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TUTTA L'ARTE DA VEDERE IN - Il Giornale dell'Arte

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CulturaRomaComune<br />

«La Repubblica italiana riconosce il<br />

giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento<br />

dei cancelli di Auschwitz, “Giorno<br />

della Memoria”, al fine di ricordare<br />

la Shoah (sterminio del popolo ebraico),<br />

le leggi razziali, la persecuzione italiana dei<br />

cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione,<br />

la prigionia, la morte, nonché coloro<br />

che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono<br />

opposti al progetto di sterminio, e a rischio della<br />

propria vita hanno salvato altre vite e protetto i<br />

perseguitati». Nel 2000, con l’approvazione della<br />

Legge 211, il Parlamento italiano aderì a una proposta<br />

internazionale volta a commemorare stabilmente<br />

la Shoah attraverso l’esercizio permanente<br />

della memoria.<br />

Da anni Roma Capitale partecipa con le proprie<br />

iniziative all’omaggio alle vittime del nazi-fascismo,<br />

e lo fa grazie all’impegno della Casa della<br />

Memoria e della Storia dove, per un’intera settimana,<br />

testimoni della violenza e della persecuzione<br />

rendono ancor più vivo il ricordo di quell’epoca<br />

di odio e di sopraffazione nei confronti di milioni<br />

di innocenti. La Settimana della Memoria è certamente<br />

l’evento più nobile e più giusto che l’Assessorato<br />

alle Politiche Culturali promuove e sostiene,<br />

perché riguarda tutti, chi lo ebbe a vivere<br />

sulla propria pelle e chi ancora non c’era. Dimenticare<br />

sarebbe impossibile e incivile. Siamo figli e<br />

nipoti di quel tempo e lo saremo finché vivremo.<br />

FOTO MANUELA GIUSTO<br />

La settimana<br />

della Memoria<br />

Per ricordare che siamo figli<br />

e nipoti di quel tempo<br />

di Umberto Croppi<br />

Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione<br />

di Roma Capitale<br />

Carla Accardi. Una siciliana<br />

a Roma<br />

Roma Capitale e Zètema.<br />

La gestione del patrimonio culturale<br />

L’Amministratore Delegato di Zètema Albino Ruberti racconta<br />

la moderna cultura di una Capitale antica<br />

Roma e la cultura. <strong>Il</strong> ruolo di Zètema in<br />

questo binomio inscindibile?<br />

<strong>Il</strong> nostro ruolo è quello di società in house<br />

dell’Amministrazione Capitolina, che<br />

ha sempre avuto la cultura come suo core<br />

business e che in questi anni si è sempre<br />

più specializzata nella gestione di<br />

servizi museali e nell’organizzazione di<br />

grandi eventi, integrando e connettendo<br />

turismo e cultura.<br />

In questo momento economico un po’<br />

fragile qual è a Roma lo stato di salute<br />

del Sistema Musei Civici?<br />

Buono nonostante il periodo delicato che<br />

sta attraversando l’intero paese. Potrei<br />

Albino Ruberti<br />

azzardare e definire il 2010 un anno sprint per il Sistema<br />

Musei Civici (diciassette musei per la precisione) che gestisce<br />

Zètema. <strong>Il</strong> 2009 si era chiuso con circa un milione<br />

e mezzo di visitatori. <strong>Il</strong> 2010, alla fine di ottobre, ha registrato<br />

un incremento del diciannove per cento. Sono numeri<br />

che confortano, soprattutto se letti all’interno di un<br />

momento non facile.<br />

La ricetta di questo risultato, in un certo senso in controtendenza?<br />

Indubbiamente una programmazione di qualità aiuta a tenere<br />

sempre viva l’attenzione animando i musei. Di giorno,<br />

con esposizioni temporanee di grande qualità come<br />

la mostra di Fabrizio De André all’Ara Pacis (più trentacinque<br />

per cento di visitatori rispetto allo stesso periodo<br />

del 2009) e di sera con eventi come le serate jazz alla<br />

Centrale Montemartini, i concerti a Palazzo Braschi, gli<br />

Happy Hour ai Mercati di Traiano. O manifestazioni come<br />

la Notte dei Musei che nell’ultima edizione ha portato<br />

un flusso di 200mila persone, più sessantasei per cento<br />

rispetto all’anno precedente. Dunque musei attivi, aggreganti<br />

e seducenti.<br />

E il costo del biglietto non pesa nelle tasche dei visitatori?<br />

È sicuramente uno sforzo in più che si richiede al visitatore,<br />

ma se si presenta un’offerta culturale di qualità il costo<br />

del biglietto è accettato. Infatti, nonostante l’introduzione,<br />

da agosto 2010, delle nuove politiche tariffarie, il<br />

pubblico pagante è aumentato del trentotto per cento con<br />

un risparmio per l’Amministrazione di 500mila euro nel<br />

2010 e 1 milione e 300 mila euro per il 2011.<br />

Ha parlato di integrazione turismo cultura.<br />

<strong>Il</strong> frazionamento delle competenze può essere un ostacolo<br />

a una concreta e costruttiva integrazione, mentre la<br />

concertazione dei vari soggetti porta a<br />

una semplificazione dell’offerta e della<br />

fruizione, per il turista. Roma Capitale,<br />

con Zètema, ha fatto un grande sforzo<br />

per realizzare un sistema unitario di informazione<br />

e prenotazione dei servizi<br />

culturali dell’intera città. Posso citare<br />

come esempi la Roma Pass (la card<br />

turistico-culturale che facilita la visita di<br />

musei statali, comunali e privati e che<br />

include anche i trasporti pubblici: dal<br />

2006 a oggi oltre un milione e mezzo<br />

di card vendute), i PIT (undici Punti Informativi<br />

Turistici dislocati sul territorio),<br />

lo 060608 (il Contact Center integrato<br />

Turistico-Cultura-Spettacolo e della sua versione<br />

web: da dicembre 2007 a oggi ha risposto a oltre un milione<br />

di telefonate, con una media di 878 al giorno, e ha<br />

registrato 1.773.122 visite complessive al sito, con una<br />

media di 1.095 visite al giorno e una crescita nel 2010 sul<br />

2009 del quarantotto per cento).<br />

Quali sfide aspettano Zètema nel 2011?<br />

<strong>Il</strong> nostro è un compito impegnativo ma che portiamo avanti<br />

in piena sintonia con Roma Capitale.<br />

Sicuramente uno dei nostri obiettivi sarà l’arricchimento<br />

della qualità della proposta culturale, del servizio e dello<br />

sviluppo dell’interattività dei siti museali, incrementando<br />

anche l’offerta commerciale. È prevista inoltre l’introduzione<br />

di un nuovo modello organizzativo nei musei meno<br />

visitati, che porterà a una maggiore efficacia e resa,<br />

con un minor costo di gestione fisso a vantaggio di una<br />

maggiore programmazione di eventi.<br />

E Zètema, con tutti i suoi lavoratori, è impegnata quotidianamente<br />

nel raggiungimento di questi obiettivi.<br />

Qual è il rapporto di Zètema con il settore privato?<br />

La collaborazione con i privati è un aspetto molto importante.<br />

Negli ultimi anni abbiamo raggiunto e rafforzato l’interazione<br />

tra istituzioni e associazioni di categoria come<br />

Unione Industriali, Federlazio e Federculture, per citarne<br />

alcuni. E abbiamo ampliato i processi di esternalizzazione<br />

e di collaborazione con i soggetti privati sia nel campo<br />

della programmazione di eventi e mostre sia nell’affidamento<br />

di servizi, quali la ristorazione, gli allestimenti,<br />

le tecnologie, i trasporti delle opere d’arte, le pulizie e altro<br />

ancora attraverso formule trasparenti di bandi e concorsi<br />

pubblici.<br />

❑ P.B.<br />

FOTO MANUELA GIUSTO<br />

Carla Accardi, «Fondonero», 1954<br />

Sperimentazione, ricerca, esaltazione del colore e dello spazio: Carla<br />

Accardi, una delle personalità più rappresentative dell’astrattismo<br />

italiano in mostra al Museo Bilotti dal 30 novembre 2010 al 27 febbraio<br />

2011. In omaggio all’artista siciliana che ha saputo vivere Roma<br />

nello stesso modo in cui i suoi lavori vivono lo spazio, il curatore<br />

Pier Paolo Pancotto opta per una grande istallazione, dislocando<br />

le opere tra gli ambienti interni ed esterni del Museo, in cui la fruizione<br />

è possibile a partire da libere associazioni del visitatore alla ricerca<br />

di punti di contatto tra gli elementi proposti.<br />

Opere provenienti dall’archivio personale dell’artista, carte inedite,<br />

studi, a costituire una sorta di «opera diffusa» che dialoga con l’ambientale.<br />

❑ Silvia Libianchi<br />

Romania d’oro in mostra ai Mercati di Traiano<br />

<strong>Il</strong> tesoro dell’antica Dacia romana, reperti dall’Età del Bronzo<br />

al periodo Bizantino, sanciscono l’intensificarsi degli scambi<br />

tra Romania e Italia<br />

Ori antichi, corredi tombali e arredi liturgici<br />

del Tesoro Nazionale di Romania, provenienti<br />

dal Museo Nazionale di Storia di Bucarest<br />

saranno esposti a Roma dal 17 dicembre<br />

2010 al 3 aprile 2011.<br />

Con gli «Ori antichi di Romania», mostra<br />

curata da Ernest Oberlander-Tarnoveanu,<br />

Direttore del Museo Nazionale di Storia<br />

della Romania di Bucarest, e Lucrezia Ungaro,<br />

Responsabile del Museo dei Fori Imperiali<br />

nei Mercati di Traiano, la città di Roma<br />

vuole celebrare il prestigio e la storia<br />

del popolo romeno, alla luce dell’attuale<br />

crescita dei rapporti tra i due paesi.<br />

Dalla collana di Hinova del XVII secolo a.C.<br />

alle fibule del tesoro di Pietrosa del V sec.<br />

d.C., oggetti preziosi dell’antica Dacia, prodotti<br />

dalla popolazione conquistata nel II<br />

secolo d.C. da Traiano, rivivono nel Museo<br />

intitolato all’imperatore, davanti alla Colonna<br />

Traianea, innalzata proprio dopo la conquista<br />

della Dacia.<br />

E per il millenovecentesimo anniversario<br />

della conquista della Dacia e della creazione<br />

della Provincia romana, gli oggetti in<br />

mostra diventano simbolo di unione e integrazione<br />

tra le due culture.<br />

❑ Andrée Dubois<br />

Coppia di fibule, Pietroasa (Pietroasele,<br />

distretto di Buzau)

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