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L'uscita dalla crisi? Di qua... Tre assi per una ... - Confindustria Trieste

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Assindustria<br />

Responsabilità<br />

amministrativa<br />

I servizi di Assindustria rivolti alle aziende <strong>per</strong> la dotazione<br />

di modelli organizzativi e gestionali<br />

Assindustria ha presentato nell’ambito di<br />

uno specifico incontro sul tema della<br />

responsabilità amministrativa degli enti<br />

un nuovo servizio gratuito rivolto a tutte le aziende<br />

associate <strong>per</strong> valutare (sulla base di un semplice<br />

questionario) la necessità di adottare dei modelli<br />

organizzativi snelli, tarati sulle aree di possibile<br />

rischio.<br />

Come noto, il decreto legislativo 8 giugno 2001,<br />

n. 231 ha introdotto dal 4 luglio 2001 nel nostro<br />

ordinamento la responsabilità amministrativa<br />

delle società <strong>per</strong> alcuni reati tra i <strong>qua</strong>li quelli<br />

di corruzione, concussione, aggiotaggio, truffa,<br />

indebita <strong>per</strong>cezione di erogazioni, frode informatica<br />

ai danni dello Stato o di un ente pubblico commessi<br />

da legali rappresentanti, amministratori, dirigenti o<br />

dai loro dipendenti. In questo caso la responsabilità<br />

della società si aggiunge alla responsabilità<br />

<strong>per</strong>sonale del soggetto che abbia commesso il fatto.<br />

Negli anni il legislatore ha ulteriormente allungato<br />

la lista dei reati estendendo l’applicazione della responsabilità<br />

amministrativa anche ai reati societari<br />

(falso in bilancio, falso prospetto, illegale ripartizione<br />

degli utili e delle riserve, ecc.) e a reati connessi<br />

con la sicurezza sul lavoro. Questa lista di reati è<br />

destinata ad allungarsi e ricomprenderà, a breve,<br />

anche i reati ambientali.<br />

La responsabilità della società può esser esclusa<br />

<strong>qua</strong>lora la <strong>per</strong>sona giuridica si sia dotata di modelli<br />

di organizzazione e gestione idonei a prevenire i<br />

reati considerati ed abbia affidato a un organismo<br />

interno, dotato di autonomi poteri, il compito di<br />

vigilare sulla loro osservanza. Se infatti tali modelli<br />

risultassero adottati e realmente ed efficacemente<br />

attuati, la società potrà ottenere, a prescindere<br />

<strong>dalla</strong> responsabilità della <strong>per</strong>sona fisica che<br />

abbia commesso il fatto, l’archiviazione del<br />

procedimento ovvero <strong>una</strong> sentenza di non luogo a<br />

procedere ovvero <strong>una</strong> sentenza di esclusione della<br />

propria responsabilità amministrativa. In caso<br />

contrario le sanzioni vanno da quella pecuniaria<br />

fino all’interdizione dell’esercizio dell’attività.<br />

Si tratta quindi di adottare un sistema incrociato<br />

di controlli che metta l’impresa al riparo dalle<br />

contestazioni <strong>per</strong> violazioni del decreto 231<br />

seguendo i seguenti passaggi:<br />

- effettuazione di <strong>una</strong> mappatura del rischio<br />

orientata secondo le specificità dell’attività<br />

produttiva<br />

- attenta verifica ed eventuale integrazione<br />

delle procedure interne di prevenzione ai sensi<br />

dei principi del d. lgs. 231/01; è importante<br />

tenere conto di tutte le attività già svolte,<br />

anche in materia di gestione della sicurezza,<br />

armonizzandole anche ai fini del decreto<br />

legislativo in oggetto, evitando inutili e costose<br />

duplicazioni<br />

- adozione di un modello organizzativo snello<br />

idoneo a prevenire i reati previsti dal decreto<br />

legislativo 231/01 che, oltre ad avere un ruolo<br />

di “paracadute” di fronte a un giudice, risulti<br />

funzionale all’attività d’impresa.<br />

In questo <strong>per</strong>corso i funzionari di Assindustria,<br />

unitamente all’ex<strong>per</strong>tise dell’avv. Giovanni Borgna,<br />

sono a disposizione delle aziende.<br />

Già dal 2002 sono a disposizione le linee guida di <strong>Confindustria</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>una</strong> corretta stesura dei modelli organizzativi<br />

Sonia Lussi<br />

Vice <strong>Di</strong>rettore<br />

Assindustria <strong>Trieste</strong><br />

Al fine di fornire alle aziende associate un servizio di <strong>assi</strong>stenza, l’Associazione degli Industriali, <strong>per</strong> iniziativa del Comitato<br />

della Piccola Industria, aveva fatto predisporre nel 2004 due schemi di modello organizzativo, uno <strong>per</strong> le piccole e uno <strong>per</strong> le<br />

medie imprese. Tali schemi andavano poi adattati alle diverse realtà aziendali.<br />

Sempre nel 2004 è stato organizzato un seminario formativo <strong>per</strong> approfondire la normativa e <strong>per</strong> presentare gli schemi.<br />

Negli anni naturalmente abbiamo dato notizia agli associati delle integrazioni e modifiche al d.lgs 231/2001 attraverso le notizie<br />

sul nostro sito (www.<strong>assi</strong>ndustria.trieste.it) e con seminari di approfondimento.

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