Notiziario n. 1-2/2010 - Ordine degli Psicologi del Lazio
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dossier: rassegna stampa<br />
valore riconoscibile attraverso il lavoro<br />
di una psicologia competente. L’ultimo<br />
Rapporto Censis dice che “dal punto di<br />
vista psicologico, il 36% <strong>degli</strong> italiani ha<br />
subìto in questi mesi maggiore stress<br />
(insonnia, litigiosità ecc.) per motivi legati<br />
alla crisi (difficoltà lavorative, di<br />
reddito ecc.) e il dato sale a quasi il 53%<br />
tra le persone con reddito più basso. Il<br />
Paese ha bisogno <strong>del</strong>la cultura e <strong>del</strong>la<br />
competenza <strong>del</strong>la psicologia. L’<strong>Ordine</strong><br />
si batte da anni con strumenti adeguati<br />
e in ogni sede per far comprendere<br />
che il ruolo che svolge per promuovere<br />
l’attività psicologica non si ispira a<br />
una mera logica corporativa. Noi ci<br />
muoviamo in una società sempre più<br />
difficile e complessa garantendo la qualità<br />
<strong>del</strong>l’intervento di una comunità di<br />
professionisti al servizio <strong>degli</strong> individui<br />
e dei gruppi. Con il difficile obiettivo di<br />
promuovere e salvaguardare la salute<br />
così come sancito dall’Oms e dalla nostra<br />
Costituzione. Come presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>,<br />
la soddisfazione va ben oltre<br />
la consapevolezza di aver dato impulso<br />
alla realizzazione di un documento così<br />
innovatore. Il mio compiacimento oltrepassa<br />
l’aspetto tecnico <strong>del</strong>la realizzazione<br />
e guarda piuttosto alla prospettiva<br />
squisitamente culturale <strong>del</strong> “dare<br />
ascolto” a sofferenze che in qualche<br />
modo hanno inciso sull’esistenza <strong>del</strong>la<br />
persona, peggiorandone la qualità <strong>del</strong>la<br />
vita, alterandone le abitudini, pregiudicandone<br />
la felicità. La promozione<br />
di queste Linee guida si inserisce<br />
pienamente nell’operato coerente <strong>degli</strong><br />
ultimi anni di lavoro, durante i quali<br />
una psicologia competente si è posta<br />
in ascolto <strong>del</strong>la parte più debole <strong>del</strong>la<br />
popolazione. Mi riferisco alle tante iniziative<br />
poste in atto in questi anni dall’<strong>Ordine</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, come le linee guida<br />
per le perizie in caso di abuso sui minori,<br />
il vademecum per i nuovi giunti<br />
nelle carceri, l’intervento di solidarietà<br />
a favore <strong>del</strong>la popolazione di Rignano<br />
Flaminio, l’immediato soccorso alle popolazioni<br />
terremotate <strong>del</strong>l’Aquila, solo<br />
per citare i più significativi. Sensibilità<br />
di ascolto e concretezza di iniziative<br />
sempre strettamente connesse, e l’affermazione<br />
<strong>del</strong>la indispensabilità <strong>del</strong>la<br />
professione psicologica in campi in cui<br />
fino a oggi - per la cecità di interessi<br />
corporativi, per ritardi culturali e per la<br />
ristrettezza di una visione politica - non<br />
se ne erano compresi la necessità e il<br />
bisogno.<br />
40<br />
di Marialori Zaccaria<br />
Il Sole 24 Ore<br />
3 maggio <strong>2010</strong><br />
Prassi più uniformi per definire il<br />
danno esistenziale<br />
Uno dei punti più discussi <strong>del</strong> danno<br />
esistenziale era ed è costituito dall’individuazione<br />
di criteri idonei a consentirne<br />
l’accertamento giudiziale.<br />
Tematica quanto mai attuale se si<br />
considera che la Suprema corte nelle<br />
sentenze dalla n. 26972 alla n. 26975<br />
<strong>del</strong> 2008 ha affermato che, per la dimostrazione<br />
dei pregiudizi non patrimoniali<br />
diversi da quello biologico, assume<br />
particolare (e spesso inevitabile)<br />
rilievo il ricorso alla prova presuntiva.<br />
Ma, allo stesso tempo, ha onerato<br />
il danneggiato di allegare tutti gli<br />
elementi idonei a fornire la serie concatenata<br />
di fatti noti che consentano<br />
di risalire al fatto ignoto, e cioè l’effettiva<br />
ricorrenza <strong>del</strong> danno .<br />
Alla problematica <strong>del</strong>la prova circa<br />
l’an si affianca quella <strong>del</strong>la quantificazione,<br />
percentuale e (quindi)monetaria,<br />
<strong>del</strong> danno di cui si discute.<br />
In tale contesto si inserisce un’iniziativa<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> psicologi <strong>del</strong><br />
<strong>Lazio</strong> di emanare “Linee guida per l’accertamento<br />
e la valutazione psicologico-giuridica<br />
<strong>del</strong> danno biologico-psichico<br />
e <strong>del</strong> danno da pregiudizio esistenziale”.<br />
Progetto nel quale l’approccio<br />
è spostato in alveo precipuamente<br />
tecnico, giacché la valutazione<br />
dei danni è fatta passare (anche) attraverso<br />
un accertamento diagnostico<br />
(colloquio e test) operato dallo psicologo<br />
forense, ritenuto lo specialista più<br />
idoneo ad affiancare il giudice in indagini<br />
in cui, come quelle in questione,<br />
si prescinde dalla lesione <strong>del</strong> soma.<br />
Le linee guida prevedono quindi cinque<br />
fasce di danno, dalla misura lieve<br />
a quella gravissima (passando attraverso<br />
il grado moderato, medio e grave),<br />
ciascuna <strong>del</strong>le quali con un proprio<br />
range percentuale.<br />
All’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong><br />
va dato atto di aver indicato un rigoroso<br />
metodo di lavoro al consulente tecnico<br />
d’ufficio, e di aver contestualmente<br />
posto le basi, con nitore concettuale,<br />
per una quantificazione <strong>del</strong> danno<br />
che risponda a criteri precostituiti e<br />
dunque facilmente individuabili da cittadino<br />
e giudice.<br />
Il progetto può quindi aprire la strada<br />
verso un’uniformità (almeno tendenziale)<br />
di applicazione, in ambito nazionale,<br />
<strong>del</strong>le regole in materia di accertamento,<br />
e poi di percentualizzazione,<br />
dei danni in questione.<br />
Esigenza particolarmente avvertita<br />
dagli operatori <strong>del</strong> diritto, tenuto conto<br />
peraltro (come evidenzia l’<strong>Ordine</strong><br />
laziale) <strong>del</strong>le molteplici (e anche “nuove”)<br />
cause che possono determinare<br />
siffatti danni: incidenti stradali e sul<br />
lavoro, mobbing, stalking, abusi e violenze<br />
su donne e minori.<br />
Resta da vedere il concreto impatto<br />
di tali linee guida nelle aule di giustizia.<br />
Non può escludersi che diversi tribunali<br />
faranno riferimento all’impianto<br />
laziale per recepirlo in toto o per<br />
predisporre propri schemi, anche se il<br />
margine di manovra per un’autonoma<br />
rielaborazione appare più ristretto di<br />
quello consentito dalle tabelle in materia<br />
di danno biologico: in queste ultime,<br />
infatti, viene in rilievo la quantificazione<br />
monetaria <strong>del</strong> danno, e dunque<br />
un dato teoricamente mutevole<br />
nelle varie aree d’Italia. Le linee guida,<br />
invece, trattano questioni eminentemente<br />
scientifiche, sulle quali appaiono<br />
difficilmente ipotizzabili (e giustificabili)<br />
conclusioni sostanzialmente<br />
difformi tra le diverse sedi giudiziarie.<br />
di Antonino Porracciolo<br />
Presidente di sezione<br />
presso il tribunale di Caltanissetta<br />
Per la rassegna stampa completa<br />
vedi il sito<br />
www.ordinepsicologilazio.it<br />
in Area Stampa,<br />
rubrica “Dicono di noi”