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Documentazione - I@PhT

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3. Luce e colore: le onde luminose<br />

Eseguiamo alcune esperienze per convincerci che la luce presenta comportamenti ondulatori del<br />

tutto simili a quelli delle onde meccaniche e che c’è una relazione precisa fra la lunghezza d’onda e<br />

il colore della luce: questa relazione ci permetterà di associare al colore un numero preciso, non<br />

dipendente dalla percezione visiva soggettiva.<br />

La diffrazione della luce<br />

Come noto per le onde meccaniche, la diffrazione è una caratteristica generale dei fenomeni<br />

ondulatori che si manifesta ogni volta che una porzione di un fronte d’onda, sia esso di suono, di<br />

onde di materia o di luce, investe un ostacolo, sia opaco che trasparente. Il fenomeno diventa<br />

cospicuo e dà effetti osservabili se le dimensioni dell’ostacolo sono confrontabili con la lunghezza<br />

d’onda: di qui nasce la difficoltà di osservare il fenomeno per le onde luminose che hanno<br />

lunghezze d’onda inferiori al micrometro. Per la luce gli effetti diffrattivi si manifestano, ad<br />

esempio, quando un fascio luminoso illumina il bordo di un ostacolo, attraversa un foro oppure una<br />

o più fenditure micrometriche, illumina un piccolo oggetto come un capello….: l’immagine<br />

luminosa generata dall’ostacolo (oppure l’ombra se si tratta di un oggetto opaco) non è più quella<br />

“geometrica”, che ci si aspetta se il fascio si propagasse rettilineamente, ma è una figura<br />

caratteristica la cui larghezza angolare θ è descritta nell’approfondimento.<br />

Utilizzeremo come “ostacolo” un capello, perché le tipiche dimensioni di un capello sono<br />

confrontabili con quelle della lunghezza d’onda della luce visibile e quindi il fenomeno della<br />

diffrazione è facilmente osservabile.<br />

Materiale<br />

- LASER rosso e LASER verde<br />

- finestra di uscita mobile<br />

- schermo<br />

Misure<br />

Utilizzare prima il LASER rosso (λ=630 nm).<br />

- Fissare un capello trasversalmente alla finestra di uscita e spostare lentamente l’allineamento fra<br />

la finestra e la direzione del fascio fino a quando sullo schermo compare la figura di diffrazione;<br />

- misurare l’angolo θ a cui compare il minimo della figura di diffrazione;<br />

- determinare il diametro del capello utilizzando la relazione (A1) derivata negli approfondimenti<br />

fra la larghezza del cono di diffrazione e la larghezza della fenditura,<br />

a senθ = λ<br />

(A1)<br />

dove λ è la lunghezza d’onda, a rappresenta il diametro del capello e θ l’angolo a cui si osserva il<br />

minimo di intensità luminosa.<br />

Noto il valore di a, ripetere la misura con il LASER verde e determinare la lunghezza d’onda della<br />

luce verde. Ripetere entrambe le misure con un capello diverso: il diametro dipende dal colore del<br />

capello Attenzione a chi si tinge…<br />

La misura della lunghezza d’onda con il reticolo di diffrazione<br />

Un “reticolo di diffrazione” è una lastrina di vetro o di altro materiale trasparente sulla cui<br />

superficie sono state incise delle fenditure a una distanza regolare d molto piccola, confrontabile<br />

con la lunghezza d’onda λ della luce che si vuole studiare. Come spiegato nell’approfondimento, se<br />

si fa incidere un fascio di luce monocromatica, caratterizzata quindi da una lunghezza d’onda λ ben<br />

definita, dal reticolo escono, oltre al fascio trasmesso, come avviene per qualunque lastrina a facce<br />

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