’altre<br />

faccende affaccendate”.<br />

Pescasseroli, col suo museo del Parco, con<br />

le sue aquile, i lupi, gli orsi e altri animali<br />

imbalsamati e impagliati, testimonianze<br />

senza tempo di una natura che va, man<br />

mano, scomparendo. Noi che guardavamo<br />

tra le vetrine, imbambolati davanti alla<br />

vipera, inconfondibile nella sua testa triangolare,<br />

stupiti davanti al grazioso scoiattolo.<br />

Poi tornati al campo, cercavamo di mettere<br />

in pratica tutte le nozioni scoutistiche<br />

che avevamo appreso in aula. C’era uno<br />

spirito di collaborazione, un’ amicizia incredibile,<br />

eravamo un gruppo omogeneo, ma<br />

soprattutto eravamo felici, felici di stare lì<br />

con le risate e le battute argute di Don<br />

Giuseppe.<br />

Voglio ricordare a proposito un opuscolo<br />

che i suoi parrocchiani pubblicarono dopo<br />

la sua morte avvenuta il 7 Aprile 1992,<br />

intitolato “Il carisma dell’allegria”, perché<br />

appunto Don Giuseppe era l’allegria personificata,<br />

quell’allegria che ti dà il digiuno<br />

forzato, o la preoccupazione del domani,<br />

quando vorresti fare mille cose, ma non<br />

hai i mezzi per farle. E allora come ha fatto<br />

Don Giuseppe a fare quello che ha fatto?<br />

Scouts, squadra di Pallavolo, tornei di calcio,<br />

schola cantorum, presepi artistici,<br />

commedie, recite etc.etc., la risposta sta<br />

nell’ultima frase dell’opuscolo di cui sopra<br />

“ho lavorato in parrocchia sempre e soltanto<br />

per LUI”.<br />

Sì, perché questo sacerdote ha acceso<br />

nella nostra storia una scintilla dell’Amore<br />

di Dio.


28<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />

CIVITONICI ILLUSTRI<br />

LE MAESTRE PIE VENERINI<br />

di Enea Cisbani<br />

formella in ceramica ispirata ad un episodio della<br />

vita della Beata Rosa Venerini<br />

Nel centro storico di Civita Castellana, alla<br />

confluenza delle vie Panico e di Porta<br />

Lanciana, abbandonato e degradato dal<br />

tempo, si erge in tutta la sua bellezza di<br />

forme e linee architettoniche tardo barocche,<br />

Palazzo Stefani-Lepori, che fino al<br />

1988 ha ospitato il Collegio e la Scuola<br />

delle Maestre Pie Venerini, importante<br />

nonchè vitale istituzione culturale e religiosa<br />

cittadina, che nel corso di tre secoli di<br />

vita ha contribuito all’educazione e formazione<br />

di intere generazioni di civitonici.<br />

Il 9 Febbraio 1656, nella cittadina medioevale<br />

di Viterbo, regnante il Pontefice<br />

Alessandro VII e Vescovo di Viterbo il<br />

Cardinale Francesco Maria Brancaccio,<br />

nasce ROSA VENERINI, fondatrice<br />

dell’Ordine delle Maestre Pie Venerini, terzogenita<br />

del Dottore Goffredo e Marzia<br />

Zampighetti.<br />

Nel 1676, entra nel monastero di Santa<br />

Caterina in Viterbo, dell’Ordine<br />

Domenicano, ma dopo alcuni mesi di permanenza<br />

deve subito uscirne per l’improvvisa<br />

morte del padre e del fratello maggiore.<br />

Nel 1682, entra nel collegio dei Padri<br />

Gesuiti di Viterbo, importante centro religioso,<br />

dove ha modo di poter evidenziare<br />

le sue notevoli doti culturali ed organizzative<br />

nell’istruzione dell’infanzia abbandonata,<br />

assai numerosa nella città di Viterbo<br />

come in tutti i centri della Tuscia.<br />

Nel 1686, Artemisia Mansanti Brugiotti,<br />

appartenente ad una delle più importanti<br />

famiglie Viterbesi, dona a Rosa Venerini un<br />

palazzo nel centro di Viterbo, dove la giovane<br />

appartenente alla Compagnia di<br />

Gesù allestisce la prima scuola per l’infanzia<br />

abbandonata, modello e origine delle<br />

numerose scuole fondate in tutti i centri<br />

del viterbese.<br />

Nonostante alcune resistenze e diffidenze<br />

iniziali, il modello scolastico inaugurato da<br />

Rosa Venerini, riscuote ovunque successi e<br />

ampi consensi, sia dalle autorità religiose<br />

che dalle popolazioni dove sorgono le stesse<br />

scuole.<br />

Verso la fine del ‘600, le condizioni di vita<br />

nelle città sono alquanto incerte e precarie:<br />

estesa mortalità infantile, orfani, precarie<br />

condizioni igieniche e cibo insufficiente.<br />

In questo ambiente fortemente degradato<br />

si inserisce, dunque, l’azione rinnovatrice<br />

di Rosa Venerini.<br />

Tra il 1699 e il 1713, costituisce l’Ordine<br />

delle Maestre Pie Venerini appartente alla<br />

Compagnia di Gesù e fonda numerose<br />

scuole: Bagnaia, Oriolo, Bolsena, Vetralla,<br />

Vitorchiano, Soriano, Blera, Ronciglione,<br />

Veiano, Capranica, Bomarzo, Carbognano<br />

e nel 1711, Civita Castellana.<br />

A Civita Castellana un nobile cittadino, il<br />

Marchese Lepori, dona all’ordine il Palazzo<br />

di via Panico, dove la scuola rimarrà fino al<br />

1986.<br />

Su tre livelli, al piano terra dell’edificio<br />

erano posti i magazzini e le cucine; al<br />

primo piano il refettorio, la Cappella per le<br />

funzioni religiose, la grande aula con il teatrino<br />

per la scuola dell’infanzia e le aule<br />

delle scuole di taglio e cucito; al secondo<br />

piano, gli alloggi delle religiose e le camere<br />

per i bambini abbandonati.<br />

Un collegio che resiste a varie vicissitudini:<br />

nel 1776 la soppressione dell’Ordine dei<br />

Gesuiti a cui le Maestre Pie Venerini appartengono,<br />

porta ad una parziale chiusura<br />

della scuola, ma che continua ad operare<br />

sotto un’altra denominazione.<br />

Nel 1805 viene soppressa dai Francesi e,<br />

nel 1849, dalle Autorità della Repubblica<br />

Beata Rosa Venerini<br />

Romana.<br />

Nel 1870, con la proclamazione dello Stato<br />

Italiano, continua ad operare e a formare i<br />

giovani cittadini di Civita Castellana e il<br />

convento e la scuola non vengono espropriati<br />

dal Demanio Pubblico, come avviene<br />

per altre proprietà religiose presenti nel<br />

nostro centro.<br />

Nel 1930, consolida la sua funzione di ricovero<br />

e cura di bambini e ragazzi appartenenti<br />

a famiglie disagiate.<br />

Peculiarità che mantiene negli anni successivi<br />

alla fine della Seconda Guerra<br />

Mondiale.<br />

Nel 1986, sotto il Vescovo Mons. Marcello<br />

Rosina, il collegio, per mutate esigenze<br />

tecniche e religiose, cessa di esistere.<br />

Senza clamore, con estremo riserbo, le<br />

Maestre Pie Venerini lasciano Civita<br />

Castellana.<br />

Per il Palazzo, che dal 1711 al 1986 è stato<br />

un centro fiorente di vita e cultura, inizia<br />

un lungo e inarrestabile declino, sempre al<br />

centro di varie ipotesi di recupero: nel<br />

1988 casa protetta per gli anziani e, nel<br />

1999, centro universitario.<br />

Nel 2001, viene rifatta la copertura lignea,<br />

ma lo stato di abbandono attuale è sempre<br />

più forte, per un autentico capolavoro<br />

dell’architettura civile di Civita Castellana.


La redazione di <strong>Campo</strong> de’<br />

Tanti Auguri a Bruno e<br />

Anna Brunelli che il<br />

4 Settembre hanno festeggiato<br />

il loro 63° anniversario<br />

di matrimonio, dai figli,<br />

nipoti e pronipoti.<br />

Il 5 Settembre hanno festeggiato,<br />

con gioia, l’anniversario delle loro<br />

nozze Marilena e Elio di Gaeta. Tanti<br />

auguri dai figli Vincenzo e Massimo,<br />

la nonna Elisa,<br />

Cristina e Antonella.<br />

Tantissimi auguri di Buon<br />

Compleanno a Cristina Caponi<br />

che compie 22 anni il 28<br />

Settembre da papà Fabrizio,<br />

mamma Ida e dal fidanzato<br />

Massimo.<br />

Buon Compleanno a Chiara Fantini di<br />

Corchiano<br />

che il 5 Agosto ha compiuto<br />

1 anno. Tanti Auguri da mamma,<br />

papà, il fratellino e tutti i parenti e amici.<br />

Buon Compleanno a<br />

Giulia Scarlaccini che il<br />

20 Settembre compirà 2 anni.<br />

Tanti auguri da mamma, papà,<br />

i fratelli e le nonne.<br />

Tantissimi auguri di<br />

Buon Compleanno a<br />

Patrizia Profili che<br />

compie 30 anni il<br />

12 Settembre,<br />

da Cristina e Claudio<br />

Tantissimi auguri di<br />

Buon Compleanno a<br />

Daniela e Luca di<br />

Corchiano dal figlio<br />

Cristian, da Mariantonia<br />

e Luigi.<br />

Emanuele Pirottina e Paola Pellegrini<br />

si sono uniti in matrimonio il giorno<br />

31 Luglio, nella chiesa cattedrale di<br />

Civita Castellana. Agli sposi gli auguri<br />

di felice vita insieme da mamma,<br />

papà, Serena, parenti ed amici.<br />

Tantissimi auguri<br />

di Buon<br />

Compleanno a<br />

Antonio Foglietta<br />

che compie gli<br />

anni il 25<br />

Settembre dalla<br />

nonna, i genitori<br />

e gli zii<br />

Tantissimi auguri di<br />

Buon Compleanno a<br />

Giorgio Dei<br />

di Castel Sant’Elia, che<br />

compie 2 anni il<br />

14 Settembre,<br />

da mamma, papà,<br />

i nonni, gli zii e la<br />

cuginetta Maila.


fiori si associa agli auguri<br />

Buon compleanno a<br />

Federico e Fabio che<br />

hanno compiuto gli anni<br />

rispettivamente il 26<br />

Agosto e il 2 Settembre,<br />

da parte di zia Caterina,<br />

zia Michy e zio Cla.<br />

Il 14 Settembre<br />

festeggerete il vostro<br />

3° anno di matrimonio.<br />

Auguri a Vasco e Elenia<br />

e al piccolo Andrea da<br />

Marco e Stefania. Buon<br />

Anniversario.<br />

Tantissimi auguri a<br />

Vincenzo Pirro di<br />

Gaeta che ha<br />

compiuto 33 anni il<br />

3 Settembre da<br />

papà Elio, la mamma<br />

Marilena, la nonna<br />

Elisa, la fidanzata<br />

Antonella, Massimo<br />

e Cristina.<br />

Il 28 Luglio è venuto<br />

al mondo, circondato<br />

d’affetto, Lorenzo<br />

Di Bartolo. I più<br />

sentiti auguri alla<br />

mamma Guendalina,<br />

al papà Gaetano e al<br />

fratellino Rocco e<br />

soprattutto al piccolo<br />

Lorenzo, da parte<br />

di Cristina, Ida, Fabrizio e Massimo.<br />

Tantissimi auguri di<br />

Buon Compleanno a<br />

Claudio Profili, che il 23<br />

Settembre compie 25<br />

anni, dalla fidanzata<br />

Cristina<br />

100 di questi giorni a<br />

nonna Elisa di Gaeta<br />

che il 20 Agosto ha<br />

compiuto 86 anni.<br />

Tanti auguri dai nipoti<br />

Massimo e Vincenzo,<br />

Elio, Marilena,<br />

Cristina e Antonella.<br />

Il 30 Luglio hanno<br />

festeggiato 60 anni di<br />

matrimonio Irmo Soli e<br />

Oralda Stefanini, genitori<br />

del nostro collaboratore<br />

Alessandro.<br />

Auguri per queste nozze<br />

di diamante dai figli,<br />

nipoti e<br />

pronipoti.<br />

A Stefano Perelli<br />

che il 14 Settembre<br />

compie il suo primo<br />

anno di vita.<br />

Tanti auguri dai<br />

genitori, i nonni,<br />

zio Miro e zia Vale<br />

Buon Compleanno a Michele<br />

Bonamin che il 28<br />

Settembre compie 8 anni.<br />

Auguri da mamma, papà,<br />

Sonia, Giancarlo e Aldo.<br />

Tantissimi<br />

auguri di<br />

Buon<br />

Compleanno<br />

a Fabrizio<br />

Caponi che<br />

ha compiuto<br />

55 anni il 28<br />

Agosto,<br />

dalla figlia<br />

Maria<br />

Cristina, la<br />

moglie Ida e<br />

da Massimo.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La Chiesa di San Giorgio a Civita Castellana<br />

(sec. XIII - 1914)<br />

del Prof. Arch. Enea Cisbani<br />

La Chiesa di San Giorgio, è situata nella zona sud-est del pianoro tufaceo su cui sorge l’abitato antico di Civita Castellana, nella<br />

immediata vicinanza di insediamenti religiosi del periodo Etrusco-Falisco come il Tempio di Giunone e in un’area che ha conservato<br />

notevoli e consistenti tracce dell’ età medioevale, come la vicina Chiesa di Santa Maria del Carmine.<br />

L’epoca di costruzione risale agli inizi del XIII secolo come attesta un antico documento archiviale del 5 Maggio 1244, relativo alla<br />

donazione di alcuni beni della Basilica di San Lorenzo in Roma.<br />

Le vicine chiese di Sant’Antonio in Via dello Scasato, Santa Maria del Vinciolino e Santa Maria del Carmine in Via Ferretti, legano<br />

la Chiesa di San Giorgio ad una realtà urbana fortemente condizionata sia dalle strade di accesso allo sperone tufaceo che dalle<br />

porte stesse di entrata come Porta Lanciana.<br />

La stessa Porta Lanciana permetteva, dunque, di raggiungere dalla città la zona orientale del territorio comunale.<br />

La Chiesa di San Giorgio, in origine, era posta appena fuori il centro abitato antico assumendo il carattere di “Ecclesia Ruralis”, che<br />

conserverà nei secoli successivi. Tra la fine del sec. XV e gli inizi del sec. XVI, l’area sulla quale sorge la chiesa è interessata da<br />

notevoli interventi edilizi ed urbanistici che muteranno profondamente la conformazione del quartiere e la stessa viabilità restituendo<br />

alla zona una nuova dimensione architettonica profondamente diversa da quella originaria prettamente medioevale.<br />

L’originaria struttura architettonica medioevale era caratterizzata dalla conformazione a salienti, dalle tre navate interne e dal campanile<br />

con accesso interno nella navata sinistra.<br />

La struttura geometrica e proporzionale della chiesa vede l’utilizzo del modulo quadrato come elemento base per la definizione<br />

metrica delle navate e in alzato per la definizione dell’altezza del campanile.<br />

La Chiesa di San Giorgio, tuttavia, continuò nei secoli ad essere una realtà religiosa di media importanza, utilizzata in determinate<br />

ricorrenze e risultando affidata ad un solo Presbitero.<br />

All’interno, nella navata centrale e sull’abside, era collocato l’altare di San Giorgio e la stessa reliquia conservata nella chiesa<br />

Cattedrale di Santa Maria Maggiore, veniva trasportata con una solenne processione nella chiesa omonima in occasione della festività<br />

del Santo, dove restava per tutta la durata delle celebrazioni religiose.<br />

La manutenzione e la cura della chiesa era affidata alla compagnia di “Santa Croce”, che vi officiava la messa domenicale.<br />

Altresì, la chiesa era officiata nelle festività dei Santi Biagio, Egidio e Stefano, dei quali esisteva un altare a loro dedicato posto<br />

all’interno della stessa.<br />

Nel 1697 la Chiesa viene arricchita di un baldacchino ligneo in corrispondenza dell’altare maggiore e viene posizionato un armadio<br />

nella navata sinistra che serviva come sacrestia e per conservare i paramenti ecclesiastici.<br />

L’esterno della chiesa era infestato da rovi e cespugli e tenuto dai confinanti in pessime condizioni, tanto da crearne notevoli problemi<br />

strutturali alle pareti e lo stesso Vescovo intervenne invitando i confinanti stessi ad una maggiore cura e fissando in 25 scudi<br />

l’eventuale multa.<br />

Alla fine del sec. XVII, nell’anno 1699, l’edificio si presentava in condizioni non eccellenti e il Vescovo Aleotti ordina il restauro della<br />

struttura religiosa che subisce drastici cambiamenti tipologici, come l’eliminazione dell’originaria conformazione a salienti, sul<br />

modello di Santa Maria del Carmine, per realizzare l’attuale confomazione a capanna, notevolmente più bassa e meno incisiva architettonicamente.<br />

Vengono lasciati inalterati il campanile e le tre navate interne.<br />

La porta d’ingresso non era provvista dell’iscrizione del Santo e il Vescovo Ascanio Blasi nel 1710 ordina di provvedere a tale inconveniente.<br />

Nel 1833 la chiesa venne posta sotto la giurisdizione della cattedrale e non risultava in buone condizioni in quanto durante il periodo<br />

della dominazione Napoleonica era stata ridotta ad una stalla e al casermaggio della truppa.<br />

Nel 1828 viene restaurata e riportata all’uso originario.<br />

Nel 1898 la Chiesa di San Giorgio viene definitivamente abbandonata in quanto già da molti anni non veniva più utilizzata per le<br />

ricorrenze religiose. Il 23 Novembre 1914 il comune di Civita Castellana autorizza l’utilizzo di due navate della chiesa per ospitare<br />

i corsi della “Regia Scuola Professionale per l’Arte Ceramica”.<br />

Nel 1915, Il consiglio di amministrazione della scuola nelle persone degli avvocati Ulderico Midossi e Bruno Flamini, richiede di adibire<br />

i locali restanti della chiesa per attività didattiche, dopo i necessari interventi di restauro.<br />

I lavori dovettero essere abbandonati a causa degli eventi bellici e ripresi nel 1919.<br />

Attualmente risulta inglobata nelle strutture architettoniche dell’Istituto Midossi.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

NATI<br />

a Civita Castellana<br />

08.06<br />

Federica Oddi<br />

10.06<br />

Simone Palamides<br />

10.06<br />

Alberto Rossi<br />

15.06<br />

Federica Nelli<br />

17.06<br />

Gianluca Vacca<br />

19.06<br />

Alessio Sciarrini<br />

21.06<br />

Filippo Capozzucchi<br />

22.06<br />

Chiara De Santis<br />

26.06<br />

Allegra Mancini<br />

27.06<br />

Francesco Lutri<br />

28.07<br />

Angelica Coracci<br />

29.06<br />

Leonardo Masserotti Benvenuti<br />

30.06<br />

Lorenzo Pompei<br />

02.07<br />

Davide Marian Alesse<br />

05.07<br />

Andrea Pistola<br />

05.07<br />

Simone Santoro<br />

18.07<br />

Angelo Marrati<br />

18.07<br />

Marco Bonazzoli<br />

29.07<br />

Lorenzo Paul Boljlete<br />

02.08<br />

Gabriele Nonni<br />

04.08<br />

Luca Egidi<br />

04.08<br />

Riccardo Francioli<br />

07.08<br />

Alberto Ene<br />

07.08<br />

Elena Maria Dabes<br />

08.08<br />

Iulia Elena Taru<br />

09.08<br />

Riccardo Rotaru<br />

16.08<br />

Roberto Moretti<br />

19.08<br />

Daniele Spagnolo<br />

19.08<br />

Beatrice Casaluce<br />

24.08<br />

Matteo Filippi<br />

27.08<br />

Giulio Frinco<br />

27.08<br />

Maria Michelle Montoresi<br />

27.08<br />

Eduard Steven Pincay Gorozabel<br />

MATRIMONI<br />

a Civita Castellana<br />

10.06<br />

Silvia Branca / Massimo Sfascia<br />

10.06<br />

Massimiliano Coracci / Francesca Liberali<br />

10.06<br />

Antonella Manili / Maurizio Papa<br />

11.06<br />

Moira Corciulo / Felice Pasquali<br />

18.06<br />

Roberto D’Antoni / Gloria Sanna<br />

24.06<br />

Giacoma De Florio / Pietro Morelli<br />

01.07<br />

Roberto Bellizzi / Monika Marlowicz<br />

01.07<br />

Roberta Gelati / Piccinini Massimiliano<br />

08.07<br />

Stefania De Giorgi / Alessio Olivieri<br />

08.07<br />

Letizia Abballe / Daniel Gulino<br />

08.07<br />

Valentina Corazza / Alessio De Angelis<br />

08.07<br />

Daniele Coracci / Alessia Prudenzi<br />

08.07<br />

Maurizio Pinti / Laura Rossi<br />

10.07<br />

Raffaele Romano / Rosa Fumo<br />

15.07<br />

Stefano Biccheri / Orietta Puzzello<br />

15.07<br />

Emanuela Valentini / Roberto Merlini<br />

15.07<br />

Alessia Nicolai / Marco Paduano<br />

16.07<br />

Silvia Della Porta / Stefano Falasca<br />

22.07<br />

Francesca Albertini / Valentino Fantera<br />

22.07<br />

Stefano Carrisi / Michela Marchetti<br />

22.07<br />

Francesco Panico / Gloria Testa<br />

29.07<br />

Angela De Masi / Stefano Spolverini<br />

29.07<br />

Michela Fiori / Emanuele Laurenti<br />

29.07<br />

Mirko Marini / Giorgia Nardi<br />

05.08<br />

Massimo Valeri / Eleonora Melissano<br />

05.08<br />

Paolo Vaselli / Arianna Ciavattini<br />

06.08<br />

Fausto Carones / Stefania Ragazzini<br />

18.08<br />

Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi<br />

24.08<br />

Stefania Fundarò / Antonio Orlando<br />

31.07<br />

Paola Pellegrini / Emanuele Pirrottina<br />

MORTI<br />

a Civita Castellana<br />

10.06<br />

Maurizio Gavazzi<br />

13.06<br />

Attilio Cecchini<br />

17.06<br />

Mario Martelletti<br />

19.06<br />

Albertina Cavalieri<br />

20.06<br />

Giuseppina Moretti<br />

Emanuele Colletti<br />

27.06<br />

Maria Carmine Del Papa<br />

29.06<br />

Anna Casadidio<br />

30.06<br />

Maria Giuseppina Proietti<br />

01.07<br />

Vincenzo Pieralisi<br />

03.07<br />

Costanza Sansonetti<br />

04.07<br />

Enrico Brivio<br />

08.07<br />

Luigia Conti<br />

09.07<br />

Anna De Rubeis<br />

Giovanni Mattioli<br />

Rodolfo Profili<br />

Pietro Rossi<br />

11.07<br />

Alfonso Marinozzi<br />

12.07<br />

Ettore Tuia<br />

16.07<br />

Serafina Cesarini<br />

18.07<br />

Luigi Iencinella<br />

20.07<br />

Antonio Frate<br />

Fausta De Iulis<br />

22.07<br />

Mirella Casadidio<br />

25.07<br />

Bernardino Del Signore<br />

01.08<br />

Giulia Santini<br />

02.08<br />

Edvige Broglia<br />

03.08<br />

Vanda Belloni<br />

05.08<br />

Elvira Pigliacelli<br />

Anacleto Marchini<br />

12.08<br />

Ermo Ottavianelli<br />

17.08<br />

Ione Parroccini<br />

Clara Corella<br />

19.08<br />

Licia Miccini<br />

22.08<br />

Valerio Scorcella<br />

24.08<br />

Marcello Spaccasassi


36<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

La vecchia sorgente di Peccio<br />

Attuale fonte dell’acqua di Peccio<br />

Luogo, poco più avanti dell’attuale fonte, dove era situata<br />

l’acqua sorgiva, con il ponte della ferrovia.<br />

di Sandro Anselmi<br />

Fabrica di Roma<br />

è ricca di sorgenti<br />

d’acqua, tanto<br />

da venderla anche<br />

ad altri<br />

paesi, come ad<br />

esempio Magliano<br />

Sabina e così,<br />

nomi come<br />

Lullurullù, Salvani,<br />

Selva, Acquaforte,<br />

Gricciano,<br />

Peccio, sono familiari<br />

ai suoi<br />

abitanti che magari per una volta, in gioventù,<br />

vi hanno fatto una scampagnata per mangiare<br />

una fresca “panzanella” e bere direttamente<br />

dalla polla sorgiva.<br />

La sorgente di Peccio non era come la vediamo<br />

oggi, ma fino a non molti anni fa era una<br />

semplice buca scavata ai margini della strada,<br />

proprio nel lato opposto dell’attuale<br />

impianto. La buca di dimensioni ridotte, tratteneva<br />

l’acqua sorgiva prima di lasciarla scorrere<br />

in un piccolo canaletto . L’acqua era<br />

sempre fresca e limpida, ma in primavera si<br />

formava un piccolo velo di microscopiche<br />

alghe verdi sulla superficie, che doveva essere<br />

allontanato con il palmo della mano per<br />

poter immergere il fiasco da riempire. Tutto<br />

intorno cresceva una rigogliosa vegetazione<br />

che faceva da magnifica cornice a questa piccola<br />

oasi.<br />

Erano molte anche in quei tempi le soste alla<br />

sorgente di Peccio. Carretti, somari, muli con<br />

“l’imbasto”, biciclette, aspettavano che il conducente<br />

si approvvigionasse, sempre dopo<br />

una ricca bevuta. Si riempivano i fiaschi<br />

impagliati e i barilotti di legno (barlozzi) che,<br />

immersi, regalavano mille bollicine.<br />

Veniva bagnato anche un sacco di iuta che,<br />

avvolto intorno ai recipienti, conservava un<br />

po’ di frescura. Chissà quante volte i contadini<br />

che lavoravano i terreni prossimi alla sorgente,<br />

magari in mezzo alla calura di una<br />

mietitura, avranno sognato quell’oasi e desiderato<br />

quell’acqua fresca con la quale dissetarsi<br />

e rinfrescarsi…<br />

Lo spostamento della fonte sul lato opposto,<br />

e la conseguente sistemazione attuale, sono<br />

frutto di una pura casualità.<br />

Anni or sono, infatti, duranti i lavori di scasso<br />

del terreno che è a monte della fonte,<br />

emerse una copiosa massa d’acqua che, fino<br />

a quel momento, camminava sotto terra per<br />

emergere oltre la strada, nella vecchia sorgente.<br />

Allora si provvide ad incanalarla e portarla<br />

di nuovo sul suolo pubblico, nel posto<br />

dove è oggi. L’acqua di Peccio è buona, leggera<br />

e sempre fresca ed il popolo le riconosce<br />

qualità particolari, quali quelle di far<br />

abbassare la pressione sanguigna e fare<br />

espellere i calcoli. Sarà pure così, ma importante<br />

è che non costa nulla e, le sue numerose<br />

cannelle, soddisfano i bisogni di moltissime<br />

famiglie.


Via Donatello - Loc. Fontana Matuccia<br />

Civita Castellana (VT) - T. 0761.514016<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

DANZA<br />

CLASSICO - LATINO/AMERICANO - CONTEMPORANEO<br />

DANZA ORIENTALE - MODERN JAZZ - FLAMENCO<br />

LIRICAL - TANGO ARGENTINO - HIP HOP - BREAK DANCE<br />

PASSO A DUE mod. ACROBATICA<br />

dal 20 al 23 Settembre<br />

in contemporanea nelle nostre 5 sale<br />

26 ore di LEZIONI GRATUITE aperte a tutti<br />

MERCOLEDI 20 SETTEMBRE<br />

MODERN JAZZ principianti<br />

con Ilaria Bianchi<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,00<br />

MODERN JAZZ avanzato<br />

con Ilaria Bianchi<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 17,00/18,30<br />

DANZA MODERNA<br />

proposta per intermedio/avanzato<br />

con Michele Mesiti<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 19,00/20,30<br />

DANZA DEL VENTRE 1° livello<br />

con Diane Dubreil<br />

Piano 1 - Sala 2 - ore 16,00/17,30<br />

DANZA DEL VENTRE 2° livello<br />

Pino 1 - Sala 2 - ore 17,30/19,00<br />

FLAMENCO<br />

con Lorena Salis<br />

Piano 1 - Sala 2 - ore 19,00/20,30<br />

LIRICAL avanzato<br />

con Francesca Antonelli<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />

LIRICAL intermedio<br />

con Francesca Antonelli<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 17,30/19,00<br />

GIOVEDI 21 SETTEMBRE<br />

CLASSICO intermedio<br />

con Ludovica Cenci<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,30<br />

CLASSICO avanzato/contemporaneo<br />

con Ludovica Cenci<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/20,00<br />

HIP HOP principianti<br />

con Gabriel Hassan e Michela<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />

HIP HOP e BREAK DANCE<br />

con Gabriel Hassan<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00<br />

LATINO-AMERICANO<br />

con Francesca Guarrera<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00<br />

VENERDI 22 SETTEMBRE<br />

DANZA MODERNA proposta per intermedio,<br />

con Michele Mesiti<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />

DANZA MODERNA proposta per avanzato<br />

con Michele Mesiti<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00<br />

ACROBATICA principianti<br />

con Francesca Antonelli<br />

Piano 2 - Sala 2 - ore 16,00/17,30<br />

ACROBATICA perfezionamento<br />

Piano 2 - Sala 2 . ore 18,00/19,30<br />

CONTEMPORANEO intermedio<br />

con Ludovica Cenci<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/18,00<br />

CONTEMPORANEO avanzato<br />

con Ludovica Cenci<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/19,30<br />

TANGO ARGENTINO<br />

con Piero Piccioni e Donatella Lupia<br />

Piano 2 - Sala 3 - ore 21,00/23,00<br />

LATINO/AMERICANO<br />

con Franca Guarrera<br />

Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00<br />

SABATO 23 SETTEMBRE<br />

in questa giornata BLU LIFE mette a<br />

vostra disposizione le sue sei sale dalle<br />

ore 9,00 fino alle ore 19,00<br />

Accordatevi con gli insegnanti e<br />

prenotate in segreteria la vostra<br />

sala per studiare ancora qualche passo !<br />

Dalle ore 19,00 alle ore 20,30<br />

potrete rilassarvi al bar,<br />

in piscina o nella zona benessere.<br />

Dalle ore 20,30 potrete gustare<br />

un aperitivo al buffet nel nostro<br />

spazio all’aperto:<br />

ricordate solo di confermarci la vostra<br />

presenza ritirando entro le ore 19,00<br />

il biglietto omaggio in segreteria.


40<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

Anno Scolastico 1963-64 scuola elementare a Faleri. Foto del Sig. Antonio De Rinaldis<br />

Civita Castellana, Delia e Natia De Angelis<br />

Civita Castellana, Settembre 1970<br />

Maria, Assunta e Claudio Tullo


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

ei ricordi<br />

Civita Castellana, famiglia Giordani.<br />

Foto del Sig. Luigi De Angelis<br />

Anni ‘60. Gianni Rivera, militante a Orvieto, fà visita alla<br />

squadra di Civita Castellana


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

43<br />

Nessuna fascia per la Tuscia<br />

Il 26 Agosto, davanti allo stupendo<br />

scenario di Palazzo<br />

Farnese di Caprarola, si sono sfidate<br />

60 bellissime ragazze per<br />

l’accesso alla finale di Miss Italia.<br />

La fascia di Miss Lazio è stata<br />

indossata da Jasmine Gigli, 17<br />

anni, romana, studentessa del<br />

liceo cinematografico, la quale<br />

dovrà affrontare la passerella si<br />

Salsomaggiore Terme, dove<br />

verrà incoronata la più bella<br />

ragazza del 2006.<br />

Altre tre ragazze della regione<br />

Lazio dovranno, invece, affrontare<br />

la passerella di Iesolo.<br />

Purtroppo, quest’anno, con<br />

grande dispiacere di Miriam<br />

Turchetti che cura l’organizzazione<br />

del tour per le ragazze del<br />

viterbese, nelle finali non ci<br />

saranno ragazze della Tuscia.<br />

ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI<br />

PER PRIVATI<br />

a pagamento per ditte o società<br />

Tel. Fax 0761.513117<br />

Cedola da ritagliare e spedire<br />

L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione<br />

Compilate qui il vs annuncio gratuito<br />

e speditelo in busta chiusa a<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

P.za della Liberazione n. 2 - 01033<br />

Civita Castellana (VT)<br />

oppure mandate un Fax al n. 0761.513117<br />

o una e-mail a info@campodefiori.biz<br />

TESTO (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni)........................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

.............................................................................................................................................................................................................................<br />

Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. <strong>Campo</strong> de’ fiori non è responsabile<br />

per la qualitià e la veridicità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, <strong>Campo</strong> de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al<br />

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Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”.<br />

COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................<br />

Via.................................................................Città.....................................................................<br />

Tel....................................................................Firma................................................................


NATI<br />

a Corchiano<br />

05.04<br />

Asia Ridolfi<br />

09.04<br />

Aleks Carciu<br />

10.04<br />

Lorenzo Boria<br />

21.04<br />

Laura Boria<br />

29.04<br />

Marco Pattavina<br />

29.05<br />

Lorenzo Lilli<br />

05.06<br />

Daniela Larisa Stefan<br />

21.06<br />

Ahmed Khan Billal<br />

24.06<br />

Chiara Pieralisi<br />

25.06<br />

Giulia Crescenzi<br />

30.06<br />

Ilaria Marini<br />

07.07<br />

Asia Testa<br />

18.07<br />

Maria Lisa Nastese<br />

30.07<br />

Adelina Pavel<br />

05.08<br />

Sofia Cioccolini<br />

06.08<br />

Tasnim Golam<br />

03.09<br />

Federico Cagnetti<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

MATRIMONI<br />

a Corchiano<br />

Florin Ionita / Lenuta Savoi<br />

<strong>Mauro</strong> Vilella / Helen Andreea Slupetchi<br />

Andrea Falchi / Roza Maria Pasca<br />

Romica Pavel / Anisoara Merchez<br />

Alessio Cau / Marianna Albanese<br />

Alessandro Bufarini / Patrizia Barberini<br />

Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi<br />

Danilo Conti / Emanuela Rita<br />

Mirko Menicacci / Katia Di Giovenale<br />

Massimiliano Toma / Emanuela Cencioni<br />

Andrea Fabbrucci / Rosella Prosperi<br />

Giovanni Gentili / Elena Prunaru<br />

Umberto Todini / Antonella Ciaravella<br />

Massimo Ferro / Donatella Morelli<br />

Fausto Carones / Stefania Ragazzini<br />

Andrea Fersini / Maria Ester Leoniddi<br />

Roberto Ortenzi / Isabella Massimiliani<br />

Dino Scorrano / Francesca Fiorentini<br />

Alessio Nasorri / Francesca Dia<br />

Michele Magrini / Donatella Ceccarelli<br />

MORTI<br />

a Corchiano<br />

07.04<br />

Salvatore Nenci<br />

09.04<br />

Violante Crescenzi<br />

11.04<br />

Alessandro Santini<br />

12.04<br />

Alfonso Britta<br />

21.04<br />

Franca Agnese Nardone<br />

23.06<br />

Diodoro Di Giuseppe<br />

23.06<br />

Gianni Passini<br />

27.06<br />

Dalmazia Lattanzi<br />

20.07<br />

Rodolfo Achilli<br />

06.08<br />

Rodolfo Spiriti<br />

07.08<br />

Rinaldo Crescenzi<br />

30.08<br />

Romolo Magrini<br />

Bertino Boldrini / Elisabetta Urbani<br />

Roberto Papini / Romina Francescangeli<br />

Andrea Panunzi / Isabella Leoniddi<br />

Soprannomi Corchianesi<br />

Lo Streppo, Pistone,<br />

Passone, Picchione,<br />

Tanghene e Manghene,<br />

Bricchetto, Bocaletto,<br />

Grillo, Sigherettaro,<br />

L’orso, Spoiamorti,<br />

Nasociacco, Canetto,<br />

Commerciante, Papparone,<br />

Beccio, Maghetto,<br />

Burotto, Sciuba,<br />

Petopeto, Caciolupo,<br />

Scacio, Puzzafiato,<br />

Burino, Petona,<br />

Bombolo, Cifoletto,<br />

Passerello, Camiciola,<br />

Pizzone, Ventotto,<br />

Paperone, Sabettoli,<br />

Svertezza, Strapazzacarzoni..........


46<br />

Festeggiamenti in onore di<br />

MARIA SS DELLE GRAZIE a<br />

Corchiano<br />

02 SETTEMBRE 2006<br />

ore 15,00 Corsa dei cavalli in Via Fabrica di Roma<br />

ore 21,30 Serata musicale d’ascolto con i<br />

“SARANNO BAVOSI” ed il gruppo di bambini<br />

“DIVENTERANNO FAMOSI” in Pza del<br />

Bersagliere<br />

08 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 “La bottega delle Chiacchiere” di<br />

Sassacci, presenta “RUGANTINO” in Pza del<br />

Bersagliere.<br />

09 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 “GREASE” IL MUSICAL con la compagnia<br />

“SIAMO GIA’ FAMOSI” di Civita<br />

Castellana, in Pza del Bersagliere.<br />

10 SETTEMBRE 2006<br />

ore 15,00 Presso il campo di tiro a volo di Gallese<br />

si svolgerà la prima edizione del percorso di caccia<br />

intitolato a Salvatore Caracuta<br />

ore 21,30 Seconda edizione della “CORRIDA” di<br />

Corchiano con la partecipazione straordinaria di<br />

artisti televisivi, in Pza del Bersagliere.<br />

Al termine verranno premiati i vincitori del percorso<br />

di caccia.<br />

13 SETTEMBRE 2006<br />

ore 08,00 S.Messa in S. Maria del Rosario<br />

ore 12,00 Apertura dei festeggiamenti in onore<br />

della Madonna delle Grazie con fragoroso sparo<br />

di bombe<br />

ore 16,30 Pellegrinaggio a piedi con l’immagine di<br />

Maria delle Grazie, Santa Messa e preghiera di<br />

affidamento di Corchiano alla Madonna.<br />

ore 21,30 Saggio della scuola di DANZA<br />

FRANCY SPORT CENTER di Corchiano in Pza del<br />

Bersagliere.<br />

14 SETTEMBRE 2006<br />

ore 08,00 Santa Messa in Santa Maria del<br />

Rosario<br />

ore 17,00 Sfilata per le vie del paese ed esibizione<br />

in piazza della Banda folkloristica “LA<br />

FRUSTICA” di Faleria<br />

ore 17,30 Recita comunitaria del S.Rosario e<br />

S.Messa in S.Maria delle Grazie<br />

ore 19,30 Estrazione della tombola del valore di<br />

€ 1.500,00 in Pza IV Novembre<br />

ore 21,30 In Pza IV Novembre concerto della<br />

Banda Musicale “Giuseppe Verdi” diretta dal M.<br />

Alesssandro Achilli.<br />

15 SETTEMBRE 2006<br />

ore 08,00 S.Messa in S.Maria del Rosario<br />

ore 11,15 S.Messa solenne in S.Maria delle<br />

Grazie<br />

ore 17,30 Recita comunitaria del Rosario e<br />

S.Messa in S.Biagio<br />

ore 18,00 La banda musicale “Giuseppe Verdi”<br />

con le coreografie delle Majorettes percorrerà<br />

le vie del paese al suono di allegre marce<br />

ore 21,00 In Pza del Bersagliere, grandioso spettacolo<br />

musicale con il comico del SEVEN SHOW<br />

Carmine Faraco e la partecipazione di Denise. A<br />

seguire il grande MINO REITANO. Durante lo<br />

spettacolo verrà estratta la lotteria con ricchi<br />

premi.<br />

ore 24,00 Presso il campo sportivo nuovo in Via<br />

Vignanello grandioso spettacolo pirotecnico della<br />

ditta Poleggi di Canepina.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Festeggiamenti in onore dei SS Martiri<br />

Marciano e Giovanni a Civita Castellana<br />

1-8 SETTEMBRE 2006<br />

Sala Pablo Neruda - Personale di pittura: Mesisca a C. Castellana.<br />

06 SETTEMBRE 2006<br />

Via della Carraccia - 2° Torneo di Calcio a 5 “Santi Giovanni e Marciano” organizzato<br />

dalla ASD Sassacci.<br />

08 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 Pza Di Vittorio - concerto con Mondo Marcio, i Finley e Daniele Groff<br />

09 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 Pza Di Vittorio - Concerto con i RIFLESSI DEL SOLE<br />

10 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 Pza Di Vittorio - esibizione degli allievi del Club Helena Dance.<br />

10-17 SETTEMBRE 2006<br />

Corso Bruno Buozzi - Sala Pablo Neruda - Personale di pittura dell’artista Aldo Cerri.<br />

13-14-15 SETTEMBRE 2006<br />

ore 18,00 Chiesa Cattedrale - Triduo di preparazione<br />

13 SETTEMBRE 2006<br />

ore 17,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Sala Peretti - Convegno:<br />

Storia e restauro dell’edicola sacra di Sant’Anna in Via di Corte.<br />

14 SETTEMBRE - 15 OTTOBRE 2006<br />

Via Garibaldi - Galleria Halesus - Mostra:<br />

OBIETTIVI E PENNELLI SU CIVITA...LA CASTELLANA.<br />

Dipinti di Angela Consoli e <strong>foto</strong> di <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>.<br />

14-24 SETTEMBRE 2006<br />

Via Don Minzoni - Galleria del Tiratore - Personale di pittura di Maria Pia Rossini.<br />

14 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di danza BLU LIFE<br />

15 SETTEMBRE 2006<br />

ore 17,00 Pza Matteotti - Centro Sociale Anziani - Mostra collettiva di pittura.<br />

ore 18,00 Chiesa Cattedrale, Vigilia della festa. Primi vespri solenni.<br />

ore 21,00 Pza Matteotti - BENETTON e BLU LIFE sotto le stelle.<br />

16 SETTEMBRE 2006<br />

dalle ore 5,00 alle ore 9,30 - Chiesa Cattedrale - Celebrazione continuata di SS.Messe<br />

ore 10,00 Forte Sangallo - Apertura mostra artigianato artistico organizzato dal<br />

Comune di Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale.<br />

ore 11,30 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - S. Messa solenne presieduta da S.E.<br />

Mons. Divo Zadi Vescovo e concelebrata dai Parroci della città.<br />

ore 15,30 Gara Ciclistica “Trofeo San Marciano” G.P. Ceramica Flaminia.<br />

ore 18,00 Pza Matteotti - Esibizione del Club OKINAWA<br />

ore 19,30 Chiesa Cattedrale - S.Messa celebrata da Mons. Pasquale La Rocca, Vicario<br />

Foraneo<br />

ore 20,15 Pza Duomo - Chiesa Cattedrale - Processione con le Reliquie dei SS Patroni.<br />

ore 20,45 Pza Matteotti - Bengalata<br />

17 SETTEMBRE 2006<br />

Grandiosa Fiera di merci e bestiame (intera giornata)<br />

ore 10,00 Forte Sangallo - Mostra artigianato artistico organizzato dal Comune di<br />

Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale.<br />

ore 15,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Tornei di Burraco organizzato<br />

dall’A.S.D. “Non Solo Burraco” a scopi benefici. Iscrizione aperta a tutti.<br />

ore 17,30 Vie del Centro Storico - Corteo Storico dei Borgia accompagnato dagli spadaccini<br />

di Soriano nel Cimino, dai Tamburini di Amelia, dalle Majorettes e dai<br />

Tamburini di Nepi.<br />

ore 18,00 Pza Matteotti - Investitura dei Capitani a cura dell’Ass. Civita Cavalli<br />

ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di ballo CORAZON LATINO<br />

18-20 SETTEMBRE 2006<br />

Parrocchia S.Giuseppe Operaio - torneo Pulcini ASD Civita C. Calcio Giovanile<br />

23 SETTEMBRE 2006<br />

ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione della palestra GINNY CLUB<br />

24 SETTEMBRE 2006<br />

ore 16,30 Forte Sangallo - Palio degli Anelli (Ass. Civita Cavalli), Corteo storico.<br />

ore 20,00 Pza Matteotti - Tombola<br />

ore 22,30 Spettacolo pirotecnico in Via Belvedere Falerii Veteres (ditta Fire Works)<br />

26 SETTEMBRE 2006 - 4 OTTOBRE 2006<br />

Sala Pablo Neruda - Mostra di animali esotici<br />

28 - 30 SETTEMBRE 2006<br />

VI Giornata Sportiva Borgiana - Host Town delegaz. Naz. Repubblica D’Irlanda<br />

30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2006<br />

Manifestazione di auto d’epoca XVI Coppa dei Laghi.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

47<br />

L’angolo ... cin cin di Letizia Chilelli<br />

Il vocabolario del vino<br />

2^parte<br />

Riprendiamo il discorso sul “Vocabolario<br />

del Vino”.<br />

Il colore GIALLO PAGLIERINO, lo possiamo<br />

trovare nei vini ottenuti dalla vinificazione<br />

in bianco di uve raccolte in piena<br />

maturazione. Lo chiamiamo così poiché la<br />

tonalità del giallo è simile al colore della<br />

paglia.<br />

GIALLO DORATO, è la tonalità che troviamo<br />

nei vini ottenuti con uve che hanno<br />

subito una leggera sovramaturazione. Il<br />

colore ci ricorda la nuance dell’oro, che<br />

viene in prevalenza data dal passaggio in<br />

legno del nostro vino.<br />

Ricordiamo però che se questa tonalità<br />

non presenta vivacità, ci troviamo di fronte<br />

ad una caratteristica negativa della<br />

nostra bottiglia, evidentemente, infatti,<br />

siamo in presenza di una vino ossidato e<br />

quindi non più bevibile.<br />

La tonalità GIALLO AMBRATO simile<br />

all’ambra o al topazio si trova nei vini passiti<br />

e/o liquorosi. E’ un aspetto negativo se<br />

i vini presi in esame non rientrano nelle<br />

categorie che ho appena elencato, anche<br />

in questo caso ci si trova di fronte a vini<br />

ossidati.<br />

Prendiamo ora in esame i VINI ROSATI,<br />

per i quali si usa questa terminologia:<br />

- Rosa Tenue<br />

- Rosa Cerasuolo<br />

- Rosa Chiaretto<br />

Il ROSA TENUE, ci ricorda<br />

il colore dei petali dei fiori<br />

di pesco o della rosa dell’omonimo<br />

colore. Se vi sono<br />

presenti riflessi violacei<br />

abbiamo nel nostro bicchiere<br />

un vino giovane che ha<br />

subito una vinificazione<br />

molto veloce di uve a bacca<br />

nera. Se vi sono presenti<br />

riflessi che ricordano il<br />

colore del rame, ci troviamo<br />

di fronte ad una vinificazione<br />

in bianco di uve<br />

con poca materia colorante<br />

(Es. il Pinot Grigio).<br />

Il ROSA CERASUOLO, è il<br />

colore simile ad una varietà<br />

di ciliegie come la Moretta<br />

di Cesena o il Durone di<br />

Vignola. Le sfumature nel<br />

nostro bicchiere posso<br />

essere violacee o aranciate,<br />

e sono determinate dal<br />

grado di maturazione del<br />

vino che stiamo esaminando.<br />

Il ROSA CHIARETTO, è il<br />

colore che si avvicina di più<br />

al vino rosso. In genere, questi vini nel<br />

primo anno di vita mantengono i riflessi<br />

violacei che poi sfumeranno in aranciati<br />

dopo circa due anni dalla loro produzione.<br />

Per i VINI ROSSI, l’Associazione Italiana<br />

Sommelier utilizza i seguenti aggettivi:<br />

- Rosso Porpora<br />

- Rosso Rubino<br />

- Rosso Granato<br />

- Rosso Aranciato<br />

Il ROSSO PORPORA si usa per definire<br />

i vini molto giovani, si utilizza questa terminologia<br />

poiché il colore del vino è paragonabile<br />

alla veste cardinalizia o al fiore<br />

della Peonia, cioè un “rosso carico” con<br />

marcati riflessi violacei.<br />

La tonalità ROSSO RUBINO è sintomo di<br />

vino rosso giovane e in buono stato di<br />

salute e conservazione, il colore del<br />

“nostro bicchiere”ricorda l’omonima pietra<br />

preziosa, ecco il perché di tale terminologia.<br />

Se ci troviamo in presenza di un vino il cui<br />

colore ricorda il rosso del sangue (ricchezza<br />

di materia colorante) ed i semi del<br />

melograno (materia colorante<br />

scarsa),descriveremo il colore del nostro<br />

vino con la terminologia ROSSO GRANA-<br />

TO. I vini facenti parte di questa categoria<br />

si sottopongono “volentieri” ad un medio<br />

invecchiamento.<br />

La tonalità che viene usata per descrivere<br />

un grande vino rosso è quella che ci ricorda<br />

il colore “caldo”dei mattoni, con riflessi<br />

che vanno dal bruno all’aranciato: il<br />

ROSSO ARANCIATO.<br />

Da ricordare, però, che questa tonalità<br />

assume accezioni negative se si parla di<br />

vini rossi da bersi giovani, infatti è sintomo<br />

di un precoce stato di maturazione o ancor<br />

peggio un avanzato grado di degradazione.<br />

Arrivederci al prossimo numero nel quale<br />

parleremo di altri aggettivi che “accompagnano”le<br />

nostre bottiglie. (Bibliografia<br />

“Tecnica della degustazione”A.I.S edizione<br />

2001)<br />

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Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />

01033 Civita Castellana (VT)<br />

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48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album dei ricordi<br />

Civita Castellana 1936 - scuola elementare maschile, nati nel 1926.<br />

Maestro Carissimi. Foto del Sig. Lido Gatti<br />

Giovani civitoniche. Foto della Sig.ra Delia De Angelis


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Dal “Numero Unico” del 1954/55<br />

49


Fabrica di Roma - matrimonio degli anni ‘40<br />

<strong>foto</strong> della Signora Alba Iannoni<br />

50<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

1961 civitonici in gita - <strong>foto</strong> della Signora Conti Graziella


Civita Castellana anno scolastico 1951 seconda elementare,<br />

insegnante Flaminia Ceccarelli. Foto della Sig.ra Loretta Manoni<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

ei ricordi<br />

Civitonici a Porto San Giorgio - <strong>foto</strong> della signora Cicconi Corinna<br />

Civita Castellana. Anna e Franca Castellucci in maschera insieme alla<br />

loro nonna


52<br />

Centro di Diagnosi e Terapia<br />

Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,<br />

Psicopedagogica<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’inizio della scuola:<br />

un momento importante<br />

da condividere<br />

A cura della Dott.ssa<br />

Anna M. Sambuci,<br />

logopedista<br />

L’inizio della scuola è<br />

la prima tappa importante<br />

nella vita sociale<br />

di ognuno di noi e<br />

come tale ci rinnova<br />

ogni anno tante emozioni,<br />

non più come<br />

protagonisti, magari,<br />

ma anche come genitori<br />

o come nonni.<br />

Viene affrontato carico<br />

di aspettative,<br />

ansie, curiosità e<br />

timori che però non<br />

sono uguali per tutti.<br />

Pensiamo ad un bambino di tre anni all’entrata<br />

della scuola dell’infanzia.<br />

Probabilmente, per la prima volta nella sua<br />

vita, egli si troverà direttamente a confronto<br />

con tanti altri piccoli esseri proprio della<br />

sua grandezza, vestiti tutti uguali, in un<br />

ambiente completamente sconosciuto, con<br />

due adulti, gli insegnanti, che non conosce<br />

minimamente.<br />

Come si sentirà ?<br />

Quale reazione ci dobbiamo aspettare ?<br />

Quale sarà la risposta al saluto della<br />

mamma che dopo qualche istante se ne<br />

va?<br />

Lo psicologo Bowlby, un grande studioso<br />

americano dei meccanismi affettivi e cognitivi<br />

che regolano l’attaccamento infantile e<br />

quello adulto dice: “Un ambiente accettante<br />

e incoraggiante riduce la tendenza a<br />

preoccuparsi eccessivamente quando bisogna<br />

agire, reagire ed esplorare. Gli effetti<br />

benefici dell’attaccamento vengono interiorizzati<br />

nel corso dei primi anni di vita”.<br />

( Bowlby 1989,p 29 )<br />

In base a queste affermazioni possiamo<br />

quindi dire che se il bambino ha sviluppato<br />

un attaccamento sicuro ed ha fiducia nella<br />

comprensione e nell’aiuto che il genitore gli<br />

darà in caso di difficoltà, dopo un normale<br />

e fisiologico vissuto di disagio, resterà a<br />

scuola senza più piangere, salutando la<br />

madre e facendole le feste quando torna a<br />

prenderlo.<br />

Il bambino che invece dubita dell’aiuto del<br />

genitore sarà più incline all’angoscia e poco<br />

disponibile all’esplorazione e all’azione poiché<br />

il distacco gli provoca ansia.<br />

Molto spesso questo disagio inspiegabile si<br />

trasforma in “mal di pancia o mal di testa”<br />

e proprio perché può essere la somatizzazione<br />

di un malessere interiore non va mai<br />

sminuito di fronte al bambino che, a modo<br />

suo, ci sta chiedendo aiuto.<br />

Ci sono poi molti bambini che all’inizio<br />

della scuola non hanno ancora raggiunto<br />

uno sviluppo linguistico adeguato per una<br />

buona autonomia comunicativa. Per questi<br />

bambini l’assenza della mamma, che fino a<br />

quel momento ha avuto il ruolo di interprete<br />

nelle situazioni critiche, può lo stesso<br />

provocare un senso di frustrazione<br />

molto alto che può trasformarsi in aggressività.<br />

Non è raro trovare bambini che<br />

mordono i compagni apparentemente<br />

senza motivo, anche se fino ad allora non<br />

lo avevano mai fatto!<br />

Spesso poi l’inizio della scuola coincide con<br />

la nascita di un fratellino e allora l’ansia di<br />

separazione si carica anche di altri contenuti,<br />

relativi alla perdita del valore affettivo,<br />

del proprio posto all’interno del nucleo<br />

familiare che, fino a quel momento, lo<br />

aveva collocato al centro dell’attenzione. Il<br />

bambino in questo caso può sentirsi smarrito<br />

e provare delle paure che lo rendono<br />

inconsolabile.<br />

L’inizio della scuola primaria segna poi la<br />

seconda tappa della vita sociale.<br />

È qui che per la prima volta viene richiesto<br />

al bambino di dimostrare le sue abilità e<br />

per la prima volta viene messo a confronto<br />

con altri pari a lui.<br />

In questo momento le risposte dell’ambiente<br />

giocano un ruolo fondamentale nell’accogliere<br />

o negare il disagio che a volte<br />

si presenta.<br />

Le richieste degli insegnanti, normalmente<br />

dosate in modo graduale per favorire l’apprendimento<br />

della lettura e della scrittura,<br />

possono rivelarsi troppo veloci per quei<br />

bambini che scoprono solo in quel<br />

momento di avere una difficoltà. Potrebbe<br />

trattarsi solo di una difficoltà causata da<br />

una forte ansia da prestazione oppure di<br />

un disturbo specifico di apprendimento ma<br />

in ogni caso il senso di frustrazione di fronte<br />

all’impegno sostenuto sarà tale da compromettere<br />

la motivazione al compito.<br />

Le reazioni del bambino saranno diverse<br />

naturalmente, anche in base al suo carattere,<br />

che si va formando, all’ambiente che<br />

lo circonda e alle sue capacità di comunicazione.<br />

In ogni caso l’abilità dei genitori,<br />

ed in questo caso anche degli insegnanti,<br />

nel cogliere ed interpretare correttamente<br />

i vari segnali sarà determinante per un<br />

proseguimento adeguato di quello che si<br />

preannuncia come un lungo cammino.<br />

Per approfondire questo argomento, che<br />

abbiamo qui appena accennato poiché la<br />

sua complessità è tale che una bibliografia<br />

notevole lo dimostra, vi suggeriamo la lettura<br />

di “La cattedra e il banco” di A.<br />

Ciucci Giuliani – ( Ed. Carrocci Faber ) e vi<br />

diamo appuntamento ad Ottobre per la<br />

prossima conferenza che si terrà nella sala<br />

Pablo Neruda a Civita Castellana con il<br />

tema: “Adolescenti, parliamo di<br />

sesso?”.<br />

Per maggiori informazioni potete inviare<br />

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il nostro sito: www.centroceral.com o<br />

chiamarci al num. 0761/517522


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53


54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

1988 - scuola elementare di Civita Castellana<br />

<strong>foto</strong> della Signora Conti Graziella<br />

1989 - 5° elementare di Fabrica di Roma - insegnante Verena Baldassi<br />

<strong>foto</strong> di Arnaldo Ricci


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

55<br />

ei ricordi<br />

1989 dopo 26 anni si ritrovano alunni e professori dell’avviamento<br />

industriale di Fabrica di Roma<br />

Se vi riconoscete in queste <strong>foto</strong>,<br />

venite in redazione e riceverete un<br />

simpatico omaggio. Se desiderate<br />

vedere pubblicate le vostre <strong>foto</strong>,<br />

portatele presso la redazione di<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno<br />

immediatamente restituite<br />

1965 - Castel Sant’Elia<br />

prima comunione


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.)<br />

www.campodefiori.biz<br />

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ATTENZIONE<br />

ci è stato segnalato, da alcuni operatori commerciali di essere stati contattati per l’inserzione pubblicitaria delle loro attività su <strong>Campo</strong><br />

dè fiori, da persone a noi sconosciute. Comunichiamo pertanto che le persone incaricate a qualsiasi titolo, da <strong>Campo</strong> dè fiori, dovranno<br />

essere munite di autorizzazione su carta intestata, debitamente firmata dal direttore e contenente i dati anagrafici dell’incaricato<br />

stesso. L’incaricato dovra inoltre esibire un documento di riconoscimento.<br />

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Sede, Direzione e Redazione: Piazza della Liberazione n° 2 - 01033 Civita Castellana (VT)<br />

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o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117<br />

Indovina L’Artista<br />

Di lato è riportato il<br />

particolare di un famoso<br />

quadro chiamato<br />

“La Maya vestita” Sai dire<br />

chi l’ha dipinto? I primi tre<br />

che indovineranno e si<br />

recheranno presso la redazione,<br />

riceveranno un simpatico<br />

omaggio offerto dal<br />

Centro Parati Selli.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

57<br />

La rubrica dei perchè<br />

di Arnaldo Ricci<br />

Perchè alcuni individui<br />

non vengono punti dalle zanzare?<br />

Quando si parla di argomenti relativi alla<br />

vita animale o vegetale, non si può essere<br />

categoricamente precisi come quando si<br />

trattano argomenti di tecnologia.<br />

Questo perché la tecnologia e le sue applicazioni<br />

sono governate dall’uomo mentre<br />

le leggi che regolano la vita, sono state<br />

scritte dal Creatore per i credenti o,<br />

come affermano i non credenti, dalla natura.<br />

Ovviamente ci si accorge immediatamente<br />

della complessità biologica della vita e di<br />

tutte le relazioni biologiche fra esseri<br />

viventi; non a caso la medicina viene definita<br />

scienza non esatta!<br />

Detto questo, affrontiamo adesso uno dei<br />

miei soliti quesiti che questa volta è di<br />

natura biologica: perché le zanzare non<br />

pungono alcune persone?<br />

Dalla mia ricerca è emerso che non è stato<br />

facile, per gli scienziati, dare una risposta<br />

precisa fino a questo momento.<br />

Gli studi però sono arrivati ad un punto<br />

tale che, con molta probabilità, entro il<br />

2006 si troverà la spiegazione del perché<br />

di cui sopra.<br />

Sono secoli che l’uomo tenta di dare una<br />

spiegazione alla selezione che fanno le<br />

zanzare nel pungere , ma questa volta,<br />

con buona probabilità, si è molto vicini alla<br />

soluzione; una volta trovato il motivo è<br />

ovvio che si potrà intervenire con efficacia<br />

per salvaguardare gli individui che vengono<br />

punti.<br />

Gli studi più avanzati al mondo, sono stati,<br />

e sono attualmente condotti da un gruppo<br />

di scienziati, facenti parte dell’organizzazione<br />

sulla ricerca agricola, di<br />

Rothamsted nella contea di<br />

Hertfordshire in Inghilterra.<br />

Questi scienziati hanno chiarito con certezza<br />

che gli odori emanati da qualsiasi<br />

corpo animale ( per cui non solo l’uomo)<br />

attira e rende appetibile, per le zanzare, il<br />

sangue che serve da nutrimento alle femmine;<br />

di conseguenza solo quelle di sesso<br />

femminile pungono gli animali, compreso<br />

l’uomo; quelle di sesso maschile non si<br />

nutrono di sangue animale ma di vegetali.<br />

Fino a qui niente di sensazionale, perché<br />

già tutto questo si era intuito molto prima.<br />

Quello invece che gli scienziati hanno scoperto<br />

di nuovo e forse servirà a risolvere il<br />

problema, è che, alcuni individui di animali<br />

( compreso l’uomo ) insieme agli odori,<br />

inevitabilmente emanati e percepibili dall’olfatto<br />

delle zanzare, emanano anche una<br />

sostanza, che copre e maschera tutti gli<br />

altri odori, rendendo agli insetti in questione<br />

impercettibile al loro olfatto, il corpo<br />

umano!<br />

Entrando ancora più nel particolare, in<br />

sostanza la zanzara vede con la vista la<br />

preda, anche da diverse centinaia di metri;<br />

si avventa su di essa a tutta velocità ed<br />

appena raggiunta una distanza di trenta<br />

metri circa, mette in funzione l’olfatto per<br />

sentire se la preda è appetibile e si avvicina<br />

poi, fino ad arrivare ad un metro dalla<br />

preda; a questo punto, se l’animale da<br />

pungere emette la sostanza che maschera<br />

gli odori del suo corpo, la zanzara capisce<br />

che quel corpo non è più un corpo da pungere,<br />

semplicemente perché non sente gli<br />

odori di un corpo animale, è come se quel<br />

corpo fosse diventato un pezzo di legno o<br />

una pietra, di conseguenza si allontana a<br />

cercare un altro animale, che non avendo<br />

la possibilità di emettere la sostanza<br />

mascherante, si becca la puntura!<br />

In realtà è come se l’animale ( compreso<br />

l’uomo) che emette la sostanza annullante<br />

gli odori, andasse in giro con una sorta di<br />

zanzariera che l’avvolge alla distanza di<br />

circa un metro!<br />

Ebbene, attualmente gli scienziati stanno<br />

cercando di isolare questa sostanza, che<br />

per l’olfatto dell’uomo è inerte; molto probabilmente<br />

una volta trovata, si potrà<br />

spruzzare sul corpo di quelli che vengono<br />

punti per immunizzarli.<br />

Il repellente antizanzara che verrà utilizzato,<br />

una volta trovato, sarà inodore per<br />

l’uomo, al contrario di tutti quelli utilizzati<br />

fino ad ora!<br />

Lo studio di tutto questo è reso difficile<br />

perché le zanzare non reagiscono agli<br />

odori con le stesse reazioni e sensazioni<br />

umane, ma con loro sensazioni difficilmente<br />

individuabili!<br />

BANDIERE DAL MONDO<br />

Sapresti dirci a quale nazione appartiene questa<br />

bandiera? Il primo che indovinerà e ne<br />

darà comunicazione in redazione, riceverà un<br />

simpatico omaggio offerto dalla gioielleria<br />

PONTE VECCHIO<br />

Il personaggio misterioso<br />

Nella <strong>foto</strong> di fianco è<br />

riportata la <strong>foto</strong> di una famosa<br />

attrice.<br />

Sapresti dire chi è?<br />

I primi 5 che, indovinando, ne<br />

daranno comunicazione in<br />

redazione, riceveranno un simpatico<br />

omaggio offerto dalla<br />

profumeria Paolo e Concetta


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

1961 - Campeggio a Montalto di Castro - <strong>foto</strong> del Signor Marco Bracci 1955 - Civita Castellana, prima comunione. Foto della Signora Vanda Del Priore<br />

Se vi riconoscete in queste <strong>foto</strong>, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere pub


icordi<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei<br />

Civitonici in gita a San Pietro insieme a Don Giuseppe Bodini<br />

Famiglia di Corchiano - <strong>foto</strong> della Signora Severina Iannoni<br />

Civita Castellana - Ragazze nel chiostro del Forte Sangallo - <strong>foto</strong> della Signora Giovanna Coramusi<br />

licate le vostre <strong>foto</strong>, portatele presso la redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno immediatamente restituite.


60<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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di pertinenza.<br />

AFFITTO<br />

a Civita Castellana<br />

capannone di mq 500 circa<br />

interamente a norma, con<br />

piazzale recintato di mq<br />

3000 circa.<br />

Posizione isolata.<br />

Adatto per vari usi<br />

VENDO<br />

tra Civita Castellana e Castel Sant’Elia capannone commerciale<br />

di mq 2.715, più uffici e sala espositiva per mq 897,<br />

tettoie per mq 450, piano caricatore di mq 160.<br />

Anche frazionabile<br />

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nelle vicinanze diRoma<br />

Abbiamo richieste selezionate per<br />

acquisto/affitto<br />

appartementi in zona nuova di<br />

Civita Castellana<br />

-AFFITTO a Civita Castellana, locale commerciale di nuova<br />

costruzione, di mq 300 con portico di mq 300. Parcheggi privati<br />

VENDO azienda agricola di 62 ha tutta pianeggiante. Uscita autostrada<br />

per Fiano Romano<br />

VENDO al centro storico di Corchiano, appartamento di mq 70<br />

composto da salone, cucina, due camere, bagno.<br />

Locale sottostante di mq 30 più cantina e legnaia<br />

-AFFITTO a Civita Castellana (zona industriale)<br />

terreno di mq 5.000 Fronte strada<br />

VENDO<br />

a Vignanello, vicinanze stazione,<br />

appartamento al terzo piano di mq 80 da ristrutturare,<br />

in condominio di 6 appartamenti.<br />

Già ristrutturato vano scale e tetto.<br />

Ottimo Investimento.<br />

-VENDO a Roma Portuense appartamento in centro residenziale,<br />

di mq 92, 4° piano, ascensore, termoautonomo,<br />

ampi balconi, palazzina in cortina, posto auto, parco giochi<br />

e piscina. Nuda proprietà. Ottimo investimento.<br />

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Gelateria come nuove, in locale centralissimo.<br />

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bombole. Avviatissimo.<br />

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-VENDO a Corchiano piccolo appartamento al centro storico,<br />

da ristrutturare. Ingresso indipendente.<br />

-VENDO a Corchiano terreno edificabile di mq 1.100, indice<br />

1:1, posizione panoramicissima, zona residenziale.<br />

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villa su due piani,<br />

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Parco e giardino.<br />

Possibilità di frazionamento<br />

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91 ettari circa<br />

impianto di irrigazione sotterraneo su tutta l’azienda.<br />

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A cancelli chiusi.<br />

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Todi: azienda agricola<br />

di 52 ha con<br />

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Vendibile<br />

per intero o frazionata.<br />

ollegatissima,<br />

ideale per<br />

agriturismo.<br />

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Fabrica di Roma<br />

terreno di mq<br />

4000 con progetto<br />

approvato per<br />

bifamiliare.<br />

Bucalossi pagata.<br />

Dato inizio lavori


<strong>Campo</strong> de’ fiori 63<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Direzione<br />

Amministrazione<br />

Redazione<br />

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01033 Civita<br />

Castellana (VT)<br />

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dell’ Avv. Aldo Piras<br />

Patrocinante in Cassazione<br />

ha stipulato una convenzione con<br />

<strong>Campo</strong> de’fiori con la quale, tutti i lettori,<br />

avranno diritto<br />

a n. 3 consulenze gratuite.<br />

Per informazioni rivolgersi in redazione<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello,<br />

Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo,<br />

Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera,<br />

Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano,<br />

Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia,<br />

Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano,<br />

Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San<br />

Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno,<br />

Anzio, Fregene e nei migliori locali di Roma, in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti gli abbonati<br />

in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a<br />

personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.<br />

Periodico Sociale di<br />

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