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SGUARDO NEL MONDO<br />

LA RUSSIA DI OGGI È LA RUSSIA DI IERI<br />

Da oggi l’Italoeuropeo inizia un’approfondimento<br />

intorno alla giornalista Anna<br />

Politkovskaja, evidenziando gli aspetti di<br />

una Russia poco nota:<strong>La</strong> Russia di oggi è<br />

una superpotenza internazionale che si<br />

muove con sicurezza nel mercato globale.<br />

Ciò nonostante, nel campo dell’informazione<br />

sembra vivere nella stagnazione<br />

più totale, ancorata ad un passato che le<br />

impedisce di essere totalmente al passo con<br />

i tempi. Per delineare con chiarezza il<br />

profilo della Russia odierna in termini<br />

di libertà di espressione e di informazione,<br />

non possiamo che ripercorrere<br />

velocemente la storia fino<br />

ad ora. Pensiamo allo stalinismo<br />

che usava i giornali come strumenti<br />

di propaganda del<br />

potere; ricordiamo le pubblicazioni<br />

clandestine av -<br />

viate dagli intellettuali<br />

del tempo che venivano<br />

rinchiusi<br />

negli o -<br />

spedali psichiatrici e nei lager per essere<br />

riformati. Arriviamo al 1985, con la politica<br />

innovativa di Gorbacev che prevedeva<br />

meno repressioni e censura e maggiori investimenti<br />

nella televisione e nella radio.<br />

Con lui si parlava di autonomia, di indipendenza<br />

ma l’incapacità di gestire<br />

bisogni diversi lo costrinse a cedere il<br />

passo a chi, definendosi patrono della li -<br />

bertà di stampa, introdusse la politica dei<br />

propri interessi. Stiamo parlando di<br />

Boris Elcyn che finanziava e controllava<br />

la maggior parte dei quotidiani<br />

nazionali impedendo di trasmettere<br />

informazioni circa i segreti di stato,<br />

nonostante avesse varato una legge<br />

che aboliva la censura e garantiva<br />

ai cittadini la libera informazione.<br />

Pare che Elcyn abbia istruito alla<br />

perfezione Putin che, una volta<br />

salito al Cremlino,<br />

non ha<br />

mai dato<br />

segni di cedimento<br />

dimostrandosi<br />

sicuro delle proprie azioni, soprattutto<br />

in campo legislativo. Con lui, infatti,<br />

sono state vararate delle leggi che da<br />

sole delineano la gravità della situazione.<br />

Ricordiamo la legge sulle organizzazioni<br />

non governative del 2005 che impone il<br />

controllo statale sulle loro attività, considerandole<br />

pericolose per l’integrità del<br />

paese o la legge sui media che permette<br />

allo stato di sanzionare i giornali che a suo<br />

parere usano in modo sbagliato la libertà<br />

di espressione di cui godono. Ancora non<br />

è stato approvato (fortunatamente) il pro -<br />

getto di legge che prevede una modifica<br />

del concetto di alto tradimento, definendo<br />

traditori tutti coloro che aiuteranno in qua -<br />

lunque modo uno stato o un’organizza -<br />

zione straniera. Putin ha riportato il paese<br />

indietro nel tempo,imponendo la censura<br />

generale e gestendo la maggior parte dei<br />

canali televisivi e dei quotidiani nazionali.<br />

Sarà un caso che dal 2000 ad oggi i giornalisti,<br />

gli editori e i reporter morti in Russia<br />

e in Cecenia siano circa centosei? E<br />

cosa dire del fatto che per la maggior parte<br />

degli omicidi non è stato trovato un<br />

colpevole? Mentre tutti guardavano al futuro,<br />

lui ha guardato al passato. Il suo è un<br />

personaggio che difficilmente riesce a stare<br />

dietro le quinte. Basti pensare a come<br />

gestisce il suo ruolo di primo ministro ora<br />

che il presidente è Dmitrij Medvedev.<br />

Molti azzardano a dire che è ancora la sua<br />

voce a dominare sulle altre, sebbene<br />

Medvedev sembri voler trasmettere un’immagine<br />

nuova. Difficile trarre delle conclusioni<br />

ad un anno e mezzo dall’elezione<br />

del nuovo presidente. L’unica cosa che<br />

possia mo dire è che le vittime del silenzio<br />

continuano ad aumentare. Ciascuno può<br />

interpretare questa verità come vuole ma<br />

una domanda sorge spontanea a tutti: si<br />

potrà mai parlare di una svolta?<br />

Per gentile cortesia di<br />

L’italoeuropea di Londra.<br />

Gennaio 2010 -www.lavoce.ca<br />

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