Cer_318_completo xweb.pdf - Confindustria Ceramica
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€ 3,50 • ANNO XXXVI • NOVEMBRE/DICEMBRE 2009 • ISSN 1828 1052• FOTO DI COPERTINA: GHIGO ROLI<br />
INTERVISTA<br />
Iginio Straffi, il<br />
“papà” delle Winx.<br />
Luitwin von Boch<br />
lascia Cérame-Unie<br />
MERCATI<br />
Spagna: l’industria<br />
ceramica affronta<br />
la crisi interna ed<br />
internazionale<br />
CER<br />
NOVEMBREDICEMBRE2009<br />
<strong>318</strong><br />
COSTI ED OPPORTUNITÀ<br />
DELLA LOGISTICA INTERNA<br />
ENERGIA<br />
Un convegno<br />
RIE sugli stoccaggi<br />
di gas metano<br />
per la ceramica<br />
FORMAZIONE<br />
Un piano per<br />
la filiera ceramica<br />
al servizio della<br />
competitività
ALLA STORIA<br />
l’anno horribilis del mondo<br />
FRANCO MANFREDINI<br />
Presidente<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica<br />
editoriale<br />
di Franco Manfredini<br />
CEREDITORIALE<br />
Quello che termina in questi giorni è, senza dubbio, l’anno horribilis nella<br />
storia del dopoguerra, non solo per il settore della ceramica industriale<br />
italiana, ma per l’intera economia del mondo. Un anno che ha dimostrato quanto<br />
siano illusorie, dal punto di vista economico, le scorciatoie basate esclusivamente<br />
sulla leva finanziaria e sul travisamento dei fondamentali delle leggi economiche.<br />
L’impatto della crisi sul settore è stata, come per la quasi totalità dei settori<br />
industriali dei cinque continenti, eccezionale nel calo della domanda di beni ed<br />
imprevedibile nel suo molteplice manifestarsi. Se da una parte noi riteniamo, come<br />
abbiamo già sostenuto, che per l’industria italiana della ceramica questa non sia<br />
una crisi del prodotto, del distretto o del settore - come dimostra ancora una volta<br />
la più limitata flessione di produzione e vendite da noi subita rispetto ad altri<br />
comparti industriali in Italia ed all’estero -, non dobbiamo però nascondere che lo<br />
tsunami mondiale generato dalla crisi globalizzata potrebbe delineare, nel<br />
momento dell’uscita dal tunnel, uno scenario completamente diverso, per quanto<br />
riguarda i mercati di destinazione del prodotto, i rapporti di concorrenza, il<br />
posizionamento sul mercato dei vari attori.<br />
Tutto questo ci chiede di continuare a lavorare per far emergere i nostri<br />
elementi di forza, per difendere la leadership mondiale delle esportazioni di<br />
piastrelle di ceramica - primato tuttora detenuta per il valore delle esportazioni<br />
stesse -, cercando di capire quali siano le giuste direzioni da prendere, tanto a<br />
livello di settore che di ogni singola azienda, ciascuna delle quali chiamata a<br />
definire il proprio posizionamento in base alla dimensione, alle peculiarità<br />
aziendali ed alle vedute del singolo imprenditore.<br />
L’Associazione in questo ha un ruolo importante e deve operare, come<br />
peraltro sta facendo e come continuerà a fare, su tutti gli aspetti di competitività<br />
del sistema ceramico nazionale. E tra le tante azioni, anche accompagnando le<br />
aziende verso progetti di ristrutturazione della capacità produttiva che - stanti<br />
le attuali condizioni di mercato - sono sovradimensionate rispetto alle reali<br />
possibilità di assorbimento della domanda. Percorsi non facili e particolarmente<br />
dolorosi, ma indispensabili per riportare le aziende ad una nuova situazione di<br />
equilibrio e di rinnovata competitività.<br />
Anche la rappresentanza nei diversi ambiti istituzionali, dal livello comunale<br />
fino ad arrivare a quello europeo ed internazionale, è aspetto fondamentale<br />
perché la competitività deriva, anche e soprattutto, da un contesto ambientale<br />
che non penalizzi le aziende in termini di costi di produzione - tra i quali in<br />
particolare il personale, l’energia, la logistica -, dei livelli di tassazione ed anche<br />
- su un ambito sovranazionale e di grande attualità in questi ultimi mesi<br />
dell’anno - in termini di rapporti di cambio dollaro e yuan mantenuti<br />
artificiosamente bassi, che impediscono una leale e corretta competizione sui<br />
mercati di tutto il mondo da parte anche dei produttori di ceramica italiani.<br />
L’imminenza del Capodanno mi porta a formulare un grande ‘in bocca al lupo’<br />
a tutti e ad esprimere la speranza che l’anno che si sta affacciando porti ad una<br />
inversione di tendenza, facendo intravedere orizzonti più sereni per tutti.<br />
2009 novembre/dicembre CER 3
CER<br />
<strong>Cer</strong> il giornale della <strong>Cer</strong>amica/<strong>318</strong><br />
novembre/dicembre 2009<br />
Promosso da<br />
Edizioni<br />
Edi.<strong>Cer</strong>. SpA<br />
Pubblicazione registrata presso il<br />
Tribunale di Modena al n°551 in data 13/2/1974<br />
ISSN 1828 1052<br />
Direttore Responsabile<br />
Franco Manfredini<br />
Direttore Editoriale<br />
Andrea Serri (aserri@confindustriaceramica.it)<br />
Redazione<br />
Valentina Candini (vcandini@confindustriaceramica.it)<br />
Simona Malagoli (smalagoli@confindustriaceramica.it)<br />
Valentina Pellati (vpellati@confindustriaceramica.it)<br />
Simone Ricci (sricci@confindustriaceramica.it)<br />
Segreteria di redazione<br />
Patrizia Gilioli (pgilioli@confindustriaceramica.it)<br />
Graziella Tosi (gtosi@confindustriaceramica.it)<br />
redazione@confindustriaceramica.it<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Alberto Barbieri, Mauro Castelli, Roberto Faben,<br />
Cristina Faedi, Alessandra Ferretti, Thomas Foschini,<br />
Luca Luberto, Walter Sancassiani, Simona Storchi<br />
Direzione, redazione,<br />
amministrazione:<br />
Edi.<strong>Cer</strong>. SpA Società Unipersonale<br />
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Si autorizza la riproduzione dei testi e delle fotografie<br />
purché recante citazione espressa della fonte.<br />
Chiuso in tipografia il 30/11/09<br />
www.italiatiles.com
SOMMARIO<br />
CER EDITORIALE<br />
3 ALLA STORIA l’anno horribilis del mondo<br />
di Franco Manfredini<br />
10 LETTERE<br />
CER NEWS<br />
12 AZIENDE CERAMICHE di Simona Malagoli<br />
20 DALL’ITALIA E DAL MONDO di Valentina Pellati<br />
24 NOTIZIE DA CONFINDUSTRIA CERAMICA<br />
di Simone Ricci<br />
CER INTERVISTA<br />
29 IGINIO STRAFFI L’inventore delle Winx,<br />
tra creatività e licensing<br />
di Mauro Castelli<br />
34 FIERE <strong>Cer</strong>saie rafforza il proprio valore mondiale<br />
di Valentina Pellati<br />
36 La Lectio Magistralis di Renzo Piano<br />
di Simona Malagoli<br />
38 I migliori stand premiati nel cuore di Bologna<br />
di Valentina Candini<br />
40 REAL ESTATE La crisi immobiliare colpisce le città<br />
medie di Roberto Faben<br />
42 Gli effetti del Piano Casa di Simone Ricci<br />
CER FOCUS SPAGNA 2010<br />
46 Il diluvio sull’azulejos spagnolo di Andrea Serri<br />
48 Le dimensioni della bolla immobiliare<br />
di Luca Luberto<br />
50 Castellon discute l’exit strategy dalla crisi<br />
di Alberto Barbieri<br />
Intervista<br />
29<br />
CERNOVEMBRE/DICEMBRE 2009<br />
54 INTERVISTA Cérame-Unie, lascia il “Barone della<br />
ceramica” di Andrea Serri<br />
55 L’agenda di Alfonso Panzani, presidente Cet<br />
di Andrea Serri<br />
56 INNOVAZIONE TECNOLOGICA Progettazione<br />
stampi computer controlled di Thomas Foschini<br />
58 AMBIENTE Quale comunicazione ambientale<br />
d’impresa? di Walter Sancassiani<br />
60 ENERGIA Stocaggi del gas, fattore di competitività<br />
di Roberto Faben<br />
63 CER DOSSIER<br />
LA MOVIMENTAZIONE INTERNA E LA<br />
LOGISTICA ESTERNA<br />
64 Sassuolo, il distretto “gira” 30 milioni di tonnellate<br />
di Alessandra Ferretti<br />
66 “Ri-organizzarsi” per ridurre i costi della logistica<br />
di Simona Storchi<br />
68 Tecnologie per la scelta, il<br />
confezionamento e la pallettizzazione<br />
a cura della Redazione<br />
78 FIERE <strong>Cer</strong>amic Tiles of Italy al Sia Guest di Rimini<br />
di Cristina Faedi<br />
80 FORMAZIONE Conto formazione per i dipendenti<br />
ceramici di Simona Storchi<br />
82 LAVORO Il 2009 di Foncer evidenzia rendimenti<br />
positivi di Alessandra Ferretti<br />
CER GALLERIA<br />
85 ESSICCAMENTO E COTTURA<br />
a cura della Redazione<br />
Focus<br />
45<br />
Dossier<br />
63<br />
2009 novembre/dicembre CER 7
�<br />
CERLETTERE<br />
10 CER novembre/dicembre 2009<br />
Innovazione e ricerca per<br />
contrastare il rischio di<br />
deindustrializzazione<br />
�<br />
Egregio presidente,<br />
da qualche mese rifletto spesso<br />
sui rischi di deindustrializzazione<br />
che corre il nostro territorio, in<br />
particolare il distretto ceramico.<br />
Non Le nascondo la forte preoccupazione,<br />
mia e dell’intera Cisl,<br />
preoccupazione aggravata anche<br />
dai dati diffusi a metà ottobre<br />
dall’Osservatorio sul mercato del<br />
lavoro della Provincia di Modena.<br />
Tuttavia non voglio lasciarmi<br />
vincere dal pessimismo, perché<br />
sono convinto che esista<br />
una via d’uscita da questa situazione.<br />
Vado sempre più convincendomi<br />
che per salvare il nostro territorio<br />
dai rischi di deindustrializzazione<br />
occorra puntare sull’innovazione<br />
di prodotto e processo. Per<br />
farlo, però, è necessario che i centri<br />
di ricerca bussino alle porte di tutte<br />
le piccole e medie imprese per accelerare<br />
l’ammodernamento e trasferimento<br />
tecnologico. Dobbiamo fare<br />
di tutto, infatti, affinché le nostre<br />
imprese escano dalla crisi più forti<br />
e competitive di prima. Di fronte<br />
alle difficoltà e all’incertezza,<br />
ampliate anche dal faticoso ricambio<br />
generazionale, avverto il pericolo<br />
che gli imprenditori abbandonino<br />
la nave senza cercare di salvarla.<br />
È un rischio, questo, che<br />
riguarda soprattutto il settore<br />
manifatturiero, la piccola e media<br />
subfornitura, le aziende che non<br />
hanno la forza per fare ricerca e<br />
andare sui mercato esteri. La crisi<br />
economico-finanziaria cominciata<br />
un anno fa ha accelerato un processo<br />
di riorganizzazione che<br />
avrebbe comunque investito, prima<br />
o poi, anche l’economia modenese,<br />
senza tuttavia minare la sua vocazione<br />
industriale e manifatturiera<br />
di qualità. È inutile che inseguiamo<br />
mire turistiche, culturali o artistiche;<br />
il festival della filosofia ha successo,<br />
ma dura<br />
solo tre giorni!<br />
Dobbiamo continuare<br />
a fare in<br />
modo innovativo<br />
ciò che sappiamo<br />
fare<br />
bene: produzioni<br />
di qualità,<br />
ma sviluppando<br />
quel qualcosa in più che prima era<br />
di nicchia e che adesso invece è<br />
fondamentale per conquistare i<br />
mercati (per esempio, l’eco-compatibilità<br />
dei prodotti). In questa trasformazione<br />
è decisivo il contributo<br />
dei centri di ricerca per l’innovazione<br />
e il trasferimento tecnologico.<br />
Devono uscire dai loro laboratori e<br />
fare un’azione capillare di “porta a<br />
porta” per aiutare tutte le imprese,<br />
soprattutto le medie e piccole, a<br />
trovare soluzioni nuove.<br />
Per questo noi della Cisl chiediamo<br />
alle istituzioni locali,<br />
provinciali e regionali, oltre<br />
che al governo, di sostenere questo<br />
grande sforzo di ammodernamento<br />
che consenta al nostro territorio di<br />
essere ancora una potenza industriale<br />
capace di esportare le sue<br />
Per scrivere al direttore: redazione@confindustriaceramica.it<br />
produzioni in tutto il mondo. È fondamentale<br />
far partire le opere pubbliche<br />
cantierabili e completare le<br />
infrastrutture, con l’apporto delle<br />
banche alle quali chiediamo di concedere<br />
maggiore fiducia alla voglia<br />
d’impresa che ancora caratterizza il<br />
nostro territorio, sostenendo i settori<br />
innovativi, come l’energetico e la<br />
tutela ambientale. Allo stesso tempo,<br />
bisogna adeguare il welfare per renderlo<br />
più universale,<br />
attento alla centralità<br />
della persona e accessibile<br />
a chi è attualmente<br />
escluso dai servizi.<br />
Francesco Falcone,<br />
segretario provinciale<br />
Cisl Modena<br />
Le convergenze possibili (e<br />
necessarie) nel rapporto<br />
banca-impresa<br />
�<br />
Gentile direttore,<br />
non passa giorno in cui il<br />
sistema creditizio non sia accusato,<br />
a diverso titolo, di restringere i<br />
canali del credito e conseguentemente<br />
di togliere ossigeno alle imprese,<br />
in una fase recessiva già di per sé<br />
provante.<br />
Purtroppo il sistema del credito<br />
si trova a dover operare<br />
all’interno di un quadro assai<br />
articolato, in cui giocano legittimi<br />
interessi apparentemente (sottolineo<br />
apparentemente) contrastanti. Ci<br />
sono le imprese, che ci valutano sì<br />
sulla qualità del servizio offerto, ma
soprattutto sulla quantità di credito<br />
erogata. Ci sono gli azionisti, che ci<br />
misurano invece sulla capacità di<br />
creare valore sostenibile nel tempo.<br />
E ci sono le autorità di vigilanza e<br />
controllo, che impongono standard<br />
di patrimonializzazione e gestione<br />
del rischio sempre più stringenti, a<br />
tutela dei risparmiatori e della stabilità<br />
dei mercati. Aspetto quest’ultimo<br />
assai importante se guardiamo<br />
alla lezione degli ultimi 20 mesi.<br />
Credo che la chiave di volta<br />
per uscire dal gioco delle<br />
parti che troppo spesso<br />
mette leziosamente l’uno contro l’altro<br />
banche e imprese sia proprio riuscire<br />
a far convergere tali istanze,<br />
per attivare un circolo virtuoso che<br />
risulti utile per l’economia nel suo<br />
complesso. Impieghi “sani”, finalizzati<br />
allo sviluppo e ben equilibrarti<br />
nel rischio, sono funzionali a quella<br />
redditività sostenibile che sta a cuore<br />
degli azionisti e allo stesso tempo<br />
aiutano l’accumulo patrimoniale che<br />
dà solidità agli istituti e contribuisce<br />
a stabilizzare l’intero sistema.<br />
Asua volta un sistema creditizio<br />
solido può meglio contribuire<br />
alla crescita del tessuto<br />
industriale.<br />
Mi rendo però conto che nel breve<br />
periodo avviare tale percorso non sia<br />
semplice, perché anche in contesti<br />
territoriali come quello modenese,<br />
caratterizzati da forte coesione fra<br />
gli attori dell’economia, la crisi ha<br />
accentuato la diffidenza fra le parti:<br />
chi produce teme di non essere pagato,<br />
chi impiega denaro teme di non<br />
rientrare dall’investimento.<br />
Occorre in ogni modo spezzare<br />
questa catena della sfiducia,<br />
nella consapevolezza<br />
che un momento straordinario<br />
richiede assunzioni di responsabilità<br />
straordinarie da parte di tutti, senza<br />
possibilità di scorciatoie. Le banche,<br />
seppur consapevoli che erogazione e<br />
pricing del credito saranno sempre<br />
più legate ai rischi impliciti all’operazione,<br />
devono affinare la capacità<br />
di “intelleggere” i business, di comprendere<br />
le prospettive industriali di<br />
un investimento, perché una pratica<br />
di fido non si riduca mai a un’equazione<br />
matematica. Inoltre devono<br />
dimostrare, proprio in passaggi delicati<br />
come quello di questi mesi, il<br />
coraggio di sostenere il capitale circolante<br />
e non solo gli investimenti<br />
“produttivi”. In questo senso posso<br />
affermare con orgoglio che BPER<br />
non ha fatto passi indietro. Anzi,<br />
anche nel corso del 2009 ha incrementato<br />
gli impieghi al settore corporate<br />
e ha seguito numerosissime<br />
operazioni di consolidamento del<br />
debito, indispensabili per “dare ossigeno”<br />
nel breve periodo e talvolta<br />
evitare il collasso di importanti<br />
realtà industriali.<br />
D’altra parte se è legittimo<br />
pretendere<br />
dalle<br />
banche, soprattutto<br />
locali, coraggio<br />
e lungimiranza,<br />
ritengo sia altrettanto<br />
legittimo<br />
auspicare maggiore<br />
attenzione alla<br />
capitalizzazione<br />
CERLETTERE<br />
delle aziende, perché la leva del<br />
debito non può e non deve essere l’unico<br />
carburante per la crescita.<br />
Un’appropriata dotazione di equity<br />
è anzi precondizione necessaria per<br />
un più agevole ed economico accesso<br />
al credito.<br />
Accanto al tema del corretto<br />
equilibrio fra le fonti del<br />
capitale, trasversale a molti<br />
comparti produttivi, esiste una<br />
riflessione più specifica per il settore<br />
ceramico, che riguarda l’evoluzione<br />
del distretto nel medio periodo.<br />
Dando per acquisita una sempre<br />
maggior focalizzazione verso prodotti<br />
e processi innovativi, in grado<br />
di creare più marginalità, occorre<br />
forse valutare in che modo la fisiologica<br />
contrazione dei volumi<br />
impatterà sulla numerosità delle<br />
unità produttive, sugli assetti di<br />
governance, sull’indotto e sull’occupazione.<br />
In questo senso BPER è<br />
pronta a ragionare su quali strategie<br />
di sistema mettere in campo<br />
assieme ad imprese, forze economiche<br />
e sociali e istituzioni, nella consapevolezza<br />
che la ceramica è, e<br />
continuerà ad essere, una delle<br />
spine dorsali dell’economia del<br />
Paese e di un territorio che necessariamente<br />
dovrà mantenere<br />
e rafforzare la<br />
propria vocazione<br />
manifatturiera.<br />
Luigi Odorici,<br />
vice direttore<br />
generale Banca<br />
Popolare dell’Emilia<br />
Romagna<br />
�<br />
2009 novembre/dicembre CER 11
CERNEWS aziende ceramiche<br />
a cura di Simona Malagoli<br />
CERAMICHE KEOPE PER<br />
l’Università degli Studi dell’Aquila<br />
<strong>Cer</strong>amiche Keope del Gruppo Concorde - una delle realtà aziendali<br />
più affermate del settore della produzione di pavimenti e rivestimenti<br />
in grès porcellanato colorato in<br />
massa destinati ad ambienti di<br />
fascia alta - contribuisce, attraverso<br />
una donazione di materiale, alla<br />
realizzazione dell’edificio<br />
dell’Università degli Studi<br />
dell’Aquila, futura sede di alcuni<br />
uffici amministrativi.<br />
Nato dalla collaborazione didattica<br />
e scientifica tra l’Università degli<br />
Studi dell’Aquila e l’Università di<br />
Parma, il progetto è stato ideato<br />
dallo Studio di Progettazione<br />
Il rendering del progetto<br />
Consulenza e Progetti di Parma, a<br />
cui <strong>Cer</strong>amiche Keope, grazie al forte impegno dimostrato negli ultimi<br />
anni nei confronti dell’ambiente, é stata chiamata a partecipare,<br />
insieme ad altre aziende, al suo completamento. Il risultato degli<br />
ingenti investimenti effettuati è dimostrato dall’esclusivo progetto<br />
GreenThinking – logo con cui l’azienda offre ai propri clienti un<br />
valore aggiunto, dando la possibilità di effettuare scelte consapevoli<br />
verso prodotti ecosostenibili – e dalle certificazioni ottenute: ISO<br />
14064 (recepimento Protocollo di Kyoto) ed Ecolabel.<br />
Il suo lavoro è l’imprenditoria, la sua passione è la finanza, la sua vita è in ceramica. Con<br />
queste parole un giornalista locale, in un libro di alcuni anni fa dedicato al distretto, descrisse<br />
alcune delle peculiarità salienti di Oscar Zannoni, presidente di Gruppo <strong>Cer</strong>amiche Ricchetti e<br />
vice presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica, improvvisamente scomparso lo scorso 23 settembre<br />
all’età di 67 anni. Nato a San Polo d’Enza, sposato con Loredana e padre di Anna ed Andrea,<br />
la carriera professionale di Zannoni – iniziata con la <strong>Cer</strong>amica Smov – raggiunge una prima<br />
importante svolta quando, nell’estate del 1989, diventa l’azionista di riferimento del gruppo<br />
Cisa-<strong>Cer</strong>disa. Traguardo a cui seguì, nell’autunno del 1995, l’acquisizione del Gruppo<br />
<strong>Cer</strong>amiche Ricchetti, operazione dalla triplice valenza: riportare sotto il capitale italiano l’unico<br />
Oscar Zannoni<br />
gruppo controllato da capitale estero (svedese), essere la prima azienda ceramica a quotarsi<br />
alla Borsa Valori, entrare di diritto nel Gotha dell’industria ceramica nazionale.<br />
Particolarmente determinato in ambito lavorativo, ma di una straordinaria ironia e disponibilità nella vita privata, Oscar Zannoni<br />
vanta un cursus honorum associativo alquanto importante e ricco, che ha raggiunto il suo culmine con la nomina a presidente di<br />
Assopiastrelle nel periodo 1993-1997, per diventare poi presidente di CET – Federazione Europa della <strong>Cer</strong>amica – nel successivo<br />
biennio 1997-1998. Tra i riconoscimenti pubblici più significativi, vanno ricordati la nomina a Cavaliere del Lavoro nel 1997 e la<br />
laurea honoris causa dell’Università di Modena e Reggio Emilia in Ingegneria Meccanica nel 2002.<br />
Imprenditore dai ramificati e molteplici interessi, soprattutto in ambito finanziario – membro del patto di sindacato in virtù dello<br />
0,30% del capitale di Mediobanca e consigliere di Cattolica Assicurazioni, tra i tanti –, ha portato il Gruppo <strong>Cer</strong>amiche Ricchetti<br />
nell’esercizio 2008 a realizzare un fatturato di 240 milioni di euro e ad un’occupazione di 1.950 addetti nelle sue aziende italiane<br />
ed all’estero, in Portogallo e Scandinavia.<br />
12 CER novembre/dicembre 2009<br />
CERMEMENTO<br />
IN RICORDO DI Oscar Zannoni<br />
Per l’invio di comunicati stampa: redazione@confindustriaceramica.it<br />
PRIMO FLAGSHIP STORE<br />
Florim a Milano<br />
Con un evento riservato a clienti e progettisti,<br />
Florim ha inaugurato il 12<br />
novembre scorso il suo primo flagship<br />
store a Milano, in via Fatebenefratelli n°9,<br />
un’area della città estremamente prestigiosa<br />
e centrale. In questo nuovo spazio,<br />
su una superficie di circa 450 m², sono<br />
esposti i prodotti e le soluzioni appartenenti<br />
a tutti i marchi dell’azienda - Floor<br />
Gres, Rex, <strong>Cer</strong>im, Casa dolce casa e<br />
Casamood - che, rivolgendo una particolare<br />
attenzione nel cogliere le evoluzioni<br />
del design e dell’architettura contemporanea,<br />
lo rendono un luogo d’incontro dedicato<br />
ad architetti, professionisti e a tutti<br />
gli operatori del mondo dell’edilizia e<br />
della progettazione.<br />
Fiduciosa nel futuro e nella forza dei propri<br />
prodotti, tecnologie, marchi e servizi,<br />
Florim continua dunque ad investire,<br />
creando una nuova opportunità di comunicazione<br />
e business nel cuore di Milano.
FINCIBEC per un costruire sostenibile<br />
Produttore attento, da anni, agli aspetti ambientali, Fincibec Group<br />
raggiunge per tutte le serie di punta dei tre brand aziendali -<br />
Monocibec, Century e Naxos - la certificazione di prodotto ANAB-<br />
ICEA. Rispondendo ai requisiti EN ISO 14024, i prodotti Fincibec sono<br />
dunque da ritenersi ottimali per la bioedilizia, in quanto ottenuti da<br />
materie prime estratte con un impatto ridotto sugli habitat e sulle<br />
risorse naturali, non contengono e non emettono sostanze pericolose<br />
per l'uomo o per l'ambiente e il loro processo produttivo è mantenuto<br />
sotto rigido controllo per limitare al minimo<br />
il consumo energetico e le emissioni in atmosfera.<br />
L'individuazione di un impasto ceramico<br />
contenente una percentuale di materiale riciclato<br />
superiore al 40 %, senza pregiudicare in<br />
alcun modo le prestazioni tecniche della piastrella<br />
ha poi valso all’azienda, per ventidue<br />
collezioni, la certificazione rilasciata da Bureau<br />
Veritas, di fondamentale importanza per quanto<br />
riguarda il regolamento LEED, ovvero quei<br />
parametri per l'edilizia sostenibile che indicano<br />
i requisiti per costruire edifici ecocompatibili.<br />
DIMENSIONE CONTEMPORANEA<br />
per il mosaico di Aquileia<br />
Aquileia, divisione di<br />
Industrie Fincuoghi<br />
S.p.A., propone al<br />
mondo contemporaneo<br />
un’innovativa<br />
interpretazione delle<br />
arti musive, attraverso<br />
un mosaico in grès<br />
porcellanato in cui la<br />
singola tessera, che ne<br />
costituisce l’elemento Un momento della premiazione<br />
chiave, genera nelle mani del progettista infinite soluzioni assolutamente<br />
originali, mixando finiture, colori e formati.<br />
Al fine di approfondire, attraverso il patrimonio culturale italiano,<br />
la sua conoscenza del mosaico artistico e della decorazione,<br />
Aquileia ha ricercato un confronto con le Istituzioni Accademiche,<br />
in particolar modo con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna - l’unica<br />
del mondo occidentale con un corso specialistico di mosaico -<br />
con cui ha avviato una significativa collaborazione. I materiali<br />
Aquileia sono stati utilizzati in alcuni esperimenti dai suoi migliori<br />
allievi, alla ricerca di soluzioni compositive originali ed intelligenti.<br />
I risultati ottenuti hanno portato l’azienda allo stanziamento di<br />
due borse di studio per le brillanti allieve Giorgia Moretti e Yazmín<br />
Cifuentes Villanueva. Durante la premiazione, avvenuta il 10 ottobre<br />
scorso in occasione dell’inaugurazione di Ravenna Mosaico - il<br />
primo Festival Internazionale dedicato alle espressioni contemporanee<br />
dell’arte antica del mosaico -, l’Accademia ha presentato le<br />
più recenti ricerche visive dei suoi giovani artisti.<br />
CERNEWS aziende ceramiche<br />
CASALGRANDE PADANA BREVETTA<br />
una piastrella antibatterica<br />
Sulla base di una ricerca effettuata<br />
in collaborazione con il<br />
Dipartimento di Microbiologia<br />
dell’Università di Modena,<br />
Casalgrande Padana ha sviluppato<br />
un prodotto ceramico che, sottoposto<br />
a severe prove di laboratorio, è<br />
risultato al di sopra degli standard<br />
richiesti dalle normative di riferimento,<br />
in quanto capace di abbat-<br />
Il Centro di Medicina Rigenerativa di Modena<br />
tere al 99,9% i quattro principali<br />
ceppi batterici: Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis,<br />
Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa.<br />
Elevate proprietà antibatteriche, ottenute mediante un innovativo<br />
processo produttivo brevettato, basato sull’impiego delle nanotecnologie<br />
di ultima generazione, costituiscono dunque la peculiarità di<br />
Bios, una linea di piastrelle in grès porcellanato a tutta massa pienamente<br />
vetrificato. Durante le fasi di lavorazione, il materiale ceramico<br />
viene additivato in pasta con particelle di natura minerale che generano<br />
una reazione battericida estremamente efficace, in grado di<br />
rimanere inalterata nel tempo, senza il bisogno della luce per attivarsi<br />
e capace di amplificare ulteriormente i propri effetti benefici in presenza<br />
di umidità.<br />
Si tratta di risultati che evidenziano straordinarie possibilità applicative<br />
del prodotto in tutti i campi di utilizzo dove siano richieste elevate<br />
prestazioni d’igiene, pulizia, sicurezza e facilità di manutenzione.<br />
A testimoniarlo, il primo intervento realizzato con questi materiali: il<br />
nuovo Centro di Medicina Rigenerativa di Modena, una struttura<br />
altamente specializzata nella ricerca sulle cellule staminali.<br />
DEL CONCA RISCALDA L’AMBIENTE<br />
con Zelo5<br />
Pensando che ristrutturazioni e rifacimenti sono voci importanti in un<br />
settore delle costruzioni sostanzialmente fermo, il Gruppo Del Conca<br />
ha realizzato e presentato a <strong>Cer</strong>saie Zelo5, una piastrella dallo spessore<br />
di soli 5 millimetri che non necessita per la posa della rimozione<br />
del vecchio rivestimento e dei serramenti, garantendo a chi ristruttura<br />
spese inferiori del 50-60%, oltre ad un risparmio di tempo, un minor<br />
disagio ed assenza di detriti con beneficio per l’ambiente.<br />
Lo spessore del grès estremamente ridotto, che nulla toglie a qualità<br />
e resistenza, fa di questa piastrella un ottimo conduttore termico: da<br />
qui l’idea di promuoverla insieme a Thermatile, una rivoluzionaria rete<br />
con serpentine in fibra di carbonio - nata dalla tecnologia per riscaldare<br />
le gomme delle auto di<br />
Formula 1 - prodotta in esclusiva<br />
per Del Conca. Anch’essa<br />
sottile al punto da poterla<br />
posizionare direttamente<br />
sotto la colla delle piastrelle,<br />
genera al bisogno un piacevole<br />
tepore sotto ai piedi.<br />
2009 novembre/dicembre CER 13
CERNEWS aziende ceramiche<br />
TAGINA SPONSOR DELLA TRIENNALE<br />
della <strong>Cer</strong>amica d’Arte Contemporanea<br />
Profondamente rinnovato mediante una formula comprendente altre<br />
tre sezioni - dedicate rispettivamente a Disegno e Produzione, alla<br />
Tradizione contemporanea e ad un Progetto speciale realizzato quest’anno<br />
dall´artista Bruna Esposito - il<br />
Concorso Internazionale della <strong>Cer</strong>amica<br />
di Gualdo Tadino si è trasformato nel<br />
2009 in una rassegna di più ampio spettro.<br />
La prima edizione della Triennale<br />
della <strong>Cer</strong>amica d´Arte Contemporanea,<br />
di cui Tagina è uno dei principali sponsor,<br />
nasce dunque dall’idea di proporre<br />
la ceramica come un laboratorio privilegiato<br />
per il design contemporaneo e<br />
come occasione per attualizzare la tradi-<br />
Chiara Camoni, Un tavolo,<br />
una sedia, un libro<br />
14 CER novembre/dicembre 2009<br />
zione ceramica umbra, restituendo<br />
impulso alla produzione artigianale e<br />
industriale.<br />
Le opere vincitrici della sezione artistica e di quella dedicata al<br />
Progetto speciale - che hanno preso forma grazie al supporto tecnico<br />
fornito direttamente da Tagina, in stretta collaborazione con alcune<br />
aziende locali - sono esposte al pubblico in appositi siti prescelti<br />
all’interno dello spazio urbano di Gualdo Tadino, rappresentando un<br />
primo passo verso la creazione di un “museo a cielo aperto”, espressione<br />
permanente della tradizione ceramica cittadina.<br />
CERMEMENTO<br />
IN RICORDO DI Antonio Cuoghi<br />
GRUPPO CONCORDE<br />
premiato dalla Commissione Europea<br />
Nel corso di una cerimonia<br />
presso il castello settecentesco<br />
della Hulpe, vicino a Bruxelles, il<br />
direttore della Commissione<br />
Europea per l’Ambiente Herbert<br />
Heichinger ha consegnato al<br />
Gruppo Concorde e ad altre<br />
due aziende europee gli EU<br />
Ecolabel Communication<br />
Awards. Istituito per la prima<br />
volta quest’anno, si tratta di un<br />
prestigioso riconoscimento conferito<br />
soltanto a quelle aziende<br />
che si sono particolarmente<br />
distinte nell’ottenere e nel<br />
promuovere l’Ecolabel, la cer-<br />
Herbert Heichinger e Carlo Cottica<br />
durante la premiazione<br />
tificazione di eccellenza ambientale rilasciata dall’Unione Europea.<br />
Carlo Cottica, consigliere delegato responsabile delle relazioni<br />
esterne del Gruppo Concorde, recatosi a Bruxelles per ricevere la<br />
grande targa di cristallo, ha affermato: “E’ stata una grande emozione<br />
trovarsi in quel luogo alla presenza di rappresentanti di tutte<br />
le nazioni europee e ricevere un riconoscimento così importante,<br />
superando la nutrita e qualificata concorrenza di tante altre imprese<br />
che aspiravano al premio”.<br />
“Nella mia vita ho lavorato parecchio, ma sono stato anche capace di ritagliare il tempo per divertirmi. A differenza dei carpigiani, che<br />
avevano il gusto di ostentare la ricchezza accumulata e che in alcuni casi vivevano forse al di sopra delle loro possibilità, il sassolese ha<br />
sempre avuto molto pudore ed i soldi guadagnati, dopo averli risparmiati, li ha sempre reinvestiti in modo massiccio sul territorio. Siamo<br />
tutti innamorati di questo mestiere che ci fa venire un fegato così”. Questo, un passo saliente di una delle rare interviste, rilasciata lo<br />
scorso anno, a Toto Cuoghi, il presidente e fondatore di Fincuoghi scomparso mercoledì 25 novembre al Policlinico di Modena all’età di<br />
78 anni dopo una lunga malattia.<br />
La capacità di leggere in prospettiva le situazioni, una straordinaria attitudine imprenditoriale, una<br />
grande discrezione mai disgiunta, però, dall’attenzione alle persone ed al territorio – nei suoi aspetti<br />
sociali, ma anche sportivi – sono i tratti salienti di chi da imprenditore è diventato uno dei protagonisti<br />
del “miracolo Sassuolo”. La carriera professionale di Toto Cuoghi inizia nell’area commerciale della<br />
<strong>Cer</strong>amica Marazzi quale agente per alcune regioni d’Italia, ma ben presto decide di mettersi in proprio<br />
e fonda diventandone presidente, nel 1959, la <strong>Cer</strong>amiche Edilgres spa attiva nella produzione di grès<br />
rosso. Un’attitudine all’imprenditorialità che nove anni dopo, nel 1968, lo porta a fondare e a<br />
diventare presidente sia di <strong>Cer</strong>amiche Record spa, impresa industriale focalizzata sul cotto forte, che di<br />
<strong>Cer</strong>amiche Edilcuoghi, inizialmente attiva nella produzione di piastrelle di bicottura ed oggi parte<br />
integrante di Industrie Fincuoghi spa: gruppo ceramico che occupa 466 dipendenti e che nel 2008 ha<br />
fatturato 95 milioni di euro, grazie ad una produzione superiore agli 8 milioni di metri quadrati<br />
realizzati in tre stabilimenti. Lascia la moglie Lalla, la figlia Dedi con il marito Davide ed il figlio Ettore<br />
(membro del Consiglio Direttivo di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica) con la moglie Luisa, e i 7 nipoti.<br />
Antonio Cuoghi
CERNEWS aziende ceramiche<br />
COTTO D’ESTE PROTAGONISTA DI ÁTIKA<br />
in Fiera Milano<br />
Kerlite di Cotto d’Este è stata scelta per tutta la pavimentazione<br />
ed il rivestimento del bagno - privilegiando la lastra intera formato<br />
3mx1m - di átika, una demo-house innovativa, di classe energetica<br />
A+, inaugurata il settembre scorso in Fiera Milano nell’ambito di<br />
un progetto internazionale sulla sostenibilità in edilizia.<br />
La bellezza delle grandi lastre, l’invisibilità delle fughe, il calore<br />
della pietra e il comfort di un materiale che, agli occhi e al tatto,<br />
dona sensazioni uniche, senza dimenticare la facilità di posa, sono<br />
stati gli elementi che hanno fatto prediligere Kerlite, un grès laminato<br />
altamente innovativo realizzato<br />
con una tecnologia produttiva<br />
all’avanguardia.<br />
Elemento imprescindibile per la<br />
scelta, inoltre, la particolare<br />
attenzione ed il profondo rispetto<br />
per l’ecosistema e la salvaguardia<br />
del pianeta che Cotto<br />
d’Este pone in tutte le fasi del<br />
processo produttivo ed aziendale,<br />
un impegno testimoniato<br />
dalle più prestigiose ed importanti<br />
certificazioni ambientali a<br />
livello internazionale.<br />
16 CER novembre/dicembre 2009<br />
CERAMICHE SUPERGRES<br />
ad Ecomondo<br />
A testimonianza di un’attenzione sempre<br />
viva nei confronti dell’ambiente e delle<br />
tematiche ad esso legate, <strong>Cer</strong>amiche<br />
Supergres ha partecipato con la nuova<br />
linea in grès porcellanato A.I.R. alla fiera<br />
Ecomondo - l’importante appuntamento<br />
annuale per l’industria dell’ambiente e<br />
della sostenibilità - all’interno di un’installazione<br />
di ReMedia, consorzio italiano leader<br />
nel riciclo dei componenti elettronici<br />
(RAEE - Rifiuti di Apparecchiature<br />
Elettroniche ed Elettriche).<br />
Frutto di una partnership tra ReMedia e<br />
Supergres, A.I.R. (Architecture in Respect)<br />
è un progetto innovativo e rivoluzionario<br />
nel campo ceramico: si tratta di una serie<br />
che si produce con il 20% di materiale<br />
riciclato post-consumer (vetri CRT), a<br />
dimostrazione di come si possano smaltire<br />
in modo utile e intelligente alcuni componenti<br />
elettronici altrimenti rischiosi per l’ecosistema.<br />
Oltre ad essere certificata<br />
Ecolabel, questa linea permette di ottenere<br />
elevati punteggi LEED nei progetti residenziali<br />
privati e pubblici.<br />
GIGACER, CONFORME<br />
alle norme ISO 9001 e ISO 14001<br />
Gigacer S.p.A., dopo un serie di accuratissime verifiche effettuate dal<br />
prestigioso ente di certificazione indipendente Det Norske Veritas, ha<br />
ottenuto due importanti attestati<br />
sull’efficacia dei propri sistemi<br />
gestionali attraverso la certificazione<br />
di conformità alle norme<br />
ISO 9001: 2008 ed ISO 14001:<br />
2004, relative, rispettivamente,<br />
al sistema qualità ed al sistema<br />
ambientale.<br />
La qualità certificata da ISO<br />
9001 riguarda non solo il prodotto<br />
e le sue caratteristiche,<br />
aspetto che costituisce comunque<br />
l’idea fondamentale su cui<br />
Gigacer basa la sua presenza<br />
sul mercato, ma anche il servizio<br />
al cliente, diventato immediatamente<br />
uno dei punti di forza<br />
dell’azienda, in grado di rispondere alle diverse esigenze della clientela<br />
grazie ad un’organizzazione particolarmente flessibile.<br />
ISO 14001: 2004, norma anch’essa internazionale, definisce invece<br />
come deve essere sviluppato un efficace sistema di gestione<br />
ambientale, richiedendo all’azienda di valutare l’impatto delle proprie<br />
attività sull’ambiente e di formalizzarne i criteri di una gestione<br />
efficace.<br />
NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO<br />
per Laminam<br />
Alberto Selmi ha assunto, da ottobre, la<br />
carica di amministratore delegato di<br />
Laminam S.p.A. di Fiorano Modenese,<br />
la controllata di System Group che produce<br />
e commercializza "la più grande<br />
superficie ceramica ultrasottile" realizzata<br />
con gli innovativi processi produttivi<br />
brevettati System ®. Il suo ingresso<br />
in azienda, supportato da una vasta<br />
esperienza gestionale nel settore ceramico,<br />
risulta del tutto funzionale allo<br />
sviluppo commerciale delle lastre<br />
Laminam ® in ogni loro applicazione e, conseguentemente, alla più<br />
ampia diffusione dei processi produttivi di laminati ceramici a marchio<br />
System ®.<br />
Alberto Selmi<br />
L’evoluzione estetica e tecnologica di Laminam continua, trasforma la<br />
materia e genera inediti esiti, innovative soluzioni per una progettualità<br />
architettonica ad alti contenuti. In occasione di <strong>Cer</strong>saie, è stata<br />
presentata la nuovissima collezione Filo: superfici cangianti, tridimensionali,<br />
capaci di esaltare, ancora una volta, la versatilità espressiva<br />
della lastra laminam, in grado di imprimere e catturare il fascino della<br />
luce in termini di qualità estetica ed epidermica del materiale.
CERNEWS aziende ceramiche<br />
GALASSIA ALLO STARGATE<br />
del Sia Guest<br />
Galassia, con le sue collezioni Kimi ed Orbis ha preso parte, nell’ambito<br />
del Sia Guest di Rimini, a Stargate, un viaggio attraverso le proposte<br />
progettuali degli architetti Elisabetta Motta e Cristina Corti<br />
volte a stimolare, attraverso la continua ricerca di nuovi materiali e<br />
tecnologie, la progettazione e realizzazione di alberghi in maniera<br />
innovativa e di altissima qualità.<br />
Entrando nel portale centrale, lo “Stargate” appunto, si entra in una<br />
nuova dimensione dettata dalla rilettura in chiave moderna della<br />
mitologia greca. Uno spaccato al vero<br />
di un albergo con l’ampio lounge-bar<br />
dedicato ad Iris, messaggera degli dèi,<br />
diventa punto di incontro e luogo di<br />
intrattenimento. Proseguendo si trovano<br />
la stanza di Icaro, progettata dall’architetto<br />
Motta e la stanza di<br />
Narciso ed Eco, progettata dall’architetto<br />
Corti, che propongono due con-<br />
La collezione Kimi nel bagno<br />
della stanza di Icaro<br />
INNOCENZO CIPOLLETTA<br />
nel Consiglio d’Amministrazione di Piemme<br />
Nel corso del Consiglio d’Amministrazione di <strong>Cer</strong>amiche Piemme di<br />
Spezzano tenutosi a metà novembre, il prof. Innocenzo Cipolletta -<br />
presidente dell’Università degli Studi di Trento e del Gruppo<br />
Ferrovie dello Stato - ha commentato i dati dell’Ocse riguardanti la<br />
terza posizione dell’Italia in ambito europeo e la sesta nel mondo<br />
in fatto di ricchezza precisando come l’Organizzazione per la<br />
Cooperazione e lo Sviluppo economico non indichi in realtà una<br />
ripresa a breve, ma soltanto un superamento del momento peggiore.<br />
Il settore ceramico si trova ora in una fase di assorbimento della<br />
bolla immobiliare e<br />
Piemme che, come le altre<br />
industrie ceramiche ha<br />
subito un calo della<br />
domanda, ne ha potuto<br />
arginare gli effetti negativi,<br />
difendendo i propri<br />
risultati, grazie al riposi-<br />
Il Consiglio d’Amministrazione di <strong>Cer</strong>amiche Piemme zionamento verso l’alta<br />
gamma, ottenuto con<br />
investimenti strategici in tecnologia e ricerca. “Ritengo sia un messaggio<br />
per tutta l’industria italiana quello di andare verso produzioni<br />
a più alto valore aggiunto - sostiene Cipolletta - perché più che i<br />
volumi, quando ci sarà la ripresa, quello che conta è avere dei prodotti<br />
che siano competitivi e che diano dei contributi in termini di<br />
valore maggiore rispetto a quelli del passato”.<br />
18 CER novembre/dicembre 2009<br />
cept diversi, innovativi e realizzabili da<br />
subito. Procedendo nel corridoio di collegamento<br />
si accede, poi, al giardino di<br />
Morfeo, luogo di conversazione dedicato al benessere psico-fisico<br />
dell’utente. Le aree comuni sono progettate a quattro mani, e sintetizzano<br />
nuove tendenze ed idee sullo stare insieme.<br />
CERAMICA FIORANESE<br />
ad Abitare il Tempo 2009<br />
Steelwork Gold di <strong>Cer</strong>amica Fioranese, un materiale con una particolare<br />
doratura metallizzata, è stato scelto nella finitura<br />
“lucidato/rettificato”, personalizzato con la grafica floreale del<br />
decoro Flowers, per la pavimentazione e, nella versione mosaico<br />
20x20, per il rivestimento dei due banchi ricevimento dell’installazione<br />
Riyadh Gallery Hotel di Maurizio Favetta, all’interno dell’evento<br />
Linking People in occasione di Abitare il Tempo 2009. Si tratta<br />
della rappresentazione del mood estetico e formale di una nuova<br />
realizzazione nel settore dell’ospitalità che l’architetto milanese sta<br />
progettando nella capitale saudita Riyadh, in cui il motivo ispiratore<br />
e punto di partenza del progetto grafico è un fiore stilizzato, simbolo<br />
di Riyadh Gallery. All’interno dell’installazione di Verona, i codici<br />
della classicità araba vengono rivisitati e reinterpretati per restituirci<br />
un’immagine della cultura locale distante dagli stereotipi tradizionali:<br />
un’immagine fresca, dinamica, al passo con il forte e costante<br />
cambiamento che il Paese saudita, in questo periodo di crescita<br />
costante anche se misurata, sta vivendo.<br />
APRE A MILANO Refin Studio<br />
<strong>Cer</strong>amiche Refin ha inaugurato il 12 novembre scorso a<br />
Milano Refin Studio, il nuovo showroom ideato<br />
dall’architetto Paolo <strong>Cer</strong>masi, concepito come un<br />
osservatorio sul mondo dell'architettura. Si tratta di uno<br />
spazio pensato non solo come luogo espositivo, ma<br />
soprattutto come “teatro” animato da incontri periodici<br />
con progettisti, designer ed esponenti del settore<br />
attraverso un programma di appuntamenti sul progetto in<br />
progress.<br />
Una nuova vetrina in Foro Buonaparte, dunque, dedicata<br />
ai professionisti e a tutti coloro che vorranno conoscere<br />
personalmente le collezioni dell'azienda e le sue<br />
applicazioni, ma anche un vero e proprio punto d'incontro<br />
in grado di sviluppare un'attività d’informazione al mondo<br />
del progetto e dell'edilizia curata da un team di persone<br />
con competenze specifiche che costituiranno il trait<br />
d'union, in tempo reale, con l'azienda.
IMPRUNETA RIVESTE<br />
il Policlinico Mangiagalli a Milano<br />
Il peculiare valore estetico del cotto per facciate ad ancoraggio meccanico<br />
di Impruneta s.r.l. diventa, a Milano, strumento per la realizzazione<br />
di un sistema altamente tecnologico e prestazionale quale l’involucro<br />
del Padiglione Monteggia, intervento principale nell’ambito<br />
della riqualificazione del Policlinico Mangiagalli Regina Elena.<br />
Pur mantenendo la volumetria dell’edificio<br />
preesistente, il nuovo<br />
Padiglione è in grado di rivoluzionare<br />
la percezione e l’assetto dell’intera<br />
area urbana circostante, attraverso<br />
la sua forma del tutto originale<br />
rispetto al contesto in cui si colloca e<br />
l’uso dell’involucro quale strumento<br />
di dialogo tra esterno ed interno dell’edificio.<br />
Accanto al senso di dinamicità<br />
conferito dallo sviluppo orizzontale degli elementi di rivestimento<br />
in cotto sagomati, sono presenti continue alternanze tra vuoto e<br />
pieno, ottenute, ad esempio, tramite lo sfaldamento del rivestimento<br />
in corrispondenza dell’ingresso e l’alternanza tra lastre in cotto ed<br />
elementi frangisole modulari in corrispondenza delle finestre.<br />
Oltre alle sue particolari doti estetiche, il rivestimento del nuovo<br />
Monteggia rappresenta uno dei principali esempi d’integrazione funzionale<br />
tra involucro ed edificio. La parete ad ancoraggio meccanico,<br />
infatti, è stata realizzata con lo scopo di garantire elevate prestazioni<br />
termiche ed acustiche.<br />
SINERGIA FRA ARTE E INDUSTRIA<br />
allo stand del Gruppo Ricchetti<br />
Architettura, ceramica, design ed arte sono i temi espressi dallo stand<br />
del Gruppo ceramico Ricchetti allestito in occasione di <strong>Cer</strong>saie. Su<br />
una superficie di 2000 m 2 , le ultime novità delle otto aziende appartenenti<br />
al Gruppo s’incontrano con le opere di cinque scultori italiani<br />
di diverse scuole – Girolamo Ciulla, Giuseppe Bergomi, Sergio Zanni,<br />
Mario Branca e Antonio Caselli – che la Galleria Forni ha inserito nell’ambito<br />
del progetto, dando origine ad una sinergia fra arte e industria<br />
nell’intento di valorizzare<br />
le forze del gusto Made in Italy.<br />
Il progetto evento nasce da<br />
un’idea dello Studio Original<br />
Designers 6R5 Network di<br />
Milano e s’inserisce nelle ultime<br />
tendenze internazionali che<br />
portano il mondo della comunicazione<br />
e della rappresentazione<br />
a unire e coinvolgere in<br />
un’unica iniziativa varie componenti<br />
per uno scambio che<br />
arricchisce e stimola la fantasia,<br />
fornendo idee ai progettisti presenti<br />
all’evento.<br />
Sergio Zanni, Equilibri di gruppo<br />
CERNEWS aziende ceramiche<br />
COEM PER SENSORY ROOM<br />
al Sia Guest di Rimini<br />
<strong>Cer</strong>amiche Coem partecipa con l’architetto Silvio de Ponte e i suoi<br />
collaboratori Andrea Intorrella e Marco Vincenzi, e con il prezioso<br />
apporto di Salaroli SpA, alla realizzazione dell’installazione Sensory<br />
Room, allestita in occasione del Salone dell’Accoglienza Sia Guest di<br />
Rimini.<br />
Alla base della Sensory Room vi è l’idea di fornire al visitatore delle<br />
nuove chiavi di lettura al concetto di “Abitare”, intendendo questo<br />
spazio dell’ospitalità non solo come un luogo attrezzato e<br />
tecnologicamente evoluto, ma sviluppandolo alla stregua di un vero<br />
e proprio organismo monocellulare - vivente e autosufficiente -<br />
racchiuso in un involucro-membrana sensibile e intelligente, capace<br />
di esprimere valori di qualità percettive, manifestabili secondo un<br />
rapporto tra materia e luce, tra qualità immateriali e superfici fisiche,<br />
per una nuova ergonomia. Il risultato è un insieme armonico,<br />
suggestivo ed<br />
estremamente<br />
emozionale.<br />
Le serie di <strong>Cer</strong>amiche<br />
Coem scelte da De Ponte<br />
per la Sensory Room - la<br />
Pietra di Lavagna nella<br />
versione a spacco e la<br />
T.U. nella versione<br />
metallica -<br />
contribuiscono ad<br />
amplificare l’atmosfera<br />
da laboratorio<br />
sotterraneo o lunare, eppure così calda e attraente, assolutamente<br />
“sensoriale”.<br />
CERAMICA CASTELVETRO INSTALLA<br />
il forno più grande ed ecologico<br />
<strong>Cer</strong>amica Castelvetro ha<br />
acquistato da Sacmi FMS<br />
2950, il modello di forno a<br />
bocca più larga oggi istallato<br />
nel comprensorio emiliano-romagnolo della ceramica e, allo stesso<br />
tempo, anche il più “ecologico”. Lungo cento metri, il forno è dotato<br />
del sistema XTR, in grado di massimizzare il recupero del calore,<br />
dunque di abbattere i costi di gestione di almeno venti punti percentuali<br />
rispetto alla macchina termica fino ad oggi utilizzata dall’azienda<br />
di Solignano (Modena). Sacmi ha inoltre fornito all’azienda il primo<br />
impianto integrato “chiavi in mano” per il recupero del calore in<br />
eccesso dai quattro essiccatoi attualmente funzionanti.<br />
Con questa scelta d’investimento, che va nella direzione di un recupero<br />
totale interno di energia riducendo al minimo le dispersioni,<br />
<strong>Cer</strong>amica Castelvetro realizza così un vero e proprio “ciclo integrato<br />
ecologico”, in grado di costituire una risposta efficace ed innovativa al<br />
particolare momento che sta attraversando il mercato della ceramica.<br />
Una soluzione all’avanguardia per coniugare la naturale esigenza di<br />
incrementare la produttività contenendo allo stesso tempo costi ed<br />
emissioni.<br />
2009 novembre/dicembre CER 19
CERNEWS dall’Italia e dal mondo<br />
a cura di Valentina Pellati<br />
SACMI, CAMBIAMENTO AI VERTICI<br />
in un’ottica di continuità<br />
Sarà Pietro Cassani, imolese e già direttore generale di Sacmi<br />
Imola, il nuovo direttore generale del Gruppo Sacmi e l’amministratore<br />
delegato della holding H.P.S. che controlla le società del<br />
Gruppo.<br />
Eugenio Emiliani, in Sacmi dal 1977, raggiunta l'età per il pensionamento,<br />
e alla testa del Gruppo imolese prima come direttore di<br />
Sacmi Imola dal 2001 dal 2007 poi come direttore del gruppo,<br />
lascia il posto a<br />
Cassani che è già alla<br />
guida di Sacmi Imola<br />
da due anni e presidente<br />
dell'Acimac<br />
(l'associazione di<br />
<strong>Confindustria</strong> che riunisce<br />
i produttori italiani<br />
di macchine e<br />
impianti per la cerami-<br />
Pietro Cassani<br />
ca) dal 2008.<br />
Eugenio Emiliani continuerà ad apportare un contributo professionale<br />
e strategico all'interno del Gruppo dedicandosi in particolare<br />
a Negri Bossi e Carle & Montanari, ma anche alla divisione ceramica<br />
nella quale ha ricoperto il ruolo di direttore dal 1992.<br />
Per informazioni: www.sacmi.com<br />
NUOVA LINEA SITI-B&T GROUP<br />
per ceramica sanitaria in Russia<br />
Z.A.O. Fayans, azienda russa attiva nella produzione di sanitari in<br />
ceramica, ha siglato un nuovo accordo con la Divisione Sanitari<br />
Siti-B&T Group per la fornitura di un nuovo forno intermittente<br />
“Astra” per la cottura e la ricottura di articoli igienico-sanitari.<br />
La divisione sanitaryware del gruppo, nella quale confluiscono e si<br />
strutturano risorse ed esperienze di SITI-B&T e SIR automazioni,<br />
rafforza la partnership industriale con il cliente e raccoglie i primi<br />
frutti della nuova proposta tecnica ed organizzativa del Gruppo<br />
SITI-B&T.<br />
Lo sviluppo di un’intensa collaborazione tecnica e tecnologica con<br />
il cliente, unito alle peculiari caratteristiche di flessibilità dei<br />
sistemi di cottura SITI-B&T, hanno permesso il raggiungimento di<br />
parametri qualitativi e quantitativi di grande rilevanza, con una<br />
particolare attenzione alla riduzione dei consumi energetici.<br />
Il nuovo forno “Astra”, con un volume<br />
utile di carica pari a 59 m³ ed una<br />
superficie di carica a due piani<br />
sovrapposti di 78 m², affiancherà infatti il<br />
forno intermittente installato con<br />
successo nel 2007.<br />
Con tale accordo la Z.A.O Fayans<br />
raddoppierà, a partire dalla primavera 2010, la propria<br />
produzione annua, arrivando a circa 300.000 pezzi all’anno,<br />
rafforzando la propria presenza sul mercato.<br />
Per informazioni: www.siti-bt.com<br />
20 CER novembre/dicembre 2009<br />
Per l’invio di comunicati stampa: redazione@confindustriaceramica.it<br />
CONFERME IN TURCHIA<br />
per System <strong>Cer</strong>amics<br />
La ceramica turca Sogutsen si affida alle competenze impiantistiche<br />
di System <strong>Cer</strong>amics per la ristrutturazione degli stabilimenti per la<br />
produzione di bicottura da rivestimento. Il reparto scelta è infatti<br />
stato completamente rinnovato tramite la fornitura di quattro linee<br />
di scelta modello Easy Line F50/V60, con formati 200x300,<br />
250x330 e 250x400 mm.<br />
Secondo Enrico Quartieri, area manager di riferimento : “Il fatto di<br />
essere scelti ci riempie di soddisfazione e dimostra come l’attenzione<br />
al cliente, e il presidio del territorio, portino notevoli risultati anche in<br />
periodi non brillanti come quelli attuali”.<br />
Sempre in Turchia, System ha di recente concluso un altro importante<br />
accordo con la <strong>Cer</strong>amica Ercan. La fornitura consiste in una linea<br />
di scelta FV08 con pallettizzatore Falcon Millenium a portale, per la<br />
ristrutturazione della linea produttiva inerente la monocottura da<br />
pavimento, per i nuovi grandi formati 500x1000 e 600x1200 mm.<br />
È stata inoltre fornita, per il<br />
nuovo stabilimento che produce<br />
bicottura da rivestimento<br />
in grandi formati,<br />
una ulteriore linea FV08 con<br />
pallettizzatore Falcon<br />
Millenium a portale. Tale<br />
impianto avrà una capacità<br />
di 10.000 m 2 /giorno con<br />
formati dal 450x900 al<br />
33x1000 mm e sarà attivato<br />
ad inizio 2010.<br />
Per informazioni: www.system-group.it<br />
IMPIANTO DI PRESSO-COLAGGIO SETEC<br />
per Porsalina<br />
Continua la proficua collaborazione di Setec con Porsalina (Arabian<br />
Company for <strong>Cer</strong>amics), secondo produttore saudita di sanitari in<br />
ceramica, che torna ad investire in ottica di un’espansione della propria<br />
capacità produttiva.<br />
Oggetto della fornitura è un’unità completa di colaggio in alta pressione<br />
che rappresenta per il gruppo arabo una novità assoluta.<br />
L’impianto di presso-colaggio fornito (VPCM12) è costituito da un’unità<br />
verticale in batteria che consta di dodici stampi distribuiti in cinque<br />
articoli differenti di vitreous china, consentendo una produzione<br />
giornaliera di circa 320 pezzi distribuiti su tre turni lavorativi.<br />
Gestita completamente in ciclo automatico, il nuovo impianto di<br />
presso-colaggio della Setec, risulta essere di grande affidabilità e<br />
flessibilità, potendo contare sulla gestione autonoma dei parametri<br />
di produzione per ogni singolo stampo installato.<br />
La macchina è fornita completa di stampi in resina micro-porosa, la<br />
cui realizzazione è affidata al nuovo reparto di produzione sorto<br />
internamente alla Setec a completamento di un processo evolutivo<br />
di sviluppo che fa dell’azienda italiana una delle realtà più importanti<br />
nel panorama mondiale dei fornitori per l’industria ceramica.<br />
Per informazioni: www.setecsrl.it
BPER SOSTIENE LE IMPRESE<br />
nel rafforzamento patrimoniale<br />
Favorire la patrimonializzazione delle PMI, la cui diffusa sottocapitalizzazione<br />
sta aggravando le ripercussioni di una crisi economica già<br />
di per sé severa. Per supportare le imprese nei processi di capitalizzazione,<br />
BPER ha messo a punto un ventaglio di mutui speciali<br />
destinati ad affiancarsi agli aumenti di capitale nel caso questi siano<br />
integralmente sottoscritti dai soci. L’offerta della Banca distingue<br />
due casi. In caso di aumento di capitale sottoscritto e interamente<br />
versato le soluzioni previste sono tre: mutuo chirografario a trentasei<br />
mesi pari a due volte l’aumento di capitale deliberato, sottoscritto<br />
e versato interamente (importo massimo erogabile: € 1,0 milioni);<br />
mutuo chirografario a sessanta mesi pari a tre volte l’aumento di<br />
capitale deliberato, sottoscritto e versato interamente (importo massimo<br />
erogabile € 1,5 milioni); infine, mutuo ipotecario fondiario fino<br />
a dieci anni con iscrizione ipotecaria in 1° grado pari a quattro volte<br />
l’aumento di capitale deliberato, sottoscritto e versato interamente<br />
(importo massimo erogabile € 2,0 milioni).<br />
In caso di aumento di capitale sottoscritto e parzialmente versato<br />
(da un minimo del 25%), la Banca ha previsto tre prodotti di mutuo<br />
destinati alle imprese più meritevoli. I finanziamenti replicano le<br />
caratteristiche dei precedenti, differenziandosi però per aspetti quali<br />
il multiplo che si applica all’importo parzialmente versato dell’aumento<br />
di capitale deliberato ed interamente sottoscritto, comunque<br />
nel rispetto del minore tra importo massimo finanziabile ed importo<br />
di aumento di capitale sottoscritto. Gli importi massimi sono pari<br />
alla metà rispetto alla versione standard.<br />
Per informazioni: www.bper.it<br />
ANCORA GROUP,<br />
doppia commessa in Bolivia<br />
Due linee complete per la levigatura e la lappatura delle piastrelle di<br />
ceramica sono state vendute da Ancora Group alla ceramica Faboce<br />
in Bolivia, importante produttore di tegole e mattoni in terracotta,<br />
che dalla prossima primavera avvierà, presso lo stabilimento di<br />
Santa Cruz, la produzione di grès porcellanato.<br />
Questa importante fornitura dà un ulteriore impulso all’area latina,<br />
uno dei mercati più significativi per il Gruppo Ancora, conosciuto nel<br />
mondo per la progettazione e la produzione di macchine e impianti<br />
per la lavorazione di fine linea. E’ un successo che conferma la validità<br />
della scelta di aprire una nuova filiale in Brasile, operativa dalla<br />
scorsa primavera, per offrire un servizio post-vendita efficiente e<br />
rapido in tutto il Sud America. “Una scelta - precisa Fabio Corradini,<br />
amministratore delegato - che sta avvantaggiando decisamente la<br />
nostra attività commerciale”.<br />
Per informazioni: www.ancoragroup.it<br />
CERNEWS dall’Italia e dal mondo<br />
MAURO ODORISIO,<br />
nuovo presidente Angaisa<br />
Mauro Odorisio è il nuovo presidente di<br />
Angaisa, Associazione Nazionale<br />
Commercianti Articoli Idrosanitari,<br />
Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed<br />
Arredobagno.<br />
Romano, 55 anni, Odorisio è amministratore<br />
della Odorisio Spa di Roma e consigliere d’am-<br />
Mauro Odorisio<br />
ministrazione del Gruppo Delta Spa.<br />
Dopo essere entrato a far parte del consiglio direttivo Angaisa nel<br />
1999 e aver assunto la carica di presidente della Sezione Lazio nel<br />
2002, Mauro Odorisio è stato eletto lo scorso 13 ottobre presidente<br />
nazionale per il quadriennio 2010- 2013, in sostituzione di Stefano<br />
Riolfi, che ha guidato l’Associazione negli ultimi sei anni. E' stato<br />
inoltre confermato segretario generale Angaisa Gianantonio Mari.<br />
Angaisa riunisce in qualità di soci ordinari 297 aziende distributrici,<br />
per un totale di 886 punti vendita, che hanno determinato un fatturato<br />
complessivo nel 2008 pari a 5,19 miliardi di euro ed oltre<br />
19.000 addetti.<br />
Per informazioni: www.angaisa.it<br />
OPEN-HOUSE di Tecnografica Iberica<br />
Dal 30 novembre al 4 dicembre 2009 Tecnografica Iberica ha aperto<br />
le porte della propria sede di Villareal per l’open house Marmolé, in<br />
occasione della settimana dei marmi e delle pietre naturali. In questa<br />
occasione Tecnografica Iberica ha presentato progetti orientati a<br />
soddisfare le richieste del mercato spagnolo, nel gusto e nelle tecnologie<br />
applicative, con soluzioni ottimizzate.<br />
L’occasione è stata utile anche per vedere più da vicino “TS Power”,<br />
l’esclusivo sistema di incisione a spessore variabile sviluppato da<br />
Tecnografica. Per informazioni: www.tecnografica.net<br />
Nasce IN.TE.SA<br />
Sarà specializzata nel campo della smaltatura e decorazione delle<br />
piastrelle di ceramica la nuova società del Gruppo Sacmi IN.TE.SA.<br />
Il core business della nuova realtà imprenditoriale, che avrà sede a<br />
Sassuolo, sarà la fornitura di linee di smaltatura, con particolare<br />
attenzione alla fase applicativa e a quella dell’arricchimento estetico<br />
del prodotto. “Soci fondatori” sono Sacmi e Ingegneria <strong>Cer</strong>amica: la<br />
prima quale azienda produttrice a livello mondiale di impianti completi<br />
per l’industria ceramica; la seconda, quale partner specializzato<br />
nella produzione di sistemi di applicazione smalto e decorazione con<br />
una consolidata esperienza nell’assistenza al cliente durante la fase<br />
di installazione.<br />
Un soggetto unico, dunque, in grado di proporre una gamma completa<br />
di prodotti, dalla linea di smaltatura ai relativi accessori di<br />
applicazione smalto e decorazione, fino ai sistemi tintometrici e di<br />
gestione del colore progettati in modo specifico per la decorazione<br />
digitale.<br />
Per informazioni: www.sacmi.com<br />
2009 novembre/dicembre CER 21
CERNEWS dall’Italia e dal mondo<br />
L’ASSOCIAZIONE DON DORINO CONTE compie 10 anni e premia i ragazzi<br />
Lo scoso 10 ottobre, presso l'aula magna dell'istituto IPSIA Don<br />
Magnani di Sassuolo, l'associazione Don Dorino Conte ha assegnato<br />
dieci borse di studio agli studenti più meritevoli. L’Associazione,<br />
giunta al decimo anno di vita, è composta da ex studenti della<br />
Scuola Acal (Attività Cattolica Avviamento Lavoro) di Borgo Venezia,<br />
fondata da don Dorino nel 1952. La scuola si prefiggeva l'obiettivo<br />
di fornire l'insegnamento professionale<br />
alla pratica e all'uso delle<br />
macchine utensili, ricorda don<br />
Achille Lumetti, parroco di<br />
Madonna di Sotto e amico-collaboratore<br />
di don Dorino. Alla cerimonia<br />
di premiazione erano presenti, tra<br />
gli altri, la preside dell'Istituto Don<br />
Magnani Alessandra Borghi, l'assessore<br />
alla Scuola Antonio Orienti,<br />
Carlo Cottica presidente della commissione formazione di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica, l'onorevole Danilo Morini, uno degli autori<br />
del libro Sindaco, una scelta di vita dal 1945 al 1975 e Ivanno<br />
Frascari, presidente dell'Associazione Don Dorino Conte. Dalla cerimonia,<br />
alla presenza di numerose classi, sono emersi alcuni fattori<br />
UN SUCCESSO I CONVEGNI PROMOSSI<br />
dal Gruppo Smaltochimica-Euromeccanica<br />
Sono stati oltre 100 i professionisti del settore ceramico italiano<br />
che hanno partecipato alle due giornate di approfondimento tecnologico<br />
su Prototipazione rapida di nuovi modelli, spessore ribassato<br />
e grandi formati, volute dal Gruppo Smaltochimica-<br />
Euromeccanica e realizzate con la partecipazione di X-Rite, Sacmi,<br />
System, Mapei.<br />
I convegni, tenutisi lo scorso 18 e 19 novembre presso la sede di<br />
Acimac, sono stati moderati da Paolo Zannini, presidente della<br />
Società <strong>Cer</strong>amica<br />
Italiana, e hanno<br />
ospitato qualificati<br />
interventi di alcune<br />
tra le principali<br />
aziende di questi<br />
comparti e professionisti<br />
quali il prof.<br />
Calderara, della<br />
Facoltà di Ingegneria<br />
dell’Università di<br />
Modena e Reggio<br />
Emilia, la trend setter<br />
inglese Lesley-<br />
Ann Bramire e il<br />
prof. Giorgio Timellini, direttore del Centro <strong>Cer</strong>amico di Bologna.<br />
Per informazioni: www.smaltochimica.it<br />
www.euromeccanica.com.<br />
22 CER novembre/dicembre 2009<br />
importanti riguardanti l'immediato futuro dell'Istituto, in particolar<br />
modo dalle parole dell'assessore Orienti: “Parlando anche con la<br />
Provincia è emerso l'interesse di tutti di mantenere l'autonomia del<br />
Don Magnani e quindi di non accorparlo con l'Istituto Volta, in<br />
quanto come oggi si dimostra è anche una fucina di eccellenze”.<br />
Conferma di ciò arriva anche dalla preside Alessandra Borghi che<br />
sottolinea l'importanza della<br />
scuola che unisce “culture e abitudini<br />
diverse sia della nostra<br />
zone che di Paesi stranieri, svolgendo<br />
un importante ruolo nell'integrazione<br />
positiva fra i ragazzi”.<br />
Emerge fra le parole dei presenti<br />
il dato significativo che il<br />
numero degli iscritti all'Istituto<br />
Don Magnani l'ultimo anno è<br />
aumentato, portando alla creazione di una nuova classe. I ragazzi<br />
premiati sono Ermanno Barbieri, Roberta Prati, Andrea Frigeri,<br />
Alessio Maldera, Gavrila Razvan, Luca Baldini, Fabio Magnani,<br />
Matteo Giacobazzi, Morgan Gyamfi e Costantino Ciucani.<br />
Per informazioni: www.ipsiadonmagnani.it<br />
CERAMICHE D’ARTE,<br />
i luoghi della ricerca di Ugo La Pietra<br />
Nell’ambito di un rinnovato interesse del Museo Internazionale<br />
delle <strong>Cer</strong>amiche in Faenza nei confronti del design, e quindi di una<br />
delle più interessanti declinazioni industriali della ceramica, sono<br />
state organizzate mostre dedicate ai più significativi protagonisti<br />
di questa vicenda. In questo quadro si inserisce la mostra dedicata<br />
a Ugo La Pietra - architetto, designer, disegnatore, art director e<br />
artista - ospitata<br />
dal MIC, grazie al<br />
sostegno di Banca<br />
Mediolanum<br />
(Family Banker<br />
Office Faenza) e di<br />
D’A quale media<br />
partner.<br />
La mostra raccoglie<br />
opere suddivise<br />
per argomenti: L’oggetto significante, Il Genius Loci, La nuova<br />
territorialità, L’Arte nel sociale. Il lavoro di ricerca di Ugo La Pietra<br />
si caratterizza per l’incontro tra la cultura del progetto con la produzione<br />
artigianale - dando a quest’ultima il gusto valore di partecipazione<br />
- e con la produzione industriale, come mostrano le<br />
installazioni Casa Aperta e Giardino all’italiana realizzate in edizioni<br />
passate di <strong>Cer</strong>saie. La mostra sarà aperta fino al prossimo 10<br />
gennaio.<br />
Per informazioni: www.micfaenza.it
CERNEWS da <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica<br />
a cura di Simone Ricci<br />
WORLD CERAMIC<br />
Tiles Manufacturers’ Forum<br />
Giovedì 5 novembre si è tenuto, a Taipei, il XVI World <strong>Cer</strong>amic Tiles<br />
Manufacturers’ Forum. La sessione di quest’anno ha visto coinvolti i<br />
rappresentanti delle industrie di piastrelle in ceramica provenienti da<br />
Brasile, Cina, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Spagna,<br />
Taiwan e Stati Uniti.<br />
I temi principali affrontati dall’Assemblea Generale del Forum hanno<br />
riguardato le tendenze globali del consumo e della produzione, l’impatto<br />
della crisi economica e finanziaria sul settore e l’esistenza persistente<br />
di barriere, sia a livello tecnico che di tariffe, nei confronti del<br />
commercio. Il Forum si è concentrato anche sulle politiche e sugli<br />
strumenti relativi all’ambiente e al cambiamento climatico: si è<br />
discusso dei possibili sviluppi nell’ambito del risparmio energetico,<br />
della riduzione dei gas serra, dell’etichettatura ambientale e degli<br />
appalti pubblici verdi.<br />
La produzione mondiale ha visto un aumento costante negli ultimi<br />
anni: le stime parlano di un passaggio dai 5,7 miliardi di m 2 del 2001<br />
agli 8,2 miliardi di m 2 del 2007. L’incremento della produzione mondiale<br />
ha raggiunto, nel 2008, gli 8,5 miliardi di m 2, ma si ritiene che<br />
questo valore rimarrà stabile nel 2009. Mentre il consumo di piastrelle<br />
è in continuo aumento in Asia, altre regioni, fra cui l’Europa, il<br />
Giappone e gli Stati Uniti, hanno registrato un forte ribasso nel<br />
2008, destinato ad accentuarsi nel corso del 2009.<br />
LO STOCCAGGIO DEL GAS METANO<br />
in Italia<br />
Ruolo e prospettive dello stoccaggio nel mercato del metano è<br />
l’argomento di un convegno, organizzato da Rie, società di studi<br />
energetici con sede a Bologna il 30 ottobre scorso, al quale hanno<br />
partecipato, moderati da Alberto Clò, (Università di Bologna), Gian<br />
Paolo Repetto (ricercatore Rie), Liliana Panei (Ministero dello<br />
Sviluppo Economico), Tullio Fanelli (Autorità per l’energia elettrica<br />
e il gas), Alfonso Panzani (presidente Gas Intensive), Bruno Tani<br />
(presidente Antigas), Carlo Malacarne (amministratore delegato<br />
Snam Rete Gas) e Duccio Campagnoli, (assessore alle attività produttive<br />
della Regione Emilia Romagna).<br />
Il workshop ha analizzato la situazione dello stoccaggio di metano<br />
in Italia, alla luce del rafforzamento delle sue funzioni fondamentali<br />
(modulazione e sicurezza), ma anche dell’opportunità, da parte<br />
dell’Italia, di ricoprire un ruolo chiave sul mercato internazionale<br />
(articolo a pag. 60).<br />
24 CER novembre/dicembre 2009<br />
EMILIO MUSSINI<br />
al convegno di <strong>Confindustria</strong><br />
Il vice presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica Emilio Mussini ha<br />
preso parte, il 20 ottobre scorso in qualità di relatore, al convegno<br />
organizzato a Roma da <strong>Confindustria</strong> su Tutela e valorizzazione<br />
del Made in Italy: trasparenza e competitività, un tema di particolare<br />
importanza per un settore votato all’export e fortemente<br />
caratterizzato per estetica e design come quello della ceramica italiana.<br />
Dopo il saluto di Paolo Zegna, vice presidente per gli Affari<br />
Internazionali di <strong>Confindustria</strong>, sono intervenuti - per illustrare le<br />
iniziative comunitarie e nazionali - Andrea Ronchi, ministro per le<br />
Politiche Europee e Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo<br />
Economico. A seguire, il giornalista de Il Sole 24 Ore Franco<br />
Locatelli ha moderato una tavola rotonda alla quale hanno preso<br />
Emilio Mussini<br />
parte Raffaele Bonanni, segretario generale CISL, Valeria Fedeli,<br />
segretario Generale FILTEA-CGIL e presidente del Sindacato<br />
Europeo Tessile-Abbigliamento, Cuoio e Calzature (FSE-THC),<br />
Giorgio Natalino Guerrini, presidente Confartigianato, Marco<br />
Reguzzoni, membro della Commissione Attività Produttive della<br />
Camera, Michele Tronconi, presidente Sistema Moda Italia, Rosario<br />
Messina, presidente Federlegno Arredo, Emilio Mussini, presidente<br />
Panariagroup e vice presidente <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica, e Cesare<br />
Galli, professore ordinario di Diritto Industriale, Università di<br />
Parma. In videoconferenza da Strasburgo hanno arricchito il parterre<br />
il vice ministro per lo Sviluppo Economico Adolfo Urso e gli<br />
europarlamentari Cristiana Muscardini e Gianluca Susta, mentre le<br />
conclusioni sono state affidate ad Emma Marcegaglia.<br />
Nel suo intervento, il vice presidente Emilio Mussini ha posto in<br />
rilievo l’importanza e la sensibilità che riveste, per il settore italiano<br />
della ceramica, l’indicazione dell’origine dei prodotti posti in<br />
commercio, in un’ottica di chiarezza e di trasparenza nei confronti<br />
del consumatore. Sottolineando altresì come l’industria italiana<br />
abbia già varato dapprima una raccomandazione ed in seguito un<br />
regolamento per l’uso del marchio <strong>Cer</strong>amic Tiles of Italy, quale<br />
risposta volontaria in tal senso, Mussini ha ricordato che i comitati<br />
tecnici in seno al CEN ed ISO hanno recepito il requisito dell’indicazione<br />
dell’origine del prodotto nella normazione tecnica del settore.<br />
Il vice presidente di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica ha infine condiviso<br />
l’importanza dell’impegno italiano per arrivare ad una regolamentazione<br />
a livello europeo, che il vice ministro Urso aveva sottolineato<br />
anche durante l’ultimo <strong>Cer</strong>saie e, nell’auspicio che tale<br />
soluzione possa riguardare tutti i settori del made in Italy, ha indicato<br />
il lavoro svolto dal settore ceramico per arrivare preparato a<br />
questo importante appuntamento.
Aziende attive<br />
contro la contraffazione.<br />
Vincere si può.<br />
LA TUTELA DELLE OPERE DI INGEGNO, coperta<br />
da brevetto o da diritto di utilizzo, è non<br />
solo auspicabile, ma anche in grado di poter essere<br />
adeguatamente sostenuta grazie ad una legislazione<br />
positiva in tal senso.<br />
Due aziende italiane, Mutina, giovane realtà in crescente<br />
ascesa nel settore delle ceramiche con sede a<br />
Fiorano Modenese, e Gardenia Orchidea, leader da<br />
anni nel medesimo settore e licenziataria esclusiva del<br />
brand Versace, si sono attivate per contrastare fenomeni<br />
di contraffazione ravvisati nel corso di <strong>Cer</strong>saie 2009.<br />
La prima, produttrice in esclusiva della linea di piastrelle<br />
Déchirèr ideata dalla famosa designer Patricia<br />
Urquiola e tutelate attraverso il deposito di design sia<br />
italiani che comunitari, ha individuato una presunta<br />
copiatura delle stesse durante la manifestazione ad<br />
opera della Società Apavisa, azienda valenciana di<br />
Castellon de la Plana.<br />
Altra azienda spagnola, la Porcelanite Dos, è<br />
entrata, invece, nel mirino della Gardenia Orchidea,<br />
la quale ha riscontrato l’esposizione presso lo stand<br />
fieristico della concorrente di una piastrella recante<br />
una presunta contraffazione del marchio Versace<br />
caratterizzato dalla nota “testa di medusa”.<br />
Alla luce di quanto rilevato, entrambe le realtà italiane<br />
si sono attivate a difesa delle proprie privative presentando<br />
un esposto alla Guardia di Finanza ed ottenendo<br />
due sequestri penali nel corso dell’evento fieristico<br />
che, non solo hanno ottenuto grande risonanza nel<br />
� LA TUTELA DEL DESIGN �<br />
settore, ma soprattutto<br />
hanno confermato, qualora<br />
ce ne fosse bisogno,<br />
l’importanza di tutelare le<br />
proprie idee ed i propri<br />
prodotti attraverso il diritto<br />
industriale ed intellettuale.<br />
In un momento storico<br />
dettato da una situazione<br />
economica difficile ed<br />
incerta nella sua proiezione<br />
futura, ricopre un<br />
ruolo fondamentale, per<br />
una vincente strategia<br />
aziendale, l’attenzione<br />
ad una corretta tutela delle peculiarità dell’azienda:<br />
dal marchio, ai prodotti, al design, alla pubblicità e<br />
alla qualità dei prodotti e dei servizi resi.<br />
I sequestri chiesti ed ottenuti dalle società italiane a<br />
<strong>Cer</strong>saie 2009 sono stati resi possibili da una tutela preventiva<br />
realizzata attraverso il deposito e la registrazione<br />
del design, per quanto concerne Mutina, e del marchio,<br />
per quel che riguarda Gardenia Orchidea.<br />
In assenza di dette privative, tali Società non avrebbero<br />
avuto strumenti per attivarsi in quella direzione<br />
nel corso dell’evento fieristico e ciò avrebbe comportato<br />
conseguenze sicuramente negative per la loro attività<br />
d’impresa non solo in quel contesto, ma anche, e<br />
soprattutto, nei momenti seguenti all’evento fieristico,<br />
Mutina, Collezione Déchirèr<br />
CERPUBBLIREDAZIONALE<br />
ossia nella quotidiana lotta commerciale sui mercati.<br />
Questa capacità di saper valorizzare e proteggere<br />
le proprie privative è il frutto di accurate consulenze e<br />
strategie fornite da studi specializzati nella consulenza<br />
in materia di proprietà industriale ed intellettuale<br />
che, attraverso professionalità e competenza, sono in<br />
grado di indirizzare le aziende verso ottimali strategie<br />
di tutela.<br />
Alla base dei sequestri durante <strong>Cer</strong>saie 2009 c’è<br />
il lavoro di Bugnion S.p.A., leader nel settore della<br />
consulenza in materia di proprietà industriale ed<br />
intellettuale, la cui attività è diretta alla gestione,<br />
alla tutela ed alla difesa degli investimenti destinati<br />
all’innovazione dei prodotti ed alla loro affermazione<br />
sul mercato.<br />
Bugnion ha fornito un contributo essenziale ai fini<br />
della riuscita del sequestro, così è il pensiero dello stesso<br />
dott. Emanuele Marcato, vice presidente di Mutina,<br />
al termine del sequestro che l’ha visto protagonista.<br />
Bugnion S.p.A.<br />
Via Mario Vellani Marchi, 20<br />
41124 Modena (MO)<br />
Tel. 059 2916511 - Fax 059 2921132<br />
www.bugnion.it - modena@bugnion.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 25<br />
CERINFORMAZIONI dalle aziende
BMR,<br />
una continua espansione.<br />
GIÀ PRESENTE CON DUE STABILIMENTI produttivi<br />
in Italia - a Scandiano (Reggio<br />
Emilia) in via Fattori, 6 e a Schio (Vicenza) in via<br />
Cazzola, 35 - e tre filiali estere - in Spagna, Brasile<br />
ed Egitto - BMR ha recentemente aumentato la propria<br />
capacità produttiva nello stabilimento di Schio,<br />
dove vengono prodotte le linee di levigatura, ed<br />
aperto una nuova filiale in Argentina, la BMR/EUCA-<br />
DOS, S.A. San Martin, 981 a Buenos Aires, per assicurare<br />
ai suoi clienti un'assistenza ed un servizio<br />
sempre più capillare.<br />
Una continua espansione iniziata negli anni ‘90,<br />
quando BMR decide di diversificare le proprie risorse<br />
impegnandosi anche nelle lavorazioni meccaniche<br />
del prodotto ceramico dopo cottura e, come sempre,<br />
lo fa in modo innovativo: arrivano, infatti, le prime<br />
squadratrici-bisellatrici dedicate alla ceramica e, in<br />
particolare, al porcellanato, con importanti innovazioni<br />
tecnologiche.<br />
Nel 2004 BMR acquisisce Cemar, divisione macchine<br />
per ceramica. Con l’esperienza del partner<br />
acquisito, Bmr si pone quindi sul mercato come fornitore<br />
di linee di levigatura-squadratura complete per<br />
porcellanato e di un’importante gamma di teste di<br />
lucidatura, satinatura e lappatura sia dei porcellanati<br />
tecnici che smaltati.<br />
BMR S.p.A.<br />
Via G. Fattori, 6<br />
42019 Scandiano (RE)<br />
Tel. 0522 857868 - Fax 0522 856475<br />
www.bmr.it - bmr@bmr.it<br />
BMR/EQUIPOS Y REPUESTOS AZAHAR, S.L.<br />
a Castellon - Spagna<br />
BMR/WM COMERCIAL LTDA<br />
a Jardin Monte, Sao Paulo - Brasile<br />
BMR/EL KARNAK FOR TRADING & AGENCIES<br />
a Il Cairo - Egitto<br />
BMR/EUCADOS, S.A. San Martin, 981<br />
a Buenos Aires - Argentina<br />
CERPUBBLIREDAZIONALE<br />
Stabilimento di Schio (Vicenza)<br />
BMR, sempre attenta allo sviluppo commerciale, alle esigenze dei clienti e al servizio post-vendita, ha da<br />
anni creato una rete di filiali di assoluta affidabilità e in continuo ampliamento.<br />
2009 novembre/dicembre CER 27<br />
CERINFORMAZIONI dalle aziende
INTERVISTA A<br />
CER<br />
Iginio Straffi<br />
L’inventore delle Winx,<br />
tra creatività e licensing
CERINTERVISTA<br />
IGINIO STRAFFI<br />
Amministratore delegato<br />
Gruppo Rainbow<br />
(<br />
30 CER novembre/dicembre 2009<br />
di Mauro Castelli<br />
Anche l’Italia ha il suo Walt Disney.<br />
Si chiama Iginio Straffi, è nato nel<br />
maggio 1965 a Gualdo di Macerata ed è il<br />
fantasioso creatore delle Winx, le fatine un<br />
po’ femministe e un po’ modaiole protagoniste<br />
dei cartoni animati che stanno spopolando<br />
sulle televisioni di ben 140 Paesi a fronte<br />
delle 104 puntate da 25 minuti<br />
ciascuna sinora realizzate.<br />
Se i fatine peraltro approdate<br />
anche sul grande<br />
schermo con il lungometraggio<br />
Il segreto del regno<br />
perduto nonché in due spettacoli,<br />
uno teatrale e l’altro<br />
sul ghiaccio (per la cronaca<br />
Winx on ice, protagonista la<br />
nostra fuoriclasse Carolina<br />
Kostner).<br />
Ma c’è dell’altro. Ad esempio<br />
il suo primo romanzo pubblicato<br />
da Mondadori, Maya, scritto<br />
con Silvia Brena e i cui diritti sono già stati<br />
venduti in una quarantina di Paesi, nonché<br />
la pubblicazione dell’omonima rivista. Con<br />
un sogno nel cassetto che sta per diventare<br />
realtà. Quello di dare vita a un parco giochi,<br />
dedicato alle Winx e agli altri suoi personaggi<br />
(Huntik, Monster Allergy, Tommy &<br />
Oscar, Pixie e via dicendo), nei dintorni di<br />
Roma. «A questo ambizioso progetto sto<br />
lavorando da oltre due anni. E i tempi sono<br />
ormai maturi per la sua realizzazione...».<br />
In effetti alla fine di luglio il progetto è<br />
stato messo nero su bianco attraverso la<br />
firma di un accordo con Alfa Park del<br />
Gruppo Draco, accordo che prevede l’ingresso<br />
di Straffi nel capitale Alfa Park con<br />
una partecipazione iniziale del 10% e un’op-<br />
“I ²/3 dei 55 milioni di<br />
)<br />
euro di fatturato<br />
derivano dal licensing”<br />
zione a salire al 20. L’inaugurazione di questo<br />
complesso a tema, su un’area di 600mila<br />
metri quadrati in quel di Valmontone, è prevista<br />
entro il 2011 e comporterà un investimento<br />
sui 200 milioni di euro. Con numeri<br />
significativi in termini di previsione: tre<br />
milioni di visitatori all’anno, più quelli interessati<br />
ai 180 negozi che faranno da corollario<br />
al parco giochi.<br />
Insomma, una ne fa e cento ne pensa questo<br />
creativo, riflessivo ma non certo flemmatico:<br />
«Dormo pochissimo, visto che buona<br />
parte della notte la dedico a pensare alle<br />
cose che dovrò fare, fra un giorno o fra un<br />
mese poco importa». Insomma, un moto<br />
perpetuo che, in una manciata d’anni, è salito<br />
alla ribalta della cronaca. E sono proprio i<br />
bilanci a rendere giustizia<br />
a questa prima guida,<br />
nonché fondatore, presidente<br />
e amministratore<br />
delegato della Rainbow,<br />
azienda accasata in<br />
quel di Loreto.<br />
Dove Straffi ha saputo<br />
proporsi al vertice fra<br />
gli operatori indipendenti<br />
nel campo dei<br />
cartoni animati e<br />
delle licenze, a<br />
fronte di un quadro<br />
economico che non sembra conoscere<br />
crisi, tanto è vero che l’azienda chiuderà il<br />
2009 con un aumento del fatturato del 35<br />
per cento, a fronte di margini operativi da<br />
premio Oscar. Ferma restando la crescita<br />
dell’indotto, che già viaggia a nove cifre.<br />
Winx, si diceva. Per chi ha una certa età<br />
questo nome dirà poco, ma le bambine ne<br />
vanno letteralmente pazze. Si tratta di sei<br />
fatine (Bloom, Stella, Musa, Flora, Tecna e<br />
Aisha) con l’ombelico che occhieggia malizioso,<br />
pronte a lottare contro le forze del<br />
male e le perfide streghe (a loro volta belle e<br />
suadenti), peraltro vestite da teen-ager.<br />
Queste Winx Straffi se le inventò prendendo<br />
atto che sul mercato non c’erano cartoon<br />
dedicati alle bambine, con l’obiettivo<br />
puntato sulla riproposizione della lotta fra il<br />
bene e il male in versione moderna.<br />
Risultato? Un successo al di fuori di ogni<br />
aspettativa. «In effetti le mie fatine mi avrebbero<br />
potuto fare ricco se non avessi deciso<br />
di reinvestire quasi tutto in azienda - stiamo<br />
parlando di più di 50 milioni di euro - perché<br />
mi piace guardare oltre».<br />
Ma c’è dell’altro nel pentolone del presidente.<br />
«Le produzioni legate a Monster<br />
Allergy e il debutto all’inizio del 2009 del<br />
cartoon Huntik - Secrets & Seekers, una<br />
nuova serie educativa pensata per i<br />
maschietti, già distribuita in un centinaio di<br />
Paesi e nei più importanti network televisivi,<br />
come Kids Wb, Disney Channel,<br />
Nicklodeon, Cartoon Network, Rai, France3<br />
e via dicendo. Una serie che ha sbaragliato la
CERINTERVISTA<br />
concorrenza al “Mipcom Junior” di Cannes<br />
(presenti 84 nazioni e 515 aziende), proponendosi<br />
come il miglior cartone animato in<br />
assoluto.<br />
Insomma, piccoli capolavori. Ma come<br />
nascono e crescono questi cartoni animati?<br />
Di sicuro la loro realizzazione risulta complessa.<br />
Sintetizzando, si può dire che il lavoro<br />
prevede in primis la stesura di uno storyboard,<br />
una specie di bozza senza dialoghi nei<br />
disegni, che in alcuni casi risulta corredata<br />
da annotazioni. Una volta che la squadra di<br />
artisti, confrontadosi con il regista, ha portato<br />
alla stesura definitiva della storia, ma<br />
anche dopo aver registrato una pista audio<br />
IL PROFILO DELL’AZIENDA<br />
preliminare che servirà di supporto agli<br />
addetti, inizierà il processo di animazione,<br />
1. Sono numeri interessanti quelli del Gruppo Rainbow, anche se<br />
che potrà avvenire in diversi modi. Ad<br />
sarà il 2010 l’anno della vera crescita, quando sarà controllata<br />
esempio utilizzando cartoni frame by frame, l’intera filiera delle Winx. Nel bilancio 2008 troviamo comunque<br />
comprendenti sia il soggetto che lo sfondo; 55 milioni di euro di fatturato e un utile lordo sui 35, dal momen-<br />
oppure utilizzando il “rodovetro”, che perto che due terzi del business è rappresentato da licensing. Un bel<br />
mette di ridisegnare soltanto i personaggi in salto in avanti rispetto ai 15,3 milioni del 2005, ai 31 del 2006 e ai<br />
movimento, sino ad arrivare alla scansione 42,3 del 2007. Senza dimenticare un indotto commerciale supe-<br />
ed al relativo montaggio compiuterizzato. riore al miliardo e mezzo di dollari, con oltre 700 aziende attive<br />
perchè è proprio l’elettronica, da diversi anni nel mondo Winx Club, in altre parole giornalini, zainetti, bambo-<br />
a questa parte, a tenere sempre più banco le, scarpe e quant’altro, con quote di mercato superiori al 40 per<br />
cento.<br />
nelle creazioni di settore.<br />
Alla holding del Gruppo, la Rainbow Spa, fanno capo la Rainbow<br />
Che altro? Nel quartier generale di Loreto<br />
Distribution Bv operativa ad Amsterdam, la romana Rainbow Cgi<br />
tiene banco il lancio della Rainbow Media di<br />
(film, effetti speciali e animazione in 3D), la Rainbow<br />
Singapore, dove la legislazione risulta parti- Entertainment (fiction e live action per la Rai), sempre con sede a<br />
colarmente attenta ai diritti di proprietà Roma, la Rainbow Media di Singapore (videogiochi, internet e<br />
intellettuale. Una realtà che ha debuttato nel giochi on line), la licenziataria Tridimensional di Loreto (editoria,<br />
dicembre 2008, orientata allo sviluppo dell’ edicole, Dvd etc.) e la Rainbow Toys (commercializzazione di gio-<br />
online entertainment a fronte di un investicattoli a marchio Winx), a sua volta operativa su Loreto e Milano.<br />
mento sui 25 milioni di dollari, che dovreb- Il tutto a fronte di un azionariato che per il 70% è detenuto da<br />
be, secondo il Governo dello Stato asiatico, Straffi (il 65% a livello di holding, ovvero la Straffin cui si rappor-<br />
generare migliaia di nuovi posti di lavoro nel tano anche le partecipazioni immobiliari, e il 5% come persona),<br />
mentre i due soci, don Pigini e Giuseppe Casali, posseggono<br />
campo dell’animazione e dei videogiochi.<br />
rispettivamente il 18 e il 12 per cento.<br />
Da sottolineare, inoltre, il divorzio consu-<br />
Da notare, infine, il debutto estivo del nuovo quartier generale di<br />
mato a fine 2008 - in termini di licenza per<br />
Loreto, costato oltre dieci milioni di euro, una chicca di vivibilità<br />
la commercializzazione delle Winx in Italia - che si sviluppa su una superficie di 35mila metri quadrati e risulta<br />
con Giochi Preziosi («Quello con Mattel, per dotato di piscina, palestra, campo da tennis e via dicendo «per<br />
via del conflitto di interessi con le Barbie, si venire incontro al benessere dei collaboratori».<br />
chiuderà invece «signorilmente» a dicembre,<br />
ma con possibilità di<br />
ulteriori intese sui nuovi gno? «Sin dalle elementari - ricorda Straffi -<br />
“personaggi”») a favore avevo incominciato a disegnare le mie prime<br />
della tedesca Simba, storielle, divorando in parallelo Topolino,<br />
altro colosso di settore. Soldino e Geppo. In seguito sarei passato al<br />
A questo punto una Corriere dei Ragazzi e agli albi della Bonelli.<br />
domanda d’obbligo: Una passione peraltro allargata ai lavori di<br />
come è nata la pas- Ugo Pratt e Milo Manara. Insomma, ritenevo<br />
sione per il dise- che quella potesse essere la mia strada. Così<br />
Sophie, tra i protagonisti<br />
della serie Huntik<br />
2009 novembre/dicembre CER 31
CERINTERVISTA<br />
durante il liceo iniziai a propormi come<br />
illustratore per la pubblicità a case editrici<br />
come “Il Segno” e la “Iceberg”».<br />
A un certo punto la svolta. «Mentre<br />
frequentavo la terza liceo decisi di partecipare<br />
a un grande concorso lanciato<br />
dalla Totem di Roma. Andò bene, classificandomi<br />
secondo su quasi tremila partecipanti.<br />
Capii così che avrei potuto<br />
farcela. E per la Totem mi misi a disegnare<br />
delle strisce, come quella di<br />
Nash Falcone, una specie di investigatore,<br />
e di un altro personaggio che<br />
non vorrei citare visto che intendo realizzarci<br />
un film».<br />
A quel punto «incominciai a fare gavetta<br />
sul campo e a guadagnare i primi quattrini.<br />
Pochi per la verità rispetto al lavoro svolto.<br />
Ma la soddisfazione e l’entusiasmo erano<br />
molti». Sempre continuando a bussare alla<br />
porta di nuovi editori. Per farla breve, a 24<br />
anni il giovane Straffi già disegnava Nick<br />
Raider per la Sergio Bonelli, numero uno del<br />
settore. Poi il colpo vincente. «Alla Fiera di<br />
Bologna feci vedere i miei lavori all’editore<br />
francese di Comics “Bayard Presse”, che<br />
aveva uno studio di animazione e che per di<br />
più pagava meglio degli altri. L’interesse fu<br />
immediato: “Le tue strisce - mi fu detto -<br />
sembrano soggetti per cartoni animati. Non<br />
ti interesserebbe realizzarne uno?».<br />
A tambur battente Straffi spedì le sue<br />
tavole in Francia e dopo una quindicina di<br />
giorni gli telefonarono per offrirgli un interessante<br />
contratto di quattro mesi, formalizzato<br />
via fax. «Era il maggio 1992 e a<br />
Parigi, lavorando a Le roman du renard,<br />
mi innamorai dell’animazione. Terminati<br />
i quattro mesi, la Bayard Presse, che aveva<br />
in joint venture un altro studio in<br />
Lussemburgo, mi propose di seguire<br />
in questa città la seconda fase<br />
delle lavorazioni come supervisore<br />
artistico. E lì mi<br />
sarei accasato per un anno<br />
e mezzo. Terminato il<br />
secondo step, i francesi mi<br />
proposero un ulteriore<br />
contratto di quattro anni<br />
per seguire la regia di un<br />
altro film. Ma la voglia<br />
Dante, tra i protagonisti della serie Huntik<br />
di fare qualcosa in<br />
32 CER novembre/dicembre 2009<br />
Le fatine Winx<br />
prima persona era troppo forte. Così decisi<br />
di rientrare».<br />
A questo punto «mi proposi come capofila,<br />
in quel di Macerata, di un gruppetto di<br />
aspiranti disegnatori che veniva da tutta la<br />
Regione e che avevano un loro studio.<br />
Operando da scuola e da service. Ma il mio<br />
obiettivo era quello di arrivare a milioni di<br />
ragazzi e fare business con i cartoni. E non<br />
solo». Nel marzo 1995 «fondai quindi la<br />
Rainbow, supportata dal mio attuale socio<br />
don Lamberto Pigini (sacerdote e noto<br />
imprenditore) a patto che non interferisse<br />
sul mio lavoro. E fu lui a dirmi che, per il<br />
nome aziendale, dovevo pensare a un qualcosa<br />
che ricordasse il colore in movimento.<br />
Cosa di meglio di un arcobaleno? Le prime<br />
cose cantierizzate, nella sede alla periferia di<br />
Recanati, furono i quattro minuti della<br />
“Freccia Azzurra” realizzati per la Rai, quindi<br />
altri lavori come Belfagor, Carlan Crosso e la<br />
Pimpa di Altan.<br />
Come per tutte le imprese gli inizi non<br />
furono comunque facili. «In quegli anni<br />
mancavamo di credibilità, la qual cosa rendeva<br />
faticoso anche prendere soltanto degli<br />
appuntamenti con i responsabili televisivi.<br />
Insomma, senza la forza dei prodotti e l’apprezzamento<br />
dei bambini bisognava compiere<br />
salti mortali. In tale contesto presero<br />
comunque corpo lavori significativi, come<br />
Tommy & Oscar, per poi arrivare nel 2004 al<br />
debutto delle Winx». E visto che un successo<br />
tira l’altro, in breve il gradimento si tradusse<br />
in un bel volo sui piccoli schermi di<br />
mezzo mondo.
Foto Luciano Busani<br />
CERFIERE<br />
34 CER novembre/dicembre 2009<br />
CERSAIE RAFFORZA<br />
il proprio valore mondiale<br />
1.036 espositori in<br />
rappresentanza di<br />
34 Paesi, oltre<br />
83.000 visitatori<br />
provenienti<br />
da tutto il mondo,<br />
un calendario di<br />
iniziative culturali<br />
d’eccezione. Questi<br />
gli elementi di<br />
<strong>Cer</strong>saie 2009<br />
di Valentina Pellati<br />
Lo scorso 3 ottobre si è conclusa<br />
la 27ª edizione di <strong>Cer</strong>saie,<br />
il Salone Internazionale della <strong>Cer</strong>amica<br />
per l’Architettura e dell’Arredobagno.<br />
Un’edizione coincisa con un momento<br />
caratterizzato dalla difficile congiuntura<br />
economica ed immobiliare<br />
mondiale, anche se con alcuni spiragli<br />
di positività. Ciononostante, i<br />
numeri complessivi confermano non<br />
solo la tenuta di espositori e visitatori,<br />
ma anche e soprattutto la centralità<br />
di questa rassegna e la sua rilevanza<br />
internazionale per i settori rappresentati.<br />
<strong>Cer</strong>saie 2009 ha confermato il tutto<br />
esaurito negli spazi espositivi. I<br />
176.000 metri quadrati complessivi<br />
hanno visto la partecipazione di<br />
1.036 espositori, provenienti da 34<br />
Paesi: di questi, 510 del settore piastrelle<br />
di ceramica e 380 del comparto<br />
arredobagno. Gli esteri sono stati<br />
in totale 241. Nonostante il difficile<br />
quadro congiunturale, solo in parte<br />
attenuato da segnali di rimbalzo in<br />
alcuni Paesi, <strong>Cer</strong>saie ha confermato la<br />
propria capacità di attrarre l’universo<br />
del mercato chiudendo con 83.137<br />
presenze (rispetto alle 84.537 della<br />
scorsa edizione), in flessione del<br />
-1,6% rispetto al 2008. In crescita<br />
sono risultati i visitatori italiani, ora<br />
pari a 59.999 unità (+2,4%) mentre<br />
la componente internazionale, che<br />
raggiunge le 23.138 presenze estere,<br />
si assesta al 27,8% del totale: un<br />
valore che rende <strong>Cer</strong>saie una delle<br />
rassegne più internazionali non solo<br />
a Bologna, ma nell’intera Italia. Positivi<br />
anche i riscontri da parte del<br />
mondo dell’informazione: i 662 operatori<br />
dell’informazione dell’edizione<br />
2008 sono diventati 715, dei quali<br />
439 italiani (+20,2%) e 276 esteri.<br />
Tra le iniziative culturali proposte<br />
spicca la lectio magistralis Fare Architettura<br />
del maestro dell’architettura<br />
contemporanea Renzo Piano, un<br />
evento che ha fatto registrare, presso il<br />
Palazzo dei Congressi, un’affluenza di<br />
pubblico oltre ogni aspettativa.<br />
Il giorno successivo è stata la volta<br />
di Michele De Lucchi, le cui riflessioni<br />
hanno toccato il tema del rapporto<br />
tra architettura e storia. Ha<br />
introdotto il convegno Andrea Ligabue,<br />
membro del Consiglio Direttivo di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica con il coordinamento<br />
di Aldo Colonetti, direttore<br />
scientifico IED (Istituto Europeo di<br />
Design). Nella stessa occasione è<br />
stato lanciato il concorso di idee<br />
Beautiful Ideas, aperto a giovani<br />
designer ed architetti, per il concept<br />
del manifesto di <strong>Cer</strong>saie 2010.<br />
Tanti i riscontri positivi che ha fatto<br />
registrare la 1ª edizione del progetto<br />
culturale Costruire Abitare Pensare<br />
che, in modo ampio e strutturato, ha<br />
coinvolto tanti e qualificati protagoni-
Foto Vincenzo Conelli<br />
sti del mondo dell’architettura. Il titolo,<br />
preso a prestito dal noto testo di<br />
Martin Heidegger, è stato concepito<br />
come un invito rivolto in particolare<br />
ad architetti e progettisti ad esercitare<br />
il pensiero sui temi dell’abitare e del<br />
costruire, che, sempre secondo le<br />
parole del filosofo, “è il modo in cui i<br />
mortali sono sulla terra”.<br />
Tra le presenze di spicco: Alfonso<br />
Acocella, Giacomo Bizzarri, Stefano<br />
Boeri, Veronica dal Buono, Ian Davis,<br />
Giuliano Gresleri, Stefan Hitthaler,<br />
Michael P. Johnson, Fulvio Irace, Franco<br />
La Cecla, Orazio Lo Presti, Alessandro<br />
Marata, Carlo Massarini, Marco<br />
Mulazzani, Paolo Rava, Aldo Schiavone,<br />
Luigi Zoja (www.cersaie.it/speciale<br />
architetti/seminari e convegni).<br />
Quattro le mostre che integravano il<br />
progetto culturale: Green Street. Il<br />
paesaggio incontra l’architettura, che<br />
ha voluto evidenziare la stretta relazione<br />
tra il mondo dell’outdoor e la ceramica;<br />
Scatti per il futuro, esposizione<br />
multimediale delle foto e dei video<br />
realizzati da Alessandro Paderni (eyestudio)<br />
per il progetto S_TILES, La<br />
ceramica italiana verso la sostenibilità;<br />
<strong>Cer</strong>amic Tiles of Italy Design Com-<br />
I relatori al convegno economico<br />
WWW<br />
Il programma, <strong>completo</strong> di articoli,<br />
video e interviste, è consultabile su:<br />
www.cersaie.it<br />
petition, una mini esposizione dei<br />
progetti vincitori all’edizione 2009 del<br />
concorso dedicato all’eccellenza nel<br />
design e nelle creazioni con le piastrelle<br />
di ceramica italiane; infine Abitare<br />
il deserto, omaggio a Michael P.<br />
Johnson, una mostra fotografica che<br />
ha proposto una selezione di immagini<br />
dei migliori progetti realizzati dall’architetto<br />
di Phoenix con piastrelle di<br />
ceramica italiane.<br />
Alla stampa italiana ed estera è<br />
stato dedicato il tradizionale appuntamento<br />
della Conferenza Stampa<br />
Internazionale, ospitata quest’anno<br />
all’interno dell’Arena del Sole, nel<br />
centro di Bologna, alla quale hanno<br />
preso parte 210 professionisti dell’informazione.<br />
In questa stessa occasione<br />
è stato consegnato il XIII <strong>Cer</strong>amic<br />
Tiles of Italy Journalism<br />
Award, quest’anno assegnato ad<br />
Hans Fonk, direttore editoriale della<br />
testata olandese Objekt International.<br />
Alla conferenza è seguita la Serata<br />
<strong>Cer</strong>saie, presso i Chiostri Monastici<br />
della Basilica di Santo Stefano a Bologna,<br />
al termine della quale ha avuto<br />
luogo la cerimonia ufficiale di consegna<br />
del <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica<br />
Distributor Award e dei sei <strong>Cer</strong>saie<br />
Awards 2009 ai migliori stand allestiti<br />
in fiera.<br />
Nel corso di <strong>Cer</strong>saie si è tenuta<br />
anche la cerimonia di premiazione<br />
del Best Showroom Award 2009. Il<br />
premio, organizzato dalle riviste di<br />
Reed Business Information dedicate al<br />
settore bagno e da Eventi Reed Business,<br />
nasce sotto il patrocinio di <strong>Cer</strong>saie<br />
e di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica ed è<br />
CERFIERE<br />
Green Street Foto Saverio Lombardi Vallauri<br />
rivolto alle realtà distributive di arredobagno<br />
in grado di distinguersi per<br />
la capacità di innovazione nella<br />
comunicazione e vendita del prodotto<br />
di marca. La giuria presieduta da<br />
Oscar G. Colli, direttore storico del<br />
Bagno Oggi e Domani e composta da<br />
esperti del mondo del marketing, del<br />
progetto e della comunicazione, ha<br />
attribuito i premi relativi alle quattro<br />
categorie in concorso: Showroom<br />
Bertani (Reggio Emilia), per la categoria<br />
“Servizio al cliente”; Alge -<br />
Idrocentro (www.algecollection.it),<br />
per la categoria “Presenza on line”;<br />
Showroom F.lli Sgrevi (Perugia), per<br />
“Marketing e promozione”; Showroom<br />
Nigita (Comiso- Rg), per<br />
“Competenze espositive”.<br />
Oltre settecento persone hanno<br />
assistito al convegno economico<br />
Competitività e credito oltre la<br />
crisi, coordinato dal giornalista Maurizio<br />
Beretta. Dopo il saluto iniziale<br />
del presidente di BolognaFiere Fabio<br />
Roversi Monaco, hanno preso parte<br />
alla tavola rotonda il vice ministro per<br />
lo Sviluppo Economico Adolfo Urso, il<br />
presidente della Regione Emilia-Romagna<br />
Vasco Errani, il deputy Ceo di Unicredit<br />
Group Roberto Nicastro e il presidente<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica<br />
Franco Manfredini.<br />
Tra le presenze di spicco anche<br />
Romano e Giorgio Prodi, che hanno<br />
visitato alcuni stand della fiera, in<br />
visita privata.<br />
La prossima edizione di <strong>Cer</strong>saie è<br />
prevista dal 28 settembre al 2 ottobre<br />
2010.<br />
vpellati@confindustriaceramica.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 35
CERFIERE<br />
LA LECTIO MAGISTRALIS<br />
di Renzo Piano<br />
36 CER novembre/dicembre 2009<br />
L’architettura è<br />
un’arte corsara,<br />
che richiede<br />
ascolto ma<br />
anche attitudine<br />
al rischio<br />
Renzo Piano<br />
di Simona Malagoli<br />
Lo studio dell’architetto come<br />
una bottega, dove persone,<br />
strumenti e materiali rivestono la<br />
medesima importanza delle idee. Perchè<br />
“fare è pensare”. Questo, in estrema<br />
sintesi, il Fare architettura per<br />
Renzo Piano, tema della Lectio Magistralis<br />
organizzata in occasione di<br />
<strong>Cer</strong>saie 2009. Un evento al di sopra<br />
di ogni aspettativa, con un’affluenza<br />
di pubblico tale da far registrare nell’intero<br />
Palazzo dei Congressi il tutto<br />
esaurito.<br />
“L’architetto è il mestiere del fare, il<br />
che significa anche rischiare”, ha<br />
annunciato il direttore scientifico IED<br />
(Istituto Europeo di Design) Aldo<br />
Colonetti introducendo la Lectio<br />
Magistralis, dopo che il presidente di<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica Franco Manfredini<br />
ha sottolineato la straordinaria<br />
portata dell’evento per <strong>Cer</strong>saie,<br />
per Bologna e per il mondo della<br />
ceramica. Un concetto che Renzo<br />
Piano ha espresso e più volte ripetuto,<br />
nato dalla considerazione che<br />
“l’architettura è un’arte di frontiera,<br />
un’arte corsara, di chi accetta di correre<br />
rischi, un’arte che corre il<br />
mondo”. Ai giovani che studiano<br />
architettura Piano suggerisce di viaggiare,<br />
osservare, scoprire: questo perché<br />
il mestiere dell’architetto è sicuramente<br />
difficile, ma offre la grande<br />
opportunità di entrare in contatto<br />
con mondi, persone e situazioni differenti.<br />
Si tratta di un mestiere di arte<br />
ed avventura, dove coesistono più<br />
piani - tecnologico, umanistico, poetico<br />
ed immaginifico, perchè gli edifici<br />
non rispondono soltanto a criteri<br />
costruttivi o legati alle persone per<br />
cui sono realizzati, ma celebrano<br />
anche aspirazioni e sogni: “soltanto<br />
quando la capacità di rispondere a un<br />
bisogno reale riesce a coincidere con i<br />
desideri, l’architettura diventa straordinaria”.<br />
Attraverso una carrellata d’immagini<br />
delle diverse opere realizzate nel<br />
corso degli anni, il celebre architetto<br />
genovese ha esposto, dunque, la sua<br />
idea di architettura, che sembra fondersi<br />
in una concezione stessa della<br />
vita. Per “fare architettura”, ha spiegato<br />
Piano, si può partire da una visione<br />
e poi passare alla costruzione, o<br />
viceversa. “Io sono cresciuto sui cantieri,<br />
mio padre era un costruttore” -<br />
ha raccontato. “Quando passi la vita<br />
nel cantiere il miracolo del costruire<br />
ti resta addosso”.<br />
“Queste sono le mie radici” - ha<br />
continuato l’architetto, soffermandosi<br />
poi sull’importanza dell’ascolto. Il<br />
continuo dialogo, non solo tra gli<br />
uomini che partecipano ai diversi<br />
progetti ma anche con le diverse arti<br />
e discipline progettuali, permette<br />
d’imparare altri saperi e competenze,<br />
senza rinchiudersi in una visione<br />
autoreferenziale dell’architettura. Per<br />
Piano, l’abilità artigianale ha quindi lo<br />
stesso valore della scienza: fare architettura<br />
significa anche comprendere<br />
che ogni ipotesi creativa deve migliorare,<br />
trasformare, descrivere il mondo<br />
grazie agli strumenti e alle soluzioni<br />
pratiche che rendono possibile la realizzazione<br />
concreta di un’idea. L’osservazione<br />
dei luoghi e della natura che<br />
vedranno sorgere un’opera sono<br />
importanti, per esempio, per scoprire<br />
come certe geografie e determinate<br />
topografie, o materiali preesistenti,<br />
contengano già in germe caratteri<br />
architettonici ben definiti. Fondamentale,<br />
quindi, non soltanto il gusto<br />
per l’osservazione della realtà, ma<br />
anche la curiosità verso gli uomini e il
loro modo di vivere.<br />
La città, per Piano, è il luogo degli<br />
scambi e degli stimoli creativi, dove<br />
tutto accade, comportando diverse<br />
stratificazioni nel corso del tempo,<br />
ognuna delle quali deve valorizzare il<br />
livello precedente. Nella città si esprime<br />
l’idea di apertura e di tolleranza:<br />
quegli stessi princìpi che, derivando<br />
dalle esperienze universitarie di<br />
Piano, vissute nel periodo delle occupazioni<br />
studentesche, rientrano nella<br />
sua concezione di architettura e costituiscono<br />
la base di opere quali il<br />
Beaubourg. Un luogo che ha interpretato<br />
la trasformazione dei musei por-<br />
WWW<br />
Gli atti e il video integrale<br />
sono consultabili,<br />
in versione italiana, sul sito<br />
www.cersaie.it<br />
tando la cultura per la strada, attraverso<br />
un’idea di fabbrica posta in<br />
totale contrapposizione con quella<br />
intimidente, per i potenziali fruitori,<br />
di centro culturale di pietra. Con il<br />
Beaubourg, sacro e profano si mischiano:<br />
il museo diventa al contempo<br />
uno stralcio di città ed un pezzo da<br />
collezione.<br />
Toccando poi il tema della sostenibilità,<br />
Piano afferma come l’architettura<br />
sia creazione e arte, ma soprattutto<br />
capacità di trasformare il<br />
mondo, creare nuovi linguaggi, a partire<br />
dalle esigenze contingenti, oggi,<br />
in particolare, legate alla consapevolezza<br />
che “la terra è fragile”. E’ pertanto<br />
doveroso costruire edifici cominciando<br />
da questo assunto, cercando il<br />
più possibile di utilizzare anche materiali<br />
in grado di rispettare gli equilibri<br />
ambientali. Tra questi, la ceramica<br />
merita senza dubbio una menzione,<br />
in quanto, come ha sottolineato l’ar-<br />
CERFIERE<br />
chitetto, si tratta di un materiale ricco<br />
di suggestioni: è antico, viene dalla<br />
terra e torna alla terra, ma soprattutto<br />
presenta caratteristiche quali resistenza,<br />
durata, infinite possibilità cromatiche,<br />
capacità di riflettere la luce,<br />
rendendola funzionalmente perfetta e<br />
straordinaria in diversi contesti. È ciò<br />
che è avvenuto per il grattacielo dove<br />
ha sede il New York Times, nel quale<br />
sono stati utilizzati elementi in ceramica<br />
bianca per sfruttare al meglio la<br />
luce e i raggi solari.<br />
La sfida lanciata da Renzo Piano è,<br />
dunque, quella di realizzare edifici<br />
che siano sempre meno “violenti” dal<br />
punto di vista delle esigenze energetiche<br />
ed in grado di realizzare economie<br />
nell’utilizzo delle fonti, senza<br />
però perdere il contatto con l’uomo e<br />
le sue esigenze. L’architetto è quindi<br />
anche un po’ antropologo, scienziato<br />
e - ha ripetuto Piano - corsaro, perché<br />
la costruzione di un edificio è “come<br />
attraversare il far west”: pericoli e<br />
situazioni impreviste sono sempre in<br />
agguato, ma il risultato finale - sostiene<br />
convinto - è tanto più grande se<br />
oltre a costruire qualcosa di utile si<br />
riesce a cambiare il mondo.<br />
Un incontro, quello tra <strong>Cer</strong>saie e<br />
l’architetto genovese, non casuale, ma<br />
un progetto di percorso nato da una<br />
collaborazione, che durerà tre anni,<br />
tra <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica e la Fondazione<br />
Renzo Piano, volta al sostegno,<br />
attraverso borse di studio, dei<br />
giovani architetti provenienti da tutto<br />
il mondo frequentanti la bottega,<br />
convinti che sia questo - ha espresso<br />
Aldo Colonetti nel corso della sua<br />
introduzione - “il modo migliore per<br />
fare architettura”.<br />
smalagoli@confindustriaceramica.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 37
Foto Vincenzo Conelli<br />
CERFIERE<br />
I MIGLIORI STAND<br />
premiati nel cuore di Bologna<br />
Sopra: l’ingresso alla Basilica di Santo Stefano, a<br />
Bologna<br />
Sotto: alcuni momenti della serata, con il ricco<br />
buffet, alla presenza di imprenditori del settore e<br />
giornalisti italiani ed esteri.<br />
38 CER novembre/dicembre 2009<br />
di Valentina Candini<br />
Si è svolta durante la Serata<br />
<strong>Cer</strong>saie (lo scorso 30 settembre),<br />
nella suggestiva cornice dei<br />
Chiostri Monastici della Basilica di<br />
Santo Stefano, nel centro storico di<br />
Bologna, la premiazione dei <strong>Cer</strong>saie<br />
Awards, giunto alla seconda edizione.<br />
I riconoscimenti conferiti ai sei<br />
migliori stand presenti in fiera – tre<br />
per ogni categoria (piastrelle di<br />
ceramica e arredobagno) - , sono<br />
stati selezionati da una qualificata<br />
giuria composta da Aldo Colonetti<br />
(direttore scientifico IED, Istituto<br />
Europeo di Design, di Milano),<br />
Gilda Boiardi (direttore Interni) e<br />
Franco Origoni (Studio<br />
Origoni&Steiner), sulla base del<br />
miglior allestimento espositivo ed il<br />
maggior contenuto di design.<br />
Nel corso della serata, Franco<br />
Manfredini, presidente di <strong>Confindustria</strong><br />
<strong>Cer</strong>amica, Armando Cafiero,<br />
direttore generale, Vittorio Borelli,<br />
presidente della Commissione Attività<br />
Promozionali dell’associazione, e<br />
Pier Paolo Celeste, direttore Ufficio<br />
Studi e Statistiche ICE e coordinatore<br />
delle attività per il nord-Italia, hanno<br />
premiato per la categoria “Piastrelle<br />
di ceramica”: Antiche Fornaci d’Agostino<br />
(progetto arch. Diego Granese),<br />
Florim <strong>Cer</strong>amica (progetto Studio<br />
Mollini in collaborazione con<br />
l’ufficio marketing Florim) e Leonardo<br />
1502 (progetto arch. Massimiliano<br />
Raggi); per la categoria “Arredobagno”:<br />
Roca Italia (progetto arch.<br />
Sabrina Cherubini), Simas (progetto<br />
arch. Terry Pecora) e Zucchetti KOS<br />
(progetto arch. Roberto e Ludovica<br />
Palomba).<br />
Hanno ritirato i premi: Gianni De<br />
Maio per Antiche Fornaci D’Agostino<br />
[1-a], Carlo Lucchese per Florim<br />
[2-b], Stefano Bolognesi, Andrea<br />
Mensitieri e Massimiliano Raggi per<br />
Leonardo 1502 [3-c], Corrado Giovannetti<br />
e Sabrina Chembrin per<br />
Roca Italia [4-d], Terry Pecora per<br />
Simas [5-e], ed Elena Zucchetti per<br />
Zucchetti KOS [6-f].<br />
vcandini@confindustriaceramica.it<br />
Foto Luciano Busani
1. 2. 3. a.<br />
b. c.<br />
4. 5. 6. d.<br />
e. f.<br />
CERFIERE<br />
Foto stand: Andrea Testi. Foto premiati: Luciano Busani<br />
2009 novembre/dicembre CER 39
CERREAL ESTATE<br />
40 CER novembre/dicembre 2009<br />
LA CRISI IMMOBILIARE<br />
colpisce le città medie<br />
Dopo essere state il<br />
motore dello sviluppo<br />
immobiliare d’Italia, le<br />
medie città di<br />
provincia registrano<br />
un -16,3% nelle<br />
compravendite<br />
© Steffen Brinkmann - commons.wikimedia.org<br />
di Roberto Faben<br />
Il mercato delle compravendite<br />
di immobili in Italia soffre a<br />
causa dell’effetto shock della crisi. I<br />
dati dell’Agenzia del territorio, relativi<br />
ai primi sei mesi del 2009, manifestano<br />
come, il volume delle transazioni<br />
relativo agli immobili residenziali<br />
abbia avuto, nelle maggiori città<br />
italiane e nelle relative province, un<br />
calo medio del 12,9%, rispetto al<br />
primo semestre 2008. Nel complesso<br />
delle operazioni di compravendita<br />
intercorse in Italia sul residenziale,<br />
nei primi tre mesi del 2009, la flessione<br />
è stata del -18,7% rispetto allo<br />
stesso periodo di riferimento del<br />
2008, un calo che si è rivelato più<br />
accentuato nel settore degli immobili<br />
nel settore industriale e produttivo (-<br />
33,5%). Segnali di un pur minimo<br />
rallentamento della flessione emergono<br />
dai primi dati del secondo trimestre<br />
dell’anno, anche se non variano,<br />
sostanzialmente, i tratti principali di<br />
questo trend: la contrazione è stata<br />
del -12,3% rispetto allo stesso periodo<br />
del 2008, mentre il commerciale e<br />
industriale hanno perso il 20,3%.<br />
Nel dettaglio delle macro-aree territoriali<br />
italiane, nel primo trimestre<br />
2009, il più sensibile rallentamento si<br />
è verificato nel Nord, con il -20,6%,<br />
mentre è apparso maggiormente contenuto<br />
al Centro (-16,9%) e al Sud<br />
(-16%). Nel secondo trimestre, invece,<br />
il maggior calo di compravendite<br />
si è osservato al Centro (-14,4%),<br />
mentre è stato più contenuto al Nord<br />
(-12,7%) e al Sud (-12,3%). Come,<br />
peraltro, si è già riscontrato nell’ultimo<br />
trimestre 2008, la flessione delle<br />
compravendite, risulta più accentuata<br />
nei Comuni non capoluogo, dopo un<br />
lungo periodo durante il quale si era<br />
assistito ad una crescita rilevante<br />
nelle aree urbane di minori dimensioni.<br />
Se, alla fine del primo semestre<br />
dell’anno, nelle grandi aree metropolitane,<br />
il mercato delle compravendite<br />
rivela un calo medio del -9,5%, nei<br />
relativi Comuni di provincia, la contrazione<br />
si attesta, mediamente, sul<br />
-16,3%.<br />
Per quel che riguarda le singole<br />
aree metropolitane, alla fine del<br />
primo semestre 2009, i risultati più<br />
negativi, in termini di dimagrimento<br />
del volume di compravendite, si sono<br />
registrati a Torino (-14,7%), Palermo<br />
(-12,7%) e Roma (-10,2%). L’unica<br />
città in controtendenza, appare essere<br />
Bologna, il cui mercato immobiliare<br />
residenziale, nell’arco dell’intero<br />
semestre, si contrae solo del -0,5% e<br />
con un andamento molto positivo nel
Compravendite nel settore residenziale nelle principali città italiane e relative province<br />
Valori assoluti e variazioni %<br />
Città I trim 09 II trim 09 var% trim II-08 II-09 var% sem I-08 I-09<br />
Roma 6.540 7.824 -9,0% -10.2%<br />
Milano 3.888 5.277 +3,9% -7,9%<br />
Torino 2.643 3.049 -15,5% -14,7%<br />
Genova 1.468 1.680 -9,6% -7,2%<br />
Napoli 1.408 1.839 -1,2% -6,4%<br />
Palermo 1.213 1.427 -6,1% -12,7%<br />
Bologna 967 1.441 +9,8% -0,5%<br />
Firenze 892 1.154 -9,1 -10,1%<br />
TOTALE 19.020 23.692 -5,7 -9,5%<br />
Resto provincia I trim 09 II trim 09 var% trim II-08 II-09 var% sem I08 I 09<br />
Roma 3.934 4.494 -15,4% -15,3<br />
Milano 7.764 9.765 -14,1% -17,7<br />
Torino 3.630 4.560 -17,9% -19,3<br />
Genova 681 844 -11,8% -14,8<br />
Napoli 2.550 2.876 -8,4% -10,9<br />
Palermo 1.161 1.289 -21,5% -21,6<br />
Bologna 1.680 2.317 -22,0% -12,6<br />
Firenze 1.335 1.630 -4,3% -12,2<br />
TOTALE 22.735 27.774 -13,9% -16,3<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
primo trimestre dell’anno (+9,8%).<br />
Risultano essere tutte col segno<br />
meno, invece, le aree di provincia<br />
delle grandi città italiane, con il picco<br />
a Palermo (-21,6%).<br />
La generale riduzione della propensione<br />
all’acquisto di immobili residenziali,<br />
ha inciso anche sulle quotazioni,<br />
le quali, in base ai risultati di<br />
un sondaggio svolto da Banca d’Italia<br />
e Tecnoborsa su un campione di<br />
1009 agenzie immobiliari italiane,<br />
risultano in calo per il 57,6% degli<br />
intervistati, con maggiori inclinazioni<br />
al ribasso nel Nord-Est, e in tutti i<br />
capoluoghi italiani con popolazione<br />
superiore ai 250mila abitanti. Tra le<br />
abitazioni più vendute risultano quelle<br />
di media dimensione (dai 71 ai<br />
120 metri quadrati). Nelle città si<br />
riscontra un più elevato numero di<br />
scambi per immobili siti in zone<br />
semi-centrali. Nonostante gli agenti<br />
immobiliari continuino a segnalare<br />
una situazione congiunturale “sfavo-<br />
WWW<br />
Per approfondimenti:<br />
www.bancaditalia.it<br />
www.agenziaterritorio.it<br />
CERREAL ESTATE<br />
revole” per il mercato anche nel<br />
primo trimestre 2009, emerge tuttavia<br />
una tendenza all’attenuazione del<br />
ribasso dei prezzi e attese progressive<br />
di miglioramento fra la fine del 2009<br />
e il 2010.<br />
Circa le modalità d’acquisto, nella<br />
prima parte del 2009, continua a prevalere<br />
il ricorso al finanziamento<br />
attraverso mutuo ipotecario (la media<br />
italiana è del 69%, con un divario fra<br />
il 72% delle aree urbane e il 66% di<br />
quelle non urbane). Secondo l’indagine<br />
Banca d’Italia-Tecnoborsa, gli<br />
agenti immobiliari segnalano, come<br />
prevedibile, un aumento dei volumi<br />
2009 novembre/dicembre CER 41
CERREAL ESTATE<br />
degli immobili affidati ancora in attesa<br />
di vendita. Si riscontra inoltre una<br />
certa presenza di cessazione degli<br />
incarichi alla compravendita, dovuta,<br />
secondo il 64,7% delle agenzie, «ad<br />
assenza di proposte di acquisto a<br />
causa di prezzi d’acquisto troppo elevati»,<br />
ed a «proposte di acquisto a<br />
prezzi ritenuti troppo bassi dal venditore».<br />
A questo fenomeno, «contribuirebbero<br />
anche difficoltà dell’ac-<br />
L E G G E<br />
Gli effetti del Piano Casa<br />
di Simone Ricci<br />
L'accordo Governo-Regioni del 31 marzo 2009 prevede<br />
che le Regioni si impegnino ad approvare entro 90 giorni<br />
le proprie leggi ispirate al cosiddetto Piano Casa.<br />
Secondo l’Ance gli investimenti in costruzioni ammonteranno<br />
nel 2010 a 136.214 milioni di euro (-7,1% rispetto<br />
al 2009). Includendo l’effetto “piano casa” – ormai già<br />
recepito dalla quasi totalità delle Regioni italiane - gli investimenti<br />
in costruzioni risulterebbero nel 2010 pari a<br />
140.946 milioni di euro. Le flessioni produttive sarebbero<br />
quindi contenute nella misura del -3,9% in quantità (-2%<br />
in valore).<br />
Rispetto al 2009 il valore degli investimenti abitativi<br />
mostrerebbe un incremento dello 0,8% (-2,8% senza l’effetto<br />
piano casa), mentre la flessione quantitativa sarebbe<br />
limitata all’1,2% (-4,7% senza l’effetto Piano Casa).<br />
Per quanto riguarda l’edilizia residenziale i fabbricati utilizzati<br />
ad uso abitativo che risultano in condizioni pessime<br />
sono 257.941. Di questi si presume che il 5 per mille<br />
venga demolito e ricostruito usufruendo del premio di<br />
cubatura del 35%.<br />
In totale si stima che siano oggetto di intervento di<br />
demolizione e ricostruzione superfici residenziali per<br />
42 CER novembre/dicembre 2009<br />
quirente a reperire fonti di finanziamento».<br />
Secondo le prime indicazioni<br />
della Banca d’Italia sull’erogazione<br />
dei mutui nel primo trimestre 2009,<br />
il volume di mutui, in Italia, ha subito<br />
un pur leggero rallentamento. In<br />
Emilia Romagna, nei primi sei mesi<br />
del 2009, i flussi di credito a medio e<br />
lungo termine destinati alle famiglie<br />
per l’acquisto di abitazioni si sono<br />
ridotti del 7,5% rispetto al 2008 e la<br />
percentuale dei mutui a tasso fisso è<br />
aumentata del 51% a seguito della<br />
discesa dei tassi di interesse. Secondo<br />
gli operatori degli istituti di credito,<br />
l’abbassamento dei tassi Euribor che<br />
si è verificato nel 2009 rappresenta<br />
un incentivo per la concessione di<br />
finanziamenti per l’acquisto di abitazioni.<br />
robertofaben@libero.it<br />
11.375.821 mq.<br />
Sulla base dei dati Istat del censimento 2001 lo stock complessivo<br />
di abitazioni è pari a 27.268.880. Tenuto conto<br />
che, secondo i dati della Banca d’Italia, il 24,7% delle abitazioni<br />
è ubicato nelle zone centrali, che una quota dello<br />
stock abitativo è abusivo e che un’ulteriore percentuale è<br />
situata in aree di pregio ambientale e paesaggistico, si<br />
stima che lo stock abitativo che potrebbe avere i requisiti<br />
previsti per gli interventi di ampliamento del Piano Casa,<br />
sia compreso tra i 4,5 milioni e i 7, 5 milioni di abitazioni.<br />
sricci@confindustriaceramica.it
FOCUS CER<br />
Spagna 2010
CERFOCUS Spagna 2010<br />
Fonte: Ascer<br />
46 CER novembre/dicembre 2009<br />
IL DILUVIO<br />
sull’azulejos spagnolo<br />
di Andrea Serri<br />
Centocinquanta milioni di metri quadrati<br />
in meno (sul consumo domestico),<br />
-30% di esportazioni (da gennaio<br />
2008): sono questi i contorni della crisi che<br />
ha colpito l’industria spagnola della ceramica<br />
a seguito dell’esplosione della bolla<br />
immobiliare iberica interna e dello tsunami<br />
dell’economie mondiali. Fenomeni che<br />
stanno cambiando la morfologia del settore<br />
che, per parecchio tempo, è cresciuto a<br />
ritmi impressionati grazie alla positiva combinazione<br />
di un mercato interno in boom e<br />
di significative crescite nelle esportazioni.<br />
La produzione industriale<br />
La crisi dell’azulejos di Castellón è la crisi<br />
di uno dei capisaldi dell’industria della Spa-<br />
Indice della produzione industriale di ceramica in Spagna<br />
Variazione % trimestrale rispetto al medesimo trimestre anno precedente - Anni 2004-2009<br />
gna. Infatti, l’industria ceramica spagnola<br />
rappresenta il terzo settore per surplus<br />
commerciale del Paese ed il primo per<br />
saldo commerciale (1.834%). Le 209<br />
imprese (ottobre 2009), di cui l’80% ha<br />
base nel distretto ceramico di Castellón de<br />
la Plana, rappresentando così il 94% della<br />
produzione nazionale: un’area di circa<br />
250.000 abitanti, di cui più di 22.300<br />
impiegati direttamente nel settore in aziende<br />
di dimensione medio piccola: delle quasi<br />
215 industrie, solo 25 superano i 250<br />
dipendenti.<br />
L’analisi su base trimestrale della produzione<br />
industriale spagnola, fonte ASCER, è<br />
di aiuto per cogliere cosa è realmente successo<br />
nel corso degli ultimi anni. Il punto
di svolta, dalla situazione di crescita a quella<br />
di stagnazione prima è recessione poi, si<br />
pone all’inizio del 2006, anno nel quale la<br />
flessione della produzione si limita a poche<br />
frazioni di punto (-2% in media per trimestre<br />
nei primi 9 mesi). Una contrazione che<br />
prosegue anche nel corso del 2007, anno<br />
nel quale i diversi trimestri registrano cali<br />
maggiori anche se contenuti ad una cifra<br />
(leggermente superiore al -5%, la media del<br />
periodo), mentre il -15,3% nel 2008 è<br />
diventato -38,2% nel terzo trimesre 2009<br />
(ultimi dati disponibili).<br />
Analoga dinamica cedente ha avuto il<br />
grado di utilizzo della capacità produttiva<br />
che, dall’ottimo 88% del biennio 2006-<br />
2007, è sceso dapprima al 88% nel 2007 ed<br />
ulteriormente calato, nel 2008, al 78,9%;<br />
parimenti si è evoluta l’occupazione che, da<br />
una sostanziale tenuta, ha registrato dapprima<br />
una contrazione del -17,4% nel 2007, a<br />
cui si è aggiunto un ulteriore calo del -<br />
25,3% lo scorso anno.<br />
Una dinamica il cui diretto riflesso lo si<br />
riscontra nella produzione che, dopo aver<br />
raggiunto nel 2005 il suo record massimo<br />
(609 milioni di metri quadrati) ha visto<br />
flettere a 584 milioni nel 2007 per poi<br />
abbassarsi ulteriormente di 495 milioni di<br />
metri quadrati nel 2008. Un calo che trova<br />
spiegazione non tanto dalle esportazioni,<br />
quanto soprattutto dal mercato interno.<br />
Infatti, le esportazioni - i 341,3 milioni di<br />
metri quadrati del 2005 - sono calate a<br />
305,7 milioni nel 2008, mentre nell’analogo<br />
periodo le vendite sul mercato domestico<br />
hanno perso 66 milioni di metri quadrati,<br />
passando da 292,6 a 226,4 milioni di<br />
metri quadrati.<br />
Analoga è stata la flessione del fatturato<br />
che, dal 2005 allo scorso anno, ha visto<br />
passare da 3.650 milioni di euro a 3.982,2<br />
milioni (+9,1%), a 4.166 milioni di euro<br />
nel 2007 (+4,6%) per poi ridiscendere ai<br />
livelli iniziali nel 2008 (3.671,2 milioni di<br />
euro). Un’evoluzione che trova una sua<br />
spiegazione nella significativa e costante<br />
crescita del prezzo all’export, che passa dai<br />
5,98 euro/mq nel 2005 ai 7,23 euro/mq lo<br />
scorso anno, mettendo a segno una significativa<br />
crescita prossima al 21% nel periodo.<br />
Le difficoltà del 2009<br />
Se il 2008 portava già le stimmate della<br />
brusca frenata, il 2009 si appresta a chiudere<br />
come l’anno peggiore della storia della<br />
ceramica iberica. I dati disponibili da gen-<br />
naio ad agosto forniscono un panorama<br />
allarmante sia sul mercato interno, che<br />
anche sulle esportazioni. Un calo evidente<br />
soprattutto verso i mercati comunitari e gli<br />
Stati Uniti, quantificabile in un 26,4% in<br />
meno rispetto all’anno passato, che ha<br />
diretti riflessi anche sui fatturati che, nel<br />
periodo tra gennaio e agosto, raggiunge i<br />
1.156,4 milioni dell’esercizio in corso,<br />
dopo che nel medesimo periodo del 2008<br />
aveva contabilizzato quota 1.400 e chiuso<br />
lo scorso anno a 2.210 milioni di euro. In<br />
particolare, verso gli Stati Uniti si è passati<br />
da un fatturato di 54 milioni nel 2008 (nel<br />
2007 erano stati 82) ai 45,2 dello stesso<br />
periodo del 2009. Nei mercati dell’Europa a<br />
27, si passa dai 811,9 milioni del 2008 agli<br />
attuali 566,3. Stesso discorso per la Russia<br />
(da 134 a 49 milioni). Solo i Paesi del<br />
Maghreb hanno aumentato, di poco, gli<br />
ordinativi, passando da 52 a 54 milioni di<br />
euro.<br />
Allo stesso modo, lo scoppio nel 2008<br />
della bolla speculativa immobiliare, che<br />
consentì alla Spagna di contabilizzare una<br />
crescita del PIL del +3,5% nel corso dell’ultima<br />
decade, ha paralizzato il consumo<br />
interno, che per il 98% veniva assorbito<br />
dall’industria di Castellón e che nello scorso<br />
anno aveva garantito introiti per 1.481<br />
milioni di euro.<br />
aserri@confindustriaceramica.it<br />
Zona<br />
gennaio-agosto<br />
2008<br />
CERFOCUS Spagna 2010<br />
gennaio-agosto<br />
2009<br />
2009-2008<br />
(%)<br />
quota<br />
(%)<br />
Europa 1.067,7 704,0 -34,1 60,9<br />
- Unione Europea-UE27 811,9 566,3 -30,2 49,0<br />
- UE15 644,0 472,8 -26,6 40,9<br />
- Eurozona 558,1 412,5 -26,1 35,7<br />
- Nuovi membri 167,9 93,5 -44,3 8,1<br />
- Est Europa 225,8 113,7 -49,6 9,8<br />
Medio oriente 167,6 117,5 5,9 15,3<br />
America del Nord 98,4 64,5 -34,5 5,6<br />
- EEUU 65,2 45,2 -30,6 3,9<br />
America Centrale 34,7 22,0 -36,6 1,9<br />
America del Sud 25,3 17,5 -30,8 1,5<br />
Est e Sud-est asiatico 44,2 36,0 -18,5 3,1<br />
Africa 117,3 121,1 3,3 10,5<br />
Oceania 13,4 8,8 -34,0 0,8<br />
Tutto il mondo 1.571,8 1.156,4 -26,4 100<br />
Fonte: Ascer<br />
Esportazioni spagnole nel mondo<br />
Valori in milioni di euro, variazioni %; gennaio-agosto 2009-2008<br />
2009 novembre/dicembre CER 47
www.nuovomillenniosrl.com<br />
CERFOCUS Spagna 2010<br />
Fonte: Prometeia<br />
48 CER novembre/dicembre 2009<br />
LE DIMENSIONI<br />
della bolla immobiliare<br />
di Luca Luberto<br />
Un'intera generazione di spagnoli si<br />
trova a subire, per la prima volta, le<br />
conseguenze di una crisi dura e profonda,<br />
che viene ad interrompere un ciclo di crescita<br />
senza precedenti, tutta centrata sul<br />
mercato immobiliare e sui consumi. Sì,<br />
perché se la crisi è globale, c'è però una<br />
peculiarità tutta domestica nella crisi spagnola,<br />
per effetto della bolla speculativa<br />
immobiliare.<br />
L’edilizia e il mercato immobiliare sono<br />
stati i settori trainanti del miracolo economico<br />
della Spagna degli ultimi anni, fino<br />
Spagna: l’andamento dei prestiti<br />
Valori % rispetto al trimestre anno precedente - Anni 2001-2009<br />
all’arrivo della crisi, nel 2008. A un certo<br />
punto hanno rappresentato addirittura il<br />
15-20% della crescita economia iberica,<br />
spingendo i tassi di espansione del PIL tra i<br />
più alti in Europa. In questo modo, però, il<br />
Paese si è infilato in un vicolo cieco.<br />
I dati congiunturali relativi ai primi 8<br />
mesi del 2009 segnalano un marcato peggioramento<br />
della situazione occupazionale<br />
ora al 17,6%. Le difficoltà del settore<br />
immobiliare hanno influenzato negativamente<br />
il mercato del lavoro, sul quale si è<br />
registrato un rapido aumento del tasso di<br />
disoccupazione, in larga parte per la flessione<br />
dell’occupazione nelle costruzioni. Si<br />
tratta del tasso più alto di tutta l’area euro e<br />
rappresenta quasi il doppio della media<br />
UEM (Unione Monetaria Europea) pari a<br />
9,0%. La crescita della disoccupazione<br />
deprimerà, in particolare, i consumi delle<br />
famiglie.<br />
Queste ultime, peraltro, difficilmente<br />
potranno ricorrere al credito al consumo,<br />
sia perché sono già fortemente indebitate,<br />
sia a causa delle norme più restrittive di<br />
fido imposte dalle autorità monetarie. Gli<br />
investimenti privati dovrebbero contrarsi in<br />
relazione alle mutate condizioni di mercato,<br />
ma anche dello sgonfiamento della bolla<br />
speculativa che aveva caratterizzato il settore<br />
immobiliare in questi ultimi anni. Sulla<br />
base di queste considerazioni il PIL è previsto<br />
contrarsi ulteriormente nel 2010<br />
(-0,8%), rimandando così una debole<br />
ripresa agli anni successivi.<br />
Di conseguenza, a causa dei decrementi<br />
del PIL di quattro punti percentuali nel<br />
2009 e dello 0,8% nel 2010 - quando invece<br />
le altre economie europee incominceranno<br />
a riprendersi -, la Spagna risulterebbe<br />
essere il Paese della zona euro più penalizzato<br />
dalla crisi economica.
Questo marcato peggioramento riflette<br />
principalmente il ridimensionamento della<br />
dinamica della domanda interna, nel 2009<br />
si registra una marcata flessione del -6%,<br />
guidato dalla caduta degli investimenti residenziali<br />
e dai conseguenti effetti negativi<br />
sui consumi privati.<br />
Relativamente agli investimenti in edilizia<br />
residenziale, dopo la decelerazione registrata<br />
nel 2007, hanno evidenziato un brusco<br />
calo nell’anno 2008, e in ulteriore e<br />
marcato peggioramento nel 2009.<br />
Sono alla base di tale scenario il sensibile<br />
calo del numero dei permessi a costruire e<br />
quello delle abitazioni iniziate registrato a<br />
partire dagli inizi del 2008, come conseguenza<br />
di una domanda di abitazioni meno<br />
sostenuta.<br />
Analizzando i principali indicatori della<br />
produzione edilizia, come i permessi a<br />
costruire concessi, gli housing starts e gli<br />
housing finished negli ultimi 3 anni, si percepisce<br />
la gravità della situazione.<br />
Nei primi 6 mesi 2009 sono stati concessi<br />
77.607 permessi a costruire a fronte di<br />
quasi 250.000 concessi nell’intero anno<br />
2008, che, se confrontati con i livelli di<br />
quelli registrati nel 2007 (quasi 700.000),<br />
delineano il preoccupante immobilismo del<br />
mercato delle costruzioni nella penisola<br />
iberica. Indicativi anche i dati relativi alle<br />
abitazioni iniziate, (96.500 unità nei primi<br />
6 mesi 2009, 359.500 nell’anno 2008 e<br />
616.600 nel 2009) e a quelle terminate<br />
(rispettivamente 232.600 unità nei primi<br />
sei mesi dell’anno in corso, 632.300 nell’anno<br />
precedente e 646.900 nel 2007).<br />
Le approvazioni dei prestiti alle famiglie<br />
per l’acquisto di abitazioni, pur avendo evidenziato<br />
un inesorabile rallentamento dai<br />
picchi di incremento registrati nel 2006,<br />
permangono in territorio positivo, stabiliz-<br />
Fonte: Prometeia<br />
Spagna: indicatori di produzione edilizia<br />
Valori espressi in migliaia - Anni 2005-2009<br />
zandosi sui livelli dell’anno precedente.<br />
Questa dinamica può essere spiegata,<br />
almeno in parte, dai seguenti fattori. Il<br />
tasso dei prestiti ipotecari in media si è<br />
dimezzato dal 6,1% a ottobre 2008 al 3,1%<br />
a giugno del 2009, e la correzione dei prezzi<br />
residenziali che sta generando una maggiore<br />
convenienza.<br />
In futuro, i fattori sopracitati rafforzeranno<br />
ulteriormente il recente andamento<br />
delle concessioni dei mutui, anche se a<br />
fronte di una ripresa più rapida della situazione<br />
economica degli altri Paesi dell’area<br />
euro, la BCE (Banca Centrale Europea)<br />
potrebbe decidere di alzare presto i tassi di<br />
interesse.<br />
Questa politica della BCE impatterebbe<br />
direttamente sulla domanda spagnola di<br />
mutui, essendo circa il 90% dei prestiti<br />
spagnoli legati a tassi di interesse di breve<br />
termine.<br />
lluberto@confindustriaceramica.it<br />
CERFOCUS Spagna 2010<br />
2009 novembre/dicembre CER 49
© www.tonterias.com<br />
CERFOCUS Spagna 2010<br />
50 CER novembre/dicembre 2009<br />
CASTELLON DISCUTE<br />
l’exit strategy dalla crisi<br />
di Alberto Barbieri<br />
Alberto Barbieri, giornalista della redazione di<br />
Barcellona de El Pais, inizia da questo numero la<br />
sua collaborazione con <strong>Cer</strong>.<br />
La peggior crisi che l’industria ceramica<br />
spagnola abbia mai affrontato ha sviluppato<br />
un acceso dibattito rispetto agli<br />
interventi necessari, i cui protagonisti sono<br />
Ascer, i due sindacati maggioritari (U.G.T.,<br />
Unión General de los Trabajadores, e CC.OO,<br />
Comisiones obreras), gli organi istituzionali,<br />
che, come sempre in Spagna, si stabiliscono<br />
su tre livelli di competenze: il governo centrale<br />
di Madrid, il governo autonomo regionale<br />
(La Generalitat Valenciana) e, naturalmente,<br />
i municipi interessati.<br />
La posizione di Ascer<br />
Le richieste di Ascer per uscire dalla crisi<br />
sono chiare: “Abbiamo bisogno di un appoggio<br />
deciso da parte delle differenti amministrazioni<br />
pubbliche per continuare ad essere<br />
competitivi sul mercato internazionale. In<br />
particolare è vitale che si intervenga per<br />
migliorare la liquidità finanziaria delle imprese<br />
e la copertura assicurativa delle esportazioni.<br />
Oltre ad un appoggio deciso al Plan Renove,<br />
strutturato sulla falsa riga degli incentivi<br />
all’industria dell’auto, che favorisca la riabilitazione<br />
e ristrutturazione di edifici e abitazioni,<br />
per stimolare la ripresa del mercato interno”.<br />
Il neopresidente di Ascer, Joaquín Piñón,<br />
riconosce che al settore ceramico “restano<br />
nove mesi di attraversata nel deserto e che<br />
l’appoggio pubblico è necessario in una fase<br />
in cui molte imprese stanno riscontrando<br />
problemi ad accedere al credito bancario”.<br />
Allo stesso tempo, prosegue Piñón, “bisogna<br />
avere fiducia e continuare ad investire in<br />
innovazione e sviluppo, fattore in cui la Spagna<br />
è leader mondiale”. Un ottimismo che si<br />
riflette anche nelle previsioni di Confindu-<br />
stria spagnola, secondo cui Francia, Germania<br />
e Inghilterra stanno già superando la<br />
crisi, ed il resto dei mercati internazionali si<br />
riprenderà molto presto: fondamentali saranno<br />
quindi le esportazioni.<br />
La Generalitat Valenciana ha risposto alle<br />
richieste degli industriali approvando una<br />
nuova linea di finanziamento per il settore<br />
ceramico. Consisterà nella concessione di<br />
fideiussioni pubbliche alle imprese, finanziate<br />
dall’Instituto Valenciano de Finanzas e dalla<br />
Sociedad de Garantía Recíproca, per garantire<br />
le esportazioni. Si tratterà del primo aiuto<br />
concreto al settore da parte di Valencia e arriverà<br />
un anno e mezzo dopo il deflagrare della<br />
crisi. Ad oggi, il vicepresidente del governo<br />
valenzano e responsabile di Industria e Commercio,<br />
Vicente Rambla, non è però ancora in<br />
grado né di quantificare l’ammontare degli<br />
aiuti, né di indicare la data certa in cui saranno<br />
effettivamente disponibili.<br />
Il confronto politico PP - PSOE<br />
Il dibattito ha assunto rapidamente i contorni<br />
di una polemica politica tra l’amministrazione<br />
valenzana, feudo storico del Partito<br />
Popolare, e la Madrid socialista di Zapatero,<br />
accusata di non interessarsi a sufficienza<br />
delle sorti del comparto ceramico castiglionese.<br />
Rambla ha più volte richiamato il<br />
governo centrale ad investire maggiormente<br />
nel distretto, sottolineando come la provincia<br />
di Castellón sia la terzultima del paese<br />
come investimenti provenienti da Madrid.<br />
Nello stesso solco s’inserisce il monito del<br />
deputato nazionale del PP, Miguel Barrachina,<br />
rispetto all’aumento dell’IVA di due<br />
punti (dal 16 al 18%) deciso dal governo:<br />
“Castellón smetterà ben presto di produrre<br />
piastrelle ed inizierà a produrre disoccupati”.<br />
La disoccupazione rappresenta, in effetti, il<br />
problema principale con cui si sta confron-
tando il distretto ceramico. Ascer ha chiesto<br />
all’amministrazione di studiare un piano di<br />
prepensionamento, per alleggerire il costo<br />
del lavoro e ridurre l’impatto sociale. Lo stesso<br />
Rambla ha assicurato che la Generalitat<br />
punterà sempre verso politiche volte a mantenere<br />
e a creare posti di lavoro, pur nella<br />
consapevolezza della situazione particolare<br />
in cui si trova l’industria ceramica, per cui si<br />
potranno valutare soluzioni speciali come<br />
quella del prepensionamento”. D’altra parte,<br />
i municipi del triangolo della ceramica, interessati<br />
dalla crisi occupazionale, hanno già<br />
attivato un piano di ricollocazione dei lavoratori,<br />
mentre Unione Europea e Generalitat<br />
pagheranno un piano di formazione e ricollocazione<br />
ad un totale di mille lavoratori<br />
disoccupati.<br />
Alcuni esperti hanno sostenuto in questi<br />
mesi la necessità di aiuti diretti alle imprese<br />
per poter adottare piani occupazionali, ricalcati<br />
sull’esempio francese del chômage partiel<br />
o del tedesco Kurzarbeit, equivalenti ai contratti<br />
di solidarietà italiani, per evitare l’enorme<br />
impatto sociale che la disoccupazione sta<br />
causando al distretto.<br />
L’analisi dei sindacati<br />
Centrale è il ruolo ricoperto dai due sindacati<br />
maggioritari. Comisiones Obreras<br />
(CC.OO.), che rappresenta circa il 30% dei<br />
lavoratori impiegati nel settore ceramico e<br />
Unión General de los Trabajadores (UGT). L’opinione<br />
di Vicente Nebot, segretario della<br />
federazione Fecola di CC.OO., dedicata al settore<br />
delle costruzioni, è piuttosto lapidaria:<br />
“Le contromisure adottate sino ad ora sono<br />
del tutto insufficienti. Bisognerebbe operare<br />
per la regolarizzazione dei contratti di lavoro<br />
ed intervenire sui salari eccessivamente elevati<br />
di alcuni dirigenti. Rispetto alle fideius-<br />
che necessitano di un appoggio finanziario,<br />
la mia opinione è che si tramutino in ‘castelli<br />
in aria’ se non si dispone di un capitale concreto”.<br />
Più possibilista si dimostra il segretario provinciale<br />
di UGT, Vicente Chiva, che considera<br />
soddisfacenti gli accordi raggiunti tra gli<br />
industriali e i lavoratori. “Ora è il momento<br />
delle amministrazioni pubbliche, che devono<br />
finanziare il Pacto por el Empleo (Patto per<br />
l’occupazione), che stabilisce le linee guida<br />
in materia di occupazione, formazione,<br />
finanziamento e prepensionamento. In questo<br />
modo”, conclude Chiva, “si potranno<br />
realizzare i prepensionamenti, cui potrebbero<br />
aspirare più di 2.000 lavoratori”.<br />
Il ruolo dell’Università<br />
Il dibattito sul futuro del comparto ceramico<br />
castiglionese è dunque apertissimo e<br />
vivace, stimolato anche dalla presenza dell’Università<br />
Jaume I, centro di studio per le<br />
nuove generazioni di specialisti del settore,<br />
oltre che fondamentale punto di recerca ed<br />
innovazione da oltre quarant’anni. Durante<br />
la sua attività l’ITC ha prodotto più di mille<br />
progetti di ricerca e sviluppo (tra cui 31 brevetti),<br />
per un importo vicino ai 40 milioni di<br />
euro: 642 di questi progetti<br />
sono stati realizzati attraverso<br />
accordi con le imprese,<br />
mentre 364 sono stati<br />
finanziati dalla pubblica<br />
amministrazione. Nel 2008<br />
si sono prodotti più di<br />
cento progetti per un investimento<br />
di 8 milioni di<br />
euro.<br />
Circa il ruolo svolto dall’istituto<br />
accademico rispetto<br />
allo sviluppo del distretto, il<br />
titolare della cattedra di chi-<br />
CERFOCUS Spagna 2010<br />
sioni, al prepensionamento e a tutti i piani © www.spaintiles.info<br />
2009 novembre/dicembre CER 51
CERFOCUS Spagna 2010<br />
52 CER novembre/dicembre 2009<br />
mica inorganica, Joan Bautista Carda<br />
Castello, non ha dubbi: “Molti tecnici dell’industria<br />
ceramica che attualmente occupano<br />
incarichi di responsabilità si sono formati<br />
nell’Università di Castellón. Questo comporta<br />
che si stabiliscano linee fluide di comunicazione<br />
tra le imprese e i gruppi di recerca,<br />
potendo usufruire, tra l’altro, delle risorse e<br />
dei laboratori dell’ateneo”. Lo stesso professor<br />
Carda considera poi congiunturali e di<br />
pura sopravvivenza gli interventi concertati<br />
per superare l’attuale crisi, mentre individua<br />
nella mancanza di valore aggiunto dei prodotti<br />
iberici il vero problema del comparto<br />
castiglionese.<br />
“Il futuro della ceramica spagnola, ma in<br />
realtà di quella europea, passa”, sostiene<br />
Carda Castello, “attraverso il mantenimento<br />
o l’incremento della qualità. Bisogna puntare<br />
su nuovi disegni, sfruttando le nuove tecnologie<br />
di decoro (quali ad esempio l’inkjet), o<br />
tecnologie poco utilizzate, come il laser o il<br />
plasma. Sviluppare prodotti di maggiori<br />
dimensioni attraverso i sistemi di laminati ed<br />
anche dotarsi di nuove funzionalità, come la<br />
ceramica termica, elettrica, o la ceramica per<br />
il settore dell’energia rinnovabile, come substrato<br />
per gli impianti fotovoltaici”.<br />
Ambiente e lusso accessibile<br />
Un maggiore valore aggiunto, quindi, che<br />
si potrebbe raggiungere ottenendo una sorta<br />
di “etichetta sociale” europea che certifichi la<br />
produzione delle imprese<br />
responsabili dal punto di vista<br />
sociale ed ambientale. La coabitazione<br />
con l’altra grande industria<br />
della regione, quella agricola, e le<br />
limitazioni legislative, come per<br />
lo sfruttamento dei giacimenti<br />
d’argilla, hanno obbligato i produttori<br />
di azulejos a compiere<br />
sforzi importanti verso la limitazione<br />
delle emissioni di CO2<br />
(50% in meno per prodotto fabbricato<br />
negli ultimi dieci anni) e<br />
il riutilizzo di fanghi, chamotte e<br />
terracotte nei processi di preparazione<br />
delle argille; a questo si<br />
affiancano sistemi di cogenerazione<br />
di energia elettrica dal calore<br />
prodotto nell’atomizzatore e<br />
nel preriscaldamento dei forni.<br />
La professoressa di economia,<br />
Inmaculada Martinez Zarzoso,<br />
è d’accordo sulla necessità di<br />
© WordPress.com<br />
scommettere su di un prodotto di maggiore<br />
qualità, ma non necesariamente di lusso,<br />
“settore che possiamo lasciare ai produttori<br />
italiani”. “Il made in Spain”, prosegue Martinez,<br />
“dovrebbe offrire un prodotto innovativo,<br />
ma ad un prezzo competitivo, sufficientemente<br />
alto per riflettere la buona qualità”. In<br />
ogni caso, aggiunge Martinez, ”sarà necessario<br />
ridurre la produzione e riorientare gli<br />
obiettivi verso modelli meno massivi. In questo<br />
senso l’Italia ha fatto meglio i compiti,<br />
riducendo la produzione già diversi anni fa,<br />
senza il problema di diminuire il fatturato,<br />
grazie al maggiore valore aggiunto dei prodotti<br />
italiani sui mercati esteri”. Vitale anche<br />
la ricerca di nuovi sbocchi alle esportazioni,<br />
come i paesi dell’Europa dell’est o, secondo il<br />
professor Carda, il nord Europa, “dove la<br />
ceramica non è ancora molto diffusa”.<br />
Qualunque cosa accada, il comparto ceramico<br />
castiglionese dovrà uscire dalla prima<br />
grande crisi della sua storia profondamente<br />
rinnovato. Nei prodotti, nelle strutture e<br />
negli uomini. Se resta comunque certo,<br />
come evidenzia il cattedratico di economia<br />
della Jaume I, Iván José Barreda Tarrazona,<br />
che “un’industria mono prodotto è molto<br />
vulnerabile, come è stato dimostrato dall’attuale<br />
crisi, e che gli imprenditori dovrebbero<br />
dimostrarsi più coraggiosi nell’investire in<br />
nuovi settori commerciali”, il professor<br />
Carda è convinto che un impulso fondamentale<br />
alla risalita dovrà venire dalle nuove<br />
generazioni: “È necessario professionalizzare<br />
maggiormente il settore. Ciò che funzionò<br />
nel ‘900, un’industria ceramica di dimensioni<br />
medio-piccole e d’impronta familiare, ora<br />
è del tutto anacronistico. Si devono aumentare<br />
le dimensioni delle imprese attraverso<br />
aggregazioni, per una questione di strategie<br />
di produzione e di mercato”. Della stessa<br />
opinione sono anche i sindacati, mentre<br />
Ascer, pur giudicando probabile uno sviluppo<br />
del settore in questo senso, sottolinea<br />
come spesso industrie di piccole dimensioni<br />
si dimostrino più agili e rapide difronte alle<br />
difficoltà.<br />
“Soprattutto”, conclude ottimisticamente il<br />
professore, ”confidiamo che le nuove generazioni,<br />
in gran parte formate nell’Università di<br />
Castellón, che stanno raggiungendo incarichi<br />
direttivi nelle imprese, imprimano il<br />
dinamismo e l’inquietudine verso l’innovazione<br />
ed il rinnovamento di un’industria che<br />
deve lasciarsi alle spalle la tutela e la direzione<br />
esclusivamente famigliare”.
CERINTERVISTA<br />
Luitwin Gisbert von Boch<br />
54 CER novembre/dicembre 2009<br />
CÉRAME-UNIE, LASCIA<br />
il “Barone della ceramica”<br />
di Andrea Serri<br />
Dopo 25 anni di ininterrotta<br />
presidenza, Luitwin Gisbert von<br />
Boch lascia la guida di Cérame-Unie, la<br />
Federazione Europea della <strong>Cer</strong>amica, a<br />
Alain Delcourt. In questa intervista<br />
all’uomo - in partenza per un viaggio<br />
in India - che meglio di ogni altro<br />
incarna ‘l’aristocrazia della ceramica<br />
continentale’, il bilancio di un quarto<br />
di secolo.<br />
Dottor Von Boch, come era questa<br />
federazione un quarto di secolo fa?<br />
“Sono stato presidente di Cérame-Unie<br />
per 25 anni e membro per oltre 40.<br />
Oggi Cérame-Unie include 9 federazioni<br />
di quasi tutti i settori ceramici: anno<br />
dopo anno è stato possibile, grazie a<br />
riunioni e discussioni, aumentare la<br />
partecipazione di aziende ed imprenditori<br />
associati. All’inizio della mia presidenza<br />
le federazioni erano solo tre”.<br />
Come si è evoluta la struttura organizzativa?<br />
“All’inizio Cérame-Unie consisteva nel<br />
Presidente, nel Segretario Generale ed<br />
in una segretaria. Oggi a capo troviamo<br />
il Board of Presidents, consiglio<br />
composto dai nove presidenti di federazione,<br />
mentre il management vede un<br />
direttore generale, Renaud Batier, due<br />
direttori, Astrid Volckaert e Christophe<br />
Skyes, tre membri dello staff ed una<br />
segretaria”.<br />
Qual è stato il ruolo di Cérame-Unie<br />
nell’evoluzione dei diversi settori?<br />
“La funzione centrale è stata quella di<br />
porre i diversi settori in stretto contatto<br />
con il Board of Presidents, dove tutti i<br />
Paesi e tutti i settori sono rappresentati.<br />
Cérame-Unie è in stretto contatto con i<br />
membri della Commissione e del Parlamento<br />
Europeo: condizione importante<br />
perché l’azione di lobbying a Bruxelles<br />
è sempre più importante, al fine di<br />
evitare l’eccesso di produzione legislativa<br />
da parte della Commissione”.<br />
Quella di oggi è, a suo giudizio, la<br />
peggior crisi che l’industria ceramica<br />
europea abbia mai visto?<br />
“La crisi che ha colpito il mondo finanziario<br />
ed economico iniziata alla fine<br />
dello scorso anno è certamente la peggiore<br />
che l’industria ceramica abbia<br />
mai visto: tutti i settori sono stati<br />
profondamente colpiti. Ciò che è ancor<br />
più importante è che tutti i settori sono<br />
interconnessi e lavorano assieme, dunque<br />
amplificano gli effetti”.<br />
Qual è stato il miglior traguardo<br />
della sua presidenza?<br />
“Grazie anche all’aiuto di tutti i nostri<br />
associati, l’aver reso la struttura e l’organizzazione<br />
più chiara e trasparente:<br />
oggi il Board of Presidents è molto efficiente.<br />
Ciò che è assolutamente necessario<br />
è che ogni Federazione elegga un<br />
presidente ed un vice presidente, affinché<br />
il Board sia sempre al <strong>completo</strong><br />
quando, una volta all’anno, è chiamato<br />
a discutere con gli alti delegati della<br />
Commissione. Siamo stati fortunati e<br />
capaci di costituire un team in Bruxelles<br />
che è considerato, sia dai membri<br />
del Parlamento che della Commissione,<br />
un partner perfetto, capace di dialogare<br />
su tutti i principali dossier che<br />
interessano i settori della ceramica<br />
europea”.<br />
aserri@confindustriaceramica.it
CERINTERVISTA<br />
L’AGENDA DI<br />
Alfonso Panzani, presidente Cet<br />
di Andrea Serri<br />
E’ il terzo italiano, dopo Mario<br />
Orienti ed Oscar Zannoni, ad<br />
essere eletto alla guida della CET.<br />
Alfonso Panzani, 57 anni, presidente<br />
di Gruppo <strong>Cer</strong>amiche Ricchetti e di<br />
Gas Intensive e dal lungo cursus honorum<br />
associativo in Italia, diventerà dal<br />
1° gennaio 2010 il nuovo presidente<br />
della Federazione europea dei produttori<br />
di piastrelle di ceramica. Con lui<br />
abbiamo fatto una ricognizione dei<br />
principali dossier aperti, che lo vedranno<br />
impegnato per i prossimi tre anni.<br />
Presidente Panzani, una delle questioni<br />
di maggior interesse è il tema<br />
dell’identificazione dell’origine della<br />
merce.<br />
“Senza dubbio. Per tutta l’industria<br />
manifatturiera europea, ed italiana in<br />
particolare, il tema del ‘made in’ è particolarmente<br />
sentito. Come industria<br />
italiana abbiamo operato in anticipo,<br />
definendo su base volontaria tanto una<br />
Raccomandazione quanto un regolamento<br />
d’uso del marchio <strong>Cer</strong>amic Tiles<br />
of Italy: anche CET chiede che la Commissione<br />
si pronunci sull’obbligatorietà.<br />
Molto positiva è stata la delibera,<br />
assunta a larghissima maggioranza, del<br />
Parlamento Europeo a fine novembre:<br />
speriamo che la richiesta della sola<br />
maggioranza qualificata e non l’unanimità<br />
possa traguardare questo risultato,<br />
fondamentale per tutta l’industria Cet”.<br />
Sempre in ambito commerciale,<br />
significativo è il tema della “nuova<br />
edilizia” e dei relativi materiali.<br />
“All’interno di questo ambito ritroviamo<br />
due distinti dossier. Il primo è relativo<br />
agli edifici, Energy Performance of<br />
Building Directive (EPBD), che punta a<br />
ridurre l’impiego di energia nella loro<br />
costruzione; il secondo, Construction<br />
Produts Rules (CPR) ricomprende tanto<br />
le norme sui diversi materiali utilizzati<br />
quanto quelle relative ai prodotti più<br />
innovativi: mi riferisco ai temi della<br />
scivolosità, delle tolleranze dimensionali,<br />
delle future norme sulle lastre in<br />
ceramica sottili. Temi significativi,<br />
anche nella prospettiva della tutela del<br />
consumatore”.<br />
In questi giorni a Copenaghen si<br />
discute di sviluppo sostenibile.<br />
“Dopo che l’industria della ceramica<br />
europea è stata inserita tra quelle oggetto<br />
delle quote ETS, si è prontamente<br />
avviata la procedura affinché le venga<br />
riconosciuto lo status di carbon leakage,<br />
vale a dire di settore industriale soggetto<br />
alla forte concorrenza da parte di<br />
Paesi terzi. Raggiungere questo obiettivo<br />
vorrebbe dire ricevere quote di emissioni<br />
gratuite a partire dal 2013, un<br />
risultato importante per la competitività<br />
dell’intera industria ceramica europea”.<br />
Ed in termini di sviluppo associativo,<br />
quali sono i suoi obiettivi?<br />
“Il tema dell’allargamento della rappresentatività<br />
ad un maggior numero di<br />
Paesi produttori è senza dubbio centrale.<br />
Ad oggi le nazioni che fanno<br />
parte della Cet sono dieci, anche se io<br />
credo che si debba fare ogni sforzo per<br />
riportare, all’interno della ‘casa comune<br />
europea della ceramica’, tutte quelle<br />
associazioni localizzate di nazioni geograficamente<br />
appartenenti all’Europa,<br />
ma ancora non presenti in Cet”.<br />
aserri@confindustriaceramica.it<br />
Alfonso Panzani<br />
2009 novembre/dicembre CER 55
CERINNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />
PROGETTAZIONE STAMPI<br />
computer controlled<br />
La simulazione<br />
numerica<br />
consente di<br />
progettare sanitari<br />
con costi e time to<br />
market ridotti<br />
Sopra, un esempio di modello CAD dettagliato del<br />
componente ceramico da produrre. Gli spessori e i<br />
vuoti interni sono definiti tenendo conto dei tempi<br />
di colaggio adottati industrialmente.<br />
1. La figura mostra i risultati delle simulazioni<br />
numeriche in termini di spostamenti e la geometria<br />
del modello contro-deformato e contro-ritirato<br />
corrispondente al negativo dello stampo.<br />
Le simulazioni numeriche del processo di<br />
sinterizzazione, che consentono di prevedere le<br />
deformazioni di manufatti in materiale<br />
ceramico – sanitari anzitutto, ma il metodo è<br />
potenzialmente applicabile anche a piastrelle,<br />
stoviglie e ceramici tecnici – si basano<br />
sull’implementazione in codici di calcolo FEM di un<br />
modello numerico semiempirico funzione delle<br />
proprietà del materiale ceramico. Per la<br />
determinazione delle proprietà termo-meccaniche<br />
del materiale ceramico durante la sinterizzazione<br />
sono stati sviluppati, nell’ambito del progetto, test<br />
sperimentali ad hoc su geometrie semplici.<br />
56 CER novembre/dicembre 2009<br />
di Thomas Foschini<br />
Un metodo innovativo per<br />
migliorare l’attuale metodo artigianale<br />
di progettazione. O, meglio,<br />
un modo di valorizzare davvero il<br />
sanitario Made in Italy puntando sul<br />
design, sull’innovazione di prodotto,<br />
“ingegnerizzando” - e dunque togliendo,<br />
da questo punto di vista, i margini<br />
di errore connaturati all’artigianalità -<br />
il processo che porta dallo schizzo allo<br />
stampo. Questo è, in sintesi, l’obiettivo<br />
del progetto Si.Sta.<strong>Cer</strong>. (“Sistema<br />
integrato innovativo di progettazione<br />
di modelli e STAmpi per il settore dei<br />
CERamici tradizionali”), finanziato dal<br />
ministero dell’Università e della ricerca<br />
e realizzato dal consorzio Cetma, il<br />
Centro di Progettazione, Design &<br />
Tecnologie dei Materiali di Brindisi,<br />
un consorzio tra l’Enea, l’Università<br />
del Salento e alcune aziende italiane,<br />
tra cui, come partner di progetto, c’è<br />
anche Modelli <strong>Cer</strong>amici di Civita.<br />
In cantiere da quattro anni,<br />
Si.Sta.<strong>Cer</strong> ha già visto una prima fase<br />
di validazione sul campo - nella progettazione<br />
di uno stampo per la produzione<br />
di un lavabo - e sta per ulti-<br />
1<br />
mare la seconda, propedeutica (una<br />
volta terminato, a dicembre 2009, il<br />
finanziamento pubblico) alla vera e<br />
propria “commercializzazione del<br />
metodo”. Sì, perché stavolta ad essere<br />
stato “inventato” dallo staff diretto da<br />
Danilo Bardaro, modelling e simulation<br />
area manager al Cetma e responsabile di<br />
Si.Sta.<strong>Cer</strong>., è anzitutto un “metodo<br />
numerico sperimentale in grado di<br />
prevedere il comportamento di un<br />
manufatto di geometria complessa<br />
durante il processo di sinterizzazione”.<br />
Dunque non un prodotto, né un semplice<br />
software, ma un metodo, appunto,<br />
di cui fanno parte a pieno titolo<br />
non solo i complessi calcoli per la<br />
simulazione del processo di sinterizzazione<br />
(realizzati tramite metodologia<br />
FEM, Finite Element Method) ma anche<br />
la raccolta e l’analisi dei dati input, la<br />
caratterizzazione sperimentale del<br />
manufatto, fino all’integrazione di tecniche<br />
di progettazione CAD-CAM e<br />
all’utilizzo di macchine a controllo<br />
numerico.<br />
La premessa dell’intero progetto è<br />
l’evidenza per cui in fase di essiccazione<br />
e cottura il sanitario<br />
si ritira e - soprattutto -<br />
si deforma. Un’evidenza<br />
fino a ieri risolta con<br />
l’artigianalità. “Attualmente<br />
- spiega Bardaro -<br />
non ci sono metodi<br />
numerici che aiutano i<br />
modellisti a ‘controdeformare’<br />
lo stampo.<br />
Questa operazione viene<br />
eseguita basandosi solo<br />
sull’esperienza”. Una<br />
previsione di solito
2 3<br />
4<br />
abbastanza accurata, quando si lavora<br />
su produzioni tradizionali. “Nascono<br />
invece grossi problemi - osserva Bardaro<br />
- quando devono entrare in produzione<br />
oggetti nuovi, dal design diverso<br />
dalla norma”. Insomma, quando si fa<br />
realmente innovazione di prodotto le<br />
aziende sanitarie rischiano di trovarsi<br />
impreparate, o comunque di dover<br />
realizzare lunghe e costose prove (tornando<br />
e ritornando allo stampo) prima<br />
di ottenere un manufatto rispondente<br />
alle specifiche richieste.<br />
Cinque, fondamentalmente, gli step<br />
di cui si compone il metodo ideato<br />
dal Cetma, “metodo - rileva Bardaro -<br />
che nei suoi dettagli è coperto da<br />
riservatezza”. Primo, l’acquisizione<br />
dei dati input, dallo schizzo del<br />
manufatto alle specifiche del ciclo di<br />
cottura, fino all’analisi di campioni di<br />
barbottina (vitreous china o fire clay).<br />
Secondo passo, la caratterizzazione<br />
sperimentale e la simulazione numerica,<br />
che permettono di prevedere<br />
accuratamente il tipo di deformazione<br />
e, dunque, di passare al terzo step, la<br />
modellazione virtuale 3D tramite<br />
software CAD, preliminare alla realizzazione<br />
dello stampo - o meglio, del<br />
negativo dello stampo - tramite macchine<br />
a controllo numerico. Quindi lo<br />
stampo vero e proprio, da cui ricavare<br />
il prodotto finito.<br />
5<br />
Il metodo innovativo di progettazione<br />
degli stampi rappresenta, osserva<br />
Bardaro, una sorta di reverse engineering.<br />
Si parte dal prodotto finito, cioè<br />
dagli schizzi, dalle reali dimensioni del<br />
manufatto, dai tempi di colaggio adottati<br />
a livello industriale, per arrivare a<br />
un modello virtuale, quindi a un<br />
modello di stampo reale - il negativo -<br />
“contro-ritirato” e “contro-deformato”,<br />
in grado cioè di replicare con la massima<br />
accuratezza possibile quanto<br />
avviene al manufatto (in termini di<br />
ritiro del materiale e di deformazione)<br />
durante la fase di essiccazione e cottura.<br />
Quattro, fondamentalmente, i vantaggi<br />
prevedibili: anzitutto una riduzione<br />
consistente dei tempi di progettazione<br />
degli stampi, specie su prodotti<br />
nuovi; quindi un aumento della<br />
possibilità stessa di mettere in produzione<br />
nuovi prodotti a costi industriali<br />
sostenibili; terzo, una maggiore accuratezza<br />
(anche su produzioni “standard”)<br />
degli stampi, una riduzione<br />
della difettologia, la possibilità - da<br />
ultimo - di sfruttare al meglio le<br />
potenzialità delle macchine a controllo<br />
numerico.<br />
Ad essere sul mercato, di qui a<br />
pochi mesi, sarà l’intero “pacchetto”. Il<br />
Cetma e i partner - in particolare a<br />
collaborare a Si.Sta.<strong>Cer</strong> sono state tra i<br />
partner scientifici: ENEA, Università<br />
CERINNOVAZIONE TECNOLOGICA<br />
2-3-4-5. A partire dai risultati delle analisi<br />
numeriche, è possibile realizzare la geometria del<br />
modello contro-deformato mediante tecniche CAM<br />
e macchine a controllo numerico. La figura 4<br />
mostra il modello in resina del manufatto controdeformato<br />
realizzato mediante lavorazione con<br />
macchine a controllo numerico, a partire dal quale<br />
si possono ottenere due semistampi in gesso (2-3),<br />
utili per la produzione del prodotto finito (5).<br />
I piccoli scostamenti tra il modello cotto realizzato<br />
e il modello CAD di partenza sono risultati in linea<br />
con gli standard richiesti dalle aziende del settore.<br />
del Salento e D’Apollonia; tra i partner<br />
industriali: Acpa Service, Euroconsulting<br />
e Modelli <strong>Cer</strong>amici di Civita<br />
Castellana (che ha realizzato materialmente<br />
gli stampi) - hanno infatti<br />
intenzione di proporre il servizio “progettazione<br />
stampi” come una soluzione<br />
“chiavi in mano”, dallo schizzo allo<br />
stampo vero e proprio. “Attualmente i<br />
tempi e i costi necessari per la produzione<br />
di un nuovo componente sono<br />
elevati e limitano fortemente la capacità<br />
produttiva e la flessibilità delle<br />
imprese del settore”, sottolinea Bardaro.<br />
Tempi che, grazie ai risultati del<br />
progetto Si.Sta.<strong>Cer</strong>, si riducono di<br />
almeno il 50%. Mentre l’artigianalità<br />
potrebbe essere meglio indirizzata laddove<br />
rappresenta un reale valore<br />
aggiunto, cioè nell’innovazione di stile<br />
e di design che, qualora realizzata con<br />
continuità, permetterebbe all’industria<br />
italiana del sanitario di stare un passo<br />
avanti rispetto alla concorrenza estera,<br />
sempre pronta a “prendere spunto”<br />
dalle nostre produzioni. “Per copiare<br />
una linea ci vorrà sempre un po’ di<br />
tempo - conclude il responsabile di<br />
Si.Sta.<strong>Cer</strong>. - quindi dare la possibilità<br />
alle aziende italiane di cambiare le<br />
serie in tempi rapidi significa consentire<br />
loro di stare sul mercato”.<br />
foschini@contestoweb.com<br />
2009 novembre/dicembre CER 57
CERAMBIENTE<br />
QUALE COMUNICAZIONE<br />
ambientale d’impresa?<br />
di Walter Sancassiani<br />
Comunicare il profilo di sostenibilità<br />
ambientale di prodotto e di<br />
processo è essenziale e sempre più<br />
strategico per il settore ceramico. Intrapresa<br />
negli anni la stagione delle variabili<br />
ambientali da vincolo a opportunità,<br />
ora anche in termini di promozione<br />
commerciale è una corsa al green in<br />
varie forme. Il recente <strong>Cer</strong>saie 2009 è<br />
stato un esplicito indicatore come l’uso<br />
di termini come green e sostenibilità,<br />
stiano diventando elementi qualificanti<br />
di comunicazione e marketing rispetto<br />
a potenziali clienti e interlcutori. Da un<br />
lato è un plus di distinzione rispetto ai<br />
prodotti concorrenti, dall’altro è un’opportunità<br />
per posizionasi in nuovi in<br />
mercati dove è sempre più richiesto<br />
valore ambientale e dove è necessario<br />
dimostrare le qualità e prestazioni<br />
ambientali di prodotto; non ultimo un<br />
contesto di attenzione ineludibile nell’agenda<br />
internazionale rispetto a cambiamenti<br />
climatici, responsabilità<br />
sociale d’impresa, green economy. Ma<br />
cosa riguarda la comunicazione<br />
ambientale d’impresa in corso? Il prodotto?<br />
I processi produttivi? il profilo<br />
trasversale di sostenibilità e responsabilità<br />
sociale dell’impresa? E a chi è<br />
rivolta prevalentemente?<br />
Quale Green? Comunicazione<br />
ambientale di prodotto<br />
Negli ultimi tempi nel settore ceramico<br />
sono nate numerose iniziative di<br />
informazione ambientale e in alcuni<br />
casi di green marketing con vari<br />
approcci e strumenti. Se si osservano<br />
le prime esperienze in corso, si nota<br />
un fronte di imprese impegnate da<br />
anni in miglioramenti ambientali di<br />
prodotto e di processo che hanno in<br />
qualche modo informato di questi<br />
impegni. Altre fanno azioni ambientali<br />
58 CER novembre/dicembre 2009<br />
ma non informano adeguatamente<br />
questi impegni.<br />
Altre ancora, comunicano<br />
con un approccio spinto i<br />
recentissimi impegni<br />
ambientali con slogan non<br />
sempre accompagnati da<br />
informazioni complete e a<br />
360°. Il rischio di passare<br />
da una legittima proclamazione<br />
di performance<br />
ambientali ad operazioni di<br />
greenwashing è molto facile.<br />
Nei casi pionieri e anche<br />
recenti, la dimostrazione delle performance<br />
ambientali di prodotto è dimostrata<br />
da certificazioni secondo standard<br />
internazionali, europei, di settore<br />
e tramite verificatori accreditati<br />
esterni. Dieci gruppi del settore<br />
hanno ottenuto la certificazione<br />
ambientale di prodotto secondo il<br />
Reg. UE Ecolabel per un totale di 45<br />
linee di prodotto e hanno utilizzato<br />
questa etichettatura per informare i<br />
clienti delle caratteristiche ambientali<br />
dei prodotti secondo parametri riconosciuti.<br />
In alcuni casi, permettendo<br />
anche di conseguire vantaggi e vincere<br />
commesse in appalti pubblici<br />
“verdi” con criteri di Green Procurement,<br />
una pratica pubblica ancora<br />
nuova e di nicchia ma con grandi sviluppi.<br />
Altre imprese ceramiche hanno<br />
ottenuto riconoscimenti per gli impegni<br />
ambientali di prodotto e di processo<br />
e anche per come sono riuscite<br />
a comunicarlo e valorizzarlo. Per l’impegno<br />
nel comunicare l’Ecolabel negli<br />
anni, ad esempio, il Gruppo Concorde<br />
- unica azienda italiana - ha ricevuto<br />
un riconoscimento recentissimo<br />
dell’Unione Europea. Altre imprese<br />
hanno ottenuto invece il Premio nazio-<br />
nale per la Responsabilità Sociale d’Impresa<br />
(RSI) Social Award per prodotti a<br />
valenza sociale per non-vedenti come<br />
Casalgrande Padana, oppure Polis<br />
<strong>Cer</strong>amiche per il riciclaggio di materie<br />
vetrate nella serie Relux al Premio<br />
provinciale RSI, o ancora <strong>Cer</strong>amiche<br />
Refin che ha vinto il Premio all’Innovazione<br />
amica dell’Ambiente - sezione Eco-<br />
Edilizia della Regione Lombardia e<br />
Legambiente per la linea di grès porcellanato<br />
Progres contenente il 20%<br />
di vetri provenienti dal riciclo di tubi<br />
catodici post-consumo.<br />
Altre aziende, negli ultimi mesi,<br />
cogliendo in particolare la vetrina dell’ultimo<br />
<strong>Cer</strong>saie, hanno e stanno puntato<br />
molto su prodotti in grès che contengono<br />
percentuali di materiali riciclati<br />
nel prodotto e che permettono di<br />
ottenere punteggi per la certificazione<br />
LEED (Leadership in Environmental and<br />
Energy Design), il sistema di crediti per<br />
l’edilizia e l’architettura sostenibile diffuso<br />
in Nord America e in fase di diffusione<br />
in Europa. In questi casi le<br />
imprese hanno comunicato i loro<br />
impegni verso LEED con etichetta<br />
ambientale secondo Iso 14021, altre<br />
con ANAB-ICEA, altre ancora come
partner Casa Clima.<br />
A queste aziende si aggiungono<br />
quelle che hanno puntato anche su<br />
nuove funzioni sanitario-ambientali<br />
delle piastrelle con funzioni antibatteriche<br />
dichiarate con l’ausilio di certificazioni<br />
di vari enti tecnici esterni, Università<br />
o laboratori di settore o privati.<br />
Comunicazione ambientale di processi<br />
produttivi<br />
È da sottolineare una relazione tra il<br />
grado di comunicazione ambientale e<br />
il livello di gestione ambientale d’impresa.<br />
Le imprese che hanno iniziato<br />
da tempo a comunicare su questo<br />
fronte sono anche quelle che hanno<br />
ottenuto da tempo certificazioni volontarie.<br />
Diverse imprese del ceramico<br />
hanno ottenuto certificazioni ambientali<br />
di processo come lo Standard<br />
ISO14001, quasi una quarantina, e il<br />
Reg. UE EMAS, poco più di una decina,<br />
una certificazione quest’ultima che<br />
obbliga a redigere periodicamente una<br />
Dichiarazione Ambientale con informazioni<br />
e dati su politica, programmi<br />
di impegni, risultati raggiunti e nuovi<br />
da raggiungere.<br />
Quali strumenti ?<br />
In generale la comunicazione<br />
ambientale è prevalentemente di tipo<br />
cartaceo e mono-direzionale, con l’utilizzo<br />
di marchi/etichettature ecologiche<br />
in vari strumenti di comunicazione:<br />
brochure, cataloghi, poster in stand in<br />
fiere, ma anche informazioni on line<br />
tramite web.<br />
Da una recente indagine sui siti web<br />
delle principali imprese del settore<br />
emerge come le informazioni ambientali<br />
siano ancora in generale limitate a<br />
poche righe in sezioni secondarie o a<br />
qualche certificazione da scaricare, ma<br />
in siti di nuova generazione hanno<br />
assunto un ruolo maggiore, con riferimenti<br />
già nella home page con un’apposita<br />
sezione Ambiente che contiene<br />
documenti e informazioni dettagliate<br />
sul profilo ambientale di prodotto e di<br />
processo. In generale, nonostante le<br />
potenzialità di comunicazione interattiva<br />
e multimediale di Internet, in<br />
quasi tutti i casi la comunicazione online<br />
è di tipo statico, informativo. Finora,<br />
soltanto nel caso di Refin, in un sito<br />
tematico ambientale, è prevista una<br />
Linea diretta “A tu per tu con il Presidente”<br />
con la richiesta di interagire con<br />
i lettori/stakeholder da parte dell’imprenditrice.<br />
Comunicare in modo integrato il profilo<br />
complessivo ?<br />
Fatte le evidenti distinzioni dei singoli<br />
casi, prevale in generale la comunicazione<br />
ambientale dei prodotti,<br />
rivolta fondamentalmente a clienti,<br />
progettisti, distributori. Tuttavia, in un<br />
Elementi per la comunicazione<br />
ambientale d’impresa<br />
• Accessibilità<br />
• Leggibilità<br />
• Continuità<br />
• Mix di strumenti diversificati per vari<br />
destinatari / stakeholder<br />
• Completezza informazioni ambientali di<br />
prodotto, processo e impegni di<br />
Responsabilità Sociale d’Impresa/<br />
Sostenibilità<br />
• Dati tecnici e indicatori con in evidenza<br />
le prestazioni dichiarate<br />
• Verificabilità<br />
• Aneddoti/Storie<br />
• Consultazione periodica stakeholder<br />
CERAMBIENTE<br />
contesto di approcci integrati, per l’innovazione<br />
e la qualità gestionale d’impresa<br />
e di fronte alle aspettative di vari<br />
stakeholder (clienti, progettisti, designer,<br />
mondo della ricerca, enti locali,<br />
fornitori, dipendenti, sindacati, comunità<br />
locale) diventa sempre più cruciale<br />
non solo informare, ma comunicare<br />
e interagire anche sul profilo complessivo<br />
dell’impresa. Dai valori di riferimento<br />
agli impegni realizzati e ai<br />
risultati raggiunti sulla qualità e innovazione<br />
dei prodotti, sulla qualità del<br />
lavoro, formazione e sicurezza dei<br />
dipendenti, sui progetti di supporto al<br />
territorio con valenza sociale-culturale-sportiva,<br />
sulla governance d’impresa:<br />
in sintesi comunicare la sostenibilità e<br />
la Responsabilità Sociale d’Impresa<br />
(RSI).<br />
Molte imprese del settore svolgono<br />
azioni in tale direzione, ma ancora<br />
non valorizzano anche in un’ottica<br />
commerciale il valore aggiunto creato.<br />
Un gruppo del settore, Florim, ha<br />
pubblicato il 1° Bilancio di Sostenibilità<br />
e RSI per rendicontare i propri<br />
impegni.<br />
Variare gli ambiti e gli interlocutori<br />
implica un uso diversificato di strumenti<br />
di comunicazione tradizionali e<br />
nuovi, ma già ampiamente disponibili,<br />
la necessità di strutturare le informazioni<br />
con l’aggiunta di indicatori<br />
quando si vuole rendicontare (es.<br />
guide GRI validi a livello internazionale),<br />
eventi interattivi per facilitare il<br />
dialogo quando si vuole ascoltare,<br />
coinvolgente e confrontarsi o per attivare<br />
partnership, ma soprattutto una<br />
convinzione a comunicare con continuità<br />
azioni piccole e grandi con risultati<br />
ambientali traversali concreti,<br />
internamente ed esternamente.<br />
sancassiani@focus-lab.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 59
CERENERGIA<br />
STOCCAGGI DEL GAS,<br />
fattore di competitività<br />
di Roberto Faben<br />
In Italia è necessario aumentare<br />
la capacità di stoccaggio di gas<br />
metano, accelerando la realizzazione di<br />
nuove infrastrutture, in primis nuovi<br />
siti da affiancare a quelli già esistenti,<br />
ma anche un congruo incremento<br />
delle capacità di import da gasdotti e<br />
rigassificatori. L’aumento della disponibilità<br />
nazionale di questa preziosa<br />
risorsa energetica, in grado di soddisfare<br />
bisogni di clienti residenziali, commerciali<br />
e industriali, si pone come<br />
priorità, per tre principali ragioni: elevare<br />
i margini di sicurezza del sistema<br />
di erogazione, creare le condizioni per<br />
una maggior concorrenza (in grado di<br />
abbassare i prezzi) in un mercato liberalizzato<br />
dal 2001, conferire all’Italia<br />
un ruolo di hub europeo del gas, data<br />
la sua posizione geograficamente strategica.<br />
La prima variabile è quella della sicurezza,<br />
ossia della garanzia della continuità<br />
dell’erogazione, scongiurando<br />
episodi d’interruzioni delle forniture,<br />
che potrebbero avere, se perduranti,<br />
conseguenze catastrofiche sull’intero<br />
sistema economico. Le ultime due<br />
situazioni di allarme più recenti che si<br />
sono verificate nel nostro Paese sono<br />
quelle dell’inverno 2005-2006 e del<br />
gennaio 2009. In un contesto di scarsità<br />
strutturale di offerta, la crisi dell’inverno<br />
2005-2006 fu innescata da vari<br />
fenomeni concomitanti, come le condizioni<br />
climatiche molto rigide, un<br />
anomalo ricorso agli stoccaggi da parte<br />
delle centrali elettriche, la riduzione<br />
delle importazioni dalla Russia. Gli<br />
effetti furono alcune carenze in termini<br />
di disponibilità di punta, e la preoccupante<br />
situazione fu superata solo attra-<br />
60 CER novembre/dicembre 2009<br />
Un convegno del<br />
RIE a Bologna ha<br />
messo in evidenza<br />
le criticità del<br />
distretto<br />
verso il ricorso allo stoccaggio strategico<br />
(1,2 miliardi di metri cubi) e a<br />
provvedimenti di massimizzazione<br />
delle importazioni da altri Paesi (l’Italia<br />
importa principalmente da Russia,<br />
Algeria e, in misura molto minore, da<br />
Libia, Norvegia ed Olanda), insieme<br />
alla decisione di sospensione della fornitura<br />
ai clienti interrompibili. Secondo<br />
il ministero dello Sviluppo economico,<br />
al 22 marzo 2006, il volume di<br />
metano erogato attinto dai siti di stoccaggio,<br />
fu di 9,3 miliardi di metri cubi,<br />
3,4 miliardi in più rispetto alla media<br />
degli ultimi 20 anni.<br />
Al verificarsi del secondo caso di crisi,<br />
quello del gennaio 2009, legato al<br />
blocco delle forniture dalla Russia, che<br />
determinarono una riduzione della<br />
capacità di importazione giornaliera<br />
fino al 30%, il sistema ha potuto reagire<br />
meglio solo a causa della contrazione<br />
dei consumi conseguente alla crisi<br />
economica, e alla maggior quantità di<br />
gas ancora presente nei siti di stoccaggio<br />
al momento dell’interruzione delle<br />
forniture russe, dato che le temperature<br />
erano piuttosto miti. Non stupisce,<br />
dunque, che una recente segnalazione<br />
dell’Aeeg, l’Autorità per l’energia elettrica<br />
e il gas, al ministero dello Sviluppo<br />
economico, metta in guardia il sistema<br />
circa il possibile ripetersi di situazioni<br />
di allarme anche più gravi: «Il grave<br />
deficit di capacità di offerta e di stoccaggio<br />
evidenziato nelle crisi recenti,<br />
potrebbe ripetersi, nonostante l’attuale<br />
basso livello di domanda, con rischi<br />
immediati per il sistema e gli utenti<br />
finali».<br />
La variabile sicurezza si affianca, come<br />
si diceva, alla possibilità di aumentare<br />
Foto by bertsci - www.panoramio.com
la concorrenza e conferire, in futuro,<br />
all’Italia, un ruolo di hub europeo del<br />
gas. Attualmente, i prezzi del gas<br />
metano nei contratti a lungo termine,<br />
indicizzati in base all’andamento delle<br />
quotazioni del greggio, si sono ampiamente<br />
abbassati e si sono generati<br />
prezzi spot per vendere i grandi quantitativi<br />
di materia prima rimasta da<br />
allocare sul mercato. L’Italia, tuttavia,<br />
non può cogliere al volo questa situazione,<br />
né ha potuto farlo nel recente<br />
passato, acquistando surplus di materia<br />
prima a prezzi allettanti (il che<br />
aumenterebbe la concorrenza e farebbe<br />
scendere le quotazioni, con vantaggio<br />
per i clienti finali, compresi quelli<br />
industriali), dato che non dispone dell’indispensabile<br />
spazio per lo stoccaggio.<br />
Se, inoltre, la capienza complessiva<br />
di stoccaggio aumentasse considerevolmente,<br />
si potrebbe creare la prospettiva<br />
di fare dell’Italia uno snodo<br />
internazionale (hub) di riferimento per<br />
molti Paesi.<br />
Oggi, in Italia, sono disponibili soltanto<br />
10 siti di stoccaggio – a Settala (fra<br />
Milano e Lodi), Brugherio (Milano),<br />
Sergnano (fra Cremona e Bergamo),<br />
Ripalta (Cremona), Cortemaggiore (fra<br />
Cremona e Parma), Collalto (Treviso),<br />
Sabbioncello (Ferrara), Minerbio<br />
(Bologna), Cellino (Teramo), Fiume<br />
Treste (fra Chieti e Campobasso) – corrispondenti<br />
ad ex-giacimenti metaniferi<br />
(in termine tecnico, giacimenti<br />
“depletati”). La funzione dello stoccaggio<br />
è quella di immagazzinare gas di<br />
produzione nazionale o importato, da<br />
immettere nella rete di trasporto e di<br />
posticiparne l’utilizzo, seguendo le<br />
necessità della domanda. Nel corso<br />
Principali indicatori<br />
del consumo di gas metano in Italia<br />
(Valori in miliardi di metri cubi - anno 2008)<br />
Consumo complessivo annuo 85<br />
Consumo industriale 19<br />
Produzione interna 9,1<br />
Import 76,9<br />
Capacità di stoccaggio 14<br />
Deficit da colmare almeno 4*<br />
* dato indicativo, legato sia a necessità tecniche sia<br />
all’andamento della domanda<br />
Fonte: RIE<br />
degli anni i progetti per la creazione di<br />
nuovi siti di stoccaggio (in giacimenti<br />
vuoti o semiesauriti, in zone acquifere<br />
profonde, in miniere di carbone<br />
abbandonate o in cavità ricavate tra<br />
formazioni saline sotterranee) sono<br />
cresciuti: nel 2005 erano 9, e nel 2007<br />
14, ma di questi nessuno è entrato in<br />
funzione, e solo 3 sono stati autorizzati<br />
in concessione ai duo-polisti attuali<br />
(Stogit, Edison Stoccaggi).<br />
Dunque le pratiche per uscire da questa<br />
situazione vanno a rilento, anche<br />
per la complessità delle procedure<br />
burocratiche necessarie all’avvio dell’esercizio<br />
dei siti. Sul fronte delle infrastrutture<br />
e approvvigionamento le cose<br />
vanno un po’ meglio: da poco, sono<br />
entrate in esercizio Tag Expansion<br />
Tranche 1, Ttpc Expansion 1, Ttpc<br />
Expansion 2, Rovigo Lng Terminal,<br />
mentre, in tempi non lunghi, dovrebbe<br />
entrare in funzione anche Tag Expansion<br />
tranche 2. Fra gli investimenti<br />
work in progress figurano i gasdotti Tap<br />
(Albania-Italia), Igi (Grecia-Italia), Sel<br />
(Austria-Italia), Galsi (Algeria Italia) e<br />
CERENERGIA<br />
Tgl (Germania-Austria-Italia).<br />
Mentre la partita dei rigassificatori<br />
(strutture in grado di<br />
rigassificare il gas importato<br />
allo stato liquido) rimane<br />
aperta, e molti di questi<br />
impianti (fra i quali quelli di<br />
Porto Viro, Brindisi, Rosignano,<br />
Taranto, Gioia Tauro,<br />
Porto Empedocle, Augusta,<br />
Trieste, Ravenna, Falconara,<br />
Civitavecchia) sono ancora da<br />
costruire.<br />
Rimane il fatto, tuttavia, che,<br />
dal 2002 al 2008, le disponibilità<br />
derivanti dallo stoccaggio in Italia,<br />
comprensive quelle per le riserve<br />
strategiche, sono aumentate soltanto<br />
del 12% (in seguito a iniziative di ottimizzazione<br />
delle infrastrutture esistenti),<br />
a fronte di una crescita dei consumi<br />
del 22%. Negli ultimi anni, inoltre, la<br />
disponibilità di erogazione giornaliera<br />
in momenti di punta, è rimasta pressoché<br />
costante. Pur in presenza di una<br />
situazione di crisi, che ha fatto scendere<br />
i consumi, i fattori di criticità rimangono,<br />
comprese le inefficienze, come la<br />
sottoutilizzazione degli impianti nei<br />
periodi estivi e il fatto che, nei criteri di<br />
allocazione della risorsa, siano privilegiati<br />
i clienti residenziali, con scarsa<br />
voce in capitolo di quelli industriali.<br />
Qualora si ripresentassero situazioni<br />
come un inverno particolarmente rigido,<br />
con punte di freddo in avanzata<br />
fase di svuotamento dei siti di stoccaggio,<br />
e problemi di interruzione delle<br />
forniture dall’estero, il sistema potrebbe<br />
entrare rapidamente in crisi.<br />
robertofaben@libero.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 61
DOSSIER CER<br />
La movimentazione<br />
interna<br />
e la logistica esterna
CERDOSSIER<br />
SASSUOLO, IL DISTRETTO<br />
“gira” 30 milioni di tonnellate<br />
A tanto ammonta il<br />
traffico di materie<br />
prime, prodotto<br />
finito e trasporti da<br />
e all’indotto<br />
WWW<br />
Il rapporto è scaricabile da:<br />
www.confindustriaceramica.it/<br />
bookstore/studi e ricerche<br />
64 CER novembre/dicembre 2009<br />
di Alessandra Ferretti<br />
La straordinaria mobilità di<br />
materia prima e prodotto finito<br />
all’interno del distretto della ceramica,<br />
dove è localizzato il 79% della produzione<br />
nazionale, deve fare i conti con<br />
la parcellizzazione del sistema logistico<br />
e la crescita continua dei flussi di relazione<br />
tra gli stabilimenti e i centri di<br />
produzione, nonchè con l’alta percentuale<br />
di dipendenza delle aziende da<br />
gestori esterni di trasporti.<br />
A stabilirlo è il “Rapporto sullo<br />
stato dell’arte della logistica nel<br />
distretto ceramico e individuazione<br />
delle priorità di intervento”, promosso<br />
da <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica,<br />
<strong>Cer</strong>form e Cargo Clay, curato dall’ing.<br />
Nicolò Pascale Guidotti Magnani,<br />
esperto di Supply Chain Management e<br />
presentato a fine 2007.<br />
Tra le tipologie di materia prima in<br />
arrivo al distretto, il 43% è rappresentato<br />
da feldspati, un altro 42% da argille,<br />
il 13% da sabbie e il 2% da caolini.<br />
Tra le piattaforme logistiche di supporto<br />
al distretto per i flussi di rifornimento,<br />
emergono la funzione di Dinazzano<br />
come piattaforma intermodale della<br />
materia prima e il porto di Ravenna.<br />
Per i flussi di distribuzione, invece,<br />
sono evidenti la funzione della piattaforma<br />
intermodale di Rubiera, i<br />
porti del Tirreno per i flussi overseas<br />
e lo snodo di Verona per le spedizioni<br />
dirette verso l’Europa centro-settentrionale.<br />
Tra i flussi movimentati nel distretto<br />
di Sassuolo e Scandiano, inbound e outbound,<br />
la quota via gomma è pari al<br />
79% e quella via ferro tocca il 21%. In<br />
questo secondo caso, la percentuale di<br />
inbound rispetto a quella outbound è<br />
piuttosto modesta, tanto più se si considerano<br />
le potenzialità di rifornimento<br />
della materia prima in transito sul<br />
porto di Ravenna (4,5 milioni circa),<br />
che poi prosegue via gomma alla volta<br />
del distretto.<br />
Con lo sviluppo della piattaforma<br />
intermodale di Dinazzano e la realizzazione<br />
dello scalo di Marzaglia, in fase<br />
di completamento, la capacità dell’intermodale<br />
nell’area di Modena e Reggio<br />
Emilia sarà di oltre 17 milioni tons,<br />
e il distretto avrà la possibilità di<br />
ampliare ulteriormente la quota ferro.<br />
Un ampliamento, questo condizionato<br />
tuttavia dai vincoli strutturali ed economici<br />
posti dai porti (Ravenna) e dal<br />
materiale rotabile.<br />
Come si potrebbero ottimizzare i trasporti<br />
in entrata e in uscita dal distretto?<br />
Un’opportunità potrebbe essere<br />
individuata nell’integrazione con flussi<br />
di business diversi dal ceramico che<br />
scambiano materiali tra le medesime<br />
regioni e che abbiano le stesse esigenze<br />
di trasporto.<br />
Ad oggi, il sistema di viabilità nel<br />
distretto ha raggiunto la saturazione e<br />
non regge alla continua crescita del tra-
sporto stradale, che supera i 30 milioni<br />
tons, tra rifornimenti di materia prima,<br />
distribuzione e relazioni con l’indotto.<br />
I passaggi sono stimati di 4500<br />
TIR/equivalenti/giorno. Un dato che<br />
aumenta, se consideriamo l’uso di veicoli<br />
di medio/piccolo cabotaggio per i<br />
trasferimenti di materiale tra le ceramiche<br />
e l’indotto, e il loro basso grado di<br />
riempimento.<br />
La saturazione del sistema stradale<br />
determina ovviamente non solo inefficienze<br />
sulla filiera, ma anche sprechi di<br />
risorse nelle operazioni di trasporto e<br />
nelle attività logistiche interne agli stabilimenti.<br />
Tutto questo incide in<br />
maniera evidente sui costi logistici.<br />
Tra le politiche suggerite spicca quella<br />
del “meno vincoli e più strade,<br />
meno egoismi locali e più infrastrutture,<br />
poche grandi opere realizzate in<br />
tempi brevi”. Si considerano poi prioritarie<br />
la realizzazione del collegamento<br />
stradale tra Campogalliano e Sassuolo,<br />
l’attivazione dello scalo merci di<br />
Marzaglia e la realizzazione di infra-<br />
strutture per il porto di Ravenna, che<br />
consentano di spostare i flussi scambiati<br />
col distretto ceramico dal via<br />
gomma al via ferro.<br />
Dal canto loro, il sistema dei porti<br />
tirrenici (Genova, Savona, La Spezia e<br />
Livorno) e il porto di Ravenna, muovono<br />
complessivamente oltre 7 milioni<br />
di tonnellate di merci tra materie<br />
prime e prodotto finito.<br />
L’indagine sui costi della filiera logistica<br />
è basata su un campione di 16<br />
stabilimenti ceramici, con un output di<br />
85 milioni mq/anno, rappresentativo<br />
quindi delle sole realtà medio-grandi.<br />
Dallo studio si evince che la superficie<br />
utilizzata per la logistica e le trasformazioni<br />
si estende su oltre 10,5 milioni<br />
mq. La logistica distributiva utilizza<br />
circa 4,5 milioni mq, compresi<br />
500mila mq dei Transit Point esterni.<br />
La produzione con le superfici dedicate<br />
allo stock e alla movimentazione<br />
della materia prima consuma invece<br />
6,1 milioni mq, di cui 5 milioni per le<br />
trasformazioni.<br />
Quanto agli addetti e ai mezzi dedicati<br />
alla logistica, la stima è di 5.500<br />
unità di addetti (3.700 sui processi primari<br />
di magazzino e 1.800 sui processi<br />
CERDOSSIER<br />
di governo e supporto della logistica) e<br />
di quasi 4.000 mezzi di movimentazione.<br />
Rimane da capire ora a quanto<br />
ammontano i costi della logistica. Dal<br />
modello utilizzato sul campione nei<br />
comprensori di Faenza, Imola, Scandiano<br />
e Sassuolo, l’incidenza del<br />
costo è del 14,9% sul fatturato delle<br />
imprese ceramiche ovvero quasi il<br />
24% del costo sostenuto dal cliente<br />
finale per l’acquisto e la distribuzione<br />
del prodotto.<br />
I costi interni della logistica incidono<br />
per il 37,7%. La logistica distributiva<br />
pesa per il 15,2%, di cui il 13% per la<br />
gestione del magazzino prodotti finiti e<br />
il 2,2% per la gestione del “pronto”.<br />
I costi esterni influiscono invece per<br />
il 62,7%, composti anzitutto dai costi<br />
di distribuzione (44,7%). I costi per la<br />
distribuzione del frazionato incidono<br />
per il 24,4%, contro il 20,3% della<br />
distribuzione dei completi.<br />
Il trasporto della materia prima<br />
influisce per il 13,8%, di cui il 3,1% è<br />
la stima dei costi di trasporto per il<br />
cosiddetto “ultimo miglio”.<br />
alessandra_ferretti@hotmail.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 65
CERDOSSIER<br />
“RI-ORGANIZZARSI”<br />
per ridurre i costi della logistica<br />
L’elevato numero di<br />
prodotti e di clienti,<br />
unito alla spedizione<br />
di piccoli lotti,<br />
determinano una<br />
onerosità pari al<br />
15% del fatturato<br />
66 CER novembre/dicembre 2009<br />
Nicolò Pascale Guidotti Magnani<br />
di Simona Storchi<br />
Migliorare la logistica per razionalizzare<br />
i costi e aumentare l’efficienza<br />
e le prestazioni. Questo significa<br />
monitorare e organizzare, all’interno<br />
dell’azienda, tutte le attività gestionali e<br />
strategiche che governano i movimenti<br />
di tutti i materiali, dai fornitori fino<br />
allo stabilimento, dallo stabilimento<br />
fino alla consegna ai clienti finali.<br />
Quali sono i sistemi adottati, in<br />
questo senso, dal management del settore<br />
ceramico? Che livello di coscienza<br />
ha il comparto della logistica aziendale<br />
e delle sue potenzialità? Quali strumenti<br />
mettere in campo per migliorarla?<br />
“La logistica è tuttora, per una parte<br />
delle imprese del settore ceramico, una<br />
disciplina applicata in modo ancora<br />
troppo primitivo”, spiega l’ingegnere<br />
Nicolò Pascale Guidotti Magnani,<br />
consulente di direzione ed esperto di logistica.<br />
“Troppo spesso nelle aziende<br />
ceramiche manca un controllo sistematico<br />
dei processi logistici, proprio<br />
perché la logistica viene considerata<br />
una mera operazione di spostamento<br />
di materiali e di prodotti. È invece<br />
un’attività chiave da considerare in<br />
un’ottica di monitoraggio sistematico<br />
di tutte le operazioni di trasporto,<br />
movimentazione e stoccaggio materiali,<br />
dentro e fuori l’azienda”.<br />
Cosa significa gestire il processo<br />
logistico?<br />
Fare logistica oggi vuol dire gestire<br />
l’intera catena logistica che fa capo<br />
all’azienda, ovvero fare logistica integrata.<br />
Vuol dire migliorare le attività<br />
logistiche e di trasporto integrando i<br />
processi delle imprese che riforniscono<br />
e distribuiscono i prodotti della ceramica,<br />
ovvero, gestire la supply chain.<br />
Vuol dire sapere gestire il magazzino<br />
con nuove tecnologie, come ad esem-<br />
pio il possibile impiego di sistemi di<br />
trasporto pneumatico per il trasporto<br />
interno della materia prima che, oltre a<br />
ridurre i costi di handling, assicurano<br />
anche un minor impatto ambientale.<br />
Oppure significa introdurre nuovi<br />
sistemi WMS (Warehouse Management<br />
System, ndr) per la gestione dei processi<br />
di magazzino e poter così disporre in<br />
tempo reale di tutte le informazioni<br />
necessarie per gestire e controllare i<br />
flussi fisici. La mancata o non corretta<br />
gestione del magazzino e della supply<br />
chain è una delle fonti primarie di inefficienze<br />
e sprechi: questo è un terreno<br />
dove le aziende ceramiche potrebbero<br />
avere delle enormi potenzialità di<br />
miglioramento.<br />
Quali sono le principali criticità della<br />
logistica interna e dei magazzini<br />
della ceramica ?<br />
Il magazzino, punto strategico della<br />
rete logistica, ha la funzione di mantenimento<br />
delle scorte, ma è anche<br />
un luogo cardine dei materiali in arrivo<br />
da fornitori e stabilimenti di produzione<br />
esterni e dei materiali e prodotti<br />
in uscita. Nella gestione dei<br />
magazzini la mancanza di controllo<br />
di processo è una delle criticità più<br />
frequenti. Fare controllo di processo<br />
significa “conoscere” il processo e<br />
poterlo “migliorare”.<br />
Un aspetto critico è la gestione di<br />
un numero sempre più elevato di<br />
referenze che determina l’aumento<br />
vorticoso dei costi di magazzino. Lo<br />
stoccaggio di un sempre più alto<br />
numero di prodotti richiede spazi<br />
più ampi che determinano maggiori<br />
percorrenze e più tempo per la<br />
movimentazione: più costi di superficie<br />
e più costi di handling.<br />
Alla complessità che cresce con la
numerosità dei codici prodotto non si<br />
oppongono misure adeguate di riorganizzazione<br />
dei magazzini, e in<br />
molti casi l’assetto di un impianto di<br />
magazzino, dopo che è stato realizzato<br />
e avviato, non viene più modificato,<br />
anche se il mix delle attività di carico e<br />
scarico è completamente cambiato.<br />
Un altro esempio: ora che i grandi<br />
formati iniziano ad essere prodotti e<br />
venduti su larga scala, è fondamentale<br />
attrezzare i magazzini e adattare il<br />
sistema logistico alle caratteristiche fisiche<br />
di questi nuovi prodotti per evitare<br />
di perdere efficienza nel processo di<br />
movimentazione, in particolare nella<br />
fase di picking e di spedizione.<br />
Quali criticità si potrebbero evitare<br />
per mantenere snella e operativa la<br />
logistica interna?<br />
Ripeto: controllo di processo, controllo<br />
dei costi e dei processi di magazzino,<br />
controllo delle risorse e dei mezzi<br />
di movimentazione, degli spazi e degli<br />
impianti di stoccaggio, formazione<br />
degli addetti della logistica, definizione<br />
chiara degli standard di processo.<br />
In diversi casi la logistica è gestita in<br />
modo così “primitivo” che oltre ad<br />
impattare negativamente su efficienza e<br />
qualità del servizio, può essere fattore<br />
di rischio per le persone e per le cose.<br />
È necessaria una campagna promozionale<br />
della logistica che sensibilizzi il<br />
management a partire dagli imprenditori.<br />
La logistica può realmente essere un<br />
fattore di grande competitività.<br />
Quanto può aiutare l’automazione?<br />
Molti pensano di risolvere i problemi<br />
logistici o aumentare l’efficienza del<br />
magazzino con l’uso dell’automazione.<br />
È un investimento consistente che va<br />
analizzato attentamente. Nel ragionare<br />
sulla convenienza e l’opportunità di<br />
adottare queste tecnologie, bisogna<br />
partire dal presupposto che gli investimenti<br />
sono di gran lunga superiori a<br />
quelli necessari per la costruzione di<br />
un magazzino di tipo tradizionale.<br />
L’automazione mette in discussione il<br />
modello logistico più diffuso nel<br />
distretto, costituito da magazzini a<br />
“cielo aperto”. Per studiare le possibili<br />
soluzioni alternative sono necessarie<br />
capacità di analisi e conoscenza delle<br />
tecnologie disponibili, per evitare di<br />
essere troppo condizionati nella scelta<br />
dai fornitori di impianti.<br />
Qualche consiglio pratico per ottimizzare<br />
la logistica?<br />
È necessario partire dalla conoscenza<br />
dello stato dell’arte, ri-costruire il<br />
proprio modello logistico, studiare i<br />
processi e il loro grado di efficienza e<br />
misurare il grado di servizio confrontandolo<br />
con i target di mercato.<br />
Tutto ciò deve aiutarci a capire<br />
quali sono le criticità del sistema<br />
attuale e a progettare il modello futuro.<br />
È necessario che ogni azienda<br />
ceramica pianifichi il rinnovamento<br />
CERDOSSIER<br />
della sua logistica e che lo realizzi<br />
con determinazione. Infatti la logistica<br />
incide pesantemente sui costi della<br />
ceramica (fino al 15% del fatturato di<br />
uno stabilimento) e ogni miglioramento<br />
determina un effetto immediato<br />
sul margine.<br />
A mio giudizio, sarebbe molto<br />
importante che le aziende ceramiche<br />
mettessero a fattore comune i loro<br />
processi di rifornimento e distribuzione,<br />
avviando progetti di “logistica<br />
collaborativa”, coinvolgendo fornitori<br />
e clienti, e quindi creando la “massa<br />
critica” necessaria a generare le economie<br />
di scala in grado di ridurre i<br />
costi logistici.<br />
Nel processo di rinnovamento della<br />
logistica le aziende ceramiche possono<br />
sfruttare le esperienze e i risultati<br />
di altri settori di business, dove i<br />
nuovi sistemi organizzativi e di controllo<br />
e gestione della logistica sono<br />
impiegati e consolidati da anni, e<br />
possono essere implementati con<br />
costi e tempi compatibili alle esigenze<br />
del settore.<br />
simona.storchi@gmail.com<br />
2009 novembre/dicembre CER 67
CERDOSSIER<br />
ITALVISION<br />
Via R. Guttuso, 2 - 42019 Scandiano (RE)<br />
Tel 0522 859704 - Fax 0522 986793<br />
www.italvision.it - info@italvision.it<br />
TILEVISION-CP - sistema di scelta automatica<br />
con calibro e planar integrati<br />
Italvision aumenta l’offerta dei propri prodotti per il controllo<br />
qualità: ai già noti TileVision, ColorVision, CheckVision,<br />
DiaVision, DiaVision-Auto e PlanVision si aggiunge il nuovo<br />
sistema TileVision-CP che integra il controllo del calibro e<br />
della planarità alla scelta automatica, nei medesimi ingombri.<br />
TileVision, terza generazione del sistema di scelta automatica<br />
Italvision, va ad integrare il modulo di controllo del calibro e<br />
della planarità già imposto sul mercato nei sistemi DiaVision.<br />
Precisione, compattezza, semplicità d’uso e immediatezza<br />
delle operazioni di cambio formato sono le principali<br />
caratteristiche che contraddistinguono Tilevision-CP.<br />
- Ingombri ridottissimi (lunghezza trasporto 2000 mm);<br />
- doppio monitor per gestione simultanea di tutte le<br />
funzionalità della macchina;<br />
- nuove funzionalità della scelta automatica con<br />
apprendimento delle strutture delle mattonelle;<br />
- gestione fino a 8 calibri e 4 scelte di Planar;<br />
- interfacciamento con qualunque linea di scelta.<br />
La gamma dei prodotti Italvision per il controllo qualità<br />
comprende inoltre:<br />
• DiaVision, controllo calibro, diagonali;<br />
• DiaVision-P, controllo calibro, diagonali e planarità;<br />
• DiaVision-Auto controllo calibro, diagonali con cambio<br />
formato completamente automatico dal 10x10 al 900x1200.<br />
(Possibilità anche di modulo planar);<br />
• PlanVision controllo planarità a 3, 5, 7 o 11 teste da<br />
montare anche su traino esistente;<br />
• PlanVision P9 controllo planarità a 9 teste e misura<br />
istantanea di tutti i sensori per formati fino al 1200x1200 da<br />
montare anche su traino esistente;<br />
• ColorVision, sistema di controllo qualità;<br />
• ColorVision CP, sistema di controllo qualità con modulo<br />
calibro e planar;<br />
• CheckVision, sistema per il controllo bisello, diagonali,<br />
calibro, difetti di spigoli e lati.<br />
Tutti i nostri<br />
sistemi si stanno<br />
imponendo sul<br />
mercato per la<br />
precisione, la<br />
semplicità d’uso e<br />
l’immediatezza<br />
delle operazioni di<br />
cambio formato.<br />
68 CER novembre/dicembre 2009<br />
Il doppio monitor del sistema TileVision-CP / The twin monitor on the TileVision-CP system<br />
TILEVISION CP - automatic sorting system with<br />
integrated gauge and planar<br />
Italvision has increased its range of products for quality<br />
control with its latest Tile Vision-CP system, combining the<br />
control of work-size and flatness with automatic grading with<br />
no extra bulk, alongside its well-known TileVision,<br />
ColorVision, CheckVision DiaVision, DiaVision-Auto and<br />
PlanVision.<br />
TileVision is the third generation of Italvision's automatic<br />
grading system and the latest addition to its well known<br />
DiaVision flatness and work-size control module.<br />
Precision, compact size, simple operation and immediate size<br />
change are the main features that set the Tilevision-CP apart.<br />
- Extremely compact (conveyor length 2000 mm);<br />
- twin monitors for simultaneous management of all machine<br />
operations;<br />
- new automatic grading functions with learning of the tile<br />
structures;<br />
- management of up to 8 work-size and 4 Planar selections;<br />
- interfaces with any sorting line.<br />
The range of Italvision products for quality control also<br />
includes:<br />
• DiaVision, for control of work-size and diagonals;<br />
• DiaVision-P, for control of work-size, diagonals and flatness;<br />
• DiaVision-Auto for control of work-size and diagonals, with<br />
fully automatic shape changeover from 10x10 mm to<br />
900x1200 mm sizes (planar module can also be fitted);<br />
• PlanVision for control of flatness with 3, 5, 7 or 11 heads,<br />
also for fitting on existing drive systems;<br />
• PlanVision P9 for control of flatness with 9 heads and<br />
instant measuring by all sensors for shapes up to<br />
1200x1200 mm (can also be fitted on existing drive<br />
systems);<br />
• ColorVision, quality control system;<br />
• ColorVision CP, quality control system with work-size and<br />
planar module;<br />
• CheckVision system for control of chamfers, diagonals,<br />
work-size, corner and edge faults.<br />
All of our systems are becoming increasing popular on the<br />
market for their precision, simple operation and rapid shape<br />
changeover.
CERDOSSIER<br />
SYSTEM<br />
via Ghiarola Vecchia 73, 41042 Fiorano Modenese (MO)<br />
Tel 0536 836111 - Fax 0536 830708<br />
www.system-group.it - info.ceramics@system-group.it<br />
4Phases - linea di scelta<br />
4Phases è l’innovativa linea di scelta totalmente<br />
automatizzata concepita da System S.p.A. e destinata a<br />
diventare il nuovo standard tecnologico di riferimento in<br />
quanto a design e compattezza, semplicità d’uso e bassi<br />
costi di gestione.<br />
La rivoluzione di questa macchina consiste nella sua<br />
capacità di eliminare tutto il cartone a magazzino, grazie<br />
alla possibilità di autocostruire le scatole di cartone per le<br />
piastrelle direttamente in macchina, dopo le fasi di scelta<br />
e impilamento.<br />
Il sistema si avvale dell’apparato di controllo “Qualitron”<br />
che integra i processi di controllo qualità e tonalità delle<br />
piastrelle. Lo smistatore di nuova generazione preleva in<br />
automatico i pezzi identificati in classi omogenee,<br />
trasferendoli su un pianale statico. Le pile così formate<br />
vengono poi prelevate da una navetta che porta il<br />
suddetto materiale al confezionamento. A questo punto<br />
del processo si ha forse la più interessante novità<br />
dell’intero sistema: il cartone utilizzato, neutro con<br />
dimensioni base 1200x1200 mm, viene tagliato e<br />
personalizzato durante la fase di preparazione con loghi e<br />
grafiche mediante stampanti digitali. Successivamente, la<br />
macchina “autocostruisce” l’involucro di cartone, creando<br />
una cornice contenitiva intorno al materiale stesso. In<br />
questo modo vengono eliminati tutti gli stoccaggi di<br />
cartone dello stabilimento, e viene ridotto in modo<br />
consistente il costo del’imballaggio con oltre il 50% di<br />
risparmio.<br />
L’impianto ha già raggiunto eccellenti risultati nell’azienda<br />
in cui è stato installato, dando conferma di come System,<br />
ancora una volta, rappresenti il partner ideale per tutte<br />
quelle aziende ceramiche che affrontano la crisi globale<br />
investendo e guardando avanti, nell’ottimizzazione dei<br />
processi unitamente alla riduzione dei costi di produzione.<br />
70 CER novembre/dicembre 2009<br />
4Phases - sorting line<br />
IThe 4Phases is an innovative and fully automated sorting<br />
line designed by System S.p.A. that is bound to become<br />
the new benchmark in technology standards because of<br />
its design and compact size, ease of operation and low<br />
running costs.<br />
The revolutionary design of this machine is capable of<br />
eliminating cardboard boxes stored in warehouses by<br />
building the boxes for the tiles directly in the production<br />
line, after sorting and stacking.<br />
The system uses a “Qualitron” control device that<br />
integrates quality control and tile colour control. This<br />
latest generation sorter automatically picks the items it<br />
has placed in homogeneous categories and puts them on<br />
a static flat surface. The resulting stacks are then taken<br />
for packing by a shuttle. The new and perhaps most<br />
interesting process in the whole system now takes place:<br />
neutral cardboard, with a basic size of 1200x1200 mm, is<br />
cut and customised with any logos and graphics by digital<br />
printers. The machine then “automatically builds” the<br />
cardboard case, creating a container around the material.<br />
This has the advantage of eliminating the need to store<br />
cardboard boxes in the warehouse and cuts the cost of<br />
packaging considerably, with over 50% savings.<br />
The system has already been seen to give excellent results<br />
in the company where it has been installed showing once<br />
again how System is the ideal partner for ceramics<br />
manufacturers who are facing the global crisis head on,<br />
through investment and by looking to the future,<br />
optimising their production processes and cutting<br />
production costs.
ROBATECH ITALIA<br />
via Lepanto 400, 47521 Cesena (FC)<br />
Tel 0547 631700 - Fax 0547 6<strong>318</strong>81<br />
www.robatech.it - info@robatech.it Robatech has developed an automatic filling unit for<br />
Granule Feeder - sistema automatico per<br />
l’alimentazione di adesivi hotmelt granulari<br />
Prestando attenzione ai processi di automazione, sempre più<br />
utilizzati anche per le operazioni di incollaggio delle scatole a<br />
fine linea e l’applicazione di cere antigraffio, Robatech ha sviluppato<br />
un sistema automatico per il riempimento degli<br />
impianti d’incollaggio.<br />
Con l’obiettivo di allontanare il più possibile gli operatori<br />
dalle alte temperature delle vasche contenenti adesivo fuso,<br />
proteggendoli pertanto dai possibili rischi ad esse collegati,<br />
Granule Feeder, il nuovo sistema automatico per l’alimentazione<br />
di adesivi hotmelt granulari prodotto da<br />
Robatech, unisce l’efficacia nel funzionamento alla semplicità<br />
della progettazione.<br />
Granule Feeder garantisce un’alimentazione di adesivo<br />
sempre uniforme e costante, evitando pertanto sia le carbonizzazioni<br />
nella vasca, che le attese inoperose causate<br />
dal ritardato riempimento da parte dell’operatore. Inoltre,<br />
grazie alla sua configurazione brevettata è esente da<br />
malfunzionamenti causati dalla creazione di ostruzioni<br />
generate dai vapori di colla fusa nel tubo.<br />
CERDOSSIER<br />
Granule Feeder - automatic feeding system for<br />
granular, hotmelt adhesives<br />
adhesive application systems, a new addition designed to<br />
enhance the automated processes that are increasingly<br />
common at the end of the production line for sealing boxes<br />
and for the application of waxes for protection against<br />
scratches.<br />
The principal aim of the Granule Feeder, Robatech’s new<br />
automatic system for feeding granular hotmelt adhesives, is<br />
to keep workers as far away from the high temperatures in<br />
the tanks containing liquid adhesives, protecting them from<br />
the associated risks, by applying a combination of operating<br />
efficacy with a simple engineering design.<br />
The Granule Feeder guarantees a<br />
continuous, uniform supply of<br />
adhesive, avoiding carbonisation<br />
in the tank and unexpected<br />
downtime due to filling delays<br />
(by the) on the part of the<br />
workers. Its patented<br />
configuration also keeps it free<br />
from potential malfunction due<br />
to pipe blockages caused by the<br />
vapours of the melted adhesive.
CERDOSSIER<br />
SITI-B&T GROUP<br />
via Prampolini 18, 41043 Formigine (MO)<br />
Tel 059 446111 - Fax 059 446555<br />
www.siti-bt.com - info@siti-bt.com<br />
Impianto di fine linea e veicoli LGV<br />
Il fine linea Siti-B&T Group comprende linee automatiche di<br />
scelta, confezionamento e palletizzazione affidabili, veloci e<br />
di semplice utilizzo; macchine modulari che consentono una<br />
configurazione versatile in funzione delle esigenze impiantistiche<br />
presenti e future, oltre all’interfacciamento con sistemi<br />
di visione e veicoli a guida automatica.<br />
Tutta la linea di scelta, comprendente il banco di selezione, il<br />
controllo di planarità e di calibro, il sistema di impilamento, la<br />
confezionatrice e gli accessori, è gestita da un’unica interfaccia<br />
e monitor touch-screen a colori con tecnologia TFT, mentre<br />
il pallettizzatore è predisposto per la gestione di un flusso<br />
misto di prodotto, sia per dimensione che per tipo, e può<br />
gestire più punti di prelievo.<br />
L’elettronica di bordo è costituita da componenti commerciali<br />
di facile reperibilità mentre il software modulare permette<br />
un’agevole personalizzazione della macchina.<br />
La movimentazione dei box a rulli e dei pianali di prodotto<br />
cotto impilato, che alimentano la linea di scelta, è affidata ai<br />
veicoli a guida automatica con navigazione laser guidata<br />
(L.G.V.). Il nuovo design del veicolo, ha contribuito ad una<br />
diminuzione degli ingombri in lunghezza con conseguenti<br />
minori spazi di manovra. L’utilizzo di nuovi sistemi di sicurezza<br />
a 360°, conformi alla moderna normativa vigente, permette<br />
di raggiungere velocità superiori di percorrenza aumentando<br />
l’efficienza dell’impianto. L’interfaccia utente installata sul<br />
carrello può essere costituita da un terminale grafico touchscreen<br />
a colori che consente di implementare, direttamente<br />
da bordo carrello, funzionalità normalmente disponibili solo<br />
nella stazione di controllo a terra.<br />
Il sistema di supervisione è basato su un software proprietario;<br />
lo sviluppo e la produzione interna hanno permesso di<br />
sviluppare applicativi dedicati che consentono di raggiungere<br />
elevati standard di flessibilità ed adattabilità alle diverse<br />
soluzioni impiantistiche. In particolare, nella parte di gestione<br />
automatica del traffico è presente il modulo A.C.S. (Advanced<br />
Control System) dedicato alla prevenzione delle condizioni di<br />
stallo fra i veicoli in zone di impianto ristrette o che limitano<br />
il movimento dei veicoli stessi.<br />
I veicoli a pianale, utilizzati<br />
nello stoccaggio per movimentare<br />
box a rulli e basamenti di<br />
materiale cotto impilato,<br />
hanno una gamma di portata<br />
di 3000 Kg, 4500 Kg, 7000 Kg,<br />
8500 Kg e 10000 Kg.<br />
I veicoli a forche, utilizzati per<br />
trasporto pallet, hanno una<br />
gamma di portata di 2000 Kg<br />
e 3000 Kg.<br />
72 CER novembre/dicembre 2009<br />
End of line equipments and LGV veichles<br />
Siti-B&T Group’s end of line equipments include automatic<br />
sorting, packaging and palletization lines that are reliable,<br />
fast and easy to use; modular machines that allow a versatile<br />
configuration depending on present and future plantengineering<br />
requirements as well as the interfacing with<br />
displays systems and automatic guided vehicles.<br />
The whole sorting line, including the selection bench, the<br />
planarity and the gauge control devices, the stacking system,<br />
the packaging machine and all the relevant accessories, is<br />
managed by a single interface and touch-screen colour<br />
monitor with TFT technology, while the palletizer is set up for<br />
handling a mixed flow of products, both in terms of<br />
dimension and of type and it can handle several pick-up<br />
points.<br />
The electronics on-board is made up of commercial<br />
components that are easily available while the modular<br />
software allows the machine to be effortlessly customised.<br />
The handling of the roller boxes and of the platforms with<br />
stacked, fired product feeding the sorting line is granted by<br />
automatically guided vehicles with Laser Guided Navigation<br />
system (L.G.V.). The new design of the vehicle has<br />
contributed in reducing the length of the vehicle itself,<br />
consequently reducing manoeuvring spaces too. The addition<br />
of new 360° safety systems, in compliance with current and<br />
modern standards, means that the vehicles can travel at<br />
higher speeds, thus increasing the efficiency of the plant. The<br />
user interface installed on the vehicle consists of a graphic<br />
colour touch screen terminal. This means that you can<br />
implement functions that are normally only available from<br />
the control station on the ground directly on the vehicle.<br />
The supervision system is based on our own software;<br />
through internal development and production we have been<br />
able to develop special applications which allow us to<br />
achieve high standards of flexibility and adaptability to<br />
diverse plant-engineering situations. In particular, the<br />
automatic traffic management part has an A.C.S. (Advanced<br />
Control System) module for preventing<br />
stall conditions among the vehicles in<br />
cramped plant areas or areas which limit<br />
the movement of the vehicles<br />
themselves.<br />
The ‘’flatbed’’ vehicles, used for<br />
handling roller boxes and pallets of<br />
stacked, fired material, have a loadbearing<br />
range of 3000 Kg, 4500 Kg,<br />
7000 Kg, 8500 Kg and 10000 Kg.<br />
The fork vehicles, used to transport<br />
pallets, have a load-bearing range of<br />
2000 Kg and 3000 Kg.
SACMI IMOLA<br />
Via Provinciale Selice 17/A - 40026 Imola (BO)<br />
Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354<br />
www.sacmi.com - sacmi@sacmi.it<br />
Flawmaster e Processmaster - sistemi di controllo<br />
La recente acquisizione da parte di Sacmi di Surface Inspection,<br />
produttore mondiale di sistemi di controllo automatici<br />
per piastrelle, si è subito concretizzata in un’importante sinergia<br />
tecnologica e di servizi a disposizione della clientela. La<br />
gamma di prodotti comprende:<br />
• Flawmaster 5G, per il controllo finale della qualità delle<br />
piastrelle;<br />
• Flawmaster X, idonea al controllo dei grandi formati;<br />
• Processmaster, per il controllo di qualità delle piastrelle<br />
prima della cottura.<br />
Flawmaster da più di dieci anni è il punto di riferimento per i<br />
sistemi di controllo automatico delle piastrelle. Una delle<br />
principali innovazioni applicate al prodotto di ultima generazione<br />
è il sistema di illuminazione a LED: si tratta di un aspetto<br />
fondamentale, essendo l’illuminazione assolutamente<br />
necessaria per l’attività di controllo.<br />
Le macchine delle generazioni precedenti erano equipaggiate<br />
con tubi luminosi fluorescenti, mentre quelle di ultima generazione<br />
hanno adottato questa nuova tecnologia che ha<br />
avuto uno sviluppo esponenziale negli ultimi dieci anni, raggiungendo<br />
un livello che supera le prestazioni di tutte le precedenti<br />
tecnologie di illuminazione. Garantisce, infatti, un’ottima<br />
qualità e stabilità dell’immagine, che si traduce in una<br />
migliore visione del colore, delle zone d’ombra e in un miglior<br />
rilevamento dei difetti difficilmente rilevabili. Inoltre, la durata<br />
della sorgente luminosa si misura in anni, non più mesi,<br />
riducendo così le esigenze e i costi di manutenzione.<br />
Il software di Flawmaster, comune a tutta la gamma dei prodotti,<br />
è dotato di funzioni altamente specializzate<br />
ed esclusive. Il sistema<br />
apprende automaticamente gli schemi<br />
di riferimento usati nei sistemi di stampa<br />
rotativa, anche quando questo<br />
cambia da piastrella a piastrella<br />
per effetto di una stampa<br />
non sincronizzata, e il profilo<br />
delle piastrelle con bordi irregolari. La<br />
forma di riferimento dei bordi viene<br />
appresa e le piastrelle in produzione<br />
vengono poi confrontate con la forma<br />
di riferimento al fine di rilevare i danni<br />
bordo, anche se non regolare e ripetitivo.<br />
Flawmaster<br />
Il sistema è in grado di rilevare, mediante un<br />
apposito algoritmo, anche difetti derivanti da linee molto sottili,<br />
problema comune con diversi processi di stampa, anche<br />
in presenza di struttura di superficie e decorazioni variabili.<br />
Infine, sono state integrate diverse nuove funzionalità atte a<br />
consentire il monitoraggio remoto e la regolazione del sistema<br />
attraverso una rete di fabbrica e anche tramite una connessione<br />
internet.<br />
CERDOSSIER<br />
Applicazioni LED / LED applications<br />
Flawmaster and Processmaster - quality control systems<br />
Sacmi’s recent acquisition of Surface Inspection, a global<br />
producer of automated quality control systems for tiles,<br />
immediately took form in an important synergy of<br />
technology and services available for the client. The array<br />
of products includes:<br />
• the Flawmaster 5G, for final tile quality control;<br />
• the Flawmaster X, used to inspect large tiles;<br />
• the Processmaster, for tile quality control before firing.<br />
For over 10 years the Flawmaster has served as a point of<br />
reference for automatic quality control systems for tiles.<br />
One of the main innovations applied to the most recent<br />
generation of products is the LED lighting system. This is<br />
an essential aspect, since lighting is absolutely vital for<br />
quality control on the product.<br />
Machines from previous generations were equipped with<br />
fluorescent tubes, while the most recent generation has<br />
adopted this new technology, which has underwent an<br />
exponential development in the past 10 years and has<br />
achieved a level that exceeds the performances of all of<br />
the previous lighting technology, since it guarantees<br />
excellent image quality and stability, which translates into<br />
better vision of color, dark areas, and a better<br />
identification of defects that are difficult to detect.<br />
Furthermore, the duration of the light source is measured<br />
in terms of years, instead of months, reducing<br />
maintenance requirements and costs.<br />
Flawmaster software, common to the entire product line,<br />
is equipped with highly specialized and exclusive<br />
functions. The system automatically learns the<br />
reference scheme used in rotary molding systems,<br />
even when it changes from tile to tile due to the<br />
effects of unsynchronized molds, and uneven tile<br />
contour.<br />
The reference shape of the edges is learned, and the tiles<br />
are then compared with the reference shape to identify<br />
damages to the edges, even if they are not regular or<br />
repetitive.<br />
The system, through a special algorithm, is able to detect<br />
defects due to very subtle lines, a common problem with<br />
various molding processes, also with varying surface<br />
structures and decorations.<br />
Finally, various new functions to allow for remote<br />
monitoring and regulation of systems using a factory<br />
network and also through an Internet connection have<br />
been integrated.<br />
2009 novembre/dicembre CER 73
CERDOSSIER<br />
A ZETA GOMMA<br />
Via Radici in Piano 449/1, 41049 Sassuolo (MO)<br />
Tel 0536 867111 - Fax 0536 806884<br />
www.azetagomma.com - azetagomma@azetagomma.com<br />
M.E.C. Polyurethane Belt<br />
M.E.C. Belt è un marchio di A Zeta Gomma che<br />
contraddistingue cinghie di trasmissione particolarmente<br />
sofisticate come le cinghie dentate in poliuretano della<br />
linea M.E.C. Polyurethane Belt®, attualmente l’ultima<br />
generazione nel campo delle cinghie positive.<br />
La particolare struttura ed i materiali impiegati offrono<br />
prestazioni di potenza trasmissibile e precisione<br />
dimensionale veramente all’avanguardia.<br />
Questa particolare linea di cinghie è studiata per essere<br />
impiegata nelle trasmissioni, dove vengono richieste<br />
tolleranze ristrette e caratteristiche fisiche/meccaniche di<br />
alta qualità, come ad esempio: resistenza all’abrasione,<br />
agli oli, agli agenti esterni quali acqua, raggi U.V.A,<br />
uniformità del profilo (spessore, posizionamento inserto,<br />
forma del dente), alta flessibilità, basso pretensionamento,<br />
bassa manutenzione, temperatura di<br />
lavoro da -35° fino a +85° e rinforzo in acciaio o Kevlar<br />
ad alta resistenza con allungamento ridotto e copertura<br />
flessibile.<br />
Le cinghie della linea M.E.C. Polyurethane Belt® sono<br />
conformi alle norme ISO 5296-1 e DIN 7721-1.<br />
Vengono prodotte a metraggio, ad anello continuo, a<br />
doppia dentatura, con rinforzo in acciaio o Kevlar ad alta<br />
resistenza, nei passi convenzionali (T2,5-T5-T10-T20-AT5-<br />
AT10-AT20-XL-L-H-XH-5M-8M-14M), e possono essere<br />
fornite con sviluppi e riporti speciali studiati e sviluppati<br />
dallo staff di A Zeta Gomma per soddisfare le più svariate<br />
esigenze.<br />
® - cinghie di trasmissione<br />
74 CER novembre/dicembre 2009<br />
M.E.C. Polyurethane Belt<br />
M.E.C. Belt is a trademark by A Zeta Gomma featuring<br />
highly sophisticated power transmission belts as timing<br />
belts of the range M.E.C. Polyurethane Belt® now<br />
embodying a vanguard product in the field of positive<br />
transmission belts.<br />
The peculiar structure and used material enable to reach<br />
top level power transmission performances and size<br />
precision.<br />
This belt range has been developed to be used in power<br />
transmission systems where strict tolerance and high<br />
physical/mechanical features are basic, for example:<br />
resistance to abrasion, oils, weather agents such as water,<br />
U.V.A rays, profile evenness (thickness, insert position,<br />
tooth shape), high flexibility, low pre-tensioning, lowprofile<br />
maintenance, operation temperature from<br />
- 35° up to +85°, high-resistance steel or Kevlar insert with<br />
reduced elongation and flexible coating.<br />
M.E.C. Polyurethane Belt® range complies with standards<br />
ISO 5296-1 and DIN 7721-1.<br />
This range is produced as open-end roll, endless belt, with<br />
double sided tooth, high-resistance steel or Kevlar insert,<br />
conventional pitch (T2.5-T5-T10-T20-AT5-AT10-AT20-XL-L-<br />
H-XH-5M-8M-14M), and can be supplied in different<br />
lengths, with special coating, developed and created by A<br />
Zeta Gomma to meet all requirements.<br />
® - power transmission belts
CERDOSSIER<br />
OFFICINA BOCEDI<br />
via R. Gattuso 2/A, 42019 Scandiano (RE)<br />
Tel 0522 767025 - Fax 0522 981983<br />
www.bocedisrl.com - info@bocedisrl.com<br />
FB 2000, FB 1000 - macchine incappucciatrici a freddo<br />
In più di quarant’anni di esperienza nella progettazione e<br />
costruzione di impianti di imballaggio di fine linea, Officina<br />
Bocedi ha saputo innovare i processi di termoretrazione<br />
migliorando i sistemi a tunnel, progettando i sistemi ad anello,<br />
per poi arrivare alla costruzione di macchine combinate<br />
per l’incappucciamento e la termoretrazione di carichi palettizzati.<br />
Forti dell’esperienza maturata nel settore ceramico, negli ultimi<br />
vent’anni i fratelli Bocedi si sono concentrati sullo studio e<br />
sulla realizzazione di macchine incappucciatrici a freddo con<br />
l’utilizzo di tubolare elastico, creando i modelli FB 2000, FB<br />
2000 cartesiano ed FB 1000, oggi indispensabili per l’imballaggio<br />
di pallet di scatole di piastrelle. Gli incappucciatori<br />
Bocedi possono utilizzare più formati di bobine, permettendo<br />
ad una sola macchina di gestire varie dimensioni di pallet.<br />
Officina Bocedi realizza e costruisce :<br />
•incappucciatori ad estensione a freddo per film estensibile<br />
in bobina tubolare stretch hood. Si tratta di macchine che<br />
offrono diversi vantaggi: velocità oltre i 180 pallet/h, grande<br />
stabilità del carico paletizzato, elevata resistenza del cappuccio<br />
elastico, nessun impiego di gas o di altre fonti di<br />
calore, abbattimento dei costi di manutenzione, possibilità<br />
di lavorare con film colorati per la differenziazione dei prodotti,<br />
nessuna necessità di impego di colla per fermare il<br />
film lungo il pallet, possibiltà di utilizzare il film stampato,<br />
ottima visibilità del prodotto imballato. Il risultato finale è<br />
un pallet di piastrelle ricoperto da film plastico impermeabile<br />
al 100% e protetto da polveri ed agenti atmosferici;<br />
•incappucciatori automatici per termoretraibile, che possono<br />
scegliere in automatico fino a sei diversi formati di bobina;<br />
•forni a tunnel o ad anello per termoretrazione, funzionanti<br />
a gas o resistenze elettriche per termoretrazione ad aria<br />
calda;<br />
•macchine combiante per incappucciamento e termoretrazione<br />
del carico palettizzato;<br />
•macchine stendi foglio;<br />
•reggiatrici orizzontali e verticali;<br />
•linee di movimentazione a rulli, catene<br />
e/o tapparelle;<br />
•linee complete di imballaggio automatico<br />
per prodotti caricati su pallet o<br />
pallet less.<br />
76 CER novembre/dicembre 2009<br />
FB 2000, FB 1000 - cold stretch hood machines<br />
In over 40 years of experience designing and producing endof-line<br />
packaging systems, Officina Bocedi has been able to<br />
innovate heat-shrink processes, improving tunnel systems,<br />
designing loop shrinking systems, and then producing<br />
hooding and heat-shrink combined machines for palletized<br />
loads.<br />
Thanks to experience in the ceramics sector, in the past 20<br />
years the Bocedi brothers have focused on studying and<br />
producing cold stretch hood machines with the use of elastic<br />
tubes, creating the FB 2000, FB 2000 cartesian, and FB1000<br />
models, which today are essential machines for packing<br />
boxes of tiles on pallets. Bocedi stretch hooders can use<br />
several reel sizes, allowing a single machine to function with<br />
several pallet dimensions.<br />
Officina Bocedi produces and builds:<br />
• cold stretch hooding machines for “stretch hoods” tubular<br />
reels of stretch film. These machines offer various<br />
advantages: Speeds of over 180 pallets/h, excellent palletized<br />
load stability, high elastic tube resistance, no use of gas or<br />
other heat sources, cutting maintenance costs, the possibility<br />
of working with colored film to diversify production, no need<br />
to use glues to make film adhere to the pallet, the possible<br />
use of printed film, and excellent visibility of the packed<br />
product. The final result: one pallet of boxes of tile covered<br />
with 100% waterproof elastic film and protected against<br />
dust and the elements;<br />
• heat-shrink automatic hooders, which can automatically<br />
choose up to 6 different reel sizes;<br />
• tunnel or loop ovens for heat-shrinking, gas or electricitypowered<br />
for hot-air heat-shrinking;<br />
• combination machines for heat-shrink<br />
hooding of palletized loads;<br />
• sheet laying machines;<br />
• horizontal and vertical strapping<br />
machines;<br />
• roller belt and/or conveying machines;<br />
• complete lines for automatic<br />
packaging of products with or without<br />
pallets.
MONTINI<br />
Via G. Bentini 7/9, 48010 Cotignola (RA)<br />
Tel 0545 991051 - Fax 0545 42127<br />
www.montini.biz - info@montini-carrellielevatori.it<br />
Bingo plus - carrelli elevatori<br />
Montini, azienda che dal 1960 produce carrelli elevatori<br />
elettrici, presenta, della sua gamma completa di carrelli di<br />
portata da 1200 Kg a 12000 Kg, i modelli in corrente<br />
alternata Bingo plus 250, Bingo plus 250 Compact, Bingo<br />
plus 300 e Bingo plus 350 (carrelli elevatori frontali<br />
elettrici a quattro ruote, bimotore in corrente alternata a<br />
trazione anteriore).<br />
Si tratta di veicoli specifici per operare nel settore della<br />
movimentazione dell’industria ceramica: compatti e<br />
maneggevoli garantiscono all’operatore la massima<br />
affidabilità, sicurezza e libertà di movimento ergonomico<br />
in ogni situazione di lavoro.<br />
La buona accelerazione e l’ottima velocità fanno di questi<br />
mezzi le macchine ideali per movimentare grandi quantità<br />
di prodotto. Studiati per assicurare un’elevata autonomia,<br />
questi carrelli svolgono abbondantemente due turni di<br />
lavoro, senza dover ricaricare le batterie.<br />
Altra interessante caratteristica che li contraddistingue è<br />
la sicurezza. I seguenti componenti sono un esempio<br />
dell’affidabilità che i prodotti Montini offrono all’utente:<br />
- luci di stop e di retromarcia per operare anche in luoghi<br />
poco illuminati e per segnalare gli spostamenti del<br />
carrello;<br />
- microinterruttori a tenuta stagna che proteggono il<br />
carrello da agenti quali polveri ed acqua;<br />
- cabina separata dal telaio tramite supporti antivibranti<br />
per ridurre rumori e vibrazioni;<br />
- nuovo sistema per convogliare i gas all’esterno<br />
dell’ambiente in cui è collocata la batteria. Questa<br />
soluzione è particolarmente indicata per i carrelli allestiti<br />
con cabine.<br />
CERDOSSIER<br />
Bingo plus - electric forklift trucks<br />
The Co. Montini, which has been manufacturing electric<br />
forklift trucks since 1960, presents the models Bingo plus<br />
250, Bingo plus 250Compact, Bingo plus 300 and Bingo<br />
plus 350 belonging to its complete range of trucks with<br />
lifting capacities from 1200 Kg up to 12000 Kg.<br />
They are 4-wheel electric forklift trucks with AC twinmotor<br />
front drive.<br />
These compact and easy to manoeuvre vehicles offer the<br />
maximum reliability, safety and freedom of movement to<br />
the operator in all types of working conditions.<br />
These trucks have been designed for specific material<br />
handling in ceramic industrial sector: they are ideal to<br />
handle large product quantities thanks to optimized<br />
acceleration and speed.<br />
Furthermore, these forklift trucks have been studied to<br />
assure high battery autonomy allowing to perform two<br />
working shifts without any need of battery recharge.<br />
Safety is another interesting feature of all Montini trucks.<br />
The following components are just an example of the<br />
reliability that the Montini products grant to the user:<br />
- stop and backup lights for operating in not-wellilluminated<br />
places and for indicating any truck<br />
movement;<br />
- sealed microswitches for truck protection from agents like<br />
dust and water;<br />
- vibration-damping supports separating cab from chassis<br />
in order to reduce noise and vibrations;<br />
- new system to pipe gases out of the places where the<br />
battery is set. This solution is particularly advised for<br />
trucks equipped with cab.<br />
BINGOplus 250 Compact BINGOplus 250 BINGOplus 350 CSM<br />
2009 novembre/dicembre CER 77
CERFIERE<br />
78 CER novembre/dicembre 2009<br />
CERAMIC TILES OF ITALY<br />
al Sia Guest di Rimini<br />
Nello stand<br />
istituzionale<br />
presenti ben<br />
14 aziende<br />
ceramiche<br />
italiane<br />
di Cristina Faedi<br />
È stato inaugurato il 21 novembre<br />
dal direttore generale del<br />
Dipartimento per lo sviluppo e la competitività<br />
del turismo - Programmazione e<br />
coordinamento delle politiche turistiche<br />
Roberto Rocca SIA Guest, il Salone<br />
internazionale dell’accoglienza, organizzato<br />
presso Rimini Fiera, col patrocinio<br />
di Federalberghi, AIPI<br />
(Associazione Italiana Progettisti<br />
d´Interni) e ADI (Associazione Italiana<br />
per il Design Industriale) svoltosi dal<br />
21 al 24 novembre scorso.<br />
Evento centrale in Italia per il comparto<br />
alberghiero, ricettivo e dell’ospitalità,<br />
la 59ª edizione di SIA Guest si è<br />
caratterizzata per la sua spiccata vocazione<br />
all’innovazione: sia nel campo<br />
dello stile e del design, sia dei materiali<br />
destinati ad un settore in continua<br />
evoluzione.<br />
Le aziende ceramiche italiane presenti<br />
alla manifestazione sotto l’egida<br />
del marchio <strong>Cer</strong>amic Tiles of Italy erano<br />
14: <strong>Cer</strong>amiche Atlas Concorde,<br />
<strong>Cer</strong>amiche Caesar, Casalgrande<br />
Padana, Cooperativa <strong>Cer</strong>amica<br />
d’Imola, Cotto D’Este Nuove Superfici,<br />
Etruria design, Fap <strong>Cer</strong>amiche,<br />
<strong>Cer</strong>amiche Gardenia Orchidea,<br />
<strong>Cer</strong>amiche Keope, Lea <strong>Cer</strong>amiche,<br />
Mirage, Naxos-Fincibec, Refin<br />
<strong>Cer</strong>amiche, Tagina <strong>Cer</strong>amiche d’Arte.<br />
Tali aziende hanno occupato lo<br />
stand collettivo progettato dagli architetti<br />
Dante Donegani e Giovanni<br />
Lauda che si è sviluppato su di un’area<br />
di 192 metri quadrati, divisi tra uno<br />
spazio istituzionale e corner commerciali,<br />
dove esporre le novità di prodotto<br />
e dialogare con i potenziali clienti.<br />
Per tali aziende partecipanti si è trattato<br />
di un’interessante opportunità di<br />
contatto e confronto con gli operatori<br />
del mondo dell’accoglienza in genere<br />
e della progettazione contract (architetti,<br />
ingegneri, interior designer) e che<br />
ha coinvolto i settori arredamento,<br />
contract, forniture, tessuti e pavimentazioni,<br />
attrezzature, tecnologia, servizi,<br />
sicurezza, impiantistica, benessere,<br />
arredobagno.<br />
L’attrazione fra il settore delle piastrelle<br />
di ceramica e quello del contract<br />
è sempre stata fatale, ma oggi<br />
ancora di più. Sarà forse perché le piastrelle<br />
di ceramica hanno caratteristiche<br />
prestazionali che le rendono adatte<br />
ad una facile pulibilità e resistenti<br />
all’alto calpestio e alla scivolosità, ma<br />
che ne consentono infinite applicazioni,<br />
dai bagni alle facciate esterne, dalle<br />
sale da pranzo alle hall, dall’indoor<br />
all’outdoor, dai giardini agli spazi collettivi,<br />
dai patii ai cortili, dai balconi ai<br />
garage… E ancora, per le ineguagliabili<br />
qualità estetiche che da sempre contraddistinguono<br />
le piastrelle di ceramica<br />
italiane, il cui design si integra perfettamente<br />
con quelle che sono le tendenze<br />
di arredo più attuali, rendendo<br />
la piastrella un complemento di altissima<br />
qualità.<br />
Ma, soprattutto, per la capacità del<br />
settore ceramico di stare al passo con i<br />
tempi, di creare un prodotto ecocompatibile<br />
e versatile e di mettersi al servizio<br />
di una architettura e di un design<br />
eco-chic che combina lusso ed “economia”,<br />
fashion ed ecologia, ricerca e<br />
semplicità, futuro e sostenibilità.<br />
La piastrella di ceramica è infatti al<br />
servizio di una progettazione che asseconda<br />
tutte le esigenze del viaggiatore<br />
ormai esperto e consapevole e che,<br />
con una selezione mirata, ben si districa<br />
nella smisurata offerta turistica che<br />
continuamente viene proposta.<br />
Benessere ed ecologia, rispetto dell’ambiente<br />
in cui viviamo e delle sue
isorse, uso di materiali, di tecnologie<br />
sostenibili e del colore, studio della<br />
distribuzione dello spazio e dell’involucro<br />
edilizio, sono spunti progettuali<br />
da cui oggi nessuna struttura ricettiva<br />
può prescindere, specchio della<br />
responsabilità sociale e dell’etica e che,<br />
se ben applicati, diventano un valore<br />
aggiunto spendibile per progettisti e<br />
imprenditori in tema di pregio immobiliare<br />
e marketing turistico.<br />
E così quelli tra i più importanti<br />
temi di attualità per il mondo dell’accoglienza<br />
- come la progettazione con<br />
soluzioni, tecnologie e prodotti all’avanguardia,<br />
la sostenibilità, il risparmio<br />
energetico e la salvaguardia<br />
ambientale, il verde negli hotel, la relazione<br />
fra territorio ed eventi, il cambiamento<br />
dell’imprenditorialità alberghiera<br />
e le nuove frontiere del marketing<br />
turistico, il nuovo concetto di lusso ed<br />
il low cost, il rapporto fra wellness e<br />
design, l’ospitalità a misura di bambino<br />
– sono stati dibattuti in occasione<br />
di incontri e workshop che miravano a<br />
favorire l’incontro e il dialogo tra architetti,<br />
albergatori, investitori, general<br />
contractor e aziende contract e che<br />
hanno animato l’area SIA Trend.<br />
Sei le mostre (Non Solo Albergo, I love<br />
B O L O G N A<br />
SAIE<br />
Un leggero calo dei visitatori (-5%)<br />
ha contrassegnato la quarantacinquesima<br />
edizione del SAIE che si è<br />
tenuta presso il Quartiere Fieristico di<br />
Bologna dal 28 al 31 ottobre 2009.<br />
Come di consueto <strong>Cer</strong>amic Tiles of<br />
Italy ha preso parte alla manifestazione<br />
con uno stand di immagine nel<br />
Centro Servizi (Quadriportico), dove<br />
è stata esposta un’ampia selezione<br />
dei materiali di circa 40 aziende produttrici<br />
di recente presentati a<br />
<strong>Cer</strong>saie.<br />
Grande interesse per un pubblico<br />
composto da progettisti e da addetti<br />
ai lavori quali ingegneri, architetti,<br />
titolari di imprese edili hanno riportato<br />
le lastre di formato grande e sottile<br />
e le serie di piastrelle da rivestimento<br />
sia di grande formato che con particolari<br />
lavorazioni in rilievo sulla<br />
superficie. Presso lo stand <strong>Cer</strong>amic<br />
Tiles of Italy sono stato registrati<br />
complessivamente oltre 800 visitatori.<br />
my wellness-You&me, I love my wellness-<br />
My Green Design Spa Suite, Good Design<br />
Hotel, Hotel For Children) che SIA<br />
Guest ha proposto su questi temi e alle<br />
quali hanno preso parte anche alcune<br />
aziende ceramiche italiane (Aquileia,<br />
Edilcuoghi, Coem, <strong>Cer</strong>amica<br />
Fioranese, Florim, Gigacer, Laminam,<br />
Mosaico+) a riprova che la piastrella<br />
ben si adatta alle nuove esigenze del<br />
mercato. Presenti anche con uno stand<br />
autonomo le aziende Gardenia<br />
Orchidea ed Eco <strong>Cer</strong>amica.<br />
Si unisce a queste iniziative anche il<br />
SIA Guest Award, il riconoscimento<br />
che la fiera conferisce alla migliore progettazione<br />
alberghiera e alla migliore<br />
realizzazione di SPA ecosostenibile.<br />
L’incontro con gli albergatori e contract<br />
della costa romagnola e delle<br />
zone vicine, soprattutto della Croazia,<br />
sia sul versante della realizzazione di<br />
nuovi progetti, sia su quello della<br />
riqualificazione delle strutture alberghiere<br />
esistenti, è stato tra i principali<br />
obiettivi dell’iniziativa promossa da<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica ed organizzata<br />
da Edi.<strong>Cer</strong> in collaborazione con<br />
Rimini Fiera.<br />
cfaedi@confindustriaceramica.it<br />
L O N D R A<br />
100% Design<br />
<strong>Cer</strong>amic Tiles of Italy ha partecipato<br />
con un proprio stand di immagine alla<br />
scorsa edizione di 100% Design che si è<br />
tenuta a Londra (Earls Court) dal 23 al<br />
27 settembre.<br />
Si è trattato della seconda partecipazione<br />
italiana a questa manifestazione dedicata<br />
al design internazionale che attrae il<br />
meglio dei progettisti e degli interior designer<br />
del Regno Unito.<br />
Su uno stand di circa mq. 40 disegnato<br />
dagli architetti Dante Donegani e Giovanni<br />
Lauda, sono stati esposti i prodotti di circa<br />
30 aziende italiane.<br />
Particolare interesse e richieste di informazioni<br />
hanno sollevato i formati grandi e le<br />
nuovissime piastrelle di spessore ridotto<br />
(mm. 3 e mm. 4,8).<br />
Per la prima volta, per quanto riguarda il<br />
Regno Unito, vi sono state domande<br />
relative alle modalità di posa e di utilizzo<br />
in aree esterne.<br />
Al termine dei quattro giorni di svolgimento<br />
della manifestazione sono stati<br />
CERFIERE<br />
registrati presso lo stand <strong>Cer</strong>amic Tiles of<br />
Italy 800 visitatori.<br />
Fra gli espositori era presente anche<br />
Palagio Engineering che esponeva le più<br />
recenti innovazioni riguardanti le facciate<br />
ventilate e il noto produttore inglese H&R<br />
Johnson che è anche importatore di materiale<br />
italiano di gamma alta.<br />
Per il prossimo anno si prevede di allargare<br />
la partecipazione alle singole aziende in<br />
modo da offrire in esposizione una maggiore<br />
quantità di materiale e, soprattutto,<br />
di dare alle aziende un’occasione di<br />
approcciare nuovi segmenti di mercato in<br />
un Paese che negli ultimi anni ha dato particolari<br />
soddisfazioni alle aziende italiane.
CERFORMAZIONE<br />
80 CER novembre/dicembre 2009<br />
CONTO FORMAZIONE<br />
per i dipendenti ceramici<br />
Un’iniziativa di<br />
filiera che prevede<br />
anche la<br />
modalità on line<br />
di Simona Storchi<br />
Corsi di formazione per tutti i<br />
settori della filiera dell’industria<br />
ceramica, trasversali, innovativi e,<br />
molti, in modalità “formazione a<br />
distanza”: per raggiungere contemporaneamente<br />
più persone ed in diversi<br />
ambiti professionali.<br />
Il nuovo piano formativo messo a<br />
punto da <strong>Cer</strong>form con il contributo di<br />
Fondimpresa, il principale fondo<br />
interprofessionale italiano per la formazione<br />
continua, interviene sulle<br />
necessità e i bisogni di tutta la filiera<br />
legata al comparto dell’edilizia e dei<br />
suoi componenti e complementi<br />
(materiali da costruzione, piastrelle e<br />
colori, sanitari e stoviglieria, macchine<br />
e impianti di produzione). <strong>Cer</strong>form ha<br />
identificato quattro aree tematiche<br />
entro cui sviluppare un’offerta di corsi<br />
che interessa i diversi interlocutori:<br />
innovazione di prodotto, di processo e<br />
organizzativa, crescita dell’impresa,<br />
integrazione tra le imprese, capacità di<br />
operare sul mercato internazionale. Il<br />
nuovo programma, che partirà dall’an-<br />
no prossimo, ha l’obiettivo di fare crescere<br />
la cultura della formazione continua,<br />
ma di farlo - e questo è il valore<br />
aggiunto - assieme alle imprese e alle<br />
parti sociali. “La nuova offerta formativa<br />
guarda avanti - commenta Paola<br />
Careddu, direttore di <strong>Cer</strong>form -, i titoli<br />
dei corsi rispondono alle esigenze di<br />
mercato e sono stati convenuti con i<br />
referenti interni delle imprese e con i<br />
loro rappresentanti sindacali. Il tutto<br />
in un’ottica di rilancio, in chiave sistemica<br />
e condivisa, di modelli di sviluppo<br />
delle imprese che comprendano<br />
anche la formazione continua dei<br />
lavoratori”.<br />
Alcuni titoli rientrano in veri e propri<br />
progetti di filiera e riguardano più<br />
tipologie di fruitori, come ad esempio<br />
i corsi di progettazione elettronica o<br />
progettazione oleodinamica e progettazione<br />
pneumatica delle macchine,<br />
utili sia per i costruttori che per i fruitori<br />
finali delle tecnologie. Due gli elementi<br />
di innovazione di questo nuovo<br />
piano formativo concertato di
Foto Vincenzo Conelli<br />
<strong>Cer</strong>form. Il primo, l’utilizzo del sistema<br />
di formazione a distanza (e-learning),<br />
grazie al quale gli utenti hanno<br />
la possibilità di frequentare le lezioni<br />
accedendo ad una piattaforma per la<br />
formazione on line, per seguire alcuni<br />
corsi e scaricare le lezioni ed il materiale<br />
didattico. Il secondo, il coinvolgimento<br />
delle aziende in veste di partner,<br />
un’iniziativa che consente lo svi-<br />
Foto Vincenzo Conelli<br />
luppo di una sensibilità interna al<br />
tema formativo e del miglioramento<br />
continuo delle risorse umane.<br />
Il piano di formazione per la filiera<br />
ceramica <strong>Cer</strong>form “è un enorme sforzo<br />
pensato per dare completezza e<br />
organicità a un piano formativo pluriennale<br />
che dovrebbe coinvolge non<br />
solo il personale delle imprese ceramiche,<br />
ma anche quello dei loro fornitori<br />
e clienti”, commenta Carlo Cottica,<br />
presidente della Commissione formazione<br />
di <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica.<br />
Tra i titoli previsti non mancano i<br />
classici corsi di lingue, marketing e<br />
comunicazione, ma anche i corsi di<br />
tecniche di vendita e di gestione della<br />
rete commerciale e di tecnologie per il<br />
lavoro a distanza. “È indispensabile<br />
che le imprese coinvolte, non solo<br />
ceramiche, vi partecipino attivamente<br />
in modo da orientare al meglio l’attività<br />
formativa e utilizzare al meglio i<br />
fondi disponibili presso Fondimpresa”<br />
ha aggiunto Carlo Cottica. Questo<br />
piano, per quanto complesso, non<br />
esaurirà tutte le necessità formative<br />
delle singole realtà aziendali. “Vorrei<br />
incoraggiare le aziende inquadrate in<br />
CERFORMAZIONE<br />
Paola Careddu Carlo Cottica<br />
Amarildo Arzuffi<br />
<strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica ad affiancare<br />
a questo maxi-piano progetti specifici,<br />
concordati con le rispettive RSU, da<br />
sottoporre indipendentemente a Fondimpresa,<br />
in modo da risolvere in<br />
modo più puntuale i loro problemi<br />
formativi”.<br />
Fondimpresa, dal canto suo, considera<br />
il progetto targato <strong>Cer</strong>form “prezioso”<br />
soprattutto in quanto “si rivolge<br />
ad un settore fondamentale del sistema<br />
economico-produttivo nazionale”.<br />
Secondo Amarildo Arzuffi, responsabile<br />
dell’Area formazione di Fondimpresa,<br />
il progetto è “l’esempio di un dialogo<br />
sociale sedimentato e positivo, rappresenta<br />
un apporto concreto per il<br />
miglioramento del dialogo sociale”.<br />
“<strong>Cer</strong>form - conclude Arzuffi - ha<br />
costruito un percorso formativo sovraregionale<br />
secondo un modello bottom<br />
up, che favorisce la tenuta e la crescita<br />
del settore tramite un processo di qualificazione<br />
del personale, indispensabile<br />
soprattutto in una fase congiunturale<br />
così complessa come quella che<br />
stiamo attraversando”.<br />
simona.storchi@gmail.com<br />
2009 novembre/dicembre CER 81
CERLAVORO<br />
82 CER novembre/dicembre 2009<br />
IL 2009 DI FONCER<br />
evidenzia rendimenti positivi<br />
La crescita, a<br />
seconda della linea<br />
d’investimento,<br />
è compresa tra<br />
il 3 ed il 9%.<br />
Assicurata anche<br />
la premorienza<br />
e l’invalidità<br />
permanente.<br />
di Alessandra Ferretti<br />
Territorialità e contenimento<br />
degli effetti della crisi sono le<br />
strategie su cui punta il nuovo Consiglio<br />
d’Amministrazione di Foncer, il<br />
fondo pensione complementare a<br />
capitalizzazione per il lavoratori<br />
dipendenti del settore ceramico e dei<br />
materiali refrattari.<br />
Insieme al nuovo CdA, eletto nel<br />
maggio scorso, sono nati due comitati<br />
di quattro membri, con ruoli in<br />
campo finanziario, il primo, e in quello<br />
della comunicazione, il secondo.<br />
Il presidente di Foncer, Salvatore<br />
Martinelli, già consigliere in altri<br />
fondi, che a maggio ha assunto la<br />
carica con valenza triennale, riferisce:<br />
“Ci proponiamo innanzitutto di<br />
potenziare l’aspetto della territorialità<br />
di Foncer, che è una delle sue qualità<br />
peculiari, essendo ubicato a Sassuolo,<br />
dove ha sede legale più del 60% delle<br />
aziende del comparto. Fino ad oggi<br />
questo si è rivelato un modello organizzativo<br />
vincente, perchè mette a<br />
disposizione uno sportello aperto<br />
tutti i giorni, a cui gli iscritti possono<br />
rivolgersi personalmente e dove possono<br />
trovare risposte ad ogni quesito<br />
Salvatore Martinelli<br />
relativo al fondo pensionistico”.<br />
Oggi Foncer conta 17.481 iscritti e<br />
273 aziende (dati ottobre 2009). “La<br />
crisi”, continua Martinelli, “ha avuto<br />
certamente un impatto, traducibile in<br />
una contrazione degli iscritti che continua<br />
a destare preoccupazione. L’effetto<br />
è stato un calo del 4% degli<br />
iscritti e del 3% delle aziende. Proprio<br />
per questo, è importante ampliare<br />
la base di adesione. In che modo?<br />
Anzitutto, informando i lavoratori<br />
non ancora iscritti dei vantaggi di un<br />
fondo di previdenza complementare.<br />
Non tutti sono a conoscenza del fatto,<br />
per esempio, che l’iscrizione permetterebbe<br />
di usufruire del vantaggio<br />
immediato del contributo aziendale”.<br />
Proprio uno dei compiti del nuovo<br />
Consiglio d’Amministrazione, infatti,<br />
è quello di assistere gli iscritti a 360<br />
gradi per tutte le questioni che li<br />
riguarda, dalle anticipazioni alla perdita<br />
dei requisiti per la cassa integrazione.<br />
Parimenti, assume il compito<br />
di portare il fondo in azienda.<br />
Anche in riguardo a ciò, da luglio è<br />
in funzione una newsletter inviata
periodicamente agli iscritti, su questioni<br />
di aspetto finanziario, e alle<br />
aziende, su argomenti più tecnici (ad<br />
esempio, le modalità dei versamenti<br />
contributivi).<br />
Le performance del 2009 si sono<br />
rivelate positive. Dal punto di vista<br />
della gestione finanziaria, Foncer ha<br />
recuperato quasi totalmente la flessio-<br />
ne dei mercati dell’anno scorso, registrando<br />
un incremento in tutti e tre i<br />
comparti: +7,39% per il bilanciato<br />
(che nel protafoglio detiene il 30% di<br />
azioni e il 70% di obbligazioni),<br />
+8,86% per il dinamico (60% azioni<br />
e 40% obbligazioni) e +3,18 per il<br />
garantito (5% azioni e 95% obbligazioni).<br />
Come spiega Valeria Cavagna,<br />
direttore generale e responsabile di<br />
Foncer, “questi risultati positivi sono<br />
il frutto di una serie di azioni ponderate,<br />
basate sulla politica di mantenimento<br />
della liquidità in un<br />
momento di incertezza delle piazze<br />
finanziarie. Non solo. Ma a questa<br />
situazione hanno contribuito anche<br />
un’organizzazione snella e consulenti<br />
preparati, nonchè un’oculata<br />
gestione dei costi, che oggi ci permette<br />
di avere una riserva per investire<br />
nella comunicazione e nell'informazione<br />
agli iscritti”.<br />
Perchè dunque i lavoratori dovrebbero<br />
scegliere Foncer? Risponde<br />
Cavagna: “Oltre al vantaggio del<br />
contributo datoriale e quello fiscale,<br />
Foncer è stato il primo fondo ad<br />
integrare l’offerta previdenziale con<br />
un’assicurazione a favore degli<br />
iscritti che copre i lavoratori in caso<br />
di premorienza ed invalidità permanente.<br />
Inoltre gli investimenti effettuati,<br />
grazie ad un’oculata strategia<br />
supportata da scelte del CdA, ha<br />
permesso agli iscritti di veder crescere<br />
la propria posizione previdenziale<br />
cumulata, persino nel comparto<br />
dinamico che, dalle sua istituzione<br />
nel maggio 2008, ha prodotto un<br />
risultato positivo di circa 11 punti<br />
percentuali”.<br />
alessandra_ferretti@hotmail.it<br />
Valeria Cavagna<br />
WWW<br />
Approfondimenti su:<br />
www.foncer.it<br />
CERLAVORO<br />
2009 novembre/dicembre CER 83
GALLERIA CER<br />
Essiccamento<br />
e cottura
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
ITALFORNI<br />
Via G. Rossa 5/7, 41043 Formigine (MO)<br />
Tel 059 572114 - Fax 059 571156<br />
www.italforni.com - italforni@italforni.com<br />
Essiccatoio<br />
Italforni, azienda consolidata da trentadue anni di attività<br />
nella produzione di forni ed essiccatoi standard e speciali,<br />
ha vinto un’altra sfida: ha progettato e realizzato un<br />
essiccatoio con sistema costruttivo dedicato sia dal punto di<br />
vista qualitativo che di resa.<br />
L’essiccatoio, novità assoluta nel genere, è adibito<br />
all’essiccazione di formati estrusi per rivestimento esterno e<br />
pareti ventilate, con eccellenti caratteristiche di resistenza<br />
agli agenti atmosferici, antigelivi e con assorbimenti vicini<br />
allo zero.<br />
L’essiccatoio, lungo 85 ml, è costruito con un sistema<br />
modulare, utilizzando, al suo interno, rivestimenti in acciaio<br />
inossidabile ed alluminio per evitare contaminazioni.<br />
Dall’esterno è possibile ispezionare ogni zona interna grazie<br />
ad una ingegnerizzazione meccanica che permette l’accesso<br />
in ogni punto: lateralmente, dal basso o dall’alto.<br />
Il sistema elettrico/elettronico dell’essiccatoio è controllato<br />
da un’apposita rete di comunicazione in logica Siemens<br />
attraverso un PC, che tramite nostro programma può essere<br />
gestito in remoto.<br />
Italforni si è anche fatta carico di tutta la rete di<br />
supervisione dell’impianto, dalla preparazione delle materie<br />
prime al confezionamento del prodotto, installando non<br />
solo la raccolta dati, ma anche dodici telecamere collegate<br />
ad un videoregistratore con uscita Ethernet, per avere la<br />
possibilità di sorvegliare a distanza tutto l’impianto per<br />
ragioni di sicurezza e controllo.<br />
Inoltre, nell’impianto sono state installate e testate<br />
tecnologie d’avanguardia come il rilevamento temperatura<br />
con termocoppie in tecnologia Wireless.<br />
86 CER novembre/dicembre 2009<br />
Dryer<br />
Italforni, consolidated company with thirtytwo years of<br />
activity manufacturing standard and special kilns and<br />
dryers, has won another challenge: it has designed and<br />
realized a dryer having a peculiar constructive system, both<br />
for quality and performance.<br />
The dryer, absolutely new in this field, is used to dry<br />
extruded sizes for external lining and ventilated panel<br />
walls, which have excellent features of resistance to<br />
atmospheric agents, anti-freeze and with absorption next<br />
to zero.<br />
The dryer, 85 ml long, is manufactured through modular<br />
system by using a inner lining in stainless steel and<br />
aluminum, to avoid any contamination.<br />
From the outside it is possible to inspect each internal zone<br />
thanks to a mechanical engineering, which allows the<br />
access in every point: laterally, above and below.<br />
The electric/electronic system is managed by apposite<br />
Siemens communication net through a PC that, thanks to<br />
our programme, can be managed in the distance.<br />
Italforni also takes charge of the whole supervision net of<br />
the plant, from the preparation of the raw materials to the<br />
packing of the product, installing not only the datagathering,<br />
but also twelve cameras connected to a<br />
videotaper with<br />
Ethernet, to control<br />
the whole plant in<br />
the distance.<br />
Moreover, avantgarde<br />
technologies,<br />
like the temperature<br />
survey with Wireless<br />
technology<br />
thermocouples, have<br />
been installed and<br />
tested in the plant.
COELTUNNEL<br />
Loc. Casale Ettore, 01033 Civita Castellana (VT)<br />
Tel 0761 586142 - Fax 0761 517343<br />
www.coeltunnel.com - info@coeltunnel.com<br />
Forno intermittente<br />
Coeltunnel Srl, storica azienda di Civita Castellana<br />
produttrice di una vasta gamma di forni per l’industria<br />
ceramica, forte della propria esperienza costruttiva e di<br />
ricerca, ha realizzato un nuovo forno intermittente adatto<br />
sia alla cottura di lavabi a console e piatti doccia in fine fire<br />
clay, sia alla cottura di pezzi in vitreous-china. Lo stesso<br />
forno può essere utilizzato per la ricottura dei pezzi riparati.<br />
Caratteristica peculiare della macchina è quella di avere<br />
una struttura estremamente compatta, in quanto i canali<br />
fumi sono situati nelle fondazioni.<br />
Il forno intermittente si caratterizza per il fatto di non avere<br />
serrande e prese d’aria al di sopra dei pezzi da cuocere,<br />
evitando così la caduta di materiale ed il conseguente<br />
sporcamento del prodotto in cottura. Le accortezze tecniche<br />
di progettazione permettono di avere elevate rese<br />
produttive. La guarnitura refrattaria è leggerissima, in<br />
quanto è composta da fibre ceramiche ricoperta da pezzi<br />
refrattari leggeri, per cui la massa da riscaldare è minima<br />
con conseguente consumo energetico ridotto, ma nel pieno<br />
rispetto delle normative in materia di sicurezza e protezione<br />
dei lavoratori.<br />
È dotato già in origine di un sistema di recupero del calore<br />
durante la fase di raffreddamento del materiale. Il consumo<br />
di energia elettrica è molto basso, in quanto occorre solo<br />
per i ventilatori per l’aria di diluizione, che nella fase finale<br />
diventa di raffreddamento. I bruciatori (brevetto Coeltunnel)<br />
introducono nel forno fumi completamente esausti, senza<br />
lingue di fiamma o incombusti e permettono un’atmosfera<br />
controllata durante tutto il ciclo di cottura. Il sistema di<br />
cottura, trattato secondo i metodi dell’informatica, è capace<br />
di memorizzare le differenti curve di cottura attraverso la<br />
computerizzazione completa dei movimenti di tutti gli<br />
apparecchi installati: nessun addetto è necessario che sia<br />
presente durante la cottura. Un forno da 6 carrelli è stato<br />
recentemente installato e collaudato con successo presso la<br />
<strong>Cer</strong>amica Tecla Srl di Civita Castellana (Vt) produttrice di<br />
manufatti in fire clay.<br />
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
Intermittent kiln<br />
Coeltunnel Srl, a well-established company present in<br />
Civita Castellana for many years, and a builder of a vast<br />
array of kilns for the ceramics industry, with years of<br />
experience in construction and research, has produced a<br />
new intermittent kiln suitable for both firing fine fire clay<br />
vanity washbasin and shower trays as well as vitreous<br />
china pieces. The same kiln can be used to re-fire repaired<br />
pieces.<br />
A unique characteristic of the kiln is that it has an<br />
extremely compact structure since the smoke chambers are<br />
located in the foundations.<br />
Intermittent kilns do not have any doors or air intakes<br />
located over the pieces being fired, so materials do not fall<br />
into the chamber and while during firing.<br />
A skillful technical design allows for high productive yields.<br />
The refractory lining is extremely light, since it is composed<br />
of ceramic fibers covered with lightweight pieces, resulting<br />
in a minimal mass needing to be heated and therefore<br />
reduced energy consumption, while remaining in full<br />
conformity with worker safety and protection regulations in<br />
the sector.<br />
It is equipped with a heat recovery system during the<br />
cooling phase. Electricity consumption is very low, since it<br />
is used only for dilution air fans, which are the cooling fans<br />
in the final phase.<br />
The burners (patented by Coeltunnel) introduce completely<br />
exhausted smoke into the kiln, with no flames or unburnt<br />
materials, and allow for a controlled atmosphere during<br />
the entire firing cycle. The computerized firing system is<br />
able to memorize differing firing curves, and completes the<br />
movements of all of the devices installed. No workers<br />
need to be present during firing. A kiln able to hold six<br />
trolleys was recently installed and tested successfully at<br />
<strong>Cer</strong>amica Tecla Srl in Civita Castellana (VT), a producer of<br />
fire clay items.<br />
2009 novembre/dicembre CER 87
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
CARFER FORNI<br />
via Marco Polo 3 - 41049 Sassuolo (MO)<br />
tel 0536 803655 - Fax 0536 889654<br />
www.carferforni.it - info@carferforni.it<br />
Preforno ad irraggiamento con bruciatori a tubo<br />
radiante autorecuperanti<br />
Per risolvere il problema dell’eliminazione completa<br />
dell’acqua prima che le piastrelle entrino nel forno per la<br />
cottura - un passaggio necessario al fine di evitare<br />
fenomeni di scoppio e difetti sulla superficie dello smalto<br />
che costringerebbero il forno a rallentare il ciclo di cottura e<br />
quindi a limitare la sua capacità produttiva - Carfer Forni Srl<br />
di Sassuolo ha messo a punto un preforno ad irraggia -<br />
mento con bruciatori a tubo radiante auto recuperanti.<br />
In seguito ad approfondite ricerche, gli obiettivi che<br />
l’azienda si è prefissata riguardano:<br />
- il raggiungimento di una temperatura max di esercizio di<br />
500°C,<br />
- rapidità del ciclo di trattamento termico,<br />
- un sistema di riscaldamento ad irraggiamento totale in<br />
assenza di convezione,<br />
- il controllo e la regolazione della temperatura di<br />
processo,<br />
- il risparmio energetico.<br />
Le caratteristiche principali del preforno sono:<br />
- costruzione modulare di dimensioni variabili in funzione<br />
della produzione richiesta;<br />
- impianto di combustione costituito da bruciatori del tipo<br />
Carfer-TR, di adeguata potenzialità, idonei per un<br />
funzionamento con aria calda di combustione fino a<br />
250°C e ciascuno dotato di un dispositivo automatico di<br />
accensione e controllo fiamma;<br />
- sistema riscaldante realizzato mediante la particolare<br />
predisposizione di una serie di tubi radianti disposti nella<br />
parte alta e nella parte bassa del preforno per poter<br />
raggiungere temperature di esercizio fino a 350°-400°C;<br />
- tubi radianti realizzati con acciaio speciale resistente alle<br />
alte temperature e resistente alla corrosione-scagliatura;<br />
- riflettori in acciaio, del tipo lucido a specchio, per meglio<br />
distribuire il calore sul materiale;<br />
- controllo e regolazione della temperatura di esercizio<br />
costituito da un sistema di regolazione proporzionale del<br />
rapporto aria-gas di ogni bruciatore, in modo da<br />
ottimizzare l’uniformità di temperatura nel tubo radiante;<br />
- scambiatori di calore in acciaio, posti allo scarico del tubo<br />
radiante di ogni singolo bruciatore, per abbassare la<br />
temperatura dei fumi e preriscaldare l’aria di<br />
combustione fino a 150 C° realizzando un recupero<br />
energetico significativo.<br />
Il preforno della Carfer Forni può lavorare con qualsiasi<br />
tipo di forno a rulli presente sul mercato.<br />
88 CER novembre/dicembre 2009<br />
Heat-diffusing pre-kiln with self-recovery,<br />
radiant pipe burners<br />
The Sassuolo based company Carfer Forni Srl has developed a<br />
heat diffusing pre-kiln with self-recovery radiant pipes in order<br />
to solve the problem of completely eliminating any moisture<br />
before tiles enter the kiln for firing. This is essential in<br />
production in order to prevent shattering and the formation of<br />
faults on the glazed surface: usually kilns have to be set with a<br />
slower firing cycle, reducing production capacity as a result.<br />
The company carried out some in-depth research before it set<br />
its final objectives:<br />
- reaching a max operating temperature of 500°C,<br />
- a fast heat processing cycle,<br />
- a convection-free heating system based exclusively on heat<br />
diffusion,<br />
- control and adjustment of the processing temperature,<br />
- energy saving.<br />
The main features of the pre-kiln are:<br />
- modular construction; various sizes based on production<br />
requirements<br />
- combustion system with appropriately dimensioned CARFER-<br />
TR burners for operation with hot combustion air up to<br />
250°C and each with automatic switch-on and flame control;<br />
- heating system using a special configuration of radiant pipes<br />
arranged at the top and bottom of the pre-kiln in order to<br />
reach operating temperatures of up to 350°-400°C;<br />
- radiant pipes made in special, high temperature steel that is<br />
resistant to corrosion and chipping;<br />
- mirror-polished steel reflectors for optimum distribution of<br />
heat on the material;<br />
- control and adjustment of the operating temperature by<br />
means of a system of proportional control of the air-gas ratio<br />
in each burner in order to optimise the temperature in the<br />
radiant pipe;<br />
- steel heat exchangers located on the exhaust of each radiant<br />
pipe of each individual burner in order to reduce the fume<br />
temperature and preheat the combustion air up to 150 C°<br />
achieving a significant recovery of energy.<br />
The Carfer Forni pre-kiln can operate in conjunction with any<br />
type of roller kiln on the market.
SACMI IMOLA<br />
Via Provinciale Selice 17/A - 40026 Imola (BO)<br />
Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354<br />
www.sacmi.com - sacmi@sacmi.it<br />
H.E.R.O. - High Efficiency Resourse Optimizer<br />
La minore disponibilità delle fonti energetiche tradizionali,<br />
con il conseguente aumento dei loro costi, rende oggi vitale<br />
per lo sviluppo strategico delle aziende individuare la<br />
migliore gestione dei processi produttivi e ottimizzare l’utilizzo<br />
delle risorse. Per rispondere con efficacia a questa crescente<br />
esigenza a livello ambientale ed economico, Sacmi<br />
ha fondato H.E.R.O. - High Efficiency Resource Optimizer,<br />
un laboratorio di studi e ricerca dedicato allo sviluppo di<br />
tecnologie innovative volte al massimo risparmio delle<br />
risorse in tutte le fasi dei processi di produzione. Le applicazioni<br />
speciali sviluppate all’interno del progetto H.E.R.O.<br />
permettono un contenimento medio dei consumi energetici<br />
delle macchine principali dell’impianto di oltre il 20%, nell’ottica<br />
di un più attento energy management. I vantaggi<br />
economici si riflettono così sul conto profitti dell’impresa<br />
già dal primo anno di applicazione, all’interno di una strategia<br />
che rispetta l’ambiente ed eleva costantemente gli<br />
standard qualitativi. Con particolare riferimento al processo<br />
di cottura delle piastrelle, Sacmi propone:<br />
• sistema BSR (aria comburente basso-riscaldata). L’aria di<br />
combustione passa attraverso uno scambiatore di calore<br />
posto nel raffreddamento rapido prima di essere inviata ai<br />
bruciatori ad una temperatura di circa 100°C. Sottraendo<br />
calore al raffreddamento rapido, lo scambiatore consente<br />
anche di diminuire la quantità di volumi necessari per il<br />
raffreddamento del materiale. La riduzione del consumo<br />
specifico rispetto al funzionamento ad aria fredda è dell’ordine<br />
del 5%;<br />
• sistema MDR (aria comburente medio-riscaldata). Al fine<br />
di consentire un ulteriore risparmio energetico rispetto al<br />
sistema BSR, è possibile modificare il sistema di raffreddamento<br />
finale del forno. I volumi di aria raccolti dal raffreddamento<br />
lento e finale ed evacuati dal camino ad una<br />
temperatura di 100-120°C vengono intercettati, mandati<br />
allo scambiatore di calore nel raffreddamento rapido e<br />
quindi utilizzati come aria comburente ad una temperatura<br />
di 170°C circa. Si ritiene che l’incremento del risparmio<br />
energetico possa essere dell’ordine di un 5% in più rispetto<br />
al valore di consumo ottenibile con l’installazione del<br />
solo scambiatore;<br />
• sistema SPR (aria comburente super-riscaldata). Per ottenere<br />
un ulteriore risparmio energetico rispetto al sistema<br />
MDR, è possibile sdoppiare i camini di espulsione aria nel<br />
raffreddamento lento e finale del forno. La temperatura<br />
dell’aria di combustione viene innalzata fino ad un max di<br />
220°C circa. Si ritiene possibile un incremento del risparmio<br />
energetico dell’ordine di un 5% in più rispetto al valore<br />
di consumo ottenibile con l’installazione del sistema<br />
MDR. Con il sistema di preriscaldo dell’aria di combustione<br />
SPR, il risparmio sul combustibile si attesta attorno al 15%.<br />
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
H.E.R.O. - High Efficiency Resourse Optimizer<br />
The reduced availability of traditional energy sources and<br />
the resulting increase in their cost now make it vital, for<br />
the strategic development of companies, to identify the<br />
best way of managing production processes and<br />
optimising the use of resources. To meet this growing<br />
need effectively, in both environmental and economic<br />
terms, SACMI founded H.E.R.O., High Efficiency Resource<br />
Optimiser. This study and research laboratory is<br />
dedicated to developing innovative technologies for<br />
achieving the greatest possible resource savings in every<br />
phase of the production process. The special applications<br />
developed as part of the H.E.R.O. project enable the<br />
energy consumption of the main machine in the<br />
installation to be reduced by more than 20% on average,<br />
with a view to more careful energy management. The<br />
economic benefits are therefore reflected in the<br />
company’s profits right from the first year of application,<br />
as part of a strategy of respect for the environment and<br />
constant raising of quality standards. In details, as regards<br />
the firing process, Sacmi offers:<br />
• BSR system (low-heated combustion air). The combustion<br />
air passes through a heat exchanger located in the rapid<br />
cooling zone before being sent to the burners at a temperature<br />
of approximately 100°C. Removing heat from the rapid<br />
cooling zone, the exchanger also decreases the volumes<br />
needed to cool the material. The energy savings compared<br />
to cold air operation is in the order of 5%;<br />
• MDR system (medium-heated combustion air). In order to<br />
obtain further energy savings with respect to the BSR system,<br />
the kiln’s final cooling system can be modified. The volumes<br />
of air collected by slow and final cooling and evacuated<br />
from the chimney at a temperature of 100-120°C are<br />
intercepted, sent to the heat exchanger in the rapid cooling<br />
zone and then used as combustion air at a temperature of<br />
approximately 170°C. It is believed that the increase in energy<br />
savings can be in the order of 5% more than the consumption<br />
value achievable by installing the exchanger only;<br />
• SPR system (super-heated combustion air). To obtain additional<br />
energy savings with respect to the MDR system, it is<br />
possible to duplicate the air expulsion chimneys in the kiln’s<br />
slow and final cooling zones. The combustion air temperature<br />
is raised to a maximum of approximately 220°C. It is<br />
believed that the increase in energy savings can be in the<br />
order of 5% more than the savings achievable by installing<br />
the MDR system. With the SPR combustion air preheating<br />
system, the fuel saving is around 15%.<br />
2009 novembre/dicembre CER 89
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
SOLAR IMPIANTI<br />
via Romagna, 35 - 41053 Maranello (MO)<br />
tel 0536 943014 - Fax 0536 942001<br />
www.solarimpianti.com - info@solarimpianti.com<br />
Essiccatoi radianti IR a gas<br />
Solar Impianti durante i suoi oltre venticinque anni di attività<br />
ha maturato una grande esperienza nello sviluppo e produzione<br />
di forni, essiccatoi a gas ed elettrici ed impianti completi<br />
per la ceramica e le piastrelle. Con numerose installazioni<br />
in tutto il mondo, Solar Impianti è in grado di soddisfare ogni<br />
richiesta del cliente, sia per piccole o grandi produzioni, sia<br />
per tipologia di materiale.<br />
L’ampia gamma di forni ed essiccatoi è il risultato di una<br />
progettazione che tiene in grande considerazione i temi del<br />
risparmio energetico, dell’ambiente e della sicurezza. Per<br />
tutte quelle situazioni in cui sia necessario essiccare o<br />
asciugare considerevoli quantità di prodotti, in tempi limitati<br />
e con impianti compatti, Solar Impianti propone innovativi<br />
essiccatoi con bruciatori radianti IR a gas di produzione<br />
propria.<br />
Dalla scienza è noto come l’acqua ed i solventi abbiano la<br />
maggior capacità di assorbimento energetico nell’infrarosso<br />
ad onde medie (IRM): questo permette di ottenere con le piastre<br />
radianti a gas una consistente riduzione dei tempi di<br />
riscaldamento ed essiccazione, oltre che di costo di gestione.<br />
Le fonti di calore applicate sono diversi bruciatori radianti sul<br />
cui pannello poroso, costituito in fibre metalliche tessute in<br />
leghe speciali, si genera una fiamma superficiale più o meno<br />
visibile ed estremamente modulabile in funzione delle potenze<br />
richieste.<br />
Punti di forza degli essiccatoi radianti IR:<br />
- accorciamento dei cicli di essiccazione,<br />
- riduzione delle dimensione dell’impianto,<br />
- alta modularità ed uniformità di funzionamento,<br />
- riduzione dei consumi grazie agli elevati rendimenti di<br />
processo.<br />
Le numerose installazioni eseguite hanno confermato la versatilità<br />
del riscaldamento a bruciatori radianti sia in termini di<br />
applicazione:<br />
- essiccatoi in linea di smaltatura;<br />
- essiccatoi per l’applicazione di sali solubili;<br />
- essiccatoi a rulli per linea di taglio, squadratura e levigatura;<br />
- essiccazione di vernici;<br />
- riscaldamento e trattamenti termici<br />
in generale;<br />
- asciugatura rapida;<br />
che di supporti trattati:<br />
- ceramica, piastrelle, laterizi;<br />
- marmo, granito, pietra;<br />
- vetro.<br />
90 CER novembre/dicembre 2009<br />
IR gas radiant dryers<br />
Solar Impianti during its more then twentyfive years of<br />
activity has acquired a great experience in the development<br />
and production of gas and electric kilns, dryers and complete<br />
ceramic systems.<br />
The numerous systems installed all over the world has<br />
fulfilled any kind of request in terms of large<br />
and small scale production and for kind of materials.<br />
Solar Impianti’s broad range of kilns and dryers has been<br />
designed prioritizing low energy consumption, the<br />
environment and safety, responding to modern needs for<br />
ceramics products.<br />
Solar Impianti offers innovative dryers with infra-red radiant<br />
burners (made in-house) for drying large amounts of<br />
products in limited periods of time and using compact plants.<br />
Science has taught us how water and solvents are best able<br />
to absorb IRM energy: this allows our radiant gas-powered<br />
plates to heat up and dry much more quickly as well as<br />
ensure much lower running costs.<br />
The dryers’ sources of heat are a variety of radiant burners. A<br />
surface flame on the porous panel made with special metal<br />
alloy fibres is more or less visible and can be easily adjusted<br />
according to power requirements.<br />
Here some of the peculiar characteristics:<br />
- lower drying cycle,<br />
- smaller plant dimension,<br />
- high capabilities of regulation,<br />
- high efficiency leads to lower gas consumption.<br />
These ovens and dryer are in high demand due to their<br />
versatility in terms of application:<br />
- cutting, squaring and smoothing line roller dryers;<br />
- enamelling line dryers;<br />
- dryers for the application of<br />
soluble salts;<br />
- pre-heating and heat treatments<br />
in general;<br />
- drying of wet-applied coatings;<br />
- quick drying;<br />
and materials processed:<br />
- ceramic, tiles, brick;<br />
- marble, granite, stone;<br />
- glass.<br />
Bruciatori radianti a gas / IR gas radiant burners<br />
Essiccatoio IR a rulli / IR Rollers Dryer
CEFLA IMPIANTI GROUP<br />
Via Selice Provinciale 23/a - 40026 Imola (BO)<br />
Tel 0542 653111 - Fax 0542 653129<br />
www.ceflaimpianti.com - ceflaimpianti@cefla.it<br />
Impianti di cogenerazione<br />
Specializzata nella realizzazione d’impianti di cogenerazione,<br />
installando unità di generazione combinata di energia<br />
elettrica e calore, anche alimentati a olio vegetale, Cefla<br />
Impianti - divisione del Gruppo Cefla - ha promosso e<br />
sviluppato, con l’ausilio scientifico del Centro <strong>Cer</strong>amico di<br />
Bologna, un’indagine per verificare l’eventuale inquinamento<br />
di polveri atomizzate a seguito dell’applicazione di un<br />
impianto di cogenerazione con motore endotermico<br />
alimentato a olio vegetale ad un atomizzatore. La ricerca è<br />
nata per valutare come la presenza di polveri contenenti<br />
elementi cromofori nei fumi di scarico possa inquinare un<br />
impasto, variandone il colore o in generale provocando<br />
difetti estetici del materiale dopo cottura.<br />
L’indagine sperimentale condotta in scala di laboratorio ha<br />
adottato il criterio di inquinare artificialmente un impasto da<br />
grès porcellanato, ipotizzando in via cautelativa che tutto il<br />
particolato inquinante venga intrappolato nelle polveri<br />
atomizzate. Per dare maggiore evidenza all’inquinamento,<br />
l’impasto è stato preparato in modo tale da contenere una<br />
concentrazione di polveri inquinanti (raccolte per<br />
gorgogliamento dei fumi in acqua distillata), in particolare di<br />
ferro, di 120 volte superiore a quella prevista. Con l’impasto<br />
inquinato e con quello standard di riferimento sono state<br />
preparate due serie di provini, mediante pressatura,<br />
essiccamento e cottura nelle condizioni del grès<br />
porcellanato.<br />
Le misure colorimetriche effettuate sui provini di materiale<br />
cotto in forno a gradienti, formati coll’impasto standard e<br />
coll’impasto inquinato, non hanno rilevato differenze<br />
significative di colore nell’intervallo di temperatura di<br />
cottura del grès porcellanato (1200-1220°C in forno<br />
industriale, equivalenti a 1220-1240°C in forno a muffola da<br />
laboratorio).<br />
Dall’indagine condotta, nei limiti della sperimentazione in<br />
scala di laboratorio, si può ricavare una bassa o bassissima<br />
probabilità che si manifestino variazioni di qualità del<br />
prodotto (in termini di variazione di colore del materiale<br />
dopo cottura) dovute all’applicazione di un motore<br />
cogenerativo alimentato a olio vegetale direttamente<br />
all’atomizzatore, cioè con immissione diretta dei fumi nella<br />
camera di<br />
essiccamento,<br />
ovviamente dopo<br />
depurazione tramite<br />
il catalizzatore. Ciò<br />
soprattutto per la<br />
grande diluizione<br />
degli inquinanti<br />
nell’impasto<br />
atomizzato.<br />
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
Waste heat recovery systems<br />
Cefla Impianti – a division of Cefla Group specialised in waste<br />
heat recovery systems, installing combined electricity and heat<br />
generation units, including those running on vegetable oils - has<br />
promoted and developed a survey supported by the Bologna<br />
<strong>Cer</strong>amic Center, to verify the pollution of atomised powders<br />
caused by the application of a waste heat recovery system with<br />
an endothermic motor running on vegetable oil and a spray<br />
drier. The intention of the research was to assess whether<br />
powders containing chromospheres in the exhaust fumes will<br />
pollute a ceramic body, changing its colour or causing general<br />
aesthetic faults in the material after firing.<br />
The research conducted in the laboratory was based on the<br />
criteria of artificially polluting a porcelain stoneware ceramic<br />
body, cautiously assuming that all of the polluting particulate is<br />
trapped in the atomised powders. In order to emphasize the<br />
pollution, the ceramic body was prepared so it contained a<br />
concentration of iron particulate polluting powders (collected by<br />
scrubbing the fumes in distilled water) 120 times higher than<br />
required. Two sets of test samples were prepared, one with the<br />
polluted ceramic body and the other with the reference<br />
standard, by means of pressing, drying and firing as for<br />
porcelain stoneware.<br />
The colorimetric analysis of the test samples of materials fired<br />
by gradients, consisting of the standard ceramic body and the<br />
polluted body, did not find any significant differences in colour<br />
for the firing temperature range for porcelain stoneware (1200-<br />
1220°C in an industrial kiln, the equivalent of 1220-1240°C in a<br />
laboratory muffle kiln).<br />
Although the findings are subject to the usual limits of testing<br />
on a laboratory scale, they do point to a low or very low<br />
probability of alterations in product quality (in terms of<br />
alterations in the colour of the material after firing) if a wasteheat<br />
recovery motor running on vegetable oil is fitted directly<br />
onto the spray drier, so the fumes are released directly into the<br />
drying chamber, naturally after purification by means of a<br />
catalyst. This is due especially to the high dilution of the<br />
pollutants in the spray-dried body.<br />
2009 novembre/dicembre CER 91
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
SITI-B&T GROUP<br />
Via Prampolini 18, 41043 Formigine (MO)<br />
Tel 059 446111 - Fax 059 446555<br />
www.siti-bt.com - info@siti-bt.com<br />
Forno a rulli<br />
I forni a rulli di ultima generazione, sviluppati dal gruppo<br />
Siti-B&T per la cottura di prodotti ceramici, presentano caratteristiche<br />
altamente innovative. Lo studio in laboratorio della<br />
conformazione della testina di miscelazione aria e gas e della<br />
camera di combustione in carburo di silicio ha consentito di<br />
ottimizzare lo scambio termico con il prodotto da cuocere,<br />
dove prevale la convezione sull’irraggiamento. È stato altresì<br />
migliorato il rendimento dei bruciatori anche a bassi volumi<br />
d’aria e la finezza della loro regolazione. L’adozione di una<br />
combinazione di bruciatori ad alta velocità e di speciali bruciatori<br />
radiali (in quantità da 6 a 14, a seconda della lunghezza<br />
del forno) ha permesso di ottenere ottimi risultati in<br />
termini di calibro, planarità e toni soprattutto in prodotti<br />
come il granito, ma anche in caso di monocottura e monoporosa<br />
si è registrato un rientro di calibro di due decimi su formati<br />
medio-grandi.<br />
Anche nell’eventualità di variazioni di carico (pieno/vuoto o<br />
variazioni del ciclo), pressione e temperatura si stabilizzano<br />
automaticamente, permettendo al forno di rimanere perfettamente<br />
stabile e insensibile sia durante le fasi di preriscaldo<br />
che di raffreddamento, oltre che di avere una capacità di raffreddamento<br />
superiore al 10%, senza problemi di rotture e<br />
scarti alla ripresa della produzione; il prodotto in arrivo dalla<br />
linea di alimentazione al forno è sempre in ottime condizioni<br />
all’uscita del forno stesso.<br />
Le tubazioni per l’aria di combustione e raffreddamento rapido<br />
del forno, integrate nella struttura portante dei moduli,<br />
consentono risparmi energetici in quanto l’aria comburente<br />
si riscalda a 65-70°C, senza l’ausilio di nessun dispositivo,<br />
inoltre l’isolamento dei moduli, realizzato con materiali ecologici,<br />
è in grado di mantenere la temperatura esterna al<br />
forno non superiore ai 40°C rispetto alla temperatura<br />
ambiente.<br />
Importanti miglioramenti sull’incremento di produttività<br />
sono stati apportati anche grazie alla motorizzazione dei<br />
rulli, di tipo “multitraino”, realizzata con motoriduttori gestiti<br />
da inverter, installati ogni tre moduli del forno con funzionamento<br />
completamente a secco, con conseguenti vantaggi<br />
in termini di pulizia e manutenzione. Questo sistema di movimentazione<br />
consente un avanzamento uniforme del prodotto,<br />
con velocità differenziate, per assorbire gli eventuali spazi<br />
conseguenti al ritiro del materiale, consentendo inoltre un<br />
movimento avanti-indietro che arresta, in caso di necessità,<br />
solamente l’avanzamento del prodotto e non la rotazione dei<br />
rulli, riducendo i pericoli di deformazione degli stessi.<br />
Particolarmente efficiente è l’impianto di combustione ad<br />
aria fissa e gas modulato, che permette la riduzione dei consumi<br />
e un’uniformità di temperatura nella sezione di cottura<br />
con differenza massima pari a 5°C fino a bocche forno di<br />
3200 mm.<br />
92 CER novembre/dicembre 2009<br />
Roller kiln<br />
The latest generation of roller kilns for firing ceramics,<br />
developed by Siti-B&T Group, offers some extremely<br />
innovative features. Laboratory research into the shape of the<br />
air and gas mixing head and of the combustion chamber in<br />
silicon carbide, has made it possible to optimise the exchange<br />
of heat with the product to be fired where convection prevails<br />
over irradiation. The performance and fine tuning of the<br />
burners have also been improved, even with low air volumes.<br />
The combination of high speed burners and special heat<br />
diffusing burners (between 6 and 14, depending on the kiln<br />
length) has made it possible to achieve excellent results in<br />
term of work-size, flatness and colour, especially for products<br />
such as granite. However, two tenths of work-size shrinkage<br />
was also found with medium and large sizes of single-fired<br />
and monoporosa tiles.<br />
Even in case of load variations (full/void or changes in the<br />
cycle), the pressure and temperature stabilise themselves<br />
automatically, so the kiln remains perfectly stable and is not<br />
affected during the preheating and the cooling stages. It also<br />
has a cooling capacity in excess of 10%, with no problems of<br />
breakage and rejections when production resumes; the<br />
product that is fed from the supply line to the kiln is always in<br />
excellent conditions when it leaves the kiln.<br />
The air pipes for the combustion and rapid cooling of the kiln,<br />
built into the supporting structure of the modules, save<br />
energy as the air is heated to 65-70°C for combustion without<br />
the need for any external device. What’s more, the insulation<br />
of the modules uses eco-friendly materials and is capable of<br />
keeping the external kiln temperature to within 40°C of the<br />
room temperature.<br />
Important improvements for increased productivity were also<br />
achieved by means of motorised “multi-traction” rollers,<br />
using inverter-managed reduction gears fitted on one out of<br />
every three modules of the kiln with completely dry operation,<br />
resulting in benefits in terms of cleaning and maintenance.<br />
This motion system enables uniform progress of the product<br />
at differentiated speeds in order to absorb any spaces<br />
resulting from the shrinkage of the material. Forward and<br />
backward motion is also possible. When it is necessary, only<br />
the progress of the product stops, not the rotation of the<br />
rollers thus reducing the danger of roller distortion.<br />
The combustion system using pre-set air and modulated gas is<br />
particularly efficient and can cut consumption with a uniform<br />
temperature in the firing section with maximum differences of<br />
5°C for kiln mouths up to 3200 mm.
IPEG<br />
Via Prampolini 18, 41043 Formigine (MO)<br />
Tel 059 446111 - Fax 059 446555<br />
www.siti-bt.com - info@siti-bt.com<br />
Forni fusori per fritte ceramiche<br />
Nel rispetto di ogni garanzia per il cliente, Ipeg offre oggi<br />
sul mercato forni per la fusione di fritte ceramiche di ogni<br />
potenzialità produttiva, studiati in funzione delle tipologie<br />
in oggetto.<br />
Vasche con dimensioni variabili da 0.5 a 20 mq, a piano<br />
fisso o basculante a geometria differenziata, realizzate<br />
sempre con l’impiego dei materiali più idonei, sperimentati<br />
in tante realizzazioni, garantiscono quel giusto equilibrio tra<br />
produttività, durata ed economicità di gestione che è<br />
necessario in un mercato sempre più esigente e specifico.<br />
L’impianto di combustione, impiegando mono o multi<br />
bruciatori, i più efficienti sistemi di rilievo e regolazione<br />
della temperatura, un idoneo dimensionamento ed il<br />
recupero termico ottenuto da un preriscaldamento dell’aria<br />
comburente a valori superiori ai 400 °C, consente di ridurre<br />
al massimo il consumo specifico, scendendo in taluni casi a<br />
valori inferiori alle 2000 kcal/kg di prodotto fuso. Nei casi<br />
tecnicamente opportuni o economicamente interessanti è<br />
prevista la ossicombustione.<br />
La lunga esperienza impiantistica consente infine di potere<br />
studiare e realizzare l’inserimento dei forni proposti in un<br />
impianto <strong>completo</strong> di dosaggio materie prime,<br />
alimentazione e scarico del prodotto finito che consenta la<br />
massima produttività ed il massimo rendimento termico ed<br />
economico.<br />
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
Melting kilns for ceramic frits<br />
Respecting every warranty for the customer, Ipeg offers to<br />
the market nowadays melting kilns for the ceramic frits<br />
with every productive capacity, designed according to the<br />
different types.<br />
Tanks with dimensions from 0.5 to 20 m², with fixed or<br />
swinging plane with various geometry, using the most<br />
suitable materials, tested in many realized systems: all this<br />
ensure the right balance among productivity, life and<br />
managing economy necessary on a more and more<br />
demanding and specific market. The combustion system<br />
with its single or multiple burners, the most effective<br />
systems for the temperature detection and adjustment, a<br />
suitable sizing and the thermal recovery thanks to the preheating<br />
of the comburent air at values higher than 400°C:<br />
all this enables to reduce the specific consumption as much<br />
as possible, sometimes with values lower than 2000<br />
kcal/kg of molten product. Oxy-combustion is used in the<br />
technically suitable or economically interesting cases.<br />
The long engineering experience, in the end, enables to<br />
study and realize the fitting of the suggested kilns in a<br />
complete system for raw material batching, finished<br />
product feeding and unloading, getting the highest<br />
productivity and the top thermal and economic yield.<br />
2009 novembre/dicembre CER 93
CERGALLERIA Essiccamento e cottura<br />
TCK<br />
Via L. Bandini 25, 41053 Maranello (MO)<br />
Tel 0536 944105 - Fax 0536 944108<br />
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RPC - sistema per il controllo della planarità<br />
L’eliminazione dei difetti dovuti alla concavità ed alla<br />
convessità del materiale ceramico, soprattutto nei grandi<br />
formati ed in particolare in quelli con lati molto lunghi,<br />
spesso si ottiene con la giusta angolazione dei flauti del<br />
raffreddamento rapido. Si tratta, però, di un’operazione<br />
non semplice, per questo a volte nemmeno effettuata.<br />
TCK ha trovato un’efficace soluzione per la riduzione dei<br />
difetti di planarità con RPC (Rotor Pipe Cooling), un<br />
sistema installato sui primi 3 o 4 flauti del raffreddamento<br />
rapido posti sopra e sotto il piano dei rulli. Attraverso un<br />
motore elettrico dotato di encoder e gestito da un PLC,<br />
RPC posiziona automaticamente i flauti nella giusta<br />
angolatura, memorizzata per ogni curva di cottura: in<br />
questo modo vengono gestiti automaticamente oltre un<br />
centinaio di differenti posizioni d’angolatura della<br />
soffiatura sui pezzi.<br />
RPC può funzionare sia automaticamente con l’ausilio di<br />
un planar di controllo, col quale tiene in memoria per ogni<br />
ricetta di cottura la giusta posizione della conformazione<br />
di soffiatura preimpostata, ma anche in modo manuale<br />
attraverso i comandi di selettori installati sul quadro di<br />
comando.<br />
Eliminando in modo significativo difetti quali la<br />
concavità e la convessità è evidente il<br />
vantaggio economico riscontrabile<br />
sulla produzione, ma anche sulle<br />
eventuali lavorazioni da effettuare<br />
in post cottura come<br />
levigatura, bisellatura e<br />
lappatura, dove vi è una<br />
riduzione sia dei tempi di<br />
lavorazione che un evidente<br />
risparmio sui componenti di<br />
usura.<br />
94 CER novembre/dicembre 2009<br />
RPC - flatness control system<br />
Faults caused by concave and convex ceramic materials<br />
can often be eliminated by setting the rapid cooling flutes<br />
at the proper angle, especially when working with large<br />
sizes and shapes that have very long sides. However, this<br />
is by no means simple and sometimes this step is skipped<br />
altogether.<br />
TCK designed the RPC system (Rotor Pipe Cooling) to<br />
provide an effective solution for reducing flatness defects.<br />
The RPC system is fitted on the first 3 or 4 rapid cooling<br />
flutes that are located above and below the roller<br />
conveyors. The RPC uses an electric motor complete with<br />
an encoder and PLC control to automatically position the<br />
flutes at the best angle, memorised for each firing curve.<br />
Over a hundred different blowing angle positions can be<br />
managed automatically.<br />
The RPC system operates automatically with the support of<br />
a control planar: this stores the best preset blowing<br />
configuration for each firing recipe in its memory.<br />
However, it can also run in manual mode using the control<br />
switches on the control panel.<br />
Production becomes more cost effective if faults such as<br />
convexity and concavity are largely eliminated, but there<br />
are also benefits for post-firing processes, such as<br />
polishing, chamfering and lapping, as less time is needed<br />
to do the job and there is less wear on components.
INDICEPUBBLICITÀ<br />
IMPIANTI PER CERAMICHE<br />
BMR SPA p. 26<br />
CERGOMMA SRL p. 17<br />
GPIII SRL p. 23<br />
KERAJET ITALIA SRL p. 6<br />
ITALVISION SRL p. 69<br />
MOSAIC FILM.COM BY VITRIX GROUP SRL p. 4<br />
SACMI IMOLA SC 4 a Copertina<br />
SETEC SRL p. 71<br />
SYSTEM SRL 2 a Copertina<br />
MATERIALI PER CERAMICHE<br />
A ZETA GOMMA SPA p. 75<br />
MAPEI SPA p. 2<br />
MINERARIA SASSOLESE SPA p. 1<br />
SIBELCO ITALIA SPA p. 62<br />
TECNO-SERVICE SPA p. 9<br />
XIETA INTERNATIONAL SA p. 44<br />
Piastrelle<br />
& Sanitari<br />
COLORIFICI<br />
GRUPPO COLOROBBIA ITALIA SPA 3 a Copertina<br />
SMALTICERAM UNICER SPA p. 15<br />
LAVORAZIONI SPECIALI E SERVIZI<br />
ARBE INDUSTRIE GRAFICHE SPA p. 5<br />
BANCA POPOLARE DELL’EMILIA ROMAGNA SC p. 43<br />
BUGNION SPA p. 25<br />
CERAMIC TILES OF ITALY p.53-84<br />
GALLERIA PRODOTTI p. 96<br />
MOSBUILD p. 28<br />
POLIGRAPH SPA p. 33<br />
PROJECTS GALLERY p. 8<br />
S_TILES p. 95<br />
Le novità della<br />
ceramica italiana<br />
nella galleria<br />
immagini di<br />
http://products.italiatiles.com http://products.italiatiles.com