30.10.2014 Views

Luglio 2010 - ANPI - Savona

Luglio 2010 - ANPI - Savona

Luglio 2010 - ANPI - Savona

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

8 N° 4 - <strong>Luglio</strong> <strong>2010</strong><br />

Cefalonia… segue da pag. 7<br />

prime notizie erano state tragicamente<br />

fraintese in quanto,<br />

con l’armistizio, i reparti<br />

militari italiani erano tenuti<br />

a cessare ogni ostilità contro<br />

le truppe anglo-americane,<br />

ma avrebbero dovuto invece<br />

rispondere contro chiunque<br />

prendesse iniziative belliche<br />

contro di loro, e cioè in pratica<br />

contro i Tedeschi che erano di<br />

stanza sull’isola assieme a loro<br />

ma che non avevano firmato<br />

nessun armistizio, quegli stessi<br />

Tedeschi alleati fino al giorno<br />

prima e ora improvvisamente<br />

e inopinatamente trasformati<br />

in nemici.<br />

Quella sera Ercole fu testimone<br />

di quella strana euforia … e<br />

del suo brusco risveglio.<br />

Udì numerosi colpi di moschetto<br />

e di pistola sparati in aria in<br />

segno di gioia, vide militari<br />

italiani fraternizzare e cantare<br />

con quelli tedeschi, vide i civili<br />

greci abbracciarsi nelle strade<br />

mentre le campane delle chiese<br />

suonavano a distesa.... ma già a<br />

tarda notte numerose pattuglie<br />

di soldati armati, sia italiani<br />

che tedeschi, perlustravano le<br />

strade riportando in breve tempo<br />

tutto alla “normalità”.<br />

Il giorno seguente il Generale<br />

Antonio Gaudin, comandante<br />

militare dell’isola di Cefalonia<br />

e della Divisione Acqui, attese<br />

invano ulteriori notizie, ordini<br />

precisi sul comportamento da<br />

tenere.<br />

Da varie stazioni radio<br />

giungeva invece la voce dell’ammiragliato<br />

britannico che<br />

invitava la nostra marina a<br />

mettersi subito in salvo raggiungendo<br />

immediatamente i<br />

porti dell’Egitto, della Libia o<br />

della Sicilia.<br />

Il comandante del reparto di<br />

cui faceva parte Ercole radunò<br />

i suoi uomini e spiegò loro<br />

quale era la situazione e cosa<br />

sarebbe potuto succedere nei<br />

giorni seguenti. Praticamente li<br />

consigliò di abbandonare l’isola<br />

approfittando dell’appello<br />

dell’ammiragliato britannico.<br />

Quella stessa notte Ercole e numerosi<br />

altri compagni, a bordo<br />

di alcuni MAS e col favore del<br />

buio, abbandonarono l’isola<br />

per destinazione ignota.<br />

Durante il viaggio, nella prime<br />

ore dell’alba, incrociarono una<br />

nave tedesca. Presi alla sprovvista<br />

pensarono che cambiando<br />

rotta li avrebbero insospettiti<br />

spingendoli a reagire. Decisero<br />

quindi di sfidare la sorte<br />

passando a fianco della nave<br />

tutti sul ponte, irrigiditi in un<br />

perfetto saluto militare.<br />

Quel comportamento probabilmente<br />

colse di sorpresa i<br />

marinai tedeschi che in un<br />

primo momento non reagirono,<br />

ma quando ormai il MAS<br />

si stava allontanando esplosero<br />

alcuni colpi contro di loro che<br />

per fortuna andarono a vuoto.<br />

Non ricordo in quale porto<br />

greco attraccassero alla fine<br />

della loro personale odissea.<br />

So solo che dopo varie peripezie<br />

Ercole riuscì a rientrare<br />

in Italia e a raggiungere la sua<br />

famiglia portando con sé una<br />

lattina di olio da cui non si separava<br />

mai.<br />

Ricordo bene invece i sentimenti<br />

di devozione che<br />

manifestava verso il suo comandante<br />

quando raccontava<br />

questo episodio.<br />

Da uomo esperto qual era aveva<br />

intuito quello che stava per<br />

succedere e aveva dato loro un<br />

consiglio paterno.<br />

Considerando i suoi soldati<br />

come figli, da persona che ha<br />

sulle spalle la responsabilità di<br />

molte vite, diede loro la possibilità<br />

di salvarsi, pur restando,<br />

lui, al suo posto, a morire in<br />

nome della sua patria.<br />

Come tutti sappiamo, infatti,<br />

(anche se per molto tempo ciò<br />

ci fu tenuto nascosto), la guarnigione<br />

di Cefalonia rifiutò di<br />

arrendersi e fu massacrata dai<br />

Tedeschi, furiosi per il nostro<br />

(ai loro occhi) “tradimento”.<br />

Da quel giorno non vi fu mattino<br />

che al suo risveglio Ercole<br />

non rivolgesse un pensiero riconoscente<br />

al suo comandante,<br />

che era rimasto sull’isola ed<br />

era stato fucilato assieme agli<br />

altri ufficiali.<br />

Certamente, (lo si capiva da<br />

come raccontava questo episodio),<br />

era contento di essersi<br />

salvato ma il ricordo di tutti<br />

quegli italiani massacrati a<br />

Cefalonia lo turbava.<br />

Avrebbe voluto che il loro<br />

sacrificio non venisse dimenticato<br />

ma che avesse anzi una<br />

risonanza ben maggiore e che,<br />

come per altre categorie di<br />

combattenti, vi fosse un riconoscimento<br />

specifico, sia per<br />

i pochi che riuscirono a salvarsi,<br />

ma anche, e soprattutto,<br />

per quelli che in circostanze<br />

così difficili si comportarono<br />

da eroi.<br />

Finalmente qualcosa è stato<br />

fatto nel 2001, quando, il<br />

1° marzo, l’allora Presidente<br />

della Repubblica Italiana<br />

Carlo Azeglio Ciampi ha visitato<br />

Cefalonia pronunciando<br />

un importante discorso che<br />

sottolineava come la “scelta<br />

consapevole” della Divisione<br />

Acquifosse da considerarsi<br />

come “il primo atto della Resistenza,<br />

di un’Italia libera dal<br />

fascismo”.<br />

Nel 2005 Rai Uno ha trasmesso<br />

una serie televisiva<br />

sull’eccidio intitolata Cefalonia,<br />

con la regia di Riccardo<br />

Milani e la colonna sonora di<br />

Ennio Morricone.<br />

Infine il 25 aprile 2007 l’attuale<br />

Presidente della Repubblica<br />

Italiana Giorgio Napolitano,<br />

dicendo di “ispirarsi al suo<br />

predecessore” Ciampi, ha<br />

voluto festeggiare il 62° anniversario<br />

della Liberazione<br />

anche a Cefalonia: si è trat-<br />

Pietra Ligure 25 Aprile <strong>2010</strong>. Celebrazione della Liberazione.<br />

tato, oltre che di un omaggio<br />

dal notevole valore simbolico,<br />

anche della prima volta in assoluto<br />

che la ricorrenza del 25<br />

aprile è stata festeggiata da un<br />

Presidente della Repubblica in<br />

carica al di fuori dei confini<br />

nazionali.<br />

Tutto sommato penso che a<br />

Ercole ciò abbia fatto piacere<br />

anche se ci sono voluti più di<br />

50 perché l’eroico sacrificio<br />

dei suoi compagni fosse riconosciuto.<br />

Ed è significativo e sintomatico<br />

del grande senso dell’onore<br />

e della generosità e modestia<br />

di Ercole il fatto che ricordasse<br />

soprattutto un evento<br />

che lo aveva visto “salvato”<br />

dall’eroismo altrui, invece di<br />

quelli in cui lui si era distinto<br />

per il suo coraggio e per<br />

il suo altruismo nel salvare<br />

i compagni come i due Encomi<br />

Solenni e le due Croci<br />

al Merito di Guerra sono lì a<br />

ricordarci.<br />

Ma Ercole Genta era un uomo<br />

d’altri tempi.<br />

Tempi più poveri ma più felici<br />

perché più morali e civili,<br />

tempi in cui il bene si fa ma<br />

non si dice, mentre i debiti di<br />

riconoscenza durano in eterno.<br />

Speriamo che il suo esempio<br />

duri a lungo nella memoria<br />

di chi ha avuto la fortuna di<br />

conoscerlo e che sia ancora<br />

di ispirazione e di stimolo per<br />

molti.<br />

A.N.E.D. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX DEPORTATI Sezione di Imperia e <strong>Savona</strong><br />

Dal 06 al 10 maggio si è svolto<br />

il tradizionale viaggio studio ai<br />

campi di sterminio nazisti di<br />

Dachau, Gusen e Mauthausen<br />

organizzato dall’Associazione<br />

A.N.E.D.sezione di <strong>Savona</strong> Imperia<br />

con la partecipazione di<br />

38 studenti, selezionati in base<br />

ad un concorso che ha coinvolto<br />

le scuole delle due province,<br />

sul tema della deportazione.<br />

La scelta degli elaborati è stata<br />

difficile e sofferta per l’elevato<br />

numero di partecipanti e per la<br />

qualità, mettendo in evidenza<br />

l’interesse che l’argomento ha<br />

suscitato nei giovani. La presidente<br />

Maria Bolla Cesarini ha<br />

espresso la volontà di premiare<br />

gli esclusi con il viaggio al<br />

campo di Natzweiler-Struthof<br />

che si effettuerà nel prossimo<br />

mese di ottobre che prevede<br />

anche una tappa a Strasburgo<br />

per una visita al Parlamento<br />

Europeo.<br />

Ringraziamo sentitamente tutti<br />

coloro (Enti locali, Fondazioni,<br />

insegnanti, volontari) che contribuiscono<br />

alla realizzazione<br />

di queste e altre iniziative volte<br />

alla divulgazione della nostra<br />

storia recente. Auspichiamo<br />

che non finiscano nell’oblio,<br />

come vorrebbero alcuni esponenti<br />

del negazionismo, le<br />

immagini toccanti e il racconto<br />

di questa grande tragedia che<br />

ha colpito così ferocemente<br />

uomini, donne e bambini: una<br />

testimonianza che ha avuto un<br />

grande impatto sulle coscienze<br />

delle nuove generazioni.<br />

Riportiamo qui di seguito<br />

stralci di alcune delle numerose<br />

impressioni espresse dagli<br />

studenti dei vari istituti e che<br />

per motivi di spazio non possono<br />

essere citate ma non per<br />

questo meno importanti.<br />

L’esperienza di questi cinque<br />

giorni è stata molto positiva<br />

e costruttiva. Visitando questi<br />

luoghi ho pensato a quei muri<br />

di cemento, a quelle stanze<br />

che hanno visto compiersi tutte<br />

quelle atrocità e che in quel<br />

momento stavano osservando<br />

anche me, visitatore. All’interno<br />

della baracca dormitorio di<br />

Dachau, ho ammirato da una<br />

finestra il paesaggio circostante<br />

e il mio pensiero è andato<br />

ai prigionieri che guardavano<br />

quello stesso paesaggio ma<br />

con il desiderio della libertà e<br />

di riacquistare la propria identità.<br />

Giunto a Mauthausen non<br />

riuscivo a capacitarmi come<br />

un luogo geograficamente così<br />

splendido abbia potuto essere<br />

teatro della bestialità dell’uomo.<br />

Ho trovato interessanti i<br />

musei e le testimonianze video<br />

delle sofferenze subite rese<br />

degli ex deportati. Alla manifestazione<br />

di domenica mattina a<br />

Mauthausen sono rimasto colpito<br />

da alcuni ex deportati che<br />

indossando le loro casacche<br />

a righe riuscivano a ritornare<br />

in quei luoghi: penso che<br />

siano degni di lode per la loro<br />

forza. Ammiro anche tutti gli<br />

altri ex prigionieri che scavano<br />

continuamente nel loro<br />

doloroso passato per lasciarci<br />

una memoria, un’eredità di<br />

cui abbiamo bisogno per non<br />

dimenticare mai.<br />

(Alessandro Sannino)<br />

Un’esperienza unica, che<br />

toglie il fiato. Ci sono sensazioni<br />

che non si possono<br />

spiegare, questo è quello che<br />

si prova entrando in un campo<br />

di sterminio come quello di<br />

Mauthausen. Si cerca di immaginare<br />

quello che possono aver<br />

provato i prigionieri e si viene<br />

assaliti da una sottile angoscia<br />

che colpisce il cuore. Tutto è<br />

come allora, le stesse stanze,<br />

gli stessi tubi, gli stessi forni.<br />

Un luogo bellissimo, immerso<br />

nel verde con un paesaggio<br />

invidiabile, ma sovrastato da<br />

un’aria tetra e angosciante.<br />

Ogni parte del campo evoca<br />

una sensazione diversa a noi<br />

semplici visitatori: terrore,<br />

ansia, claustrofobia, non oso<br />

immaginare cosa potevano<br />

provare i prigionieri. Un’esperienza<br />

unica e indimenticabile<br />

che segna ogni persona di fronte<br />

alla quale non si può restare<br />

indifferenti.<br />

(Eugenia Dottino)<br />

(n.d.r. ci scusiamo con<br />

l’ANED e con gli studenti ma<br />

per ragioni di spazio possiamo<br />

pubblicare solo due degli interventi<br />

inviatici, impegnandoci a<br />

pubblicare gli altri nel prossimo<br />

numero).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!