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Abstract<br />
assicurando una corretta “gestione” in materia di housing sociale, usando strumenti di controllo per la riqualificazione<br />
e la qualità ambientale, la tecnologia ha l’opportunità di sperimentare nuovi percorsi e nuove<br />
applicazioni tecniche ad un campo che negli anni è sempre stato trascurato per motivi economici (gli interventi<br />
sono sempre stati finanziati da fondi pubblici che tendevano ad minimizzare le spese affidandosi a<br />
tecnologie tradizionali ed immobili nel tempo).<br />
E’ importante pensare anche alla grande quantità di patrimonio edilizio residenziale pubblico che verte in<br />
forte stato di degrado, oltre che edilizio anche energetico, e che necessita di una politica di riqualificazione<br />
e di recupero, consentendo così di fronteggiare il fenomeno sociale dell’emergenza casa con un immediata<br />
risposta. Partendo dalla necessità di un adeguamento per il quadro esigenziale di riferimento, ormai evoluto,<br />
la ricerca individua una serie di conseguenze, e quindi relativi cambiamenti, al livello di dotazioni della residenza<br />
sociale. Una ricerca, questa, che cerca di isolare delle corrette procedure di riqualificazione e di<br />
recupero insediativo dedicate ad una fascia debole della popolazione in continuo mutamento ed espansione.<br />
La tesi di dottorato analizza gli “ingredienti” che caratterizzano il tema dell’ housing sociale:<br />
la sostenibilità economica, in riferimento ai metodi di finanziamento che possano permettere una concreta<br />
e costante alimentazione del settore per programmare interventi di riqualificazione e di nuova realizzazione;<br />
la sostenibilità urbanistica, che deve farsi carico di modellare lo spazio residenziale urbano e deve consentire<br />
attraverso diverse operazioni (agevolazioni e/o concessioni di aree) di individuare le aree sulle quali<br />
sviluppare interventi di housing sociale; i processi di riqualificazione e recupero insediativo che devono<br />
essere programmati per offrire un nuovo panorama edilizio di adeguata qualità architettonica ed energetica;<br />
la sostenibilità tecnologica, che possa garantire attraverso strumenti innovativi per il settore dell’ housing<br />
sociale, la realizzazione di efficienti involucri edilizi, di processi realizzativi di nuova concezione, di edifici<br />
trasformabili e manutenibili nel tempo.<br />
La ricerca condotta, in particolare sulle nuove frontiere tecnologiche per l’ abitare sociale, è volta ad individuare:<br />
i nuovi standards dimensionali/qualitativi dell’ alloggio, le innovative tecniche di costruzioni garantite<br />
da una continuo perfezionamento nel mercato industriale, da costi e tempi di costruzione che vanno via via<br />
limandosi sempre più, dall’ efficienza energetica che oggi deve essere alla base di qualsiasi realizzazione<br />
architettonica, e da altri molteplici fattori. Anche le normative che regolano il settore, insieme alla gestione<br />
del processo edilizio, necessitano di innovazione. Si potrebbero avviare da subito interventi pilota nei quali<br />
sperimentare forme di gestione che coinvolgono organizzazioni no-profit. Nei paesi ad economia di mercato<br />
questi soggetti sono presenti in modo consistente nella produzione di beni pubblici, perché di riqualificazione<br />
e recupero di beni pubblici si parla. Interventi in questa direzione sarebbero importanti dal punto di<br />
vista quantitativo ma ancor di più da quello qualitativo. È quello che avviene in molti paesi Europei, dove il<br />
recupero e la riqualificazione del patrimonio pubblico è oggi occasione per una nuova politica pubblica<br />
della casa. Un progetto di rigenerazione urbana ma ancor di più vi valore tecnologico edilizio che preveda<br />
la localizzazione di nuove funzioni, standard e tecniche in risposta alle nuove esigenze dell’abitare. L’ assunto<br />
originale alla base della tesi si individua nelle eccezionali potenzialità che le tecnologie realizzative,<br />
laddove vengano utilizzate secondo un preciso programma di intervento, mirato e calibrato, sono in grado<br />
di offrire ad un settore che troppo spesso e troppo a lungo è stato contrassegnato dalla poca cura costruttiva<br />
(tesa ad economizzare la spesa) che ha determinato una precoce obsolescenza dei manufatti ed una carenza<br />
totale nell’ attività di gestione e manutenzione. Il problema assume ancor di più una valenza sociale:<br />
i quartieri dedicati all’ edilizia residenziale pubblica, nati spesso velocemente per rispondere al disagio abitativo,<br />
e non integrati con il tessuto della città, hanno finito con l’ essere dei satelliti isolati, abbandonati, dove<br />
che al degrado edilizio si evidenzia anche un pericoloso degrado sociale.<br />
La tesi si colloca all’interno dell’analisi della letteratura internazionale più recente, relativa allo studio del<br />
rapporto che si è, in questi ultimi anni, instaurato tra lo sviluppo delle tecnologie per l’ housing sociale e la<br />
produzione architettonica, con l’estensione alle tematiche delle discipline a questa tangenti e complementari.<br />
Sviluppare un “servizio” come quello dell’ housing sociale, significa sviluppare - riqualificare<br />
- innovare il territorio.<br />
II