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PREMESSA Il P.O.F. ( Piano dell'Offerta Formativa) è,secondo l'art.3 ...

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La valutazione d'Istituto<br />

Per evitare improvvisazione, gestione troppo personali delle valutazioni, in nome di comportamenti comuni , la<br />

scuola deve diventare garante del successo formativo dell’allievo.<br />

La scuola nel suo insieme da prova di serietà e impegno e definisce il seguente percorsi:<br />

• Riunioni iniziali dei dipartimenti disciplinari, che programmano gli obiettivi ed i contenuti didattici,<br />

concordano le strutture delle prove, una verifica globale del programma svolto e degli obiettivi<br />

raggiunti;<br />

• Con la griglia di valutazione riportata sopra la scuola può verificare, classe per classe, il conseguimento<br />

o meno degli obiettivi programmati all'inizio dell'anno;<br />

• Nel caso di classi od alunni in difficoltà, si possono poi organizzare interventi correttivi, nell’anno<br />

successivo, per riportare le classi o gli alunni ai livelli programmati;<br />

• La scuola può in funzione degli esiti delle prove finali e scrutini programmare interventi correttivi, da<br />

effettuare in apertura d’anno scolastico successivo;<br />

• Indirizzare gli alunni al servizio di consulenza qualora si ravvisassero particolari disagi;<br />

• Abituare i ragazzi alla valutazione finale, <strong>secondo</strong> prove organicamente programmate;<br />

• Prevedere all’interno della scuola un sistema omogeneo di valutazione, trasparente, comprensibile,<br />

condiviso.<br />

<strong>Piano</strong> per l’autovalutazione delle competenze professionali degli insegnanti<br />

<strong>Il</strong> Collegio docenti ha individuato nella funzione strumentale un docente che si occupa di rilevare le<br />

caratteristiche dell’istituto e di provvedere alla creazione di un percorso di autovalutazione dell’istituto nelle sue<br />

funzionali componenti.<br />

Si provvederà a stendere un check list sugli insegnanti,studenti, genitori, personale non docente.<br />

<strong>Il</strong> docente programmatore funzione strumentale elaborerà i dati raccolti, predisporrà eventuali piani di<br />

miglioramento, alla ricerca di confronti e aggiornamenti;<br />

<strong>Il</strong> confronto dei dati consentirà stimolo alla riflessione per attuare interventi e migliorie a vantaggio della<br />

professionalità docente e di tutta la scuola.<br />

INSERIMENTO E INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E IN<br />

CONDIZIONI DI SVANTAGGIO<br />

L a realizzazione degli alunni diversamente abili <strong>è</strong> compito professionale affidato a tutti i docente della<br />

classe, ivi compreso il docente di sostegno. Per consentire una effettiva integrazione degli alunni<br />

diversamente abili, ai sensi dell’art. 12, L. 104/92 e per garantire tutela e diritto allo studio, i docenti del<br />

C.di C. sono guidati dall’insegnanti di sostegno a conseguire una serie di impegni estremamente<br />

fondamentali:<br />

Acquisire i contenuti della diagnosi funzionale dell’allievo;<br />

Elaborare il <strong>Piano</strong> Educativo come risultante delle indicazioni del precedente, motivando,<br />

definendo, progettando il percorso didattico operativo meglio rispondente ai bisogni dell’alunno<br />

La professionalità docente deve favorire la crescita della riflessione pedagogico-didattica presso tutti gli<br />

attori e operatori della scuola e dei settori interessati al fine di produrre positive ricadute sull’intero<br />

gruppo classe e sulla globalità dell’istruzione. La didattica in tema di individualizzazione e<br />

personalizzazione dei percorsi educativi degli allievi diversamente abili, deve e si impegna a elaborare il<br />

suo impianto attraverso criteri e procedure di progettazione e valutazione riportate nel piano educativo<br />

individualizzato dopo aver fatto ricorso agli strumenti primari: diagnosi funzionale, profilo dinamico<br />

funzionale.<br />

Presupposti per la didattica funzionale al disagio sono:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Conoscenza dell’alunno che deve avvenire previa conoscenza della famiglia e operatore<br />

medico specialista;<br />

Scelta degli obiettivi condivisi anche dalla famiglia;<br />

Scelta delle procedure metodologiche più idonee a confacenti allo stato del bisogno del<br />

disagio;<br />

Scelta degli strumenti e materiali strutturati e adeguati alla tipologia dell’handicap;<br />

Definizione dei tempi necessari al concretizzarsi degli apprendimenti e procedure di<br />

assimilazione dei contenuti;<br />

Individuazione delle tipologia di verifica;<br />

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