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Documentazione - I@PhT

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La diffrazione da un reticolo<br />

Per spiegare la figura di diffrazione da parte di un<br />

“reticolo” formato da n fenditure poste a distanza d una<br />

dall’altra utilizzeremo un modello ondulatorio basato sul<br />

principio di Huygens. Come sopra ricordato, secondo<br />

S 2<br />

Huygens, se su una fenditura si fa incidere un’onda piana,<br />

S 1<br />

il reticolo si comporta come un insieme di sorgenti<br />

S<br />

puntiformi coerenti, una per ogni fenditura. Esaminiamo,<br />

ad esempio, il caso di un’onda che incide in direzione<br />

T<br />

perpendicolare a un reticolo che ha un “passo” d (figura a<br />

1 T 2<br />

T<br />

fianco). I massimi delle onde che escono da tre fenditure<br />

vicine, come S T e U della figura, dopo 1 periodo saranno<br />

giunti in S 1 , T 1 , U 1 , dopo 2 periodi in S 2 , T 2 , U 2 , e così via.<br />

U<br />

Muovendoci quindi nella direzione in avanti, i massimi si<br />

d U <br />

ripresenteranno sempre, dopo un periodo, alla stessa<br />

U 2<br />

distanza dal piano delle fenditure e quindi l’onda si<br />

propagherà in avanti nella stessa direzione del fascio<br />

incidente.<br />

Tuttavia c’è un’altra direzione θ lungo la quale le onde che escono dalle diverse fenditure non<br />

percorrono la stessa distanza, però le distanze percorse differiscono di un numero intero di<br />

lunghezze d’onda, come si vede dalle figure seguenti.<br />

θ<br />

S<br />

S 1<br />

S 2<br />

θ<br />

T<br />

T 1<br />

U<br />

T 2<br />

d<br />

U 1<br />

U 2<br />

Ad esempio, quando il massimo dell’onda che esce dalla fenditura S giunge in S 1 ha già percorso<br />

una lunghezza d’onda, mentre quello della fenditura T è appena arrivato e alla fenditura U deve<br />

ancora arrivare. Così pure quando il massimo dell’onda che esce dalla fenditura S giunge in S 2 ha<br />

già percorso 2 lunghezze d’onda, quello che esce dalla fenditura T è giunto in T 1 e ha già percorso 1<br />

lunghezza d’onda mentre quello della fenditura U è appena arrivato.<br />

L’angolo θ a cui ciò succede è tale che<br />

d sen θ = λ<br />

(A2)<br />

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