Luglio 2010 - ANPI - Savona
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6 N° 4 - <strong>Luglio</strong> <strong>2010</strong><br />
LA SCUOLA PUBBLICA<br />
ITALIANA: umiliata e offesa<br />
di Gianni Cazzola*<br />
Quello che si è appena concluso<br />
è stato un armo scolastico<br />
orribile per la scuola italiana.<br />
I pesanti tagli agli organici<br />
del personale docente ed ATA<br />
(non docente), insieme alla<br />
sempre maggiore ristrettezza<br />
ed incertezza delle risorse<br />
finanziarie a disposizione<br />
delle scuole, hanno prodotto<br />
i devastanti effetti facilmente<br />
immaginabili.<br />
A parte il problema dei molti<br />
precari che hanno perso il<br />
posto di lavoro e degli altri<br />
che lo perderanno nei prossimi<br />
anni (ma di questa grave<br />
problematica sociale – stranamente<br />
– si parla pochissimo),<br />
far funzionare dignitosamente<br />
le scuole, quest’anno, è stato<br />
assai difficoltoso:<br />
• classi sovraffollate,<br />
spesso in ambienti non<br />
idonei e qualche volta –<br />
inevitabilmente – in dubbie<br />
condizioni di sicurezza;<br />
• impossibilità o quasi di<br />
sostituire gli insegnanti<br />
ammalati, ed i ragazzi<br />
spesso smistati “come pacchi”<br />
in altre classi, con le<br />
evidenti conseguenze negative<br />
sulla didattica;<br />
• riduzione del tempo scuola,<br />
tendenziale scomparsa del<br />
tempo pieno e del tempo<br />
prolungato o loro riduzione<br />
a “parcheggio” per gli<br />
alunni;<br />
• problematicità nella gestione<br />
“quotidiana” delle<br />
scuole: dalla mancanza<br />
di risorse per l’acquisto<br />
di materiale e sussidi didattici,<br />
della carta per le<br />
fotocopie… al fatto – di<br />
cui si narra – della carta<br />
igienica portata da casa;<br />
• difficoltà nel garantire le<br />
mense scolastiche e le attività<br />
integrative;<br />
• riduzione (gravissimo!) del<br />
sostegno all’handicap …<br />
ed anche i tagli di risorse agli<br />
Enti Locali rendono sempre<br />
più problematici gli interventi<br />
di supporto ed integrativi<br />
che potrebbero provenire da<br />
quella parte.<br />
È appena il caso di ricordare<br />
che il piano di tagli e risparmi<br />
ha durata triennale e che quelli<br />
sopra brevemente descritti<br />
sono solo gli effetti del primo<br />
anno di applicazione: è perfino<br />
difficile immaginare in<br />
quali condizioni sarà ridotta<br />
la scuola italiana alla fine della<br />
“cura”!<br />
Con la recente “manovra<br />
finanziaria” – poi – il Governo<br />
ha ritenuto di inferire un<br />
ulteriore colpo ai lavoratori<br />
della scuola, bloccandone il<br />
rinnovo contrattuale e, quel<br />
che è peggio, congelandone<br />
le progressioni di carriera:<br />
provvedimenti di notevole<br />
pesantezza in un comparto<br />
caratterizzato da livelli retributivi<br />
non particolarmente<br />
elevati quando non (si pensi<br />
allo stipendio di un collaboratore<br />
scolastico, il vecchio<br />
“bidello”) ai limiti della sussistenza.<br />
Quali conseguenze possono<br />
scaturire da un contesto di<br />
questo genere? Una – del tutto<br />
evidentemente – è quella<br />
del drastico peggioramento<br />
delle condizioni professionali<br />
di chi nella scuola ci lavora<br />
(insegnanti, personale ATA).<br />
L’altra – ancora più grave<br />
– l’inevitabile scadimento<br />
della qualità della scuola,<br />
dell’offerta formativa, dell’insegnamento<br />
impartito ai<br />
bambini ed ai ragazzi.<br />
Viene da chiedersi: com’è<br />
possibile che un Governo<br />
possa scegliere di puntare sul<br />
sostanziale impoverimento<br />
culturale delle nuove generazioni?<br />
E com’è possibile che non<br />
ci si renda conto delle conseguenze<br />
devastanti di tali<br />
politiche sulle prospettive di<br />
sviluppo e sulla qualità della<br />
crescita del Paese?<br />
Ma anche: com’è stato possibile<br />
che questa “riforma”<br />
e queste politiche di “tagli”<br />
abbiano potuto riscontrare<br />
– almeno in una fase iniziale<br />
– anche forti elementi di<br />
consenso nell’opinione pubblica?<br />
Certo, molto hanno contato<br />
l’opera di disinformazione e<br />
di mistificazione metodicamente<br />
condotta da parte delle<br />
forze governative e dagli organi<br />
di stampa e – soprattutto<br />
– televisivi compiacenti. Ma<br />
non bisogna nascondersi che<br />
fosse – ed in parte sia ancora<br />
– diffusa una percezione della<br />
scuola come luogo di sprechi,<br />
di poca efficienza, di scarso<br />
impegno. Così come non ci si<br />
può esimere dalla considerazione<br />
che chi ha concepito un<br />
attacco così forsennato contro<br />
la scuola pubblica statale, lo<br />
abbia fatto ritenendo di poter<br />
puntare su di una scarsa<br />
considerazione sociale degli<br />
insegnanti. Su questi temi<br />
non sarà possibile evitare una<br />
riflessione seria e, se necessario,<br />
autocritica.<br />
Oggi, fortunatamente, le cose<br />
stanno cambiando. A fronte<br />
dell’evidenza dei disastri della<br />
“riforma” e dei “tagli” - ma<br />
anche grazie alla determinazione<br />
di chi ha “resistito” alla<br />
“riforma” e ne ha sempre denunciato,<br />
coerentemente, gli<br />
effetti - crescono di giorno in<br />
giorno la presa di coscienza<br />
e di consapevolezza da parte<br />
non solo degli insegnanti e del<br />
personale scolastico ma anche<br />
da parte delle famiglie.<br />
La partita – che ha come posta<br />
la salvezza della scuola<br />
pubblica – è però difficoltosissima<br />
ed avrà ancora bisogno<br />
di molta determinazione, pazienza,<br />
intelligenza.<br />
*Segretario Sindacato Scuola<br />
FLC - CGIL di <strong>Savona</strong>.<br />
LA SOLIDARIETÀ AL<br />
PARTIGIANO “ROSSANO”<br />
CLAUDIO BOTTELLI.<br />
Il Comitato provinciale dell’<strong>ANPI</strong> di <strong>Savona</strong> esprime la<br />
propria solidarietà, la stima e l’affetto di sempre all’avvocato<br />
Claudio Bottelli – Presidente della Sezione <strong>ANPI</strong> di<br />
Alassio e Laigueglia e membro della presidenza provinciale<br />
– colpito dalle gravi, ed oltre modo offensive, affermazioni<br />
rese alla stampa dal Consigliere regionale Marco Melgrati.<br />
Claudio Bottelli, Partigiano Combattente, uomo di grande<br />
solidarietà con i ceti meno abbienti anche nell’esercizio<br />
della professione forense, con la sua tenacia, dettata dai<br />
convincimenti ideali maturati nell’antifascismo e nella Resistenza,<br />
è riuscito a riportare alla luce i crimini del nazista<br />
Dosse – 111 condanne a morte pronunciate nei confronti<br />
di Partigiani e Patrioti del ponente savonese – condannato<br />
recentemente, in contumacia, alla pena dell’ergastolo in un<br />
processo in cui l’avvocato Bottelli stesso rappresentava le<br />
parti civili. Marco Melgrati, non nuovo a certi, esecrabili,<br />
atteggiamenti, mal sopporta la denuncia, fatta dal Partigiano<br />
Bottelli in occasione della manifestazione tenuta il 2 Giugno<br />
a Casanova Lerrone alla stele di “Fischia il Vento”, del<br />
revisionismo storico che la destra usa per gettare discredito<br />
sulla Resistenza e sul suo frutto migliore: la Costituzione<br />
della Repubblica Italiana.<br />
<strong>Savona</strong> li 9 Giugno <strong>2010</strong><br />
I GIOVANI<br />
E L’ADESIONE ALL’<strong>ANPI</strong>:<br />
una ipotesi di analisi<br />
del fenomeno<br />
“L’Associazione nazionale partigiani aumenta, negli ultimi anni, il numero<br />
di iscritti al di sotto dei trenta anni. Perché questa tendenza? Una possibile<br />
ragione sta nel bisogno costante degli individui di avere dei gruppi sociali<br />
di riferimento che interpretino la realtà e favoriscano identificazioni di<br />
lungo termine. Quello che non fanno i partiti, che diventano sempre più<br />
comitati elettorali”<br />
di: Patrizia Turchi<br />
È un fenomeno che si registra<br />
ormai dal 2009: l’<strong>ANPI</strong><br />
aumenta il proprio numero<br />
di iscritti, ed in particolare<br />
di giovani “partigiani” sotto<br />
i trenta anni.<br />
Questo flusso di nuovi “volontari<br />
per la democrazia”<br />
approda nell’Associazione<br />
nazionale dei partigiani,<br />
grazie alla possibilità resa<br />
maggiormente evidente negli<br />
ultimi anni, di aprire le porte<br />
anche a chi la Resistenza non<br />
l’ha vissuta, per continuare a<br />
far vivere la memoria della<br />
lotta per la democrazia, messa<br />
a rischio dalla graduale<br />
scomparsa dei protagonisti e<br />
dal revisionismo di regime.<br />
Un revisionismo così audace<br />
e violento che mette in discussione<br />
spazi e movimenti<br />
democratici, in modo formale<br />
e materiale la Costituzione repubblicana,<br />
e - per cogliere i<br />
gravi segnali di queste ultime<br />
settimane - persino i fatti di<br />
Genova del 1960.<br />
L’avvicinamento così importante<br />
delle tante migliaia<br />
di giovani che si avvicinano<br />
Il Comitato provinciale dell’<strong>ANPI</strong> di <strong>Savona</strong>.<br />
a questa associazione, e che<br />
può far ben sperare nella crescita<br />
culturale e politica delle<br />
nuove generazioni, può però<br />
essere analizzato cominciando<br />
a collocarlo nel contesto storico<br />
che si va realizzando.<br />
Negli ultimi anni abbiamo<br />
visto una profonda trasformazione<br />
dei processi sociali e<br />
politici nel nostro Paese.<br />
Da una parte la frammentazione<br />
del mondo del lavoro,<br />
con l’erosione dei diritti dei<br />
lavoratori sommata a nuovi<br />
modelli di produzione, con<br />
una valorizzazione - surrettiziamente<br />
propagandata come<br />
elemento progressivo - della<br />
individualità e della capacità<br />
di poter superare sistemi<br />
contrattuali complessivi di<br />
categoria, ha sciolto potenzialità<br />
prima ben individuate<br />
in serbatoi molto ampi, dove<br />
la percezione individuale dei<br />
propri bisogni e delle proprie<br />
rivendicazioni formavano un<br />
collettivo, e soddisfacevano al<br />
contempo una appartenenza ed<br />
una identificazione sociale.<br />
Dall’altra il cambiamento<br />
segue a pag. 7