UN SOGNO D'AMORE Al Ritz - Edizioni Piemme

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ue de la Paix. Forse è solo una mia idea, ma credo sia un oltraggio all’invasore. Non so cosa ne pensi lei, generale, ma dato che ci tiene tanto ad assistere all’interrogatorio, esprima la sua opinione.» Otto von Stülpnagel afferra la spilla e la fa girare fra le dita. Riconosco l’uomo che apprezza i gioielli. Mi guarda poi si gira verso Best. «Penso che questa piccola meraviglia, esposta in così tanti esemplari in rue de la Paix, sia una provocazione alla nostra attuale politica di confronto con la popolazione francese. Se si ha la prova che madame Toussaint l’ha progettata dopo la nostra vittoria, si può allora parlare di insulto e madame dovrà risponderne. Se invece questo gioiello è stato realizzato prima della guerra, direi che si tratta di un increscioso incidente e madame avrà l’obbligo di ritirarlo dalla vendita, in attesa di tempi migliori. Che ne pensa» «Madame» riprende l’Obergruppenfürher. «Il primo uccello è stato ideato nel 1933. L’ha disegnato Peter Lemarchand. Condividiamo la comune passione per gli uccelli e in generale per tutti gli animali. In origine era un ciondolo che ornava un bracciale realizzato per Yvonne Printemps su ordine di Pierre Fresnay. Di certo sa che il soprannome di mademoiselle Printemps era “l’usignolo”. L’idea è stata di un giornalista che aveva concluso il suo articolo così: “Un usignolo non fa primavera. In compenso Yvonne Printemps fa molto bene l’usignolo”.» «Intanto il suo usignolo in gabbia mi sembra muto come un pesce e piuttosto insolente» continua Best, sferzante. 16
«È la sua interpretazione, signore, ne lascio a lei la responsabilità» dico, certa del mio buon diritto. «Generale, vuole continuare lei prima che perda la pazienza e la spedisca dritta in un campo di lavoro senza altri preamboli» E Best si alza, si accende una sigaretta e si appoggia alla cappa del camino chiuso. È innegabile, ha un portamento straordinario. La figura è imponente, l’uniforme impeccabile, gli stivali lucidi, il viso pare disegnato da Cocteau e lo sguardo emana una crudeltà raggelante. L’esatto opposto del generale von Stülpnagel, il quale sembra tormentato dagli eventi. Grandi occhi chiari che non credono più a niente. Dà l’impressione di non sapere bene da che parte stare. Non c’è posto in questo mondo per chi si mostra esitante. Marcia o muori, oggi più che mai si tratta di non esitare. Mi guarda con benevolenza. Generale, lei è fregato! «Madame, l’usignolo» «Una spilla come tante altre.» «E le altre» «Non ricordo bene. C’era una cicala, Yvonne Printemps aveva debuttato alla Cigale, e poi la Tour Eiffel ovviamente. Un mulino forse per il Moulin Rouge, mio Dio quanto tempo è passato. Ma è tutto archiviato in rue de la Paix. Basta verificare.» «Bene, è chiaro» conclude il generale von Stülpnagel. «<strong>Al</strong>tre due o tre domande, madame» precisa il capo della polizia, rimettendosi seduto di fronte a me. «Cosa sa di Etienne Bellanger e di John F. Hasey» «Sono collaboratori di Londra e di New York. Non saprei dirle altro.» 17
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