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Asiago , la benefica rivoluzione attuata dall'assessorato al turismo e ...

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Sabato 14 maggio 2011<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

20<br />

Stefano Rigoni,<br />

Psicologo<br />

Psicoterapeuta Cognitivo<br />

Comportament<strong>al</strong>e<br />

Tel. 338.2919597 – E-mail:<br />

stefanorigoni@hotmail.com<br />

LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA<br />

La difficile arte del perdono e del<strong>la</strong> riconciliazione<br />

È esperienza comune di tutti che nei rapporti interperson<strong>al</strong>i<br />

possiamo essere esposti <strong>al</strong>le delusioni, <strong>al</strong>le discussioni e ai conflitti.<br />

Accade, anche con le persone che più amiamo, che a<br />

volte non è possibile guardarsi negli occhi o evitare di sentire<br />

un profondo scoramento dopo un litigio. Ciononostante, <strong>al</strong>cune<br />

storie sentiment<strong>al</strong>i o matrimoni<strong>al</strong>i sopravvivono anche se è<br />

presente un <strong>al</strong>to grado di conflitto e di m<strong>al</strong>essere. Com’è possibile?<br />

Di solito è perché i conflitti non risolti sono considerati<br />

il prezzo da pagare quando si sta insieme a un partner e pertanto<br />

non sono visti come degli ostacoli <strong>al</strong><strong>la</strong> felicità di coppia.<br />

Altre volte si temono t<strong>al</strong>mente tanto le discussioni, che si fa di<br />

tutto per non vivere momenti di tensione, rabbia o amarezza.<br />

Rinunciando <strong>al</strong> confronto. La ragione è che spesso si ha paura<br />

che nel dibattito, magari acceso, si danneggi irrimediabilmente<br />

il rapporto; pertanto, si preferisce evitare lo scontro. Questo<br />

tipo di atteggiamento è facilmente riscontrabile nei soggetti a<br />

tendenza depressiva, che non hanno fiducia in sé e non credono<br />

che sia facile riconciliarsi con il partner dopo una “sana”<br />

litigata. Pensate che gli scimpanzé, i nostri cugini primati più<br />

vicini, dimostrano di essere più bravi di noi a fare <strong>la</strong> pace dopo<br />

essersi “beccati”, riavvicinandosi e riabbracciandosi quasi immediatamente.<br />

Ci chiediamo <strong>al</strong>lora come mai <strong>al</strong>cuni esseri umani<br />

sono così restii e in difficoltà nel tentare <strong>la</strong> riconciliazione. La<br />

risposta più immediata sembra richiamare le esperienze precoci<br />

da bambini quando, forse per responsabilità genitori<strong>al</strong>i, non<br />

si è appresa l’arte del perdono. Un’<strong>al</strong>tra ipotesi è che uno degli<br />

interlocutori ha assunto un ruolo di potere nel<strong>la</strong> coppia, tanto<br />

che non è disposto a “perdere”, sconfessando <strong>la</strong> sua posizione<br />

dominante. In <strong>al</strong>tri termini, potrebbe apparire superfici<strong>al</strong>mente<br />

una questione di orgoglio (in re<strong>al</strong>tà <strong>la</strong> chiave di lettura soci<strong>al</strong>e<br />

attribuisce <strong>al</strong>l’individuo che chiede scusa una posizione di sottomissione<br />

e quindi di “perdente”). Se nel passato i genitori ci<br />

hanno costretto a chiedere scusa sempre per primi -anche se<br />

non avevamo torto del tutto- minacciando il distacco affettivo<br />

(“finché non chiedi scusa, mamma non ti par<strong>la</strong> più”), ci siamo<br />

abituati a vivere in un clima emotivamente insopportabile. Tenendo<br />

il “muso duro” l’esito era di sentirsi rifiutati temporaneamente<br />

d<strong>al</strong> genitore, mentre chiedendo scusa eravamo<br />

colpevolizzati per il comportamento riprovevole: in ogni caso<br />

ne uscivamo perdenti. Questa situazione tende a far sviluppare<br />

un senso di profonda mortificazione nel momento in cui si tratta<br />

di riconciliarsi perché comunque vada ci si sente “sbagliati”.<br />

Per un meccanismo di evitamento delle emozioni negative, si<br />

cerca in tutti i modi di evitare il conflitto, anche quando esso<br />

sarebbe auspicabile per chiarirsi ristabilendo una gerarchia accettabile<br />

e <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei propri diritti. Chi ha paura dei conflitti<br />

pertanto rischia spesso di soprassedere <strong>al</strong><strong>la</strong> possibilità di far<br />

v<strong>al</strong>ere i propri interessi, per paura delle conseguenze negative<br />

delle discussioni.<br />

Possiamo reagire a t<strong>al</strong>e preoccupazione cominciando ad interpretare<br />

<strong>la</strong> situazione differentemente. Ad esempio, possiamo<br />

pensare che non necessariamente nei conflitti interperson<strong>al</strong>i<br />

abbiamo sempre noi tutta <strong>la</strong> colpa. Piuttosto, è presumibile che,<br />

se in buona fede, entrambi abbiano commesso degli errori e<br />

debbano criticamente rivedere le proprie posizioni per trovare<br />

un accordo. Inoltre, <strong>la</strong> non comprensione dell’<strong>al</strong>tro spesso è<br />

indice del<strong>la</strong> presenza di differenti opinioni o bisogni e non di un<br />

proprio comportamento degno di biasimo. La soluzione dei<br />

conflitti non si basa sul riuscire a “vincere” sull’<strong>al</strong>tro ma sul<br />

chiarire le proprie posizioni senza, appunto, offendere. T<strong>al</strong>e<br />

dinamica umana è più vicina <strong>al</strong><strong>la</strong> mediazione piuttosto che <strong>al</strong><strong>la</strong><br />

competizione. D’<strong>al</strong>tra parte, <strong>la</strong> capacità di chiedere scusa è una<br />

risorsa dell’individuo e non una parte di sé di cui vergognarsi;<br />

<strong>al</strong>trimenti, saremmo costretti ad ammettere di essere nel torto<br />

sempre e comunque, subendo passivamente per paura di perdere<br />

<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione.<br />

Questi sono <strong>al</strong>cuni consigli su come iniziare ad avere un atteggiamento<br />

più assertivo e più favorevole <strong>al</strong><strong>la</strong> riconciliazione.<br />

D’<strong>al</strong>tronde, essere in grado di “riparare” una re<strong>la</strong>zione dopo<br />

uno scontro è un’abilità che si può imparare e che ha poco a<br />

che fare con capacità innate.<br />

Certamente, come avrete avuto<br />

modo di capire, è importante<br />

il significato che diamo a t<strong>al</strong>i<br />

conflitti interperson<strong>al</strong>i e <strong>al</strong> vissuto<br />

emotivo che deriva d<strong>al</strong><strong>la</strong><br />

nostra esperienza passata. All’inizio<br />

è difficile, ma se si è<br />

convinti e ci s’impegna, è possibile<br />

ottenere buoni successi<br />

e modificare il proprio stile tanto<br />

da trarne profitto nelle re<strong>la</strong>zioni<br />

person<strong>al</strong>i. Ovviamente, è<br />

sconsigliato mostrarsi riluttanti<br />

<strong>al</strong>l’incontro o arrabbiati <strong>al</strong> fine<br />

di punire e vendicarsi. Potremmo<br />

pensare ad esempio che chi ci ha fatto star m<strong>al</strong>e debba a sua volta pagare,<br />

oppure che perdonare sarebbe da deboli o non permetterebbe di esprimere fino<br />

in fondo il proprio disappunto. Ancora, è possibile che si<br />

voglia essere compiacenti a tutti i costi, anche se ciò<br />

significa rinunciare ai propri diritti. Tutte queste<br />

assunzioni sono disfunzion<strong>al</strong>i e sono da considerare<br />

veri e propri ostacoli <strong>al</strong><strong>la</strong> prosecuzione del<br />

rapporto. Se invece è l’<strong>al</strong>tro che è riluttante a<br />

riconciliarsi, ciò che possiamo fare è ribadire<br />

<strong>la</strong> nostra posizione con chiarezza, scusandoci<br />

se lo riteniamo opportuno, offrendo <strong>la</strong><br />

possibilità di venirci incontro.<br />

Se non lo fa, dovremo cercare di non vivere<br />

con rabbia t<strong>al</strong>e evento e accettare <strong>la</strong><br />

scelta. Certamente, ciò non è sempre<br />

facile e può <strong>la</strong>sciare uno strascico di<br />

amarezza e delusione; d’<strong>al</strong>tro canto,<br />

questo è un costo che t<strong>al</strong>volta<br />

dobbiamo mettere in conto quando<br />

si tratta di rapporti umani.<br />

L’articolo 116 del codice del<strong>la</strong><br />

strada (già modificato d<strong>al</strong> d.lgs.<br />

9/2002, d<strong>al</strong><strong>la</strong> L. 214/2003, d<strong>al</strong><strong>la</strong><br />

L. 168/2005 e, da ultimo,<br />

d<strong>al</strong><strong>la</strong> L. 120/2010), prevede che<br />

per condurre i ciclomotori si<br />

debba essere muniti del certificato<br />

di idoneità, il cosiddetto<br />

patentino. L’obbligo grava sia<br />

sui minorenni non tito<strong>la</strong>ri di<br />

patente A, sia sui maggiorenni<br />

non tito<strong>la</strong>ri di patente di guida.<br />

La riforma del 2010, operativa<br />

d<strong>al</strong>lo scorso 1° aprile, ha introdotto<br />

importanti novità sul ri<strong>la</strong>scio<br />

del cd. patentino, subordinando<br />

lo stesso <strong>al</strong><br />

superamento di una prova pratica<br />

di guida (le nuove regole<br />

saranno applicabili anche a chi<br />

abbia già frequentato i corso<br />

teorico ma non abbia ancora<br />

presentato istanza per <strong>la</strong> richiesta<br />

del patentino stesso). Per i<br />

minorenni con età superiore ai<br />

14 anni il ri<strong>la</strong>scio del patentino<br />

sarà, pertanto, condizionato <strong>al</strong><strong>la</strong><br />

frequentazione obbligatoria<br />

(con massimo tre ore di assenza)<br />

di un corso di 13 ore presso<br />

le scuole stat<strong>al</strong>i o paritarie<br />

(secondarie di primo e secondo<br />

grado) oppure presso le autoscuole,<br />

dietro specifica richiesta<br />

firmata dai genitori o da<br />

chi ne fa le veci ed <strong>al</strong><br />

superamento, entro un anno d<strong>al</strong><br />

termine del corso, dell’esame<br />

teorico di fine corso. I contenuti<br />

del corso, specificati d<strong>al</strong><br />

Ministero dell’Istruzione, riguardano<br />

argomenti sia di<br />

natura strettamente tecnica<br />

sul<strong>la</strong> segn<strong>al</strong>etica strad<strong>al</strong>e e<br />

sulle norme di comportamento<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> guida, sia di vera<br />

e propria educazione <strong>al</strong> rispetto<br />

del<strong>la</strong> legge ed<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> convivenza civile.<br />

D<strong>al</strong> 1° aprile il Ministero<br />

dei Trasporti ha<br />

aggiunto <strong>al</strong>le materie di<br />

corso insegnamenti<br />

re<strong>la</strong>tivi agli elementi del<br />

ciclomotore e loro uso, <strong>al</strong><br />

comportamento <strong>al</strong><strong>la</strong> guida<br />

del ciclomotore ed uso del<br />

L’AVVOCATO RISPONDE<br />

NOVITA’ SUL PATENTINO<br />

PER GUIDARE I CICLOMOTORI<br />

casco, nonché <strong>al</strong>meno un ora<br />

di lezione sul funzionamento dei<br />

ciclomotori in caso di emergenza.<br />

Chi <strong>al</strong><strong>la</strong> data succitata avesse<br />

già frequentato il corso e presentasse<br />

dopo t<strong>al</strong>e data <strong>la</strong> domanda<br />

di ri<strong>la</strong>scio del patentino<br />

dovrà integrare <strong>la</strong> sua formazione<br />

con l’ora suddetta, con<br />

frequenza certificata. L’esame<br />

teorico (30 minuti per rispondere<br />

ad un questionario di 10<br />

domande con Vero o F<strong>al</strong>so) verrà<br />

sostenuto di fronte ad un<br />

funzionario del<strong>la</strong> ex<br />

Motorizzazione civile insieme<br />

<strong>al</strong>l’operatore responsabile del<strong>la</strong><br />

tenuta dei corsi. L’ammissione<br />

<strong>al</strong>l’esame sarà subordinata, oltre<br />

che <strong>al</strong><strong>la</strong> frequentazione del<br />

corso ed <strong>al</strong> compimento del<br />

14simo anno di vita, <strong>al</strong> pagamento<br />

delle tasse re<strong>la</strong>tive <strong>al</strong><strong>la</strong><br />

tariffa per esami per conducenti<br />

di veicoli a motore nonché<br />

dei bolli sul<strong>la</strong> domanda e sul certificato<br />

(presso gli uffici post<strong>al</strong>i<br />

sono disponibili dei bollettini<br />

prestampati), ed <strong>al</strong><strong>la</strong> produzione<br />

di un certificato medico che<br />

attesti il possesso dei requisiti<br />

fisici e psichici (vista, udito, riflessi)<br />

prescritti per <strong>la</strong> patente<br />

di categoria A. Nel caso in cui<br />

il candidato abbia sostenuto <strong>la</strong><br />

prova con esito positivo<br />

gli verrà ri<strong>la</strong>sciat<br />

a<br />

un’autorizzazione per esercitarsi<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> guida. Nel caso di esito<br />

negativo, <strong>la</strong> prova potrà essere<br />

ripetuta più volte entro l’anno<br />

di scadenza dell’attestato di frequenza<br />

del corso teorico.<br />

Una volta superato l’esame teorico<br />

verrà ri<strong>la</strong>sciata un’autorizzazione,<br />

v<strong>al</strong>ida per sei<br />

mesi, utilizzabile per esercitarsi<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> guida di un ciclomotore<br />

(una sorta di “foglio rosa”).<br />

Sui ciclomotori a due ruote ci<br />

si dovrà esercitare in luoghi<br />

poco frequentati e si potrà<br />

non avere un istruttore a bordo,<br />

mentre su quelli a più di<br />

due ruote (come per esempio<br />

gli “ape” e le “minicar”) a<br />

bordo dovrà essere presente<br />

una persona -di età non superiore<br />

a 65 anni e tito<strong>la</strong>re di<br />

patente <strong>al</strong>meno di categoria B<br />

da non meno di 10 anni- che<br />

vigili e sia pronta ad intervenire.<br />

Il quadriciclo dovrà essere<br />

munito, inoltre, di un<br />

contrassegno recante <strong>la</strong> lettera<br />

“P”. In caso di esercitazione<br />

senza autorizzazione potrà<br />

essere comminata una sanzione<br />

che va da 80 a 318 euro<br />

per i ciclomotori a due ruote<br />

e da 398 a 1.596 euro per<br />

quello a più ruote (in t<strong>al</strong>e ultimo<br />

caso, se manchi pure<br />

l’accompagnatore vi<br />

sarà <strong>la</strong> sanzione<br />

aggiuntiva del fermo<br />

del veicolo per tre<br />

mesi). Nei sei mesi di<br />

v<strong>al</strong>idità dell’autorizzazione<br />

suddetta sarà<br />

possibile tentare l’esame<br />

di guida pratica per<br />

due volte <strong>al</strong> massimo, a<br />

distanza di un mese<br />

l’una d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra. La<br />

prima prova potrà<br />

essere sostenuta<br />

solo dopo che sia<br />

decorso un mese<br />

d<strong>al</strong> ri<strong>la</strong>scio dell’autorizzazione.<br />

La prova si comporrà<br />

di due fasi: <strong>la</strong><br />

prima si svolgerà in<br />

aree appositamente attrezzate,<br />

mentre <strong>la</strong> seconda, a cui<br />

si accederà solo con il<br />

superamento del<strong>la</strong> prima, consisterà<br />

in una verifica di guida<br />

nel traffico. Se verrà superata<br />

<strong>la</strong> prova <strong>al</strong> candidato<br />

verrà ri<strong>la</strong>sciato il certificato di<br />

idoneità <strong>al</strong><strong>la</strong> guida del ciclomotore<br />

(patentino). I soggetti che<br />

hanno compiuto <strong>la</strong> maggiore<br />

età a partire d<strong>al</strong> 1/10/2005 che<br />

non siano già muniti di patente<br />

di guida ed intendano conseguire<br />

il patentino saranno sottoposti<br />

agli stessi obblighi dei soggetti<br />

minorenni, con<br />

frequentazione dei corsi e<br />

sostenimento delle prove teoriche<br />

e pratiche. I soggetti che<br />

invece <strong>al</strong> 30/9/2005 avevano<br />

già compiuto <strong>la</strong> maggiore età<br />

potranno ottenere il patentino<br />

rivolgendo un’apposita domanda<br />

<strong>al</strong><strong>la</strong> competente ex<br />

Motorizzazione civile, corredata<br />

d<strong>al</strong><strong>la</strong> necessaria<br />

certificazione medica (an<strong>al</strong>oga<br />

a quel<strong>la</strong> prevista per i minorenni)<br />

e d<strong>al</strong>l’attestazione di frequenza<br />

di un corso di formazione<br />

presso una autoscuo<strong>la</strong> autorizzata.<br />

Per questi soggetti non<br />

sussiste l’obbligo di sostenere<br />

né <strong>la</strong> prova teorica né,<br />

tantomeno, quel<strong>la</strong> pratica.<br />

Avvocato Serena Baù<br />

I lettori che vogliano<br />

sottoporre domande su<br />

qu<strong>al</strong>siasi questione di<br />

carattere leg<strong>al</strong>e <strong>al</strong> nostro<br />

avvocato possono inviare<br />

una mail <strong>al</strong>l’indirizzo<br />

redazione.<strong>al</strong>topiano@tisc<strong>al</strong>i.it<br />

o scrivere a “L’avvocato<br />

risponde – Giorn<strong>al</strong>e<br />

Altopiano, Via Jacopo<br />

Scajaro, 23 36012<br />

<strong>Asiago</strong> (Vi)”

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