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“La corte di Alfiano”, dal polittico del monastero di S. Giulia, e - Popolis

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I perché <strong>di</strong> una scelta<br />

In un momento in cui il <strong>di</strong>battito sulla scuola è acceso e al tempo stesso occasione <strong>di</strong><br />

scontro politico anziché <strong>di</strong> riflessione su contenuti e valori, ho voluto introdurre nella<br />

mia classe una <strong>di</strong>versa mo<strong>dal</strong>ità <strong>di</strong> pensare e apprendere la storia.<br />

E’ per me la risposta a un bisogno <strong>di</strong> autonomia che nasce <strong>dal</strong>la riflessione sulle<br />

strutture culturali portanti <strong>del</strong> sapere, <strong>dal</strong>la necessità <strong>di</strong> ripensare i mo<strong>del</strong>li<br />

organizzativi con cui si formano i docenti e si organizza il lavoro; ma anche sulla<br />

strutturazione <strong>del</strong>la scuola, che deve tenere conto <strong>del</strong>l’età degli alunni, e non solo<br />

quella anagrafica, la scansione dei cicli <strong>di</strong> formazione, la necessità <strong>del</strong>la revisione <strong>del</strong><br />

curricolo <strong>di</strong>sciplinare.<br />

A onor <strong>del</strong> vero il processo <strong>di</strong> riforma non è mai cessato nella scuola e soprattutto<br />

nella scuola elementare ha prodotto continui cambiamenti: <strong>dal</strong>la conoscenza<br />

semplicemente trasmessa, che aveva ridotto la storia alla presentazione <strong>di</strong> una<br />

sequenza <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> moraleggianti come se il suo scopo fosse esclusivamente<br />

<strong>di</strong>dascalico, si è passati alla necessità <strong>di</strong> rivedere i contenuti in<strong>di</strong>viduando i nuclei<br />

fondanti <strong>del</strong>le varie <strong>di</strong>scipline, lasciando maggiore spazio all’esplorazione e alla<br />

scoperta per migliorare la conoscenza e accrescere le capacità.<br />

Le nuove teorie nell’ ambito <strong>del</strong>la psicologia cognitiva e <strong>del</strong>la pedagogia ci hanno<br />

permesso <strong>di</strong> riconsiderare l’alunno come soggetto in formazione, ponendolo al centro<br />

<strong>del</strong>le attenzioni, ci hanno indotto a tenere nel debito conto i <strong>di</strong>versi stili cognitivi<br />

degli alunni; la <strong>di</strong>dattica ci ha obbligato a ripensare la storia in termini non solo <strong>di</strong><br />

contenuti ma anche <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong>sciplinari e trasversali, <strong>di</strong> strategie.<br />

Introducendo il lavoro <strong>di</strong> ricerca e analisi <strong>del</strong>le fonti ho riflettuto a lungo sulla scelta<br />

<strong>del</strong> contenuto perché mi rendevo conto <strong>di</strong> quanto dovesse essere rilevante da un punto<br />

<strong>di</strong> vista storiografico per poterlo inserire in un curricolo <strong>di</strong> rispetto in cui strutturare<br />

l’appren<strong>di</strong>mento secondo una pluralità <strong>di</strong> operazioni mentali e concrete, in modo<br />

graduale, secondo un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> complessità crescente, per aiutare gli alunni a<br />

orientarsi nella complessità dei fatti storici e sociali, per indurli a problematizzarli, a<br />

considerarli da <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista.<br />

Per questo motivo il lavoro è stato orientato non solo alla conoscenza dei fatti ma ad<br />

imparare a pensare; mi sono proposto <strong>di</strong> portare gli alunni ad acquisire la<br />

consapevolezza e la padronanza <strong>del</strong>le procedure. La scelta <strong>del</strong> contenuto è servita<br />

inoltre a rafforzare le capacità <strong>di</strong>sciplinari; in più a sollecitare l’avventura <strong>del</strong>la<br />

conoscenza. La metodologia <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo ha permesso agli alunni <strong>di</strong> ampliare<br />

le loro responsabilità personali, <strong>di</strong> migliorare le loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> confronto,<br />

<strong>di</strong> tolleranza, <strong>di</strong> fare esperienze <strong>di</strong> solidarietà, <strong>di</strong> collaborazione, <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> senso<br />

civico.<br />

Con la collaborazione dei colleghi <strong>del</strong> team docente Marina Masserdotti e Francesca<br />

Ronchetti questo lavoro è stato l’occasione per attivare e rafforzare le capacità<br />

espressive e trasversali alle varie <strong>di</strong>scipline.<br />

L’idea poi <strong>di</strong> dare veste informatica all ’elaborato è stata <strong>del</strong> collega Elio Danesi e<br />

resa possibile grazie solo alla sua competenza.<br />

Per gli alunni cre<strong>di</strong>amo sia motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione e, ci auguriamo, l’occasione per<br />

maturare il convincimento che seminando, a stagione opportuna, si può raccogliere.<br />

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