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Almanacco Inverno italiano

Catalogo immagine inferno 2014/2015 ALMANACCO Alta Pusteria Alto Adige

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Die Entwicklungsgeschichte der Dolomiten<br />

La storia dell’evoluzione delle Dolomiti<br />

La forza di gravità della tettonica a<br />

placche fece sì che la crosta oceanica<br />

del Mare della Tetide sprofondasse<br />

nel mantello terrestre,<br />

venendone infine letteralmente “inghiottita”.<br />

Due continenti, l’Africa<br />

e l’Europa, cozzarono l’uno contro<br />

l’altro, le gigantesche stratificazioni<br />

fuoriuscirono dal mare, frantumate,<br />

corrugate, sovrapposte. Gli strati<br />

rocciosi inizialmente orizzontali crearono<br />

forme spesso inclinate, fortemente<br />

contorte. Le formazioni rocciose<br />

dolomitiche si innalzano oggi<br />

fino a un massimo di 3.000 metri.<br />

Con il sorgere delle rocce dal mare,<br />

prese avvio un nuovo processo<br />

destinato a definirne il carattere: la<br />

degradazione meteorica. Oggi come<br />

allora, l’acqua e il vento ne modificano<br />

infatti la conformazione dei profili.<br />

Strette gole divennero ampi canaloni,<br />

speroni di roccia scomparvero<br />

come asportati da uno scalpello. Nel<br />

momento stesso in cui fuoriuscivano<br />

dalle acque, queste torri di roccia<br />

cominciarono a venire erose.<br />

E proprio questo fenomeno di erosione,<br />

come un enorme scalpellino, creò<br />

uno straordinario paesaggio fatto<br />

di torri, picchi e selle, lasciando ai<br />

piedi delle sue creazioni il materiale<br />

detritico.<br />

E poi, circa 2 milioni di anni fa, le temperature<br />

si abbassarono fortemente.<br />

Una spessa calotta di ghiaccio ricoprì<br />

le montagne di giovane formazione,<br />

formò valli a V e a U, modellò il terreno,<br />

fino a che circa 10.000 anni<br />

fa si avviò un periodo interglaciale e<br />

i ghiacciai si ritirarono nelle regioni<br />

più elevate.<br />

Oggi, boschi e valli dividono le isole<br />

rocciose come bracci di mare. Le<br />

antiche scogliere sono vette montuose,<br />

nella stessa posizione di<br />

circa 200 milioni di anni fa, solo<br />

molto più a nord rispetto al periodo<br />

in cui si formarono. Questa<br />

lenta successione di avvenimenti<br />

è scritta nelle rocce e nei fossili<br />

delle Dolomiti, che ci raccontano<br />

quello che accadeva sul fondale<br />

di questo mare tropicale<br />

che nessun uomo ha mai visto,<br />

quando i dinosauri ancora si aggiravano<br />

sul fango delle spiagge.<br />

Sono il copione pietrificato della<br />

vita stessa, raccontano il divenire<br />

e scomparire di molti habitat.<br />

Con un lieto fine: la creazione<br />

di uno splendido paesaggio.<br />

Vecchio giovane<br />

Tre Cime: montagne stratificate originatesi da un mare tidale<br />

Paesaggio a gradini dovuto all‘erosione selettiva<br />

Strati di Raibl<br />

Dolomia principale<br />

Dolomia Cassiana<br />

Schema: Come sono<br />

nate le Dolomiti<br />

La sezione da Vallunga a Passo<br />

Pordoi mostra lo sviluppo degli strati<br />

di roccia dalla sedimentazione al<br />

corrugamento geologico.<br />

Sono stati senza dubbio questo<br />

grande valore di testimonianza unica<br />

della storia della terra, ma anche<br />

l’alto significato simbolico,<br />

le forme affascinanti di questi<br />

Monti Pallidi, che risplendono di<br />

mille sfumature di colore, a indurre<br />

la commissione incaricata<br />

a dichiararli patrimonio dell’umanità.<br />

E da allora ergono le loro<br />

cime tra le nuvole con orgoglio<br />

ancora maggiore, affinché tutti<br />

possano vedere la corona dell’U-<br />

NESCO di cui si fregiano! «<br />

Detrito glaciale (morena)<br />

Come si sono<br />

formate le Tre<br />

Cime?<br />

La formazione delle<br />

Tre Cime ha innanzitutto<br />

una ragione<br />

di ordine tettonico:<br />

tra le singole torri<br />

corrono infatti delle<br />

superfici di frattura<br />

verticali, dove si<br />

sono manifestati gli<br />

effetti dell’erosione.<br />

La dolomia principale,<br />

più compatta<br />

dei sottostanti strati di Raibler, si è quindi ripetutamente sgretolata, per cui alla fine si<br />

sono create le torri che oggi ammiriamo.<br />

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