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I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio

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è vivo” sulla terra in quel momento conclusivo e “ciò che è nei cieli” (Anima che tende<br />

alla Perfezione, 375).<br />

In altre parole: “Raggiunta la santità, verrà il momento finale e universale della<br />

realizzazione del nuovo mondo. Tutti gli esseri qui, e voi ancora nel mondo risorgente<br />

[sarete insieme] in una nuova terra santificata trasfigurata dalla potenza divina”<br />

(Venceslao, 338).<br />

Delle anime disincarnate che nel cielo di Dio avranno raggiunto la perfezione è<br />

detto: “Lo spirito assapora la santità e, quando avverrà l’evento finale, sarà pronto a<br />

risorgere” (La Fede, 376).<br />

“Una volta santo di Dio, devi essere di Dio e in Dio. Riacquisti la consapevolezza di<br />

essere da Lui creato e ritorni a Lui con slancio filiale. A questo punto c’è solo il ritorno<br />

(Ascesa, 341).<br />

“Sono ormai epurato da ogni scoria e devo iniziare un cammino di santificazione; e,<br />

quando la meta sarà raggiunta, allora sarà il momento finale della resurrezione” (Proteso,<br />

323).<br />

Qual è, insomma, il punto di arrivo finale dell’evoluzione delle anime? “Un ritorno<br />

ad un mondo perfetto con tutti gli uomini santificati” (Gia, 479). “La meta finale è il<br />

risorgere santificati e uomini nuovi in un mondo trasformato dalla potenza e amore di<br />

Dio” (Fochino, 227).<br />

6. Quel che della resurrezione finale<br />

ci dice la rivelazione cristiana<br />

<strong>Il</strong> Vangelo, e insieme la predicazione degli apostoli, ci confermano della<br />

sopravvivenza, in un mondo spirituale dove insieme potremo vivere con Dio; ma il punto<br />

della rivelazione cristiana che appare più essenziale per noi è quel che essa ci dice della<br />

resurrezione.<br />

L’idea di una resurrezione universale finale viene alla tradizione ebraica dal contatto<br />

con la Persia e col zoroastrismo che ne era la religione dominante e ufficiale. Ma poi<br />

l’ebraismo imprime a questa idea un proprio sviluppo, che diviene ancor più originale nei<br />

vangeli e nelle lettere paoline.<br />

Nei vangeli si parla della resurrezione finale in connessione con l’ultimo giudizio. Vi<br />

si afferma che il giudizio sarà particolarmente severo nei confronti dei peccatori. Ci<br />

auguriamo che nessuno ci sia, che debba essere dannato per sempre senza remissione. I<br />

profeti ammoniscono gli uomini dei pericoli che loro incombe, perché non debbano<br />

cadere nei mali che li minacciano. Confidiamo nella infinita misericordia di Dio, che nei<br />

vangeli è attestata dalle parabole della pecora e della dramma smarrite e del figliol<br />

prodigo (Lc. 15) e anche nell’esortazione agli uomini di imitarla perdonando settanta<br />

volte sette e ancora sette volte ogni giorno, cioè all’infinito (Mt. 18, 21-22; Lc. 17, 3-4).<br />

È vero, Gesù dice che è più facile ad un cammello di passare per la cruna di un ago,<br />

che a un ricco di entrare nel regno dei cieli. Ma è altresì vero che, alla domanda dei<br />

discepoli sbigottiti su chi allora si possa salvare, aggiunge con particolare enfasi, fissando<br />

bene lo sguardo nei loro occhi: “Agli uomini questo è impossibile, ma tutto è possibile a<br />

Dio” (Mt. 19, 23-26).<br />

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