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I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio

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affinità. Ecco una possibile spiegazione del come mai la resurrezione finale è affermata<br />

nelle comunicazioni nostre, mentre è negata o ignorata in quelle altrui.<br />

È la spiegazione fornita da un “figlio di luce”: il fatto che della resurrezione si parli, o<br />

se ne parli meno, o non se ne parli per nulla “dipende da chi comunica e da chi riceve. <strong>Il</strong><br />

gruppo attira anime colle caratteristiche che professa”.<br />

La medesima entità cerca, poi, di spiegare un’altra circostanza: come mai i “figli di<br />

luce” dicano a noi che nel loro ambiente spirituale si parla della resurrezione, fatto che<br />

invece essi in genere tacciono nelle comunicazioni dirette ad altre persone.<br />

Si ricorderà come la mia domanda Perché ne parlano a me e non ad altri? abbia<br />

ricevuto la risposta “Perché poni le domande”.<br />

Altro quesito: E come avviene che voi, giovani di luce, della resurrezione finale non<br />

ne parlate in genere, come se fosse tutt’altro che al centro della vostra attenzione? “Sono<br />

temi che per ora non affrontiamo, perché aiutiamo i nostri cari” (Corrado Q., 680).<br />

Ad una giovane chiediamo: Più in là che cosa vi attende? Ci risponde: “La scalata<br />

all’eternità”. E che cosa ci sarà in ultimo? “La resurrezione finale”. Questo gli altri<br />

giovani lo sanno? “Sì, ma è un evento ancora lontano”. Perché non ne parlate quasi mai<br />

nei messaggi che inviate ai vostri cari? “Perché siamo occupati in compiti attivi”<br />

(Arianna, 723).<br />

Domandiamo a un’altra entità: Come mai parlano della resurrezione quasi solo le<br />

anime che vengono a comunicare con noi? Ci risponde: “Veniamo a voi per simpatia e<br />

per affinità di vedute e di intenti. È legge che ogni anima è attirata da una simpatia. Non<br />

si va da chi non ama la Chiesa, i preti” (Impegno, 434).<br />

Un’altra ancora ci ribadisce un concetto già espresso dalla prima: certo, la<br />

resurrezione “è l’evento ultimo, ma per ora i compiti che dobbiamo svolgere sono di<br />

aiutare chi non è nella speranza” (Daniela M., 553).<br />

La resurrezione universale finale è, beninteso, materia di fede, poiché non è avvenuta<br />

ancora e nessuno l’ha mai vista.<br />

Della resurrezione hai sentito parlare dalle guide? “Sì: in vari incontri se ne è parlato.<br />

I credenti credono nella resurrezione, ma i reincarnazionisti no… Sono come le prediche:<br />

devi crederci per fede” (Angelica, 333).<br />

Hai inteso parlare della resurrezione nella tua sfera? “Noi giovani dalle nostre guide,<br />

non per esperienza” (Nicola, 657).<br />

“Per quanto riguarda il riacquisto di un corpo trasformato, il problema è aperto, in<br />

quanto nessuno è ancora risorto” (Sirio, 49).<br />

“L’argomento [della resurrezione finale] è molto dibattuto, ma non c’è un’evidenza,<br />

c’è solo fede” (Belive Huppert, 336)<br />

“Sul ritorno c’è solo la certezza della fede” (Gioia, 319).<br />

Quale certezza possiamo avere noi, a nostra volta, nel merito della resurrezione finale,<br />

come abbiamo finora cercato di caratterizzarla? Tutto considerato, si tratta anche per noi<br />

di una fede.<br />

Le anime disincarnate di sfera cristiana, o almeno un gran numero di esse, ci credono.<br />

Potremmo dire: che loro ci credono, ci crediamo anche noi; una sorta di fede “al<br />

quadrato”, “alla seconda potenza”!<br />

È quanto possiamo dire come parapsicologi di frontiera, aperti a quell’altra dimensione<br />

che a chi veramente voglia capirne qualcosa richiede l’esercizio approfondito della<br />

migliore capacità intuitiva.<br />

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