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iv. il formalismo elementare della meccanica quantistica

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¨ §<br />

8 (68 sin 10)<br />

D’altra parte gli elettroni, descritti da onde piane monocromatiche prima <strong>della</strong> fenditura<br />

¡ = ), hanno un impulso definito con estrema (<br />

precisione,<br />

= = = 11)<br />

ma non sono affatto localizzati:<br />

7) ¤ <br />

) ¤ ¨ 8 (68 12)<br />

¤<br />

Il passaggio attraverso la fenditura rappresenta un’osservazione dell’elettrone, che<br />

permette di delimitarne la posizione nel ()<br />

<br />

piano ):<br />

= ¤ <br />

= ) ¤ ¨ 8 (68 13)<br />

¤<br />

La diffrazione provocata dalla fenditura indica che gli elettroni acquistano una componente<br />

dell’impulso trasversale al loro moto, con una indeterminazione stimab<strong>il</strong>e<br />

pari a<br />

=<br />

sin )<br />

¤ ¤ = ¤ £¢ ¨ sin <br />

(68 14)<br />

mentre si continua ad ¤ ¤ avere = 0. Per la la (6.10) questo risultato è in accordo<br />

con quanto previsto in una dimensione dalla (6.7), cioè<br />

) ¤ ¡ = 08 (68 15)<br />

La presenza <strong>della</strong> costante nella (6.7) definisce l’ammontare dell’azione caratteristica<br />

per la quale d<strong>iv</strong>entano apprezzab<strong>il</strong>i le conseguenze del principio di indeterminazione:<br />

per osservare un sistema occorre entrare in interazione con esso mediante<br />

¢<br />

lo strumento che misura i valori delle grandezze che lo caratterizzano. Perciò d<strong>iv</strong>enta<br />

importante valutare l’entità <strong>della</strong> perturbazione introdotta dall’osservatore sul<br />

sistema. Se la perturbazione è trascurab<strong>il</strong>e, siamo nella situazione consueta <strong>della</strong><br />

<strong>meccanica</strong> classica: <strong>il</strong> processo di misurazione arricchisce la conoscenza che si ha<br />

del sistema, migliora la definizione del complesso di parametri (per esempio posizione<br />

e velocità delle particelle) che intervengono nelle equazioni del moto e aiuta<br />

a determinare in modo causale l’evoluzione futura. Ma su un sistema “piccolo” la<br />

perturbazione associata a uno strumento di misura macroscopico può risultare determinante<br />

nel processo di formazione del fenomeno osservato: anche se in linea di<br />

principio si può sempre immaginare di diminuire l’effetto <strong>della</strong> perturbazione, questo<br />

non è mai rigorosamente nullo. Le esperienze eseguite per determinare una grandezza<br />

¤ ¤ = ¤ ¡¢ ¨<br />

192

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