TUTTA L'ARTE DA VEDERE IN - Il Giornale dell'Arte
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3<br />
Nelle sedi istituzionali<br />
Cr-homo ludens<br />
«Finché morte<br />
non ci unisca» di Pablo<br />
Echaurren (2009)<br />
Non solo artista, non solo<br />
scrittore, non solo collezionista<br />
di passioni, dal Futurismo<br />
alla storia del basso<br />
elettrico, ma «Crhomo sapiens»,<br />
questo è il Pablo Echaurren che si presenta a tutto tondo nella<br />
mostra curata da Nicoletta Zanella alla Fondazione Roma Museo di<br />
Emmanuele Francesco Maria Emanuele. «<strong>Il</strong> problema è proprio trovare<br />
una definizione per Echaurren», afferma la curatrice: «Pablo è<br />
una specie di vulcano che pensa, non si stanca mai di produrre idee,<br />
parole, immagini. Rispetto al contesto storico degli ultimi quaranta<br />
anni in cui ha operato da protagonista, Pablo è come un marziano, un<br />
po’ bambino e un po’ genio, che non fa compromessi e che non smette<br />
di procurarci sorprese». E allora «Crhomo sapiens», uomo-colore,<br />
come vuole una delle sue tante invenzioni verbali. Altre ne sciorina<br />
nei titoli del centinaio di opere in mostra, tra pittura, scultura in ceramica,<br />
fumetti, illustrazioni: «Catacombelicale», «Lupa mannara»,<br />
«<strong>Il</strong> mio ombelisco» sono omaggi a Roma, «La grande cipolla» secondo<br />
Echaurren in un altro suo titolo, la città a strati che incarna l’opposto<br />
della «grande mela», New York. All’amore per Roma è dedicata<br />
la prima sezione, seguita dalle sezioni sulla ceramica a grottesche<br />
blu («Faenza»), alla musica, alla natura e alla produzione editoriale<br />
dell’artista, concernente suoi libri, libri di altri da lui illustrati o corredati<br />
di policroma copertina, e poi fumetti, manifesti, collage. È un’antologica<br />
non cronologica, un percorso «a strati» nei mondi intrecciati<br />
dell’ultimo dei patafisici.<br />
❑ Guglielmo Gigliotti<br />
Pablo Echaurren. Crhomo<br />
Sapiens<br />
L’articolata esposizione attraversa gli oltre quarantanni<br />
di attività creativa dell’artista romano,<br />
evidenziandone gli aspetti tematici sottesi alla<br />
sua poliedrica carriera. Si parte con l’attività<br />
fondamentale di pittore, poi con la sala dedicata<br />
a Faenza, luogo d’ispirazione per sorprendenti<br />
ceramiche, proseguendo con una<br />
selezione dei collage legati al mondo del Futurismo,<br />
del quale è profondo conoscitore e<br />
noto collezionista, per arrivare agli interessanti<br />
lavori di grafico, autore di fumetti e illustratore<br />
per testate d’avanguardia. La sezione con<br />
cui la curatrice della mostra, Nicoletta Zanella,<br />
ha scelto di concludere questa folta panoramica,<br />
che supera le duecento opere, è incen-<br />
Le mostre di Roma<br />
trata sulla natura e l’ambiente e riporta direttamente<br />
e la decorazione degli interni; Gli artisti nella la Germania è vista dai disegnatori satirici ita-<br />
agli esordi artistici di Pablo Echaurren. sfida con l’Antico.<br />
liani e come l’Italia è vista dai disegnatori sa-<br />
Fondazione Roma Museo - Palazzo Fondazione Roma Museo - Palazzo tirici tedeschi, con nomi quali Altan, Pat Carra,<br />
Cipolla<br />
Sciarra<br />
Vauro, Staino.<br />
dal 18 dicembre al 13 marzo 2011; fino al 6 marzo 2011; via Marco Minghetti<br />
Foyer del Goethe Institut<br />
via Del Corso 320; tel. 06 67862098;<br />
22; tel. 06 67862098; www.fon-<br />
fino al 23 dicembre; via Savoia 15; tel.<br />
www.fondazioneroma.it; Orario: mado<br />
dazioneroma.it<br />
06 84400541; www.goethe.de<br />
10-20<br />
7 /**/••/ mappa: 7<br />
5 /**/••/<br />
5 /**/••/ mappa: 7<br />
deo. Promossa da Altaroma, dalla Fondazione<br />
Roma e dai Musei Mazzucchelli di Brescia,<br />
la mostra è organizzata da Arthemisia Group<br />
e si svolge in collaborazione con la Fondazione<br />
Cinema per Roma.<br />
Fondazione Roma Museo - Palazzo<br />
Cipolla<br />
fino al 5 dicembre; via Del Corso 320;<br />
tel. 06 67862098; www.fondazioneroma.it;<br />
Orario: ma-do 10-20<br />
11 /**/••/ mappa: 7<br />
Roma e l’Antico. Realtà<br />
e visione nel ’700<br />
La mostra, che inaugura i nuovi spazi espositivi<br />
del Museo Fondazione Roma a Palazzo<br />
Sciarra, riunisce opere d’arte e reperti archeologici<br />
con il fine di mettere a fuoco la fortuna<br />
dell’antichità classica nel Settecento. Sono<br />
esposte 140 opere, tra sculture, dipinti e oggetti<br />
d’arte decorativa di, tra gli altri: Antonio<br />
Canova, Jacques Louis David, Anton Raphael<br />
Mengs, Giovanni Battista Piranesi. <strong>Il</strong> percorso<br />
si articola in sette sezioni: <strong>Il</strong> gran teatro delle<br />
rovine e il fascino della statuaria antica; La<br />
“resurrezione” dell’Antico: scavare e conservare;<br />
Restaurare, reinventare, falsificare e vendere<br />
l’Antico; <strong>Il</strong> mercato dell’Antico: le botteghe<br />
di Bartolomeo Cavaceppi e Giovanni Battista<br />
Piranesi; Formarsi sull’Antico: il magistero<br />
delle Accademie; Abitare l’Antico: il gusto<br />
I Due Imperi. L’aquila<br />
e il Dragone<br />
La Curia Iulia, cuore del Foro Romano, accoglie<br />
un’anteprima della grande esposizione<br />
che, a Palazzo Venezia, ospita oltre 450 capolavori<br />
italiani e cinesi. Le opere, che vanno dal<br />
II secolo a.C. al IV secolo d.C., ricostruiscono<br />
le tappe e i momenti salienti del sorgere e<br />
dello sviluppo dei due imperi mettendo in luce<br />
aspetti della vita quotidiana, della società,<br />
del culto e dell’economia.<br />
Foro Romano<br />
fino al 9 gennaio 2011; largo Romolo e<br />
Remo; tel. 06 39967700; Orario: lu-do<br />
8.30-19<br />
2 /**/••/ mappa: 16<br />
In punta di penna.<br />
Mostra di vignette<br />
In mostra vignette umoristiche, ovvero come<br />
Lucas Cranach.<br />
L’altro Rinascimento<br />
In mostra circa 45 opere di Lucas Cranach il<br />
Vecchio, massimo esponente, assieme a Albrecht<br />
Dürer, della pittura tedesca del 1500.<br />
Le tele, alcune per la prima volta esibite al di<br />
fuori della loro sede espositiva, provengono<br />
da importanti collezioni pubbliche europee e<br />
statunitensi. Tra le opere di rilievo si segnalano<br />
dieci straordinarie xilografie.<br />
Galleria Borghese<br />
fino al 13 febbraio 2011; piazzale Scipione<br />
Borghese 3; tel. 06 32810;<br />
www.galleriaborghese.it; Orario: mado<br />
9-19<br />
7 /**/••/ mappa: C<br />
Tagli d’artista. Una storia<br />
lunga un secolo<br />
In occasione dellapresentazione del grande<br />
Pablo Echaurren. Crhomo sapiens, dal 18 dicembre al 12 marzo 2011<br />
Fondazione Roma Museo, via del Corso 320; tel. 06 6786209;<br />
www.fondazioneromamuseo.it<br />
Orario: ma-do 11-20<br />
Fluido Vostell<br />
Wolf Vostell (il secondo<br />
da sinistra) con Phillip<br />
Corner, Emmet Williams,<br />
Dick Higgins, Ben<br />
Patterson e George<br />
Maciunas in un concerto<br />
a Wiesbaden nel 1962<br />
Prosegue, con la cura di Achille Bonito Oliva, «Fluxus Biennial», un<br />
programma espositivo dedicato ai protagonisti del movimento Fluxus.<br />
Nato nel 1961, il gruppo fondato in Germania da George Maciunas<br />
(1931-1978), concepiva l’arte come libero sconfinamento in cui elementi<br />
di musica, poesia sperimentale e arti visive confluivano in un<br />
fertile e antidogmatico amalgama. Dopo George Maciunas e George<br />
Brecht, la mostra si focalizza sulla figura di Wolf Vostell (1932-1998),<br />
figura chiave delle avanguardie internazionali, inventore dell’happening<br />
in Europa e fondatore della rivista «Dé-coll/age». A seguire, dal<br />
28 gennaio al 13 marzo 2011, il progetto continuerà con Nam June<br />
Paik (1932-2006), pioniere della videoarte che per primo aveva riconosciuto<br />
e utilizzato, come compiuta forma di espressione artistica,<br />
il linguaggio dei media elettronici.<br />
❑ Arianna Antoniutti<br />
Fluxus Biennial 2010-2011. 730 giorni hic et nunc<br />
III Fluxus: Wolf Vostell, fino al 9 gennaio 2011<br />
IV Fluxus: Nam June Paik, dal 28 gennaio al 13 marzo 2011<br />
Auditorium Parco della Musica, viale Pietro de Coubertin, tel. 06 80241574;<br />
www.auditorium.com<br />
Orario: lu-ve 17-21; sa-do e festivi 10-21<br />
Devoto dei dragoni blu e rossi<br />
«Dragon in Clouds - Red<br />
Mutation» di Takashi Murakami,<br />
2010 (Kaikai Kiki Co Ltd All<br />
Rights Reserved - Courtesy<br />
Gagosian Gallery Roma)<br />
I due giganteschi dipinti, presentati<br />
per la prima mostra monografica<br />
a Roma di Murakami, si allontanano dalla più nota tavolozza<br />
multicolore dell’artista giapponese. «Dragon in Clouds - Red Mutation»<br />
e «Dragon in Clouds - Indigo Blue». Composti ciascuno da nove<br />
pannelli per una lunghezza totale di diciotto metri, sono realizzati<br />
in acrilico monocromo, rispettivamente rosso e blu. La scelta cromatica,<br />
così come quella del soggetto, dragoni e nuvole, ha implicazioni<br />
spirituali, descritte dall’autore stesso come il «tentativo di riaffermare<br />
la mia devozione per l’arte: il processo creativo di questi dipinti<br />
è stato come un’offerta votiva». Non mancano come sempre i richiami<br />
alla cultura «otaku» e a popolari videogiochi, in convivenza<br />
con riferimenti alti alla tradizione giapponese, ai templi shintoisti e<br />
buddhisti, alla letteratura e a figure come Soga Shÿhaku, artista del<br />
Settecento che avvicinava l’immaginario mitologico all’astrazione. La<br />
mostra ha luogo in contemporanea con la grande retrospettiva in corso<br />
nella Reggia di Versailles.<br />
❑ Giulia Franchi<br />
Takashi Murakami, fino al 15 gennaio 2011<br />
Gagosian Gallery, via Francesco Crispi 16; tel. 06 42086498; roma@gagosian.com<br />
Orario: ma-sa 10.30-19