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Aprile 2010 - Centro Studi Sanguis Christi

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Nel Segno del Sangue<br />

99<br />

La persona al centro<br />

Editoriale<br />

di Michele Colagiovanni<br />

Augustin Barruel, il celebre<br />

autore delle Me -<br />

morie per servire alla<br />

Storia del Giacobinismo, co sì<br />

esordisce nel Discorso preliminare:<br />

«Sotto il disgraziato nome<br />

di Giacobinismo, una setta comparve<br />

nei primi giorni della rivoluzione<br />

francese, la quale insegnava<br />

che gli uomini sono tutti<br />

eguali e liberi; che a nome di<br />

questa eguaglianza e di questa<br />

libertà disorganizzatrice rovesciava<br />

gli altari ed i troni, e invitava<br />

a questo medesimo titolo<br />

tutti i popoli ai disastri della<br />

ribellione ed agli orrori dell’anarchia»*.<br />

La prima proposizione è<br />

sconcertante. Come si fa a mettere<br />

sotto accusa l’affermazione<br />

secondo la quale «gli uomini so -<br />

no tutti eguali e liberi»? Ma l’autore<br />

è un valido testimone dei<br />

fatti e sa che da quelli si giudicano<br />

i principi enunciati dagli<br />

uomini! Per dirla con il Vangelo,<br />

dai frutti si riconosce l’albero e<br />

indubbiamente dal Giacobinismo<br />

discesero le tristi conseguenze<br />

che egli elenca e delle<br />

quali va poi a ricercare le origini.<br />

Se il principio è vero, chi lo<br />

sbandiera lo deve applicare, lo<br />

deve rispettare. Chi lo contraddice<br />

con i fatti lo strumentalizza<br />

per affermare la propria superiorità.<br />

Continua infatti: «Dai primi<br />

istanti della comparsa del Giacobinismo,<br />

si trovò questa setta<br />

forte di trecentomila seguaci, e<br />

sostenuta da due milioni di braccia<br />

che faceva muovere in tutta<br />

l’estensione della Francia, armati<br />

di fiaccole, di picche, di mannaie<br />

e di tutti i fulmini della ri -<br />

voluzione. Sotto gli auspici e per<br />

im pulso, influenza e attività di<br />

questa setta, si sono commesse<br />

le grandi atrocità che hanno i -<br />

nondato un vasto impero del<br />

san gue dei suoi vescovi, dei suoi<br />

sacerdoti, dei suoi nobili, dei<br />

suoi ricchi signori, dei suoi cittadini<br />

di ogni ordine, di ogni età,<br />

di ogni sesso. Per opera di questi<br />

uomini medesimi il re Luigi<br />

XVI, la regina sua sposa, la principessa<br />

Elisabetta sua sorella,<br />

abbeverati di oltraggi e d’ignominia<br />

in una lunga prigionia, so -<br />

lennemente sono stati assassinati<br />

sopra di un palco, e vennero<br />

tutti i sovrani del mondo fieramente<br />

minacciati della medesima<br />

sorte. Col mezzo loro la ri -<br />

voluzione francese è divenuta il<br />

flagello dell’Europa, e il terrore<br />

delle Potenze combinatesi indarno<br />

per mettere un termine ai progressi<br />

di queste armate rivoluzionarie<br />

più numerose e devastatrici<br />

che non fu l’inondazione<br />

dei Vandali».<br />

Barruel si commuove giustamente<br />

alla visione dell’Europa<br />

“inondata di sangue” e altrettanto<br />

giustamente si indigna per lo<br />

scempio fatto del re Luigi XVI,<br />

non il peggiore dei regnanti, dell’odiata<br />

regina Maria Antonietta<br />

e di tanti altri esseri umani tenuti<br />

nelle orride prigioni prima dell’estremo<br />

supplizio; ma non<br />

sembra degnare di uguale commiserazione<br />

i trecentomila che<br />

prima di commettere quelle efferatezze<br />

avevano vissuto dalla<br />

na scita in case simili alle orride<br />

prigioni nelle quali, quando ne<br />

ebbero il potere, scaraventarono<br />

le classi fin allora privilegiate;<br />

quasi sempre senza nessun vantaggio,<br />

perché per lo più continuarono<br />

a abitare nei tuguri, con

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