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di una Passione - Dismamusica

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I l personaggio<br />

<strong>di</strong> <strong>una</strong><br />

<strong>Passione</strong><br />

intervista a Massimo Varini<br />

ncontriamo Massimo Varini in un momento<br />

<strong>di</strong> relativa calma: il poliedrico chitarrista<br />

e arrangiatore modenese ha appena finito<br />

<strong>di</strong> lavorare a un paio <strong>di</strong> CD che usciranno a<br />

breve, e si sta preparando per <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> sessioni<br />

in stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> registrazione. In altre parole,<br />

è il momento giusto per un’intervista; e noi ne<br />

approfittiamo per incominciare il <strong>di</strong>scorso da<br />

molto lontano…<br />

SHG: Ci puoi raccontare come è iniziato il tuo<br />

rapporto con la chitarra<br />

M.V. Ti <strong>di</strong>rò… è <strong>una</strong> cosa che è successa più<br />

<strong>di</strong> vent’anni fa, ma me la ricordo come se fosse<br />

accaduta ieri. Era l’82, avrò avuto un<strong>di</strong>ci o<br />

do<strong>di</strong>ci anni, e avevo alle spalle qualche lezione<br />

<strong>di</strong> pianoforte interrotta a causa <strong>di</strong> un rapporto<br />

“<strong>di</strong>fficile” con il solfeggio. Un giorno ho visto<br />

in televisione il video <strong>di</strong> Start Me Up degli<br />

Stones, e ne sono rimasto letteralmente affascinato.<br />

In quel preciso momento, con la luci<strong>di</strong>tà<br />

tipica delle intuizioni, ho deciso che nella<br />

mia vita avrei fatto il chitarrista. Così, nonostante<br />

la faccia <strong>di</strong> Keith Richards non mettesse<br />

totalmente a proprio agio i miei genitori, riuscii<br />

a convincerli ad iscrivermi ad un corso <strong>di</strong><br />

chitarra.<br />

SHG: E a comprarti uno strumento…<br />

M.V. Sbagliato. La prima chitarra l’ho avuta a<br />

noleggio, ed era <strong>una</strong> Ibanez fatta ad imitazione<br />

<strong>di</strong> <strong>una</strong> Les Paul. Con quello strumento sono<br />

andato avanti un bel po’, e solo a 17 anni sono<br />

riuscito a farmi comprare <strong>una</strong> Stratocaster che,<br />

a <strong>di</strong>re la verità, era quello che si <strong>di</strong>rebbe un “assemblato”:<br />

il manico era un vero manico Strato,<br />

mentre il corpo era tutt’altra cosa… e si sentiva!<br />

Anni dopo ho cambiato il corpo, ma per il<br />

momento per me andava benissimo così…<br />

SHG: Oggi ti occupi molto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica della<br />

chitarra. Come è stata la tua formazione<br />

M.V. Dopo avere ascoltato Start Me Up, come<br />

ti ho detto, i miei mi iscrissero ad <strong>una</strong> scuola. Il<br />

mio primo insegnante fu Giampaolo Lancellotti,<br />

che per la verità faceva il batterista dei Noma<strong>di</strong>.<br />

Lui mi insegnò tutti gli accor<strong>di</strong> e mi fece<br />

lavorare con le scale pentatoniche, ma la cosa<br />

più importante fu che mi mise a lavorare, già<br />

12 Second Hand Guitars 25<br />

dalla seconda lezione, con altri allievi. Ricordo<br />

ancora che il primo pezzo che mi fece stu<strong>di</strong>are<br />

fu Apache, e che dalla seconda lezione lo eseguivo<br />

insieme ad un suo allievo <strong>di</strong> batteria il cui<br />

fratello, in capo a poche settimane, fu “invitato”<br />

come bassista.<br />

SHG: Un antesignano del Massimo Varini Trio…<br />

M.V. Beh, non lo so. La cosa fondamentale è<br />

stata che, grazie a quelle esperienze, fare musica<br />

ha sempre significato per me occuparmi<br />

<strong>di</strong> un aspetto produttivo. Di fatto, non ho<br />

mai stu<strong>di</strong>ato in modo fine a se stesso, ma con<br />

l’obiettivo costante <strong>di</strong> produrre qualcosa per un<br />

pubblico. Questa consapevolezza, che mi è stata<br />

passata dai miei insegnanti lungo il percorso<br />

della mia formazione, non mi ha mai abbandonato,<br />

al punto che oggi costituisce <strong>una</strong> parte<br />

integrante della mia mentalità musicale.<br />

SHG: È forse per questo che ti sei de<strong>di</strong>cato<br />

all’attività <strong>di</strong> arrangiatore<br />

M.V. È sicuramente per questo. Ti <strong>di</strong>rò… il bisogno<br />

<strong>di</strong> produrre musica è sempre stato fortissimo<br />

per me. Fin dalle prime lezioni, quando<br />

prendevo in mano la chitarra lo facevo per<br />

scrivere canzoni; arrivavo al punto <strong>di</strong> preparare<br />

tutti gli arrangiamenti nei più piccoli dettagli.<br />

Quando tutto era scritto e “approvato”, correvo<br />

in un negozio <strong>di</strong> strumenti musicali (pensa<br />

che il commesso era Paolo Belli) e noleggiavo<br />

per <strong>una</strong> mattinata <strong>una</strong> batteria elettronica e un<br />

registratore a quattro piste, mi chiudevo in camera<br />

e incidevo la mia opera…<br />

SHG: Nel tuo “one man stu<strong>di</strong>o” avrai dovuto<br />

superare <strong>di</strong>fficoltà tecniche enormi.<br />

M.V. Diciamo piuttosto che, attraverso questa<br />

mio costante desiderio produttivo, ho potuto<br />

pormi tante domande e conquistare un piccolo<br />

numero <strong>di</strong> certezze, sia sul piano tecnico che<br />

su quello più squisitamente musicale.<br />

SHG: Cosa inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

M.V. È presto detto. Lavorando da solo (ma<br />

solo in stu<strong>di</strong>o, perché <strong>di</strong> fatto ho sempre suonato<br />

in quattro-cinque gruppi <strong>di</strong>versi, uno per<br />

sera) ho potuto de<strong>di</strong>carmi con ostinazione alla<br />

ricerca del mio sound, cercando <strong>di</strong> comprendere<br />

il funzionamento <strong>di</strong> ogni singolo apparecchio,<br />

<strong>di</strong> ogni singolo effetto per poterlo usare<br />

al servizio del mio pensiero musicale. Nella calma<br />

del mio stu<strong>di</strong>o (anche se era la mia camera<br />

da letto) ho potuto, per così <strong>di</strong>re, “usare” gli<br />

strumenti senza essere usato da loro.<br />

SHG: Una filosofia che hai riversato non solo<br />

nella tua attività strumentale, ma anche nella<br />

<strong>di</strong>dattica.<br />

M.V. Naturalmente. Fra l’altro è importante<br />

ricordare come molta della mia competenza<br />

tecnica sia nata proprio in occasione delle<br />

fiere: sono stato per anni <strong>di</strong>mostratore ufficiale<br />

per Davoli, e in seguito per la <strong>di</strong>tta Meazzi,<br />

che all’epoca era considerata il para<strong>di</strong>so dei<br />

chitarristi: dalle chitarre Hamer all’effettistica<br />

Rocktron, passando per l’amplificazione Marshall,<br />

Mesa Boogie, Ada etc… Durante la mia<br />

attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostratore ho avuto modo, e faceva<br />

parte del mio compito, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are a fondo<br />

moltissimi strumenti, comprendendo nei minimi<br />

dettagli il loro funzionamento. Ed è stato<br />

proprio durante <strong>una</strong> fiera che l’e<strong>di</strong>tore <strong>di</strong><br />

Axe mi ha chiesto <strong>di</strong> tenere <strong>una</strong> rubrica fissa<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica della chitarra. Ho accettato con<br />

entusiasmo, e per <strong>di</strong>eci anni ho continuato a<br />

scrivere per loro, raccogliendo in questo modo<br />

<strong>una</strong> mole notevole <strong>di</strong> materiale.<br />

SHG: È da qui che sono nati i tuoi libri<br />

M.V. In buona parte. In realtà, il mio metodo<br />

<strong>di</strong> lavoro è un po’ originale. Quando ho un’idea<br />

giusta per un libro, lavoro per <strong>di</strong>versi mesi all’in<strong>di</strong>ce<br />

analitico dei contenuti. Quin<strong>di</strong> lo pub-

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