obiettivo - Anmil

More documents

Recommendations

Info

<strong>obiettivo</strong> TUTELA 18 sostegno psicologico Ecco perché uomini e donne affrontano la vita in modo diverso “L’unica differenza che io conosca fra un uomo e una donna, è una di quelle cose che non si possono stampare” (Bertrand Russel) Capita spesso che l’esito di un infortunio sia un trauma cranico, che, diagnosticato sulla base di accertamenti neurologici e fisiologici, è determinato da una lesione alla testa. I sintomi del trauma cranico possono essere lievi, moderati, oppure gravi, dipendendo dall'estensione del danno al cervello. Ultimamente ci sono pervenute diverse richieste di aiuto da parte di lavoratori che hanno subito un trauma cranico e che, anche se il danno diagnosticato è lieve, non riescono a ritornare alla “normalità” perché non sanno bene che tipo di comportamenti attivare sia riguardo al lavoro che alla vita affettiva. Sono persone molto timorose e diffidenti verso le proprie capacità e a volte anche verso il tipo di diagnosi che è stata loro fatta dopo l’incidente, perché dopo le cure si sentono “guarite”, ma non hanno la certezza che ciò sia vero. A queste persone, ma anche a tutti i lavoratori che ci leggono e ci telefonano, e che in qualche modo sono in contatto con il nostro Servizio di Psicologia, vogliamo sintetizzare in queste pagine quali sono stati gli ultimi studi sul cervello, per poter in qualche modo rassicurare o incoraggiare a muoversi nell’ambiente circostante con più fiducia sperimentando ogni giorno piccole prove di “coraggio”. Ed in particolare ci soffermiamo sulle caratteristiche che rendono gli uomini e donne così diversi nell’affrontare la varietà delle esperienze che la vita ci propone. Sappiamo che il cervello umano pesa 1,3 - 1,4 chilogrammi e contiene circa 100 miliardi di cellule nervose che nel corso della vita non si riproducono ma possono subire delle modificazioni anche se con delle differenze fra i due sessi. Infatti dagli ultimi studi nel campo delle neuroscienze sappiamo che il cervello non solo reagisce agli stimoli dell’ambiente esterno ma è anche dotato di una elevata capacità di modificarsi sulla base degli stessi stimoli: queste modifiche sono possibili durante tutto il corso della vita, attraverso l’educazione e l’apprendimento. Nello studiare i diversi comportamenti maschili e femminili di fronte ad uno stesso stimolo, alcuni ricercatori hanno messo in evidenza che uomini e donne non reagiscono nello stesso modo e che ciò sarebbe dovuto ad alcune differenze strutturali e funzionali esistenti a livello cerebrale e avvenute nel corso dei secoli. In una delle ultime ricerche condotte per capire meglio il
<strong>obiettivo</strong> sostegno psicologico TUTELA 19 funzionamento del cervello umano, il professor Francisco Ayala ha mostrato a un gruppo di 20 persone (10 uomini e 10 donne) alcune foto e alcuni dipinti. La ricerca ha scoperto che l’attenzione degli uomini cadeva sull’opera d’arte nel suo insieme mentre le donne si concentravano soprattutto sui minimi particolari. La spiegazione di questa diversa modalità di approccio all’ambiente dipenderebbe da un diverso utilizzo degli emisferi cerebrali: le donne utilizzerebbero entrambi gli emisferi mentre gli uomini uno solo e in particolare il lobo parietale, in grado di dare una percezione spaziale permettendo l’elaborazione della esatta sequenza delle azioni da compiere. I risultati di questa ricerca sostengono che il cervello femminile e quello maschile elaborano e ragionano diversamente. La causa di ciò sarebbe da trovare nelle modificazioni avvenute migliaia di anni fa, quando i compiti erano rigidamente definiti da necessità ambientali: per esempio l’uomo era destinato alla caccia e quindi era essenziale per la sopravvivenza della specie che sviluppasse una visione d’insieme ampia, in grado di poter osservare tutto; la donna, per contro, che doveva occuparsi della prole e della casa, avrebbe dovuto avere una maggiore capacità di attenzione sui particolari. Sappiamo così che mentre l’uomo utilizza maggiormente nelle decisioni da prendere l’emisfero sinistro, razionale, logico e rigidamente lineare, la donna utilizza in misura maggiore l’emisfero destro che permette di compiere operazioni mentali in parallelo ed è più legato alla sfera emozionale e al linguaggio analogico. Il celebre “intuito” femminile si basa proprio su questo: sulla capacità del cervello di elaborare la realtà in modi diversi e paralleli. Così in situazioni complesse è avvantaggiata la donna, perché il cervello femminile è meno “rigido” e quindi è più in grado di analizzare un più grande numero di dati e possibilità. Il cervello maschile “lavorerebbe” meglio in situazione semplici e già collaudate. Il cervello femminile sarebbe dunque più sofisticato di quello maschile, se non altro perché il corpo calloso (una struttura nervosa che collega l’emisfero destro con il sinistro) è molto più complesso e così i due emisferi comunicano più facilmente tra loro. Altre differenze fra uomini e donne riguardano anche la modalità di affrontare i problemi: le donne ricorrono più spesso al supporto sociale cercando di gestire le emozioni in maniera positiva, mentre gli uomini tendono a concentrarsi maggiormente sulla soluzione del problema in sé. Lo stile femminile risulta essere più vantaggioso perché gli stessi studi hanno evidenziato una maggior frequenza di disturbi somatici negli uomini, proprio perché meno capaci di gestire gli aspetti emozionali. Gli uomini infatti esprimono con molta più fatica il dispiacere e scelgono spesso di soffrire in silenzio, così come sui libri di scuola leggiamo che gli eroi hanno sempre fatto in secoli di storia. Più semplicemente possiamo dire che ognuno di noi, uomo o donna che sia, viene condizionato dall’ambiente culturale e familiare in cui vive “costretto” in qualche modo a ‘fare i conti’ con quello che il ‘buonsenso popolare” è disposto ad accettare come ‘normalmente’ riconducibile all’essere femmina o maschio. Ciò significa, ad esempio, che per quanto possa sembrare superato ricordarlo, alcuni comportamenti, come ad esempio il chiedere aiuto o il mostrarsi deboli, sono ancora associati all’essere donna e a questa è più consentito svelare un’eventuale debolezza senza rischiare di ‘perdere la faccia’. Ma allora, stiamo stilando una graduatoria tra i più ‘bravi’ o possiamo cercare di adoperarci per cogliere tutte le opportunità che l’essere diversi racchiude in sè Sicuramente la seconda ipotesi ci è molto più utile proprio perché rafforza tutto quello che abbiamo descritto finora : saper cogliere le differenze che rendono ‘speciale ed unica’ quella parte di realtà che stiamo osservando, maschile o femminile che sia, ci può aiutare ad allargare lo spazio di manovra e può potenziare le nostre capacità di successo. * Psicoterapeuta Resp. Numero Verde ANMIL Il Numero Verde ANMIL 800.275050 per il Sostegno Psicologico è a disposizione dei Soci: lunedì e venerdì dalle 10.00 alle 12.00; martedì, mercoledì e giovedì dalle 17.30 alle 20.30.
Page 1 and 2: Bimestrale Associazione Nazionale f
Page 3 and 4: obiettivo editoriale TUTELA 3 Nasce
Page 5 and 6: obiettivo le nostre battaglie TUTEL
Page 7 and 8: obiettivo TUTELA le nostre battagli
Page 9 and 10: obiettivo TUTELA a cura dell’Uffi
Page 11 and 12: a cura dell’Ufficio Servizi Istit
Page 17: obiettivo le nostre battaglie TUTEL
Page 21 and 22: obiettivo TUTELA sicurezza sul lavo
Page 23 and 24: Insieme per la sicurezza: le istitu
Page 25 and 26: obiettivo sicurezza sul lavoro TUTE
Page 35 and 36: obiettivo TUTELA Vita Associativa 3
Page 47 and 48: obiettivo Vita Associativa TUTELA 4
Page 49 and 50: obiettivo Vita Associativa TUTELA 4

obiettivo - Anmil

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?