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guida pratica per impostare una strategia brevettuale - RIDITT

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STRATEGIE PER L’ACQUISIZIONE<br />

DEI DIRITTI DI ESCLUSIVA<br />

BREVETTUALI<br />

invenzioni in modo più semplice ed economico, non dovendo intraprendere<br />

procedure di brevettazione in parallelo avanti ogni ufficio brevetti nazionale.<br />

• L’esame <strong>brevettuale</strong> a cui è sottoposta ogni domanda di brevetto rafforza la<br />

certezza giuridica della validità di un brevetto europeo rispetto <strong>per</strong> esempio ad<br />

un brevetto nazionale italiano.<br />

• Benché l’italiano non sia <strong>una</strong> lingua di procedura <strong>per</strong> il sistema del brevetto<br />

europeo, comunque <strong>per</strong> tutta la durata della procedura si lavora solo in <strong>una</strong><br />

lingua, con notevoli risparmi <strong>per</strong> le traduzioni che vengono richieste solo <strong>per</strong><br />

quei paesi in cui si desidera la protezione e dopo la concessione.<br />

• La procedura viene seguita da un solo consulente <strong>brevettuale</strong> di fiducia senza<br />

la necessità di nominarne uno <strong>per</strong> ogni paese.<br />

• Nel caso di invenzioni che si prospettano come importanti può risultare utile,<br />

dal punto di vista di un ritorno economico del brevetto di designare anche<br />

l’Italia al deposito di <strong>una</strong> domanda di brevetto europeo <strong>per</strong> prolungarne <strong>pratica</strong>mente<br />

la vita di circa 1 anno, sfruttando al massimo l’anno di priorità<br />

prima di depositare <strong>una</strong> domanda europea.<br />

Dove brevettare<br />

Dato l’elevato costo <strong>per</strong> il deposito all’estero di <strong>una</strong> domanda di brevetto e la sua<br />

eventuale difesa, <strong>una</strong> decisione di estendere la tutela di un’invenzione all’estero<br />

si basa in primo luogo su considerazioni commerciali, come ad esempio la previsione<br />

di quale può essere il fatturato e gli utili <strong>per</strong> il prodotto in questione<br />

oppure quale può essere la situazione concorrenziale, se i concorrenti venissero<br />

oppure no esclusi da quel mercato.<br />

Entrano in conto anche valutazioni su quali sono i Paesi con i mercati più importanti<br />

o i più importanti produttori <strong>per</strong> il proprio settore d’azienda oppure qual è il rapporto<br />

costo beneficio <strong>per</strong> un certo paese tra costi di brevettazione e ricavi, o ancora<br />

l’esistenza di <strong>una</strong> succursale d’azienda o l’esistenza di un accordo di licenza.<br />

Ma anche considerazioni tecniche e legali sono importanti:<br />

• l’esistenza o no di <strong>una</strong> tecnologia nel paese che rende le aziende in grado di<br />

riprodurre l’invenzione<br />

• il costo e la difficoltà di tutelare il brevetto in caso di violazione<br />

• la capacità di concorrenti potenziali in un determinato paese di svolgere le attività<br />

di esportazione illecite in mercati interessanti.<br />

Parlando in termini generali, se vale la pena depositare un brevetto all’estero,<br />

allora quantomeno devono essere presi in considerazione i principali paesi industrializzati<br />

con i quali le aziende italiane hanno intensi scambi, vale a dire USA,<br />

Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia.<br />

Con l’aumento dell’interesse economico dell’invenzione entrano in gioco anche<br />

altri paesi.<br />

Per la maggior parte delle invenzioni vale la pena prendere in considerazione<br />

nell’ordine: altri importanti paesi europei, Canada, Australia, Nuova Zelanda e<br />

Sud Africa (protezione <strong>brevettuale</strong> forte e non troppo costosa); Taiwan e Corea<br />

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