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Inserto ampliato in italiano - DETAIL.de

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10 Discussione <strong>Inserto</strong> <strong>ampliato</strong> <strong>in</strong> <strong>italiano</strong> 2009 ¥ 5 ∂<br />

5 6 7<br />

solitari, che sempre più attraggono<br />

l’attenzione per l’effetto di superfici diverse<br />

e per loquacità diventano “architetture<br />

parlanti”, la città tradizionale acconsente<br />

tacita a certi precetti formali che puntano<br />

all’uniformità e al conferimento di un aspetto<br />

particolare. Piazza Arr<strong>in</strong>go con il Battistero,<br />

la facciata <strong>de</strong>l Duomo e la fontana con i<br />

cavalli ricorda la magia di una scena <strong>de</strong>lla<br />

“Pittura Metafisica” di Giorgio <strong>de</strong> Chirico<br />

(fig. 11). Al contrario, la Loggia <strong>de</strong>i Mercanti<br />

con la sua atmosfera di serenità, un gran<strong>de</strong><br />

porticato, i muri, i pavimenti e le panche è<br />

meta di conversazioni pomeridiane.<br />

Dal blocco squadrato al tappeto di pietra<br />

Mentre le antiche stra<strong>de</strong> romane – poste ad<br />

una quota <strong>in</strong>feriore rispetto all’attuale piano<br />

stradale, a volte rese visibili mediante<br />

pavimentaizioni <strong>in</strong> vetro – sono costituite da<br />

grandi blocchi <strong>in</strong> pietra, gli elementi di<br />

rivestimento <strong>de</strong>lle stra<strong>de</strong> medievali hanno<br />

dimensioni di circa 40 ≈ 40 cm. Il travert<strong>in</strong>o<br />

viene sostituito nel rivestimento stradale<br />

dalla pietra arenaria scura che si dimostra<br />

più dura e che viene estratta proprio di<br />

fronte alle cave di travert<strong>in</strong>o sulle spon<strong>de</strong><br />

<strong>de</strong>l Tronto. In diversi vicoli e sotto i porticati,<br />

i blocchi squadrati lucidati <strong>de</strong>lle stra<strong>de</strong><br />

pedonali e <strong>de</strong>i canali di scolo sono <strong>in</strong><br />

travert<strong>in</strong>o. Inizialmente, le lastre sottili di<br />

travert<strong>in</strong>o erano utilizzate solo nei manti di<br />

copertura. Uno <strong>de</strong>gli ultimi esempi, è<br />

l’absi<strong>de</strong> romanica <strong>de</strong>i Santi V<strong>in</strong>cenzo ed<br />

Anastasio (fig. 10). Solo dopo il XX secolo la<br />

pietra è stata tagliata quasi completamente<br />

a lastre sottili e posata come “rivestimento”<br />

a pavimento (fig. 3) o agganciata a pareti<br />

<strong>in</strong> muratura. Per la sua compattezza, il<br />

travert<strong>in</strong>o di Ascoli, se tagliato ad uno<br />

spessore di 3-5 cm, assume un’ottima<br />

resistenza al gelo. Se la pietra viene tagliata<br />

nella direzione <strong>de</strong>lla sedimentazione, si<br />

<strong>de</strong>term<strong>in</strong>a una struttura piana compatta; a<br />

taglio perpendicolare si evi<strong>de</strong>nziano le<br />

tipiche stratificazioni con porosità. La sua<br />

sobria morbi<strong>de</strong>zza trasmette pers<strong>in</strong>o a<br />

palazzi monumentali come il Palazzo di<br />

Giustizia costruito <strong>in</strong> epoca fascista una<br />

nota di raff<strong>in</strong>ata eleganza.<br />

Da prodotto di esportazione a rarità<br />

All’<strong>in</strong>izio <strong>de</strong>l XX secolo, il travert<strong>in</strong>o di Ascoli<br />

viene esportato s<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Egitto. Il sultano<br />

egiziano Fuad I assume il piceno Ernesto<br />

Verrucci <strong>in</strong> qualità di architetto di corte<br />

<strong>in</strong>caricandolo oltre che <strong>de</strong>lla costruzione di<br />

scuole, teatri, edifici amm<strong>in</strong>istrativi, anche<br />

<strong>de</strong>lla realizzazione <strong>de</strong>l palazzo reale <strong>in</strong><br />

travert<strong>in</strong>o. Dato che <strong>in</strong> Italia, s<strong>in</strong> dall’antichità<br />

si estrae a vasta scala travert<strong>in</strong>o, parola che<br />

<strong>de</strong>riva da “Lapis tiburt<strong>in</strong>us”, anche le cave<br />

più famose nelle vic<strong>in</strong>anze di Roma sono<br />

quasi totalmente esaurite. Il travert<strong>in</strong>o<br />

lavorato nei d<strong>in</strong>torni di Ascoli Piceno nel<br />

frattempo viene importato all’estero. Ma né<br />

il travert<strong>in</strong>o rosso proveniente dall’Iran, né<br />

quello grigio emana il me<strong>de</strong>simo riflesso<br />

<strong>de</strong>l travert<strong>in</strong>o di Ascoli Piceno. Le antiche<br />

scaglie <strong>in</strong> travert<strong>in</strong>o appoggiate direttamente<br />

sui tetti di Ascoli non sono più <strong>in</strong> uso per<br />

motivi ecologici ma anche perché sono<br />

diventate antieconomiche <strong>in</strong> quanto la<br />

realizzazione si basa su manodopera<br />

manuale e per il fatto che negli ultimi anni<br />

gli stipendi <strong>de</strong>i lavoratori sono cresciuti<br />

esponenzialmente. Attualmente le ultime<br />

cave aperte si trovano vic<strong>in</strong>o ad<br />

Acquasanta, una località termale a circa<br />

18 km dalla città. La contemporanea<br />

esistenza di travert<strong>in</strong>o, vulcanismo e fonti<br />

curative trovano orig<strong>in</strong>e nella stratificazione<br />

di calce presente <strong>in</strong> loco. A Pamukkale <strong>in</strong><br />

Turchia o nel mamouth Hot Spr<strong>in</strong>g nel Parco<br />

Naturale di Yellowstonesi è ancora possibile<br />

osservare la stratificazione <strong>in</strong> ampie terrazze<br />

naturali. I pori si creano per la presenza di<br />

vegetali che con il tempo si <strong>de</strong>compongono.<br />

Particolarmente impressionante è la sezione<br />

di scavo nella cava di Luigi Cardi che con<br />

crepe e filoni sembra un quadro astratto<br />

<strong>de</strong>lla storia <strong>de</strong>l pianeta terra o una fetta<br />

sovradimensionata di gorgonzola.<br />

Dal nero al bianco<br />

Ascoli Piceno non è da sempre la città<br />

lum<strong>in</strong>osa e bianca senza <strong>in</strong>tonaci che<br />

vediamo oggi. Negli anni ’60 e ’70 <strong>de</strong>l XX<br />

secolo, tutte le case che fiancheggiavano i<br />

vicoli rischiavano il <strong>de</strong>grado. F<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>izio<br />

<strong>de</strong>gli anni ’80, le facciate chiare <strong>in</strong> travert<strong>in</strong>o<br />

rimasero sotto uno strato di <strong>de</strong>positi di<br />

polveri sottili provenienti dai gas di scarico<br />

<strong>de</strong>lle automobili e dalle m<strong>in</strong>iere di carbone<br />

ormai chiuse nelle vic<strong>in</strong>anze <strong>de</strong>l centro<br />

storico. Tra il 1980 s<strong>in</strong>o al 2008 sono state<br />

promosse grandi misure di ristrutturazione<br />

nell’<strong>in</strong>tera regione <strong>de</strong>lle Marche. Nel 1990<br />

Ascoli Piceno ha redatto un piano<br />

particolareggiato <strong>de</strong>l centro storico<br />

accompagnato da <strong>in</strong>centivi. Ma è solo nel<br />

1997 a seguito <strong>de</strong>l gran<strong>de</strong> terremoto che<br />

scuote l’<strong>in</strong>tera regione che si verifica la<br />

maggiore <strong>in</strong>iezione f<strong>in</strong>anziaria. Mentre però<br />

molti edifici <strong>in</strong> città come Assisi crollano, la<br />

dimensione <strong>de</strong>i danni verificatisi ad Ascoli<br />

Piceno si limita per lo più a fenomeni<br />

fessurativi. Non sono tuttavia erogati grandi<br />

fondi di <strong>in</strong><strong>de</strong>nnizzo per la ristrutturazione<br />

<strong>de</strong>lle oltre 20 chiese presenti. La<br />

ristrutturazione <strong>de</strong>lle facciate <strong>in</strong> travert<strong>in</strong>o<br />

spesso si è dimostrata un’operazione<br />

alquanto <strong>de</strong>licata. Sonia Calvelli e Aleandro<br />

Ors<strong>in</strong>i, titolari <strong>de</strong>llo studio di architettura<br />

arch.doc nel cuore <strong>de</strong>l centro storico e<br />

specializzati nel risanamento <strong>de</strong>l travert<strong>in</strong>o<br />

affermano: “la pat<strong>in</strong>a nera accumulata sulle<br />

pareti spesso è così persistente che molte<br />

imprese per l’<strong>in</strong>tervento di ripulitura agiscono<br />

con sabbiatrici. Ma <strong>in</strong> questo modo al di sotto<br />

<strong>de</strong>lla pat<strong>in</strong>a, i <strong>de</strong>licati particolari e la superficie<br />

ripulita diventano ancora più sensibili alle<br />

sostanze <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti presenti nell’aria. Con<br />

molta cautela stiamo cercando di lavare a<br />

mano i rilievi a traforo e i <strong>de</strong>cori con acqua e<br />

con una pasta speciale”. Anche<br />

nell’<strong>in</strong>tervento di risanamento <strong>de</strong>lle fughe,<br />

viene tenuta una certa cura quando si<br />

<strong>in</strong>terviene sulle superfici orig<strong>in</strong>arie. Nel<br />

prosciugamento <strong>de</strong>llo zoccolo <strong>de</strong>gli edifici<br />

non si <strong>in</strong>terviene più tagliando l’<strong>in</strong>tera parete<br />

ma si pratica un ciclo di <strong>in</strong>iezioni. Un tema di<br />

gran<strong>de</strong> <strong>in</strong>teresse e complessità è il<br />

risanamento energetico. Sorpren<strong>de</strong>nti sono i<br />

requisiti climatici che rivela il travert<strong>in</strong>o. A<br />

partire da uno spessore di parete di 50 cm,<br />

ad oggi non è necessario alcun tipo di<br />

isolamento <strong>in</strong>tegrativo per il fatto che l’aria<br />

che penetra nei pori <strong>de</strong>lla pietra durante<br />

l’<strong>in</strong>verno protegge dal freddo e quella che<br />

penetra durante l’estate, dal caldo.

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