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obiettivo TUTELA 20 sicurezza sul lavoro SILOS: ANMIL ed INAIL chiudono il primo anno di sperimentazione nelle scuole Un’idea, un progetto, un impegno. Sono queste le tre fasi-chiave attraverso le quali, in questi mesi, si è concretizzato SILOS (Sicurezza, Innovazione, Salute, Organizzazione, Scuola), pensato e promosso dalla nostra Associazione in collaborazione con l’INAIL per sensibilizzare ed educare il mondo della scuola sui temi della sicurezza e della prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro con metodi originali e altamente qualificati. Fortemente sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da quello del Lavoro e delle Politiche sociali, SILOS è partito a gennaio 2010 in via sperimentale in ben 13 province di 8 Regioni italiane, coinvolgendo 1.500 alunni delle IV e V classi di 28 Istituti Superiori e per il quale hanno collaborato oltre 500 docenti. Ma qual è il suo obiettivo «SILOS - spiega il Presidente nazionale ANMIL Franco Bettoni - mira a “scoprire” ed “inserire” il tema della sicurezza nelle materie curriculari, integrandolo nei piani di studio per fornire agli studenti un punto di vista plurale e multidisciplinare della prevenzione. E questo perché la sicurezza non deve costituire un ambito di specialismi tecnici e normativi ma piuttosto un saper essere, un sistema di valori e di conoscenze che i giovani devono assimilare e fare proprio». Un concetto innovativo che trova concretezza Alessandro D’Amico 29 maggio 2010 Paolo Giuntella nel protocollo d’intesa siglato, il 3 luglio scorso, tra il ministro Gelmini, il ministro Sacconi e il Presidente Bettoni per portare la sicurezza sul lavoro direttamente nelle scuole. E una battaglia di cui l’AN- MIL si fa portavoce da oltre 60 anni ormai. Come dimostrano i numeri: negli ultimi tre anni oltre 110.000 i ragazzi che, attraverso le testimonianze dirette dei soci ANMIL in occasione di incontri organizzati nelle scuole, hanno conosciuto storie di vita, di dolore e di sacrifici dopo un incidente sul lavoro. SILOS rappresenta, dunque, un nuovo modo di pensare che deve rendere i giovani di oggi, futuri lavoratori di domani, più consapevoli dei rischi e dei pericoli che possono incontrare, fornendo gli strumenti utili per operare in sicurezza in ogni luogo di vita, di studio e di lavoro. La grande innovazione del Progetto è proprio quella di studiare comunque le stesse materie scolastiche previste dal programma didattico – come l’italiano, l’architettura, la biologia, la matematica, la storia, la chimica - ma arricchite con materiali didattici moderni e innovativi attraverso collegamenti e connessioni con il tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro allo scopo di integrare il tema della sicurezza come valore di vita e di condivisione.
obiettivo TUTELA sicurezza sul lavoro 21 Infatti come spiega la professoressa Marina Parodi, insegnante di Storia dell’Arte presso l’Istituto Passaglia di Lucca: «Anche se il progetto è partito in ritardo, credo che l’idea su cui si fonda SILOS sia ottima e rappresenti uno stimolo sia per il docente sia per lo studente per capire l’importanza di acquisire certe buone prassi in materia di sicurezza e prevenzione. Inoltre è solo grazie a SILOS che abbiamo affrontato, in modo strutturato e multidisciplinare questo tema e sono felice del coinvolgimento che i miei alunni hanno dimostrato nei confronti di questa iniziativa». Entrando nel vivo del lavoro svolto dalla professoressa è interessante scoprire il tipo di connessioni trovate tra la sua materia e il tema della sicurezza. «Sono partita analizzando i dipinti dell’800, i cui soggetti, spesso, sono uomini e donne al lavoro o in luoghi di lavoro. Ho proposto alla classe alcune opere del Romanticismo, dell’Impressionismo, del Realismo, del Divisionismo e del Post- Impressionismo per stimolare la riflessione e il dibattito dei miei alunni sul tema del lavoro, della sicurezza, della tutela e della prevenzione». Ma navigando sul web sono numerosi gli spunti che si possono rintracciare: «i campi dell’arte sono vastissimi e mi è sembrato significativo - aggiunge la docente - estendere la mia ricerca anche alla fotografia, al cinema, al tema della sicurezza in architettura, nei teatri, agli incidenti ferroviari, allo sport passando al terremoto a L’Aquila fino alla sicurezza stradale e a quella alimentare. Credo - conclude la Parodi - che sia importante parlare ai giovani in modo fresco e diretto. L’unico modo per far capire loro quanto sia importante vivere in sicurezza in ogni ambito è quello di avvicinarsi al loro mondo e al loro vissuto, portando anche esempi concreti di vite spezzate da un incidente sul lavoro». Ed è proprio quello che è avvenuto nella fase conclusiva del Progetto. Infatti a chiusura di SILOS, ANMIL ed INAIL hanno organizzato, dal 18 maggio al 4 giugno, nei 28 istituti coinvolti, le Giornate conclusive che sono culminate in due momenti centrali. Il primo è stato quello delle preziose testimonianze di invalidi sul lavoro rappresentanti dell’ANMIL che hanno raccontato ai ragazzi le conseguenze del proprio incidente sul lavoro e le condizioni di vita dopo l’infortunio. Significativa, tra le tante, la storia di una donna, Monica Baroni, consigliere nazionale ANMIL, che giovanissima ha perso completamente l’uso della mano destra. Visibilmente emozionata, Monica, di fronte alla attenta e silenziosa platea dei ragazzi delle IV e V classi del Liceo Classico Vivona di Roma ha raccontato:«Ho perso la mano in un tritacarne. Da quel giorno la mia vita è cambiata. E non solo perché, da sola, non posso più sbucciare nemmeno una mela ma perché non ho ricevuto nessun risarcimento per il mio infortunio. Non è facile ripercorrere davanti a voi - prosegue Monica - questo atroce momento del mio passato di cui vivo ne quotidianamente il dramma, portandomi dentro ferite che ancora non sono riuscita a rimarginare. Però credo sia giusto che voi ragazzi conosciate queste tristi realtà, che troppo spesso mietono vittime senza trovare colpevoli. Io mi sento doppiamente discriminata in quanto una donna invalida, e con la mia menomazione, difficilmente riesce ad inserirsi in una società che incoraggia più ad una
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