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hds internet - The Historical Diving Society Italia

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dalla pressione esterna, così che possa muovere<br />

le costole ed essere in grado di respirare.<br />

Uno schema di questo apparato è raffigurato<br />

nella fig.4 tavola 8 (fig.3), e nella fig. 3 viene<br />

rappresentato il palombaro equipaggiato per<br />

lavorare, sul fondo del mare (fig.2), dopo esservi<br />

stato calato con una cima fissata attorno al<br />

collo della macchina di rame separata alla cintola<br />

per accogliere il suo corpo, le cui due parti<br />

sono unite da barre di acciaio imbullonate<br />

davanti e dietro dopo che il palombaro è entrato.<br />

Nello spazio tra il braccio destro e la vita c’è un<br />

pezzo di rame, che scorre via da una flangia, per<br />

far passare questo braccio una volta che lo scafandro<br />

è stato indossato.<br />

Questa flangia è a tenuta stagna (nota 1). Su<br />

entrambi i lati dell’elmo è fissato un tubo, a cui<br />

diverse lunghezze di tubo di cuoio, allargato da<br />

anelli metallici a distanze definite, possono<br />

essere occasionalmente imbullonate, a seconda<br />

della profondità dell’acqua a cui si deve convogliare<br />

l’aria dalla superficie.<br />

Davanti all’elmo è fissato un robusto vetro convesso<br />

resistente alla pressione dell’acqua, così<br />

che l’operatore può vedere quello che sta facendo.<br />

Proprio sotto i suoi gomiti, ove vi sono i vasi<br />

sanguigni, e sotto le sue ginocchia, vi sono delle<br />

sacche di cuoio adatte a trattenere l’acqua; per<br />

collegarle all’armatura in rame è stato ricavato<br />

un piccolo collarino.<br />

Alcuni soggetti sono rimasti in questo scafandro<br />

per 40 minuti, a profondità moderata ed hanno<br />

lavorato intorno ad un relitto. Ma siccome l’aria<br />

non può circolare liberamente attraverso questi<br />

tubi di comunicazione, devono essere utilizzati<br />

dei congegni come mantici o soffietti per pompare<br />

l’aria dalla superficie.<br />

A patto che vi sia un’impresa di importanza sufficiente<br />

per pagare il costo della campana, nulla<br />

può essere più adatto per lo scopo”<br />

Just below his elbows, where are the blood vessels,<br />

and under his knees, are girt leather bags,<br />

fit to keep out the water. In order to connect<br />

these bags to the copper armour suit a small<br />

necking has been made.<br />

Some people have spent 40 minutes in this suit,<br />

at a moderate depth, working around a wreck.<br />

But as the air can not circulate freely through<br />

these conveyance pipes, bellows and similar<br />

contrivances must be used to pump air from the<br />

surface.<br />

Provided that there is a company able to pay the<br />

high costs of the bell, this contrivance is the most<br />

suitable to do this kind of job.”<br />

A description of this anonymous and undated<br />

armoured dress can be found in the book of<br />

Robert Davis “Deep diving and submarine operations”<br />

published in 1935. Davis, who gets his<br />

information from the pamphlet “Experimental<br />

Philosophy” of J.T. Desaguliers (published in<br />

1744), does not mention the inventor of the<br />

armoured dress, but he dates it. Under the drawing<br />

there is a simple legend “early form of<br />

Di questo anonimo e non datato scafandro rigido<br />

troviamo poi una descrizione nel libro di Robert<br />

1 – Qui Clare parla solo del braccio destro in quanto è<br />

quello che si vede nella figura, ma quasi certamente una<br />

seconda analoga apertura, chiusa da piastra di rame, era<br />

anche sul lato sinistro per facilitare la vestizione. Il palombaro,<br />

aiutato, indossava la parte superiore dello scafandro<br />

da cui sfilava poi le braccia dalle due aperture laterali che<br />

venivano chiuse dalle piastre di rame.<br />

Fig. 6 - La copertina dell’opuscolo di Hoppenstedt del 1717, a<br />

corredo dell’articolo di M. Jung su <strong>Historical</strong> Diver , vol. 9,<br />

issue 2, Spring 2001.<br />

Fig. 6 - <strong>The</strong> cover of Hoppenstedt’s pamphlet of 1717 in M.<br />

Jung’s article in <strong>Historical</strong> Diver, vol. 9, and issue 2 spring 2001.<br />

HDS NOTIZIE N. 22 - Febbraio 2002 - pag. 17

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