Cer_318_completo xweb.pdf - Confindustria Ceramica
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loro modo di vivere.<br />
La città, per Piano, è il luogo degli<br />
scambi e degli stimoli creativi, dove<br />
tutto accade, comportando diverse<br />
stratificazioni nel corso del tempo,<br />
ognuna delle quali deve valorizzare il<br />
livello precedente. Nella città si esprime<br />
l’idea di apertura e di tolleranza:<br />
quegli stessi princìpi che, derivando<br />
dalle esperienze universitarie di<br />
Piano, vissute nel periodo delle occupazioni<br />
studentesche, rientrano nella<br />
sua concezione di architettura e costituiscono<br />
la base di opere quali il<br />
Beaubourg. Un luogo che ha interpretato<br />
la trasformazione dei musei por-<br />
WWW<br />
Gli atti e il video integrale<br />
sono consultabili,<br />
in versione italiana, sul sito<br />
www.cersaie.it<br />
tando la cultura per la strada, attraverso<br />
un’idea di fabbrica posta in<br />
totale contrapposizione con quella<br />
intimidente, per i potenziali fruitori,<br />
di centro culturale di pietra. Con il<br />
Beaubourg, sacro e profano si mischiano:<br />
il museo diventa al contempo<br />
uno stralcio di città ed un pezzo da<br />
collezione.<br />
Toccando poi il tema della sostenibilità,<br />
Piano afferma come l’architettura<br />
sia creazione e arte, ma soprattutto<br />
capacità di trasformare il<br />
mondo, creare nuovi linguaggi, a partire<br />
dalle esigenze contingenti, oggi,<br />
in particolare, legate alla consapevolezza<br />
che “la terra è fragile”. E’ pertanto<br />
doveroso costruire edifici cominciando<br />
da questo assunto, cercando il<br />
più possibile di utilizzare anche materiali<br />
in grado di rispettare gli equilibri<br />
ambientali. Tra questi, la ceramica<br />
merita senza dubbio una menzione,<br />
in quanto, come ha sottolineato l’ar-<br />
CERFIERE<br />
chitetto, si tratta di un materiale ricco<br />
di suggestioni: è antico, viene dalla<br />
terra e torna alla terra, ma soprattutto<br />
presenta caratteristiche quali resistenza,<br />
durata, infinite possibilità cromatiche,<br />
capacità di riflettere la luce,<br />
rendendola funzionalmente perfetta e<br />
straordinaria in diversi contesti. È ciò<br />
che è avvenuto per il grattacielo dove<br />
ha sede il New York Times, nel quale<br />
sono stati utilizzati elementi in ceramica<br />
bianca per sfruttare al meglio la<br />
luce e i raggi solari.<br />
La sfida lanciata da Renzo Piano è,<br />
dunque, quella di realizzare edifici<br />
che siano sempre meno “violenti” dal<br />
punto di vista delle esigenze energetiche<br />
ed in grado di realizzare economie<br />
nell’utilizzo delle fonti, senza<br />
però perdere il contatto con l’uomo e<br />
le sue esigenze. L’architetto è quindi<br />
anche un po’ antropologo, scienziato<br />
e - ha ripetuto Piano - corsaro, perché<br />
la costruzione di un edificio è “come<br />
attraversare il far west”: pericoli e<br />
situazioni impreviste sono sempre in<br />
agguato, ma il risultato finale - sostiene<br />
convinto - è tanto più grande se<br />
oltre a costruire qualcosa di utile si<br />
riesce a cambiare il mondo.<br />
Un incontro, quello tra <strong>Cer</strong>saie e<br />
l’architetto genovese, non casuale, ma<br />
un progetto di percorso nato da una<br />
collaborazione, che durerà tre anni,<br />
tra <strong>Confindustria</strong> <strong>Cer</strong>amica e la Fondazione<br />
Renzo Piano, volta al sostegno,<br />
attraverso borse di studio, dei<br />
giovani architetti provenienti da tutto<br />
il mondo frequentanti la bottega,<br />
convinti che sia questo - ha espresso<br />
Aldo Colonetti nel corso della sua<br />
introduzione - “il modo migliore per<br />
fare architettura”.<br />
smalagoli@confindustriaceramica.it<br />
2009 novembre/dicembre CER 37