12.04.2014 Views

foto Mauro Topini - Campo de'fiori

foto Mauro Topini - Campo de'fiori

foto Mauro Topini - Campo de'fiori

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

DIVAGAZIONI SUL<br />

Il gusto della raccolta, di possedere gli oggetti del desiderio<br />

il panorama del collezionabile: volare alto con la fan<br />

di Alfonso Tozzi<br />

Collezionare, dal latino colligere, raccogliere,<br />

accumulare: raccolta di oggetti della<br />

stessa specie fatta con intenti culturali, di<br />

piacere o di utilità.<br />

Collezionismo, quindi, attitudine a mettere<br />

insieme cose di particolare interesse artistico,<br />

storico, scientifico, rare o curiose<br />

oppure semplicemente cose che hanno<br />

fortemente colpito la fantasia.<br />

Essere collezionisti, per dirla con Renzo<br />

Arbore, significa essere affetti dalla<br />

“più bella malattia del mondo, una piccolissima<br />

malattia che però, quando temporaneamente<br />

trova dei balzami – in questo<br />

caso gli oggetti del desiderio – non soltanto<br />

si guarisce perfettamente, ma dà addirittura<br />

una piccola felicità”.<br />

La storia del collezionismo affonda le sue<br />

radici nella notte dei tempi: alcuni la datano<br />

nell’antico Egitto, dove i Faraoni raccoglievano<br />

oggetti d’oro e pietre preziose da<br />

conservare quale patrimonio familiare,<br />

così come dimostrano molti gioielli di inestimabile<br />

valore ritrovati nella tomba di<br />

Tutankamen della XVIII dinastia, morto a<br />

soli 18 anni, sepolto unitamente a tutti i<br />

bastoni di comando della sua collezione.<br />

Altri invece si riferiscono all’usanza dei<br />

romani, i quali ritenevano sommo prestigio<br />

mostrare agli ospiti gli oggetti di un certo<br />

valore provenienti dai bottini di guerra:<br />

non ci fu condottiero, uomo politico o personaggio<br />

importante, a Roma, che non<br />

avesse la propria collezione: Giulio Cesare,<br />

per esempio, raccoglieva vasi di aromi e di<br />

profumi pregiati.<br />

Nel Medioevo il collezionare fu prerogativa<br />

della chiesa, la quale disponeva del denaro<br />

necessario per l’acquisto di preziosi crocifissi,<br />

reliquie, arredi sacri, avori, arazzi,<br />

tappeti, oggetti vari e curiosi, oltre ad<br />

essere destinataria di lasciti preziosi.<br />

Tuttavia molti furono, nel Medioevo, i collezionisti<br />

privati, come Chilperico I, re dei<br />

Franchi, che raccoglieva servizi da tavola<br />

in oro massiccio ornati con pietre preziose<br />

da donare all’avida Fredegonda da cui era<br />

dominato.<br />

In pieno Rinascimento, con il munifico<br />

gesto di Papa Sisto IV, che nel 1471 donò<br />

al popolo la raccolta del Campidoglio,<br />

sorse l’idea della collezione pubblica.<br />

In questo periodo storico ebbe anche sviluppo<br />

un collezionismo “scientifico”: animali<br />

rari imbalsamati o sotto spirito, automi,<br />

strumenti matematici o scientifici,<br />

costituivano spesso collezioni da mostrare<br />

ai visitatori con orgoglio.<br />

La svolta epocale la si ebbe intorno al ‘700<br />

quando il collezionismo cessa di essere<br />

solo appannaggio delle classi più abbienti<br />

e diventa “popolare”: si diffuse, però, un<br />

diverso tipo di collezionismo incentrato<br />

sulla raccolta di oggetti spesso minuti e<br />

singolarmente di limitato pregio, pazientemente<br />

raccolti e catalogati.<br />

Si hanno, così, collezioni di insetti, di piante,<br />

di monete, medaglie, spesso oggetti<br />

che hanno modesta apparenza, ma in<br />

stretto rapporto con la storia politica del<br />

costume nonché con l’arte, sia pure minore.<br />

Appartiene a questo periodo la favolosa<br />

collezione dei bottoni dei re di Francia:<br />

settemila esemplari, miniati, scolpiti con<br />

figurazioni anche pornografiche o motivi<br />

patriottici, nonché le raccolte di guanti,<br />

merletti, bastoni da passeggio, tabacchiere,<br />

pettini antichi, ventagli, strumenti<br />

musicali e moltissime altre cose.<br />

In seguito alla rivoluzione industriale e alla<br />

conseguente diffusione del benessere, si è<br />

progressivamente diffuso il collezionismo<br />

per le categorie emergenti e si è allargato<br />

il campo ad altri oggetti di uso corrente,<br />

anche adoperati nel recente passato<br />

(modernariato) senza riguardo al valore<br />

materiale o ai pregi formali.<br />

Oggi si colleziona di tutto: tappi a corona,<br />

ex libris, martelli da calzolaio, biglietti d’ingresso<br />

(nei cinema, teatri, tram, autobus),<br />

soldatini di carta, involucri di agrumi,<br />

gomme per cancellare, armi da caccia,<br />

<strong>foto</strong>grafie della nonna, gagliardetti, autoadesivi,<br />

azioni e obbligazioni (scripofilia),<br />

accendini (lightersmania), bustine di zucchero<br />

(glicofilia), biglietti della lotteria,<br />

chiudilettera (erinnofilia), conchiglie<br />

(malacofilia), cerini, fiammiferi e relative<br />

etichette (fillumenia), fischietti di terracotta<br />

(figulifilia), segnalibri e chi più ne ha più<br />

ne metta.<br />

Intorno agli anni ’70, però, fra le moltissime<br />

collezioni emergenti, una si distinse e<br />

salì prepotentemente alla ribalta del collezionismo<br />

minore, non solo italiano, LA<br />

LAMETTOFILIA, ossia la collezione delle<br />

lamette da barba intese come bustine, ma<br />

di questa ne parleremo un’altra volta; ora<br />

desidero affermare che collezionare significa<br />

volare alto con la fantasia, oltre il<br />

tempo e lo spazio, immergersi in un<br />

mondo fantastico che arricchisce lo spirito<br />

e dà un senso alla vita, agli oggetti, anche<br />

i più umili, i quali, comunque, testimonieranno<br />

nel tempo l’esistenza di una umanità<br />

sempre alla costante ricerca di se stessa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!