I QUADERNI DELLA SPERANZA - Il Convivio

Preparare la resurrezione è preparare le vie al Signore che viene ed è aiutare Dio a
compiere la creazione dell’universo. I termini si equivalgono; in certo modo, le
espressioni sono sinonime.
Qui grande è la responsabilità degli umani, del singolo uomo o donna finché vive in
questo mondo. Mentre la vita celeste dopo il trapasso è riservata al cammino spirituale
della santificazione, la vita terrena rimane, propriamente, il dominio dell’umanesimo,
delle scienze e delle arti, dell’impegno sociale, di ogni forma di progresso tecnologico,
economico, politico e civile. Ed è facendo progredire la terra in questo senso umanistico
che noi la prepariamo non solo ad accogliere il regno di Dio che viene, ma a completarlo.
Il regno di Dio verrà sulla terra in maniera definitiva allorché il Signore Gesù vi
tornerà accompagnato dalla moltitudine dei suoi santi. Eredi e beneficiari di millenni e
millenni di progresso umano, quelli che allora vivranno in questo mondo potranno offrire
al Signore che viene un umanesimo pervenuto alla vetta di ogni sua attuazione.
Ci sarà uno scambio di doni, per una finale integrazione. I risorti santificheranno i
viventi; a loro volta, questi faranno oblazione degli ultimi frutti dell’umanesimo.
La santità dei risorti conferirà alle opere umane un significato di vita eterna. Dal suo
canto, l’umanesimo dei viventi consentirà ai risorti santi di conoscere aiutare e imitare
Dio fino in fondo. Certamente pure questo è possibile, se è vero che Dio, l’Onnisciente,
il Sommo Artista della creazione, è detentore di perfezioni che le stesse scienze ed arti
perseguono.
Collaborare alla divina creazione dell’universo vuol dire compiere qualsiasi atto che
possa in qualche modo contribuire al trionfo pieno della santità, della verità, della
bellezza, del bene, del potere dello spirito sulla materia, dell’amore per tutte le cose,
dell’attenzione volta a tutte le cose, della solidarietà tra tutti gli esseri.
L’attuazione di questo ideale richiede un’opera estremamente articolata e pur
concentrata in quello che appare, nel fondo, un obiettivo unitario. Tante diverse azioni si
propongono quali modi d’essere differenziati di un unico agire, teso ad una meta ultima
di assoluta pienezza e perfezione, di infinita e intramontabile felicità da raggiungere, in
Dio, tutti insieme.
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