Legainf 10-2013.pdf - Legacoop - Ferrara
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Primo piano 2<br />
Elezioni: il risultato esprime una sfiducia diffusa nella<br />
politica e nelle scelte di governo dell’ultimo anno<br />
Direzione <strong>Legacoop</strong>: ora serve un cambiamento profondo, che riguarda anche il mondo cooperativo<br />
Sintesi della relazione<br />
di Giuliano Poletti<br />
Il risultato delle elezioni è la prova evidente<br />
di una sfiducia diffusa, tra i cittadini, nella<br />
politica ed anche l’espressione di un giudizio<br />
critico sulle scelte fatte dal governo in<br />
questo ultimo anno.<br />
È partita da questa riflessione la relazione di<br />
Giuliano Poletti alla riunione della Direzione<br />
Nazionale di <strong>Legacoop</strong>, svoltasi il 28<br />
febbraio a Roma, dedicata ad una prima valutazione<br />
sul quadro politico uscito dalla<br />
consultazione elettorale.<br />
“Una parte importante dell’elettorato” -ha<br />
detto Poletti- “ha votato per manifestare la<br />
propria sfiducia nella politica ed esprimere<br />
una severa critica nei confronti delle scelte<br />
fatte e delle misure varate in quest’ultimo<br />
anno dal governo per garantire la tenuta dei<br />
conti pubblici e rispettare gli impegni assunti<br />
con l’Europa; una sfiducia presente,<br />
comunque, anche in molti di quegli elettori<br />
che, per ‘senso di responsabilità’, hanno<br />
votato i partiti cui avevano dato il loro sostegno<br />
in passato”.<br />
Si è trattato, insomma, di una rivolta contro<br />
“la casta e l’austerità” ed il voto dato al Movimento<br />
5 Stelle è stato evidentemente interpretato<br />
come opportunità di esprimere<br />
questa posizione, in assenza di un’offerta<br />
politica alternativa che fosse in grado di<br />
rappresentare questo disagio.<br />
“Il risultato delle elezioni” -ha sottolineato il<br />
Presidente di <strong>Legacoop</strong>- “conferma un<br />
senso profondo e diffuso di disagio, di sfiducia,<br />
di insoddisfazione per come è stata<br />
affrontata la crisi. Ed ha sicuramente pesato<br />
un grave limite evidenziato dalla campagna<br />
elettorale: quello di affrontare i<br />
problemi senza calarli in un disegno complessivo<br />
di società e di economia, in una<br />
prospettiva di lungo termine, nella proposta<br />
di un modo nuovo di interpretare la società,<br />
la relazione tra Stato e cittadini”.<br />
Poletti ha quindi messo l’accento sul grave<br />
rischio che l’Italia sta correndo di giocarsi<br />
in pochi giorni i risultati di un anno di sacrifici;<br />
rischio la cui concretezza è testimoniata<br />
dalle tensioni verificatesi nei mercati finanziari,<br />
con il rialzo dello spread ed il conseguente<br />
aumento dei rendimenti dei titoli del<br />
debito pubblico. Quello che si profila è, insomma,<br />
il rischio che i dati negativi dell’economia<br />
si protraggano ancora più a<br />
lungo di quanto ipotizzato prima delle elezioni,<br />
senza trascurare gli effetti a catena<br />
che potrebbero prodursi anche sugli altri<br />
paesi europei.<br />
“Un quadro ancor più drammatico” -ha sottolineato<br />
Poletti- “se si pensa che avremmo<br />
bisogno di un governo forte, in grado di rinegoziare<br />
con l’Europa il piano di rientro del<br />
debito”.<br />
Un esigenza frustrata da un quadro politico<br />
così “balcanizzato” da rendere difficile immaginare<br />
una soluzione e che richiederà,<br />
comunque, tempi lunghi; con un’incertezza<br />
di prospettiva nella quale non si può escludere<br />
anche un ritorno alle urne non prima,<br />
comunque, dell’elezione del nuovo Presidente<br />
della Repubblica.<br />
“Quel che è certo” -ha aggiunto il Presidente<br />
di <strong>Legacoop</strong>- “è che ci vogliono atti<br />
che ricostruiscano la fiducia e che diano sostanza<br />
alla richiesta di un cambiamento<br />
profondo e radicale sul piano dell’onestà,<br />
della trasparenza e della moralità della politica”.<br />
Poletti ha quindi proposto due riflessioni,<br />
una più interna e l’altra di valenza più<br />
esterna.<br />
“Noi abbiamo avvertito” -si è chiesto Poletti-<br />
“il vento di cambiamento che soffiava<br />
nelle società Abbiamo capito ciò che stava<br />
accadendo Io credo di no, sicuramente in<br />
modo non adeguato, forse perché abbiamo<br />
ritenuto sufficiente richiamarci ai nostri valori,<br />
al tradizionale sistema di relazioni costruito<br />
con la società. Credo, invece, che ciò<br />
che è accaduto chieda anche ai cooperatori<br />
di cambiare, di adeguare i loro comportamenti,<br />
di verificarne la reale coerenza con<br />
i valori cooperativi”.<br />
Il Presidente di <strong>Legacoop</strong> ha ricordato come<br />
su Internet si leggano anche giudizi negativi<br />
sulle cooperative, alcuni sicuramente<br />
frutto di pregiudizi ideologici, altri che trovano,<br />
invece, fondamento reale.<br />
“Soprattutto nei momenti di crisi” -ha sottolineato<br />
Poletti- “quando maggiore è l’attenzione<br />
delle basi sociali ad atti e<br />
comportamenti dei gruppi dirigenti delle<br />
cooperative, non può essere sottovalutata<br />
l’importanza del valore della moralità. In<br />
un’Italia che soffre abbiamo il dovere di fare<br />
questa riflessione, soprattutto perché non<br />
possiamo rischiare di non apparire credibili<br />
proprio quando avremmo un’idea, una<br />
nuova visione dell’economia e della società,<br />
da proporre al Paese”.<br />
Sul fronte “esterno”, sottolineando come il<br />
cambiamento dello scenario politico influisca<br />
pesantemente sul quadro consolidato<br />
di relazioni con il mondo politico ed istituzionale,<br />
Poletti ha affermato che è neces-<br />
Continua>><br />
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