Aprile 2010 - Centro Studi Sanguis Christi

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Anno sacerdotale 110 Nel Segno del Sangue morte e risurrezione che si vive nell’Eucaristia, con l’accentuazione del gesto della lavanda dei piedi. La seguente preghiera alla Comunione è stata riportata quasi pedissequamente nell’attuale liturgia: Il corpo del Signore nostro Gesù Cristo che abbiamo ricevuto e il suo santo sangue che abbiamo bevuto, aderiscano nelle nostre viscere, eterno onnipotente Dio, perché non vengano a noi a giudizio né a condanna, ma giovino alla salvezza e al rimedio delle nostre anime per la vita eterna. V. Amen. 4) NEL GIORNO DELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE La liturgia viene preceduta da questa Lauda: Alleluia! V. Il Signore ha mandato la redenzione al suo popolo, ha comandato in eterno la sua alleanza: santo e terribile il suo nome. P. Alleluia! Ne viene accentuato il Sacrificio: Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, alleluia! V. Dicano coloro che sono stati redenti dal Signore, che ha redento dalla mano del nemico. V. Li ha riuniti dalle regioni dal sorgere del sole al tramonto, dall’aquilone e dal mare. Si sottolinea poi il carattere gioioso della Messa, con l’enunciazione delle ricchissime qualità del sangue di Cristo: Si allieti il cielo ed esulti la terra; splenda il mare, rifulga il sole; torni la serenità, fugga la peste. Manchi la tempesta. Cessi l’oscurità: la croce ha purificato l’aere, il sangue ha terso la terra, ha corretto il legno. Dio crocifisso: così ha redento l’uomo. 5) NELLA FESTA DEL CORPO DEL SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO Anche in questa liturgia precede l’Ufficio, dove una delle Preghiere ricorda il sacramento e la necessità di venerarne i misteri del corpo e del sangue. È la preghiera che recitiamo spesso anche oggi, soprattutto nell’adorazione eucaristica: Dio, che ci hai lasciato la memoria della tua passione sotto un mirabile sacramento, concedici, ti chiediamo, di venerare così i sacri misteri del tuo corpo e sangue, da sentire sempre in noi il frutto della tua redenzione. R. Amen. Per mezzo della tua misericordia, Dio nostro. Nella Messa si trova una Preghiera che accentua la nostra necessità della dolcezza di Dio che giunge a noi attraverso il corpo e il sangue di Cristo, come preludio alla vita del cielo: Dio di cui abbiamo fame e sete, ti chiediamo di essere saziati con la tua dolcezza, affinché questo sacrificio che ti abbiamo offerto con le solennità del Corpo di Cristo, e ci renda mondi dai delitti nella vita presente e ci innalzi dopo alla felicità eterna con tutti i Santi. R. Amen. Prima della consacrazione s’invoca con forza la potenza dello Spirito Santo, inserito nella vita trinitaria: Completando dunque e os - ser vando il precetto del tuo Un - i genito, ti preghiamo, Padre onnipotente, di infondere lo Spirito di santificazione a queste creature poste sopra il tuo altare, affinché per mezzo della trasfusione del pane nel celeste e invisibile sacramento, questo trasformato in carne e il calice trasformato in sangue, siano grazia per gli offerenti, medicina per i sumenti. R. Amen. Per cui la necessità della lode: Rinnovati con il corpo e sangue di Cristo ti lodiamo, Signore: alleluia, alleluia, alleluia! Questi brevi riporti liturgici possono orientarci a comprendere, anche se limitatamente, come l’atmosfera liturgica nella quale ci si muoveva in quei secoli, rispecchia molto anche la nostra attuale. Così la vita di Dio attraversa tutta la storia umana, anche se necessariamente alcune manifestazioni devono presentarne le differenze legate a culture e ambienti diversi.
Nel Segno del Sangue Incontro di preghiera 111 INCONTRO DI PREGHIERA <strong>Aprile</strong> <strong>2010</strong> Crescere nell’amore di Maria Damiano Esposizione eucaristica Canto Siamo un punto piccolissimo nell’universo e prenderne coscienza in modo serio, determinato, forte, può aiutarci ad aprirci alla vita al di là degli schemi che la cultura e l’abitudine ha precostituito, e ad aprirci in modo nuovo, originale ogni volta, per essere più liberi e molto creativi, fino a saper dire “va bene così” ai vari momenti che la vita ci fa attraversare, siano essi di gioia, di dolore o di sofferenza diffusa. Per ottenere questo obiettivo è necessario un percorso di consapevolezza che coinvolga tutto il nostro essere e privilegi, come condizione fondamentale il silenzio, non inteso come imposizione, ma come momento straordinario, da gustare in profondità. Per provare il gusto del silenzio è necessario naturalmente smorzare i rumori, camminare con passo leggero, chiudere le porte senza sbattere, posare gli oggetti in modo discreto, abbassare il tono della voce. Man mano ci accorgiamo che in noi scende la calma, ci sentiamo migliori e più aperti al divino perché Dio non è nel chiasso (cfr 1 Re 19, 11). L’atteggiamento del corpo simbolizza quello dello spirito, così che con S. Paolo possiamo ripetere: “Il Dio della pace santifichi voi tutt’interi, e intero il vostro spi-
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