Capitolo 21: Il Modello dell'Utilità Scontata
Capitolo 21: Il Modello dell'Utilità Scontata
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Se il consumatore inizia a vivere nel periodo 1, il suo flusso di reddito sarà m1 nel periodo 1, m2 nel<br />
periodo 2, …, mt nel periodo t, …, e, infine, mT nel periodo T. Nel periodo 1, l’individuo formula<br />
un piano di consumo intertemporale (c1, c2, …, ct , …, cT) con l’obiettivo di massimizzare l’utilità<br />
definita nell’equazione (<strong>21</strong>.6), dato il proprio flusso di reddito e il tasso di interesse (che assumiamo<br />
essere noto). Nel periodo 1, l’individuo consuma c1 come pianificato. Cosa avviene nel periodo 2?<br />
<strong>Il</strong> consumatore consuma c2 come pianificato o preferisce riformulare il proprio piano di consumo?<br />
Dipende. Supponiamo che il consumatore decida di riformulare il proprio piano di consumo nel<br />
periodo 2. In tal caso, passato il periodo 1, il consumatore massimizza una nuova funzione obiettivo<br />
relativa ai periodi che vanno da 2 a T. A partire dalla formula dell’utilità intertemporale (<strong>21</strong>.6),<br />
otteniamo la nuova funzione obiettivo:<br />
U(c2, …, ct , …, cT) = u(c2) + u(c3)/(1+ρ) +…+ u(ct)/(1+ρ) t-2 +…+u(cT)/(1+ρ) T-2 (<strong>21</strong>.7)<br />
Ora poniamoci la seguente domanda: la massimizzazione dell’utilità intertemporale (<strong>21</strong>.7) dato il<br />
flusso di reddito da 2 a T, implica gli stessi valori ottimali di consumo c2, …, ct , …, cT di quelli<br />
relativi al piano di consumo c1, c2, …, ct , …, cT formulato nel periodo 1?<br />
La risposta è “si”. <strong>Il</strong> motivo non è intuitivo, ma possiamo comprenderlo ricorrendo alla matematica.<br />
Infatti, la funzione di utilità intertemporale può essere riscritta come segue (la dimostrazione di<br />
questa proposizione è contenuta nell’appendice matematica del capitolo):<br />
U(c1, c2, …, ct , …, cT) = u(c1) + U(c2, …, ct , …, cT)/(1+ρ) (<strong>21</strong>.8)<br />
Di conseguenza, la combinazione ottimale (c2, …, ct , …, cT), dato il valore ottimo di c1 ottenuto<br />
dalla massimizzazione dell’utilità nel periodo 1 (rispetto alla scelta di c1, c2, …, ct , …, cT), è uguale<br />
alla combinazione ottimale (c2, …, ct , …, cT) che risulta dalla massimizzazione dell’utilità<br />
intertemporale nel periodo 1 (rispetto alla scelta di c1, c2, …, ct , …, cT ). Un consumatore razionale,<br />
dunque, non dovrebbe riformulare il piano di consumo programmato nel periodo 1 in nessuno dei<br />
periodi successivi al primo.<br />
In pratica, e come è evidente dall’espressione (<strong>21</strong>.7), dati due periodi qualsiasi s e t, il peso relativo<br />
associato all’utilità che deriva dal consumo nel periodo s è sempre uguale a (1+ρ) s-t qualsiasi sia il<br />
periodo nel quale il consumatore sconta il futuro. Ciò significa che il consumatore non desidera<br />
mai riformulare i propri piani di consumo (é ovvio che in assenza di incertezza, non c’è alcun<br />
motivo per cambiare i propri programmi). Viceversa, se il tasso di sconto soggettivo è variabile nel<br />
tempo, il consumatore potrebbe riformulare il piano di consumo programmato nel periodo 1. Questa<br />
eventualità può essere interpretata come segue. <strong>Il</strong> consumatore che sconta il futuro in maniera<br />
diversa in periodi diversi della propria vita può essere pensato come tanti individui con diversi tassi<br />
di sconto soggettivi. Questo può essere il caso di una persona che al mattino si sveglia con<br />
l’intenzione di non bere alcolici e la sera finisce inevitabilmente col farlo!<br />
<strong>21</strong>.6: Riassunto<br />
Nella maggior parte del capitolo ci siamo soffermati sulla definizione delle proprietà del modello<br />
dell’utilità scontata in un’economia a due periodi. Solo nell’ultimo paragrafo abbiamo esteso il<br />
modello ad uno scenario multi periodale. Tale estensione è stata giustificata da argomenti<br />
normativi. Assumendo che il consumatore viva in due soli periodi, abbiamo ottenuto i seguenti<br />
risultati:<br />
Nel modello dell’utilità scontata, la funzione di utilità intertemporale è definita da U(c1, c2) = u(c1)<br />
+ u(c2)/(1+ρ), dove ρ rappresenta il tasso di sconto soggettivo intertemporale.