I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio
I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio
I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Eppure questo patrimonio di scienza, di ricordi storici, di immagini, di creazione, di<br />
riflessione e approfondimento, di spirituale affinamento e crescita ci dovrebbe essere ben<br />
caro, almeno a giudicare dai lunghi anni di studio, dalle fatiche, dall’intimo travaglio che<br />
ci è costato.<br />
Non è senza ansia – e, vorrei aggiungere, non è senza un certo accoramento – che io<br />
mi chiedo quale destino abbia il mio, il nostro umanesimo: il mio personale e nostro<br />
comune patrimonio di scienza e di arte, di cultura e di civiltà.<br />
Queste attività umanistiche sono effimere – sono un puro passatempo terreno, tutt’al<br />
più una prova di esame da superare per ottenere un voto positivo in buona condotta – o<br />
sono finalizzate anch’esse al conseguimento di una vita eterna, di una vita divina? Penso<br />
che una risposta possiamo ricavarla dalle considerazioni che seguono.<br />
Dio è santo, quindi un cammino si santificazione ci avvicina a Lui.<br />
Ma Egli è anche onnisciente, e ciò comporta che parimenti ci avvicina a Lui tutto<br />
quel che noi possiamo fare per progredire nelle scienze come in ogni forma di<br />
conoscenza.<br />
Dio è, poi, il sommo Artista della creazione, e ciò vuol dire che noi ci eleviamo a Lui<br />
anche attraverso le nostre attività di creazione artistica, letteraria, musicale.<br />
Insomma non il solo perseguimento della santità, cioè della perfezione religiosa, ma<br />
tutto quel che noi facciamo per promuovere l’umanesimo è operato con l’aiuto di Dio in<br />
collaborazione con Lui per il compimento del suo Regno.<br />
Ne consegue, per noi, l’obbligo morale di promuovere in noi stessi e intorno a noi<br />
ogni forma di bene e di bellezza, ogni conseguimento di verità, ogni opera di giustizia e<br />
iniziativa diretta ad una migliore convivenza e collaborazione tra gli uomini.<br />
Collaborare, in questo senso, col Dio creatore nostro significa aiutarlo a portare<br />
avanti la creazione fino al suo compimento in ciascuno di noi, in tutti e in tutto. Tale è il<br />
nostro dover essere e qui si attua il nostro essere profondo, la nostra autentica vocazione,<br />
la nostra vita migliore e più alta, la nostra perfezione e felicità senza limiti.<br />
8. Anche le nostre comunicazioni medianiche<br />
ci danno precisa conferma<br />
che la resurrezione universale finale<br />
assume nel regno di Dio tutto ciò che è dell’uomo<br />
in una con l’intera creazione e la stessa materia<br />
“Evolversi è importante”, ci dice un’entità comunicante, “ma i legami terrestri sono<br />
duri a morire”. Le viene chiesto se tali legami siano da perdere per sempre o se ci sia un<br />
momento futuro in cui si verranno a recuperare. Risponde che il recupero ci sarà e si avrà<br />
“negli ultimi stadi in preparazione al ritorno. La terra sarà tutta santificata… risorgendo<br />
tutto si riacquista: memorie, legami, affetti” (Tito, 93).<br />
Un’altra entità così conferma: “Dopo il momento meraviglioso di comunione con<br />
Dio, in cui l’anima ha raggiunto la santità, si è pronti all’evento finale della riacquisizione<br />
della corporeità e di quella di tutti gli altri immortali valori: arte, ossia musica, pittura,<br />
scultura ecc., scienza, filosofia” (Frammento, 459).<br />
Anche qui farò seguire una serie di testimonianze di anime disincarnate nel merito<br />
degli sviluppi che tutto questo discorso della resurrezione assume.<br />
12