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I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio

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4. Quali conferme le nostre comunicazioni ricevano<br />

da quelle ottenute dagli altri sperimentatori<br />

Fin qui si sono riassunte notizie circa l’altra dimensione e la nostra destinazione<br />

finale di uomini, che noi riceviamo dall’altra dimensione attraverso comunicazioni<br />

medianiche.<br />

A questo punto ci si può chiedere: quale conferma ne abbiamo dalle comunicazioni<br />

ricevute da altri sperimentatori?<br />

Possiamo dire che quelle relative alla sopravvivenza ricevono conferma in tutte le<br />

comunicazioni ricevute da chiunque.<br />

Quanto al cammino di purificazione e di elevazione che si avrebbe nel mondo<br />

spirituale ultraterreno, anche questo è largamente attestato.<br />

Della resurrezione finale trattano, invece, soprattutto le comunicazioni ottenute da<br />

noi.<br />

Viene da chiedersi se tali rivelazioni – vere che siano o presunte – non siamo noi<br />

stessi ad influenzarle con idee e credenze e convinzioni nostre previe.<br />

È un’idea, quest’ultima, che non possiamo mai confutare e scartare una volta per<br />

tutte. È un’interpretazione che rimane pur sempre possibile e in perenne agguato.<br />

Possiamo, tuttavia, contrapporle un’interpretazione diversa, in cui il nostro sentimento<br />

vivo riceve un qualche sostegno anche i termini più oggettivabili, anche se non proprio<br />

atto a chiudere la questione in maniera definitiva.<br />

Nessuna verità si può comunicare ad un soggetto che non sia preparato a riceverla.<br />

Questo spiegherebbe come mai – almeno in linea generale e salvo eccezioni – notizie nel<br />

merito della resurrezione finale non vengano raccolte da altri sperimentatori.<br />

Tra i vari filoni della medianità, gli spiritualisti di impronta anglosassone sono<br />

concentrati in modo esclusivo sul tema della sopravvivenza in un mondo spirituale che<br />

per tanti aspetti ricorda e continua, in assai meglio, la condizione di vita in questo mondo<br />

terreno.<br />

Gli spiritisti alla Kardec sono tutti concentrati nell’idea della reincarnazione e del<br />

reale progresso che lo spirito perseguirebbe reincarnandosi in una serie di esperienze<br />

terrene.<br />

I genitori del Movimento della Speranza e, in quello stesso ambito, tutti coloro che<br />

hanno sofferto della perdita di qualche loro caro sono profondamente consolati e lieti di<br />

averlo ritrovato in una esperienza paranormale, e interamente presi dall’idea di mantenere<br />

il contatto ad oltranza.<br />

Essi dicono che il loro caro è già risorto. Confondono col risorgere il semplice<br />

risvegliarsi ben vivi nell’aldilà. Non sanno che quella è tutt’al più definibile una “prima<br />

resurrezione”, e che la finale non è da confondere con la semplice sopravvivenza. In un<br />

tal giro di pensieri e di istanze, è chiaro che la prospettiva di una resurrezione universale<br />

finale rimane fin troppo remota.<br />

Pur senza risolvere il problema in termini definitivi, tutto questo può spiegare<br />

abbastanza, può sufficientemente motivare la nostra adesione a quanto della resurrezione<br />

universale finale ci viene detto dalle entità.<br />

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