Arcobaleno 02/2005

I
l 23, 24 e 25 aprile sono andato con il mio branco
a Barletta per il campo San Giorgio. Insieme a noi
c’erano altre sezioni scaut, tra cui Taranto 1 e 2,
Barletta ed Adelfia. Siamo partiti il 23 alle 14:30. Dopo
esserci sistemati, siamo andati a vedere una mostra
scaut. Il secondo giorno, dopo l’alzabandiera, abbiamo
fatto un gioco in cui eravamo divisi in gruppi ed
ogni gruppo doveva attaccare il castello del gruppo
avversario. Lo scopo del gioco era quello di rubare più chiavi agli avversari per
poi salire al castello e la squadra che aveva la chiave giusta vinceva.
Nel pomeriggio, dopo esserci riposati nelle nostre camere, siamo tornati al castello
della città per partecipare ad un gioco che si chiamava… “Alla corte di Federico”.
Noi lupi eravamo divisi in due corti, quella della Regina e quella del Papa.
Per ogni corte c’erano sei
gruppi: poeti, medici, astronomi,
musicisti, giudici e filosofi.
C’erano tanti oggetti che
appartenevano ai vari gruppi.
Io che ero musicista dovevo
rubare gli strumenti dei musicisti
della corte nemica.
La sera, dopo la cena, abbiamo
preparato le scenette per il
fuoco. Ad un certo punto
Baloo ha chiamato le mute ed
in fila siamo andasti a fare il
fuoco di bivacco con gli altri
branchi. Dopo il fuoco il nostro
Akela ci ha fatto superare le
prove per le capacità e siamo
andati a dormire.
Il giorno dopo abbiamo rifatto
gli zaini ed abbiamo preso
parte alla messa celebrata dal
vescovo. Siamo ripartiti alle
15:00 del pomeriggio.
Questo campo è stato il più
bello e divertente a cui abbia
partecipato. Con quale tristezza
quando sono tornato a
Campobasso ho dovuto lasciare
i miei amici saout.
Giovanni Giangiobbe, Branco della
Rupe - Campobasso
Thinking Day 2005
Asta di beneficienza per la costruzione
di una scuola in Brasile
L’iniziativa di creare oggetti e dipinti per venderli all’asta
è stata accolta da tutti noi del Branco della Rupe di
Campobasso con grande entusiasmo, perciò ci siamo
messi subito al lavoro e … magia! In pochi giorni avevamo
prodotto i nostri piccoli capolavori ed eravamo pronti
per l’eccitante avventura.
All’asta è venuta tanta gente. Anche i nostri genitori,
meravigliati ed orgogliosi, hanno apprezzato la nostra
creatività ed hanno comprato di tutto.
È stato molto divertente fare i banditori, ma soprattutto
è stato bellissimo pensare che i soldi ricavati sarebbero
andati ai bambini brasiliani che non possono andare a
scuola, né comprare vestiti, né vedere la televisione, né
giocare spensierati a pallone con i loro amici perché
sono troppo poveri. Io ed altri scaut abbiamo venduto la
merce mentre tre ragazzi scrivevano quanto ricavavamo.
Che gioia vedere che gli oggetti realizzati da noi
piacevano tanto e che avremmo fatto felici altri bambini
più sfortunati di noi! Questa esperienza mi ha insegnato
moltissimo e vorrei ripeterla spesso. Parola di scaut.
Francesco Notarangelo – muta Nera - Campobasso
JAW 13