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IO L'Impresa - OTTOBRE 2012 - CNA Informa

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Le imprese<br />

del mese<br />

Il tessile a chilometro zero<br />

del nuovo laboratorio Pamphile<br />

Le sue creazioni profumano di storia,<br />

sembrano arrivare da chissà quale<br />

passato remoto, ma in realtà hanno<br />

lo sguardo costantemente rivolto al<br />

futuro. E’ un perfetto mix tra ricerca,<br />

progettazione e artigianato il nuovo<br />

laboratorio tessile Pamphile di via<br />

Santo Stefano, nato da un’idea di Giulia<br />

Ciuoli, giovane tessitrice toscana,<br />

arrivata sotto le Due Torri per proporre<br />

un nuovo concetto di “prodotto tessile”,<br />

a metà tra alta moda e design.<br />

Le sue creazioni spaziano dall’abbigliamento<br />

all’arredamento, ma hanno<br />

tutte un denominatore comune: massima<br />

attenzione all’impatto ambientale<br />

attraverso l’utilizzo di materiali e<br />

tessuti particolari. Una sorta di bottega<br />

artigiana del tessile a km zero che<br />

è destinata ad offrire ai bolognesi prodotti<br />

che prima non c’erano.<br />

“Mi occupo di progettazione e ricerca<br />

tessile, ma soprattutto sono una<br />

tessitrice – racconta Giulia Ciuoli che<br />

lo scorso 21 settembre ha inaugurato<br />

il suo nuovo laboratorio in via Santo<br />

Stefano 47/a - Ho studiato progettazione<br />

tessile a Firenze ma la mia formazione<br />

si è focalizzata sull’Ecodesign<br />

<strong>CNA</strong> Bologna 30<br />

e l’Ecoinnovazione. Da dieci anni mi<br />

occupo di tessitura manuale facendo<br />

esperienze lavorative sia in Italia che<br />

all’estero”. Fondamentale per la formazione<br />

di Giulia è stata l’esperienza<br />

maturata in Giappone, a Kyoto, dove<br />

è venuta in contatto e appreso tecniche<br />

fino a quel momento sconosciute,<br />

e che adesso cerca di riproporre in<br />

tutte le sue creazioni. “In questi anni<br />

ho imparato e sviluppato la sensibilità<br />

materica e la tecnica tessile, fondamentali<br />

per il lavoro di ricerca e di<br />

progettazione che sto portando avanti<br />

attualmente – aggiunge - Tutte queste<br />

esperienze sono confluite nella nascita<br />

del laboratorio Pamphile, nel 2010,<br />

che si occupa di progettazione tessile<br />

e tessitura manuale, lavorando con<br />

tre telai a licci, impiegando filati naturali<br />

e quando possibile fibre autoctone<br />

del territorio italiano”. Il tutto sempre<br />

tenendo presente due obiettivi fondamentali,<br />

che poi sono diventati il marchio<br />

di fabbrica di Pamphile: assicurare<br />

comfort per la linea d’abbigliamento<br />

e garantire ecodesign ai prodotti nati<br />

per l’arredamento. Ma c’è di più: ad<br />

ogni sua nuova creazione, Giulia dà il<br />

nome di una sua amica, quella che ha<br />

ispirato con una parola, un consiglio o<br />

semplicemente un sorriso, la creazione<br />

del nuovo capo. “I tessuti che progetto<br />

e produco sono destinati a capi<br />

di abbigliamento e complementi di arredo,<br />

prodotti in piccole serie e pezzi<br />

unici – aggiunge - Per me la tessitura<br />

possiede il fascino dell’eterogeneità:<br />

colore, design, materia, cultura del<br />

passato, interagiscono”.<br />

Ce l’ho, ce l’ho, mi manca<br />

Le figurine didattiche della Fol-Bo<br />

Una passione che dura da più cinquant’anni.<br />

Mezzo secolo passato a<br />

pensare, progettare e comporre immagini<br />

che hanno contribuito a far<br />

crescere un’intera generazione. C’è<br />

un mondo tutto da scoprire all’interno<br />

di ogni bustina di figurine che esce<br />

dallo stabilimento della Fol-Bo srl, la<br />

storica azienda di Rastignano specializzata<br />

nella realizzazione e confezionamento<br />

di figurine didattiche<br />

per ragazzi. Nata da un’intuizione di<br />

Franco Minelli nel 1956, quella che<br />

una volta si chiamava “Folgore”, nel<br />

corso degli anni ha saputo rinnovarsi<br />

e innovarsi, lottando a denti stretti<br />

per ritagliarsi una fetta di tutto rispetto<br />

all’interno del mondo della figurina italiana.<br />

‘Animali nel mondo’, ‘Tutta Italia’<br />

e ‘Folgor Calcio’ sono solo alcuni dei<br />

titoli delle collane storiche che hanno<br />

riservato maggior successo all’azienda<br />

di Rastignano come editori anche<br />

se oggi gli obiettivi sono cambiati: la<br />

crisi del mercato ha portato la Fol-Bo<br />

ad effettuare scelte coraggiose, come<br />

quella di specializzarsi nell’impacchettamento<br />

delle figurine. “A partire<br />

dagli anni ‘90 la figurina ha avuto un<br />

calo enorme – spiega Daniela Minelli,<br />

figlia del signor Franco e che oggi<br />

assieme alla sorella porta avanti le<br />

redini dell’azienda -. I bambini erano<br />

più interessati alle nuove tecnologie<br />

piuttosto che alle vecchie figurine. Le<br />

alternative a quel punto per noi erano<br />

due: o uscire con nuovi prodotti, ma i<br />

rischi erano tanti, oppure proporre le<br />

tecnologie presenti in azienda ad altri<br />

editori. E alla fine abbiamo imboccato<br />

quest’ultima strada”.<br />

Una scelta che è risultata essere vincente<br />

visto che da quel momento la<br />

Fol-Bo è riuscita a ricavarsi un nuovo<br />

spazio, diventando punto di riferimento<br />

anche per gli altri editori, come<br />

testimoniato dal coinvolgimento nella<br />

produzione dell’ultima raccolta di figurine<br />

sul mondo degli animali sponsorizzata<br />

da Coop Adriatica.

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