Zona 09-12-12 - Il notiziario gratuito di Roma Nord

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Un aeroporto a 50 minuti di treno da Roma nord.. E ora
Il progetto prevedeva un miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti, tra cui la linea FR3
di SARA SCATENA
segue dalla prima pagina
Il fatto della settimana Lazio
sfera, dovuta allo scioglimento
dei ghiacciai perenni e delle calotte
polari. Nel giro di 60 anni
abbiamo messo in circolo una
enorme quantità d’acqua, provocando
la tropicalizzazione di
Sopra, la pista dell’attuale mini-aeroporto di Viterbo. L’idea era di trasferire qui i voli low-cost di Roma
Sono anni ormai che si
parla della chiusura di
Ciampino e del trasferimento
dei voli low cost nel
futuro terzo polo aeroportuale
del Lazio, che dovrebbe
sorgere proprio nella Tuscia.
Eppure la possibilità di una
prossima apertura di un aeroporto
a Viterbo sembra essere
nuovamente sfumata.
Il progetto risale almeno al
2007 e in particolare alla direttiva
del 26 novembre di
quell'anno dell'allora Ministro
alle Infrastrutture e ai
Trasporti, Alessandro Bianchi,
che individuava proprio nella
città di Viterbo la sede per
il terzo aeroporto del Lazio.
Nel 2009, poi, il nuovo Ministro
Altero Matteoli, aveva
presentato al CIPE (Comitato
Interministeriale per la Programmazione
Economica)
un'informativa sulla realizzazione
dell'aeroporto, indicando
anche i costi previsti
per la sua costruzione in un
totale di circa 800 milioni di
euro, di cui circa 500 milioni
a carico dello Stato. Le somme
stanziate sarebbero state impiegate,
oltre che per l'adeguamento
dell'aeroporto militare
già esistente, anche per
la realizzazione di tutte le infrastrutture
necessarie, quali il
raddoppio della linea ferroviaria
Roma-Cesano-Viterbo,
quello della Cassia bis, di cui
vi abbiamo parlato la scorsa
settimana, e la riapertura della
Civitavecchia-Viterbo.
La necessità dell'apertura di
un nuovo aeroporto su cui
possano essere dirottati i voli
low cost che ora atterrano a
Ciampino si è posta proprio
a causa della centralità dell'attuale
secondo aeroporto di
Roma. Il frastuono degli aeroplani
che decollano e atterrano
è diventato, infatti,
insopportabile per i cittadini,
ma se la compagnia Esay Jet
ha terminato alla fine di ottobre
il trasferimento di tutti
i suoi voli a Fiumicino, la
aree temperate e la desertificazione
di altre. Il risultato della
aggressione dell’uomo sulla natura
sono le alluvioni di questo
autunno, perche il “secchio” era
colmo! Il protocollo di Kioto scadrà
il prossimo anno, fin’ora gli
Stati Uniti ne sono rimasti fuori
e questo è un comportamento
inaccettabile: cosa sarà delle
loro coste fra 20 anni, ci hanno
pensato
Ryan Air non si dice disposta
ad abbandonare Ciampino,
tanto più se l'alternativa è Viterbo
che dista da Roma ben
78 chilometri.
Per quanto riguarda il Leonardo
da Vinci di Fiumicino,
invece, gli esperti ammettono
che lo scalo è giunto ormai al
limite della sopportazione. I 38
milioni di passeggeri che giungono
oggi a Fiumicino sono
destinati a diventare circa 50
milioni entro il 2014. Per questo
motivo è previsto lo stanziamento
di circa 12 milioni di
euro fino al 2044 da utilizzare
per l'adeguamento progressivo
delle capacità dello scalo
e dei servizi. Con questi finanziamenti
si provvederà a
raddoppiare le dimensioni dell'aeroporto
estendendolo fino
a 2700 ettari a fronte degli attuali
1300, con un sistema
complessivo di 5 piste, alberghi
e centri commerciali.
Attualmente intorno al progetto
di un aeroporto a Viterbo
c'è ancora molta incertezza
e dal CIPE non è arrivato alcun
tipo di previsione e sembra,
anzi, che del progetto
nessuno stia più parlando.
Dall'ENAC (Ente Nazionale
Aviazione Civile), infatti, già
dal maggio 2010, avevano
fatto sapere che non esisteva
alcuna necessità di costruire
un nuovo scalo. I 47 aeroporti
commerciali d'Italia, infatti,
risultano essere più che sufficienti
all'assorbimento dell'ingente
numero di passeggeri
che transitano nel nostro
Paese, ha dichiarato Vito Riggio,
presidente dell'ENAC, e
l'unica cosa veramente necessaria
da fare è investire
solo su di essi.
Da parte sua, anche il Sindaco
Alemanno ha espresso le proprie
perplessità sull'apertura
di un aeroporto a Viterbo, vista
la distanza dalla Capitale.
Il progetto sembra, dunque,
essere attualmente caduto nel
dimenticatoio. La candidatura
di Roma alle Olimpiadi del
2020, però, potrebbe fornire il
giusto pretesto per la riapertura
del dibattito e la possibilità,
per la Tuscia, di uscire una
volta per tutte dall'isolamento
economico di cui ancora
oggi è vittima.