Maggio 2009 - Peoplecaring.telecomitalia.it - Telecom Italia

sentimmo il rombo di un aereo che sorvolava
la zona, corsi incuriosita alla
finestra e proprio in quel momento lo
vidi sganciare una bomba. Gridai
chiamando mia madre nello stesso
istante dello scoppio, la bomba era
caduta a ridosso del fabbricato dove
abitavamo. Fui soccorsa da alcuni
uomini che mi portarono all’aperto e
in preda alla paura ci mettemmo alla
ricerca di mio padre ed il nonno.
Macerie e distruzione ovunque, pure il
ponte era stato centrato. Su un
ammasso di macerie vedemmo il nonno
affannato a rimuoverle certo di aver
sentito dei lamenti, convinto che fossero
del figlio, ossia di mio padre.
Accorsero anche dei soldati americani
che estrassero dalle macerie mio padre
che era ancora vivo e dopo averlo
barellato di corsa lo portarono
all’ospedale da campo che era tra
Valle di Maddaloni e Maddaloni.
Purtroppo malgrado i soccorsi e le
cure, dopo tre giorni di sofferenza mio
padre morì a soli 38 anni, lasciando
una giovane vedova e tre bambine, me
la primogenita e le mie sorelline Enza
e Maria Grazia”. La nostra socia conclude
che: “Dopo tale esperienza
viene da incoraggiare i giovani a
rifiutare ogni forma di violenza, di cui
la guerra è solo un aspetto, per contribuire
alla crescita di una società
che tende a privilegiare gli affetti, i
valori positivi della conoscenza che
viene dai ricordi, dalle memorie e dal
passato, per vivere come è giusto vivere,
affrontando le avversità senza
doverne avere paura”.
v ita associativa 17
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