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Sabato 14 maggio 2011 8 l’Altopiano 2 Dall’Altopiano a Mestre per incontrare Benedetto XVI Anche gruppi di fedeli delle nostre parrocchie hanno voluto accogliere il Papa nel suo viaggio a Nordest -“Forte l’impatto emozionale, di grande respiro ecumenico, di senso palpabile di innovazione della Chiesa” Una cinquantina i fedeli partiti dall’Altopiano e giunti a Mestre col pullman, per assistere alla messa celebrata da Papa Benedetto XVI assieme a molti parroci delle 17 Diocesi trivenete. (Giusto per la cronaca, la nostra - quella di Padova, è composta da 464 parrocchie. Sottolinea Don Stefano Margola, Parroco Coordinatore di Canove Cesuna Treschè Conca, che ha avuto l’onore di concelebrare col Santo Padre, che anche in Altopiano è in via di attuazione, da ottobre scorso, l’operazione di Unità pastorale: più parrocchie - come in questo caso - sotto la guida di 2/3 parroci, in proporzione al numero di abitanti). Il Parco S. Donato, luogo della celebrazione della Messa dell’8 maggio (700 ettari di terreno da poco tempo bonificato, affacciato alla laguna presso il ponte della Libertà che collega Venezia con la terraferma), era gremito di 300.000 mila persone, arrivate in pullman, aereo, treno, auto; in bicicletta, in vaporetto e a piedi i più vicini. Il coordinamento logistico e il servizio d’ordine e di sicurezza sono stati ineccepibili, hanno confermato alcuni pellegrini, presenti all’evento. La giornata dei pellegrini a Mestre: dopo l’arrivo e il parcheggio precisamente definito per tempo dall’organizzazione, i fedeli sono stati fatti accomodare su seggioline di cartone per assistere alla celebrazione religiosa, quindi sciamati ordinatamente presso i rispettivi mezzi, dove hanno avuto modo di ristorarsi della levataccia (in piedi dalle 5 del mattino) con una colazione al sacco, per poi rientrare. L’impatto emozionale che ci è stato riferito è stato forte, di grande respiro ecumenico, di La prima volta in Veneto di Joseph Ratzinger: fu nel “74 a Roana Risale al 1974 il primo contatto di Sua Santità Benedetto XVI, allora solamente mons. Joseph Ratzinger, con il Veneto. Un incontro avvenuto quando egli era docente di teologia all’Università di Regensburg e l’Istituto di cultura cimbra di Roana era in rapporto con questa università per lo studio della tradizione cimbra che ha unito nel Medioevo la terra del Veneto con la Germania. Un contatto che nasce grazie a due illustri sacerdoti altopianesi. Nel 1974 fu pubblicato dal prof. Roberto Tura, docente di teologia nel Seminario di Padova, il primo studio in lingua italiana della teologia di Ratzinger. Tura, galliese, era allievo e collega del prof. Luigi Sartori di Roana, allora presidente dell’associazione Teologi Italiani. Sartori a sua volta aveva conosciuto Ratzinger a Roma durante le sessioni del Concilio Vaticano II. Nel 1974 riallacciò i rapporti con il prelato bavarese per invitarlo, assieme ad alcuni amici dell’Istituto di Cultura Cimbra, al convegno dei teologi del Triveneto previsto a Roana per quell’aprile. Ratzinger accolse il gruppo veneto-altopianese nella sua casa a Regensburg con estrema cordialità e, non potendo partecipare al convegno del ‘74, inviò a Roana il suo assistente dott. Wiedenhofer. L’anno seguente, e ancora nel 1976, Ratzinger par- senso palpabile di innovazione della Chiesa, di grande presenza allargata anche a paesi confinanti con l’Italia, come Croazia e Slovenia: giovani e meno giovani, tutti insieme! Confida Eugenia Barbierato, attivissima organizzatrice dell’iniziativa, come nell’ambito del volontariato, che l’impressione sua personale e dei compagni con cui ha condiviso l’ esperienza, è stata di grande speranza, di percezione di un nuovo anelito religioso che sta investendo il mondo cattolico, di voglia e bisogno di un nuovo cammino anche attraverso la fede, per le presenti e future generazioni. Con quel che accade quotidianamente, ce n’è bisogno ora più che mai. Beppa Rigoni Scit tecipò a Roana ai convegni dei Teologi del Triveneto e approfondì i rapporti di amicizia con Sartori e con l’altopiano. Un’amicizia sorretta anche attraverso amici comuni sia del modo culturale sia politico in Baviera, sempre sulla scia dello studio della lingua e della cultura cimbra. In occasione dei due convegni il prof. Ratzinger è stato insignito del Collare Cimbro prima in argento e poi in oro, da lui molto apprezzati. I due convegni con gli interventi del prof. Ratzinger sono documentati in due volumi pubblicati dall’Editrice AVE di Roma con i titoli “Salvezza cristiana tra storia e aldilà” e “Spirito Santo e Storia”, volumi che si spera saranno prossimamente ristampati a cura della facoltà Teologica del Triveneto. Ratzinger non ha potuto fare ritorno a Roana per le diverse cariche assunte prima come Arcivescovo di Monaco di Baviera e poi come Cardinale a Roma. Spesso egli ha espresso il desiderio di ritornare sull’altopiano e spesso ha ricordato la sua amicizia con mons. Luigi Sartori deceduto a Padova nel 2007. A Papa Benedetto XVI l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana ha dedicato la sua storia in lingua tedesca dei primi trent’anni di attività. Gerardo Rigoni
Sapor d’acqua natia Cent’anni di gesta eroiche, di cime innevate, di tempestosi duelli sulle strade polverose d’Italia. Dalle Alpi agli Appennini, dalla Laguna al Monferrato, dalla Garfagnana al Gargano nacque e crebbe questo bel figlio chiamato Giro d’Italia. Tra campi e vecchie fattorie, distese di grano e vette luminose quel gruppo colorato e veloce divenne il simbolo dell’esistenza stessa: un viaggio, un’epopea, una proiezione della passione che passeggia verso l’Eternità. Un’avventura d’altri tempi, tra rabbia e amore. Dal primo ciclista vestito di rosa fino all’ultimo è serbata l’avventura di uomini simili a cacciatori di fortuna che lungo le strade d’Italia portano l’odore acre delle gomme sull’asfalto, il colore della passione, l’arditezza della sfida. Nacque povero il Giro: gli atleti si nutrivano male, rubavano frutti sugli alberi, saltavano nei nidi dei pollai per carpire uova fresche. Sabato 14 maggio 2011 8 l’Altopiano ASIAGO Aeroporto, si scaldano i motori Approvato il bilancio 2010, con una perdita di “soli” 67 mila euro. Si guarda la futuro con ottimismo ed entusiasmo. Nel traffico di ultraleggeri ed alianti sta la scommessa Il volto del presidente dell’aeroporto di Asiago Bernardo Finco è l’emblema della soddisfazione. Soddisfazione per l’approvazione del bilancio 2010 e per quanto il cda dell’aeroporto di Asiago è riuscito a fare in relativamente poco tempo. Un cda che con diligenza e professionalità, forte anche dell’appoggio dei tre Comuni soci dell’aerostazione, è riuscito a risollevare le sorti di un ente che pareva destinata alla messa in liquidazione e alla chiusura. Un risultato che si riassume con i numeri. Diminuiti del 50% i costi di gestione dell’aerostazione altopianese; una diminuzione dovuta ad una serie di fattori in particolare dal permesso accordato dall’Enac di tenere attivo un unico vigile del fuoco, invece dei 3 previsti, durante l’orario di apertura dell’aeroporto. Aumentate invece del 40% le entrate dell’areostazione grazie ai canoni pagati dagli utenti dell’aeroporto, dal servizio di traino per gli alianti e dai velivoli che atterrano sulla pista asiaghese. Risultati che hanno fruttato un ulteriore finanziamento di 1 milione di euro dall’Enac per la riasfaltatura della pista e per il rifacimento totale della piazzola di sosta degli aeromobili. Numeri che danno, appunto, soddisfazione. “Si, sono molto più rilassato – commenta Finco – Temevo la chiusura del bilancio 2010 ed invece i soci lo hanno approvato all’unanimità. E’ la dimostrazione che siamo sulla strada giusta. Abbiamo rispettato il mandato dei soci, ovvero riduzione dei costi e aumento dell’operatività dell’aeroporto. Credo di poter dire senza timore di essere smentito, che fra qualche anno l’aeroporto sarà a costo zero per i soci e costituirà un grande polo d’attrazione di un turismo qualificato oltre a un punto di riferimento per tutti gli appassionati del volo, piloti e non”. “Il bilancio si chiude con una perdita di 67 mila euro, circa un terzo di quelli precedenti – aggiunge il sindaco di Asiago Andrea Gios – Pur capendo il momento di grossa difficoltà per tutti gli enti, quindi senza voler polemizzare, se la Provincia e la Camera di Commercio avessero rispettato le loro promesse di sostegno economico di 20 mila euro ciascuno il bilancio si sarebbe chiuso, per la prima volta, sostanzialmente in pareggio. Un risultato che permette di vedere con maggior tranquillità il futuro dell’aeroporto trasformandolo da eterna promessa incompiuta ad una società dinamica attorno alla quale si stanno prospettando attività future interessanti. Un ringraziamento ai Comuni che ci hanno creduto e hanno dato il tempo al nuovo cda di dimostrare il proprio attaccamento all’aeroporto e la sua professionalità”. Un futuro dove il ruolo della Federazione nazionale volo a vela è di fondamentale importanza. Intanto il FIVV ha ufficializzato la sua entrata Il presidente dell’aeroporto di Asiago Bernardo Finco Fuori tutti: passa il Giro d’Italia Nato povero, ben presto divenne ricco della sua nobile semplicità. Schermaglie e duelli, imboscate e fughe epiche, tranelli e coalizioni accesero ben presto nell’immaginario della gente la simpatia per questo sport così vicino alla vita della gente. Senza biglietto né prenotazioni, basta mettersi sull’uscio e attendere, accompagnati da quella carovana che anticipa l’emozione del passaggio. E sulle gradinate delle strade, il vecchio sul trattore racconta di Girardengo, la vecchia ricorda la Dama Bianca del mitico Coppi stendendo il bucato. Giovinezza, vecchiaia e quell’unica passione per la bicicletta. Il Giro e l’Italia: delle due guerre, della Resistenza, dell’emigrazione. Dell’attentato a Togliatti, delle proteste degli operai, del terziario francescano Bartali e del Coppi concubino. Di Binda, Guerra e Nencini. Della lotta sportiva tra il cannibale belga Merckx e l’umile italico Gimondi, tra Saronni nella società aeroportuale avviando i primi progetti per il suo centro tecnico che troverà casa all’aeroporto asiaghese. Sul piano turistico sono già numerosi aeroclub, anche da altri paesi, che hanno prenotato soggiorni per volare sull’altopiano. Emblematico dell’aumentato traffico sul Romeo Sartori è l’arrivo, nei giorni di Pasqua, di 12 alianti arrivati dalla pianura veneta e di tre aerei tedeschi. Un traffico non certo impattante considerato che è costituito per la maggior parte da alianti e, nel futuro, da ultraleggeri. Ed è proprio nel traffico di ultraleggeri e degli alianti che sta la chiave di successo dell’aeroporto, discipline che hanno da sempre segnato la storia dell’aeroporto. Una storia che parte da quella gara internazionale italo – germanica del 1924 dove venne anche siglato il record mondiale di Martens che volò a vela per oltre 21 km. Ma non è l’unico episodio del ruolo di Asiago nella storia del volo a vela, come ricorda il volovelista asiaghese della Deslex Rino Casagrande. “Nel 1936 all’aerostazione venne aperto la prima scuola nazionale di volo veleggiato che ha proseguito fino al 1943 e che contava una media di 60 allievi e di 15 alianti, 6 traini e 6 verricelli. Nei vari raduni nazionali venivano sempre fatti nuovi record come quella di Carlo Deslex che proprio ad Asiago per la prima volta superò i 5 mila metri di quota. Poi nel 1956 l’aeroclub di Vicenza iniziò i campi estivi con una notevole attività didattica fornita dal comandante Domenico Brazzale e dove si formarono molti dei migliori piloti italiani”. Un’eredità che si rischiò di perdere ed invece dovrebbe diventare il punto di partenza per il rilancio dell’aerostazione con la realizzazione futura magari di un museo che ricorda i fasti del passato, fungendo da stimolo per fasti futuri. Infatti Finco ora rilancia: “Ora salvato l’aeroporto si deve passare alla seconda fase: trovare nuovi soci privati pronti ad investire sull’aeroporto e sull’altopiano. Infatti il consiglio, che crede fermamente nell’affiancamento incoraggiante delle istituzioni locali, ha trovato soci privati che hanno già con successo realizzato importanti strutture aeroportuali in Veneto. Questi si rendono disponibili ad entrare in sinergia con l’aeroporto di Asiago che costituisce il fiore all’occhiello per il volo in montagna”. Altro passo per il cda è trovare qualcuno pronto ad investire nel ristorante che sarà ricavato nella palazzina turistica che sarà completata a breve. Un palazzina che sarà ritrovo di tutti gli appassionati e che custodirà la storia stessa dell’aeroporto di Asiago e del volo a vela italiana che è nata proprio ad Asiago nel 1929. “Chiunque fosse interessato è pregato a contattare la società di gestione – conclude Finco – Oppure consultare il sito www.aeroportoasiago.it”. Gerardo Rigoni e Moser. Dello spettacolo di Charly Gaul sulle montagne e di Bahamontes, “l’aquila di Toledo”. E del mistero, fascinoso e tremendo, di quello scricciolo d’uomo venuto dal mare di Romagna che riportò agli antichi fasti uno sport dalle radici secolari. Veloce, scattante, fulmineo: sui pedali come nella vita bruciata per un nonnulla. Di lui rimane quella tomba che s’inalbera a mo’ di salita. Ogni anno un vestito nuovo, con quel rosa di sottofondo che ancor oggi affascina. Un vestito colorato e mille storie da raccontare; storie infami e bellissime, di traditori e di poeti, di musicisti e di giornalisti. Di vittorie e di sconfitte, di alleanze e tradimenti, d’astuzia e spionaggio. Con la chitarra o la fotocamera, con un po’ di porchetta e un bicchiere di rosso, qualche striscione sul tornante e quell’attesa che fa di ogni tifoso il protagonista innamorato di quest’avventura chiamata Giro d’Italia. Lo maltrattano, ne ignorano le radici e l’etica, lo sporcano e lo infangano, ma lui rimane sempre quello del 1909. Bellissimo, emozionante, avvincente, perchè racconta la storia di un uomo che in sella al suo destriero si batte con tutto se stesso per rubare alla sorte il profumo della vittoria. La storia della gente di campagna, di città e di riviera che al fiorire di ogni maggio pennella le strade, orna i davanzali, accende la passione perchè passa il Giro d’Italia. Doping, imbrogli e imprese truccate: le provano tutte per ammazzarlo questo fiore dell’Italia sportiva. Eppure ogni anno risorge a colpi d’amore: perchè c’è ancora chi scommette che quello di quest’anno sarà il Giro della rinascita. Dopo novantanove anni di tentativi. Ci piacerebbe solo che al comando ci fosse un atleta pulito. Il regalo più bello ad un Giro che da oltre cent’anni è il cantastorie della vita! don Marco Pozza Ad Asiago un corso di cucina vegetariana Apprendere l’arte della cucina vegetariana per lo sviluppo di una salute olistica (l’uomo inteso come un’unità bio-psicospirituale). E’ quanto offre il corso di cucina vegetariana che verrà proposto ad Asiago a giugno organizzato da Natalina Morlin del Centro studi Bhaktivedanta. Il corso è programmato per domenica 5 giugno dalle 9.30 alle18.30 presso l’Istituto Alberghiero di via Bertacchi e sarà condotto da Vedrana Smolic, esperta in cucina vegetariana che opera nel settore da anni e che unisce questa sua passione all’interesse e allo studio della cultura tradizionale indiana. PRIMA MONDIALE!! Cinema Lux Asiago I Pirati dei Caraibi 4 in 3D Mercoledì 18 ore 21 Giovedì 19 ore 17 Venerdì 20 ore 17 Sabato 21 e Domenica 22 ore 16.00 18.30 21.00 Lunedì 23 ore 20.45 Mercoledì 25 ore 20.45 (no 3D) Sabato 28 e Domenica 29 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 (spett ore 18.30 no 3D) Lunedì 30 ore 20.45 3 ULTIMA ORA Asiago non avrà un palazzetto dello sport Nel consiglio comunale svoltosi giovedì 12 maggio (al momento della chiusura di questo numero del giornale), è stato stralciato dal piano opere pubbliche di Asiago il tanto discusso, in passato, palazzetto dello sport. La realizzazione della struttura era stata prevista nella zona del Millepini. Avrebbe dovuto essere a disposizione delle società sportive locali, in primo luogo degli Asiago Vipers Inline e ospitare varie manifestazioni sportive e culturali. A questo scopo nel bilancio erano stati destinati, per il momento, 432 mila euro non certo sufficienti a coprire tutte le spese di realizzazione del palazzetto. Per il resto del finanziamento necessario, circa 3 milioni e 670 mila euro, si sarebbe dovuto ricorrere alla formula del leasing con la previsione di rate annue di circa 300 mila euro, non più sostenibili dopo i tagli dei trasferimenti statali ai Comuni. Al di là delle spese di realizzazione, spaventavano quelle per il futuro funzionamento e mantenimento della struttura sportiva. I 432 mila euro già riservati restano in bilancio per finanziare altre opere pubbliche o servizi. Il corso fornirà: linee guida alimentari, idee pratiche e veloci per una gustosa e sana cucina, nonchè orientamenti e risposte pratiche per migliorare la qualità dell’ alimentazione, importante per favorire la salute globale della persona e come scelta etica utile al proprio percorso evolutivo. Giovedì 26 maggio, alle 20.45, nella sala consiliare del municipio a Canove si terrà una serata introduttiva propedeutica al seminario in cui si parlerà della dieta vegetariana e dei suoi benefici sul piano fisico, mentale,coscienziale dell’individuo oltre che economico ed ambientale. Per informazioni e prenotazioni 349 8652896- 3385087377.
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