notizie_online_avigliana9.pdf - Comune di Avigliana
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16<br />
IL COMUNE<br />
novembre 2011<br />
@<br />
AVIGLIANA<strong>notizie</strong><br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione dell’Amministrazione comunale<br />
ARCHEOLOGIA<br />
‘Statio ad Fines’ le sorprese non finiscono mai<br />
Gli archeologi sono cauti e le certezze<br />
sono ancora <strong>di</strong> là da venire.<br />
Tuttavia gli scavi effettuati in estate<br />
e autunno nel sito <strong>di</strong> Malano,<br />
conclusi alla fine <strong>di</strong> ottobre, sembrano<br />
confermare che la “Statio<br />
ad Fines” era fornita <strong>di</strong> un impianto<br />
termale. Il lavoro <strong>di</strong> scavo effettuato<br />
dall’archeologo Gabriele<br />
Gatti, promosso e finanziato dal<br />
<strong>Comune</strong> ha, infatti, portato alla<br />
luce parte <strong>di</strong> una vasca che probabilmente<br />
conteneva l’acqua<br />
che serviva alle terme. Ora sono<br />
visibili i tre lati del muro <strong>di</strong> contenimento.<br />
«La realtà <strong>di</strong> questo sito appare più complessa<br />
del previsto – spiega Federico Barello,<br />
ispettore della Soprintendenza ai<br />
beni archeologici del Piemonte – ma questa<br />
scoperta conferma che era un luogo<br />
importante ed è la prima occasione per<br />
verificare, come pensiamo, che le terme<br />
c’erano davvero».<br />
L’obiettivo <strong>di</strong> questi scavi, aggiunge<br />
Barello, era verificare i livelli profon<strong>di</strong><br />
dell’e<strong>di</strong>ficio per capirne le varie stratificazioni<br />
che si sono sommate nel tempo.<br />
Così, è stato scoperto prima un ambiente<br />
La cinta muraria <strong>di</strong> origine me<strong>di</strong>evale<br />
che si sviluppava attorno al Borgo Nuovo<br />
è in buona parte ancora esistente, ma<br />
solamente pochi tratti sono visibili. Ora,<br />
il lato sul quale era posto l’ingresso alla<br />
città, sta venendo alla luce, e l’amministrazione<br />
comunale ha avviato, in collaborazione<br />
con la Soprintendenza ai beni<br />
archeologici, un lavoro per documentare<br />
e far emergere ciò che resta della fortificazione.<br />
Tutto è iniziato l’estate scorsa, con “Camping<br />
Jo”, lo stage <strong>di</strong> educazione ambientale<br />
che ha visto alcuni giovani impegnati<br />
nello scavo in piazzale delle Buone<br />
Volontà sotto la guida dell’archeologo<br />
Gabriele Gatti. Un paio <strong>di</strong> settimane <strong>di</strong><br />
lavoro hanno consentito <strong>di</strong> far emergere<br />
ciò che rimane <strong>di</strong> una delle torri angolari<br />
e <strong>di</strong> parte del muro.<br />
Le prime carte che rappresentano la cinta<br />
muraria risalgono al XVII secolo e nel<br />
primo piano regolatore <strong>di</strong> <strong>Avigliana</strong>, del<br />
1965, era in<strong>di</strong>cata sulla cartografia. Prima<br />
dello scavo, grazie alla <strong>di</strong>sponibilità<br />
del proprietario dell’area contigua alle<br />
mura, il geometra Pierfranco Maritano<br />
ha effettuato un rilievo per verificare<br />
L’ispettore Barello,<br />
l’archeologo Gatti e l’assessore Brunatti.<br />
l’allineamento<br />
del muro, La cinta muraria.<br />
culminante<br />
con la torre<br />
angolare che<br />
era sottratta<br />
alla vista dalla<br />
vegetazione<br />
e che lo<br />
storico Paolo<br />
Nesta identifica<br />
come<br />
la vera Torre<br />
dell’Orologio,<br />
collegata dal<br />
muro alla porta che sorgeva sull’attuale<br />
via Umberto I, che in un suo lavoro l’architetto<br />
Marco Nota ha in<strong>di</strong>viduato come<br />
la “Porta Folla”. Lo scavo non è andato in<br />
profon<strong>di</strong>tà ma, fa osservare il consigliere<br />
Renato Rocci, che sta seguendo il progetto<br />
d’intesa con l’assessore Luca Brunatti,<br />
emerge l’importanza del ritrovamento.<br />
Così, l’amministrazione comunale, in<br />
accordo con Federico Barello, ispettore<br />
della Soprintendenza, ha promosso un<br />
gruppo <strong>di</strong> lavoro coor<strong>di</strong>nato dal Dario Beltrame<br />
dell’ufficio tecnico comunale, per<br />
circolare con una nicchia, che gli archeologi<br />
hanno in<strong>di</strong>viduato come impianto<br />
termale, poi la vasca. La “Statio ad Fines”<br />
doveva essere quin<strong>di</strong> anche un luogo<br />
<strong>di</strong> ritrovo pubblico, fa osservare Barello.<br />
Le terme erano un ”centro benessere”<br />
che suppliva, fra l’altro, la mancanza <strong>di</strong><br />
analoghi servizi nelle abitazioni private,<br />
ma anche un luogo <strong>di</strong> incontro. Una scoperta<br />
che apre quin<strong>di</strong> nuovi scenari, che<br />
avrebbero bisogno <strong>di</strong> ulteriori verifiche.<br />
Purtroppo non ci sono sol<strong>di</strong>. Una carenza<br />
alla quale fa in qualche maniera fronte il<br />
<strong>Comune</strong>. «Questa è una scoperta importante<br />
che conferma la giustezza della<br />
scelta dell’amministrazione comunale<br />
<strong>di</strong> promuovere questo scavo, al quale<br />
hanno contribuito anche i ragazzi<br />
che hanno partecipato allo stage <strong>di</strong><br />
educazione ambientale – osserva l’assessore<br />
Luca Brunatti – e che ci induce<br />
a promuovere un’altra campagna la<br />
prossima primavera».<br />
Sulla “Statio ad Fines” il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Avigliana</strong> ha in mente un progetto <strong>di</strong><br />
valorizzazione che coinvolge anche<br />
Almese e Caselette, con la realizzazione,<br />
a Malano, <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong>dattico-museale<br />
nell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> proprietà comunale<br />
che dovrà essere ristrutturato.<br />
E, proprio al termine della campagna <strong>di</strong><br />
scavi alla fine <strong>di</strong> ottobre, è iniziato un<br />
laboratorio <strong>di</strong> progettazione del corso <strong>di</strong><br />
laurea in conservazione dei beni architettonici<br />
della facoltà <strong>di</strong> architettura <strong>di</strong><br />
Torino. Gli studenti del primo anno della<br />
laurea magistrale, coor<strong>di</strong>nati dai docenti<br />
Luca Barello, Clara Bertolini, Stefano Invernizzi<br />
e Luca Dal Pozzolo elaboreranno<br />
entro la fine <strong>di</strong> gennaio del 2012 delle<br />
proposte per la sistemazione del museo<br />
e dell’area archeologica.<br />
Cinta muraria, scoperta la torre angolare e l’accesso alla città<br />
capire come si<br />
sviluppano le<br />
mura, la loro<br />
consistenza e<br />
il legame con<br />
le altre strutture<br />
della città.<br />
Un’operazione<br />
per la quale si<br />
sta cercando<br />
anche al collaborazione<br />
col<br />
Politecnico ma<br />
non solo. Dario<br />
Beltrame rivolge<br />
un invito ai proprietari del terreni<br />
sui quali si sviluppa la cinta muraria a<br />
collaborare, segnalando eventuali ritrovamenti<br />
<strong>di</strong> materiale e manifestando la<br />
propria <strong>di</strong>sponibilità ai sopralluoghi che<br />
saranno necessari.<br />
«Questo intervento, <strong>di</strong> tutela e valorizzazione<br />
è importante - spiegano Rocci e<br />
Brunatti - perché, insieme alla riscoperta<br />
della Statio ad Fines <strong>di</strong> Malano, la cinta<br />
muraria rimessa in luce può rappresentare<br />
un patrimonio per la cultura e il turismo<br />
<strong>di</strong> <strong>Avigliana</strong>»..