Il Nuovo News - Maggio '14 (Castelnuovo di Porto)

SPECIALE
Cultura
Capena
Incontro con il Gruppo Archeologico
di Laura Bernardini
Tutelare e salvaguardare il territorio con uno sguardo ai beni ambientali. È
questa la motivazione che ha portato nel luglio 2013 alla nascita della sezione
di Capena del Gruppo Archeologico Romano che oggi conta ben 23 soci.
La volontà di aprire la sezione di Capena - spiegano le responsabili
Marilena Jacobellis e Angela Bernardoni - è partita da un
primo nucleo di 3 o 4 persone interessate all’argomento. Il
giorno dell’inaugurazione eravamo una decina di soci, poi abbiamo
fatto delle attività, come la prima, una mostra sulle fonti
e fontanili di Capena allestita presso la chiesa di Sant’Antonio,
e da lì in poi il numero dei soci è cresciuto. Essere tesserati dà
la possibilità di partecipare alle iniziative del GAR nazionale, visite
guidate, campi scavi, conferenze, a volte a titolo gratuito, a
volte con un biglietto molto ridotto. Tutto è basato sul volontariato,
collaboriamo anche con le sovrintendenze, come è successo
dopo l’alluvione. Per i beni artistici è stata una manna
perché l’acqua ha pulito portando alla luce quelli che erano reperti
già noti, tranne la calcinaia che è stata una piacevole scoperta.
Sin dalla nascita, la sezione ha ricevuto supporto sia da parte
delle associazioni, come e l’Agraria, che dal Comune.
C’è stato anche un contatto diretto con il gruppo di speleo archeologi
di GAR Urbe che continuerà prossimamente con la visita
dei cunicoli delle fontane di Capena. Al momento gli incontri
si svolgono due volte al mese, presso la sede ubicata
nel Museo Civico della Torre dell’Orologio.
Il nome di Capena Città d’Arte è ben spiegato dai numerosi reperti.
“Capena – approfondiscono le responsabili - è ricca di beni
artistici e archeologici noti anche all’estero: il popolo che la
fondò era di ceppo falisco, probabilmente molto simile all’etrusco,
ma con caratteri e lingua propri. L’antica Capena si
trova fuori dall’attuale abitato, nella località chiamata Macchie
dove c’è il famoso rudere con il colle della cintucola, conosciuto
come Castellaccio, lì c’è sepolta l’antica città con le necropoli da
dove provengono gran parte dei suppellettili”.
Nel nostro excursus artistico non si possono non menzionare
la chiesa di San Leone, che si trova all’interno del cimitero, in
cui c’è un’iconostasi dell’VIII/IX secolo, una delle poche ancora
in situ in Italia, tutta completamente in marmo e tutta scolpita;
la chiesa di Sant’Antonio di stile barocco; il trittico ligneo
di Antonio da Viterbo all’interno della chiesa parrocchiale.
Assicurazioni
Mara Serretti
Via Clarice Colonna 6
Castelnuovo di Porto(RM)
Agente di zona
Tel./Fax 069078791
maraserretti@gmail.com
Carloni E. & R. s.r.l.
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